Axel Rudi Pell
Intervista a cura di Tarja Virmakari e Fabio Vellata
Ciao Axel, sono Tarja, benvenuto su Truemetal.it, piacere di intervistarti! Come stai?
Sto benissimo, grazie! spero anche tu!
Voglio iniziare con una domanda molto personale, Axel: hai dichiarato che non c’è stato un giorno della tua vita in cui non fossi spinto dallo spirito di Ronnie James Dio a scrivere qualcosa di mistico. Vorresti parlarmi di questa tua “influenza”?
Eh sì devo dire che Ronnie mi manca tanto: ero davvero triste quando se n’è andato qualche anno fa. Era un amico!
Ci incontravamo di tanto in tanto negli ultimi tempi, suonavamo insieme ai festival, eravamo i “guest speciali” nell’ultimo Heaven & Hell concert in Germania nel 2009, ad esempio. A Berlino, abbiamo passato tanto tempo nel suo camerino, dove abbiamo parlato tanto e bevuto assieme…
Mi raccontava parecchio degli anni di Rainbow e Black Sabbath. Più di un amico, lui era come un fratello per me.
Si comportava con chiunque con grande garbo, non come il “grande Ronnie James Dio”. Una persona veramente per bene. Ha sempre scritto gran bei testi con contenuti mistici: quando se ne è andato, ho pensato di voler continuare sulla sua strada, proseguendo nel modo di fare musica e scrivere canzoni che gli apparteneva…
Questo ti rende una sorta di “messaggero di Ronnie”… potremmo parlare tutta la sera di lui.
Ma tocca andare avanti e cambiare argomento… nel luglio 2013 ti sei separato dal batterista Mike Terrana perché i vostri impegni non combaciavano più.
Raccontami del vostro nuovo batterista Bobby Rondinelli (Rainbow, Black Sabbath, Blue Oyster Cult, ecc) e di come il suo ingresso ha contribuito al sound della band. Voglio dire, non è facile sostituire uno come Mike Terrana…
Si, è vero (ride) pensavo la stessa cosa… ma prima di tutto ti voglio raccontare come ho conosciuto Bobby.
Suonava con i Rainbow in quel periodo: un po’ di tempo fa ero in contatto con un buon amico che abita qui vicino a me e che lo conosceva. Così mi ha dato la sua email.
Gli ho scritto e spiegato tutto, e mi ha risposto dicendo “conosco il tuo nome, ma non conosco ancora la tua musica!”. Gli ho mandato degli mp3 files e qualche giorno dopo mi ha risposto dicendo che era esattamente il tipo di musica che avrebbe voluto suonare!
Senza esitare gli ho risposto: “you are my man”!
Ha preso l’aereo per venire in Germania ed abbiamo registrato in studio: era perfetto! Ci siamo trovati subito sulla stessa lunghezza d’onda: è un tipo molto simpatico ed un batterista di grande talento che si adatta perfettamente alla mia musica.
Sai, prima che Bobby entrasse nel gruppo, scrivevo io tutte le song, ma adesso mi da una grande mano anche sul songwriting.
Parliamo del nuovo “Into The Storm”, appunto. Cosa puoi dirmi circa il processo di songwriting?
Sai, non sono un tipo che si siede e dice: “ok, ora scrivo un nuovo album” (ride), ma scrivo praticamente tutto il tempo. A volte succede quando provo con la chitarra: all’improvviso un riff mi viene in mente. Ho sempre il mio smart-phone con me, quindi quando mi nasce l’idea di un “cool riff” che mi piace, me lo registro, perché può darsi che dopo 10 minuti non me lo ricordo più, ahahah.
Sai, quando eravamo in studio e cercavamo un giusto riff ritmico, ho preso la mia chitarra e mentre suonavo, me ne è uscito un altro che ho subito memorizzato. Lo conservo per il mio prossimo album!
Capita spesso così!
Questo vuol dire, presumo, che nel 2014 uscirà un’altro tuo album?
Ahahah potrebbero essere anche altri due o tre! (ride grasso) …ma credo che la casa discografica non sarebbe molto d’accordo nel lanciare altri due o tre album di Axel Rudi Pell sempre nel 2014!
“Into The Storm” è il titolo ed è anche la canzone più lunga del cd (10:35) Perché questa scelta? C’è un filo conduttore che lega tutto il disco?
Ma no, pensa che l’idea della copertina dell’album è nata prima del titolo: quando l’ho vista, quell’oceano tempestoso, quel vento… pensavo… “hmmm come posso integrarlo all’album…?”
E da lì ho iniziato di scrivere il testo per Into The Storm.
Non ha nessun significato specifico, è solo un titolo. Racconta di persone che navigano in giro per l’Universo…
In effetti, ero incuriosita dall’immagine di Saturno nel cielo proprio della cover…
Oh…forse non è nemmeno Saturno ma si tratta di un’altro pianeta… e il mare che vedi, non sarei tanto sicuro che sia sulla terra.
Magari lo scopriremo con il prossimo disco! (ride).
Quindi è una storia che continuerà?
Si, esatto…
C’è poi un pezzo impressionante, una grande ballad come quella di Ronnie, “As long as it’s not about love” … sto parlando di “When Truth Hurts” … raccontami in che stato d’animo ti trovavi mentre la scrivevi?
Ti sembrerà strano, ma in realtà non avevo una stato d’animo triste, in effetti, ero di buonissimo umore (ride)! Per la verità, quando scrivo mi sento sempre d’ottimo umore…
Per questa canzone mi sono venute in mente un paio di tipi di melodie diverse e le ho poi messe insieme. E così è nata la canzone.
Racconta di una coppia che si è lasciata: la solita storia… che per fortuna non è successa a me (ride)…
È una semplice canzone d’amore.
Comunque, complimenti, è molto bella!
Grazie mille!
Poi, c’è anche una cover di Neil Young, “Hey Hey My My”… perché questa scelta?
È presto detto: conosci la serie TV “Sons of Anarchy”?
…hmmm, forse ne ho sentito parlare però non l’ho mai vista…
È un serie TV americana che racconta la storia di un biker-club.
La stavo guardando in TV… forse era l’ultimo episodio della terza stagione se non ricordo male …c’era una versione cover di “Hey Hey My My”, molto diversa da come la canta Neil Young.
Era però lunga solo un paio di minuti, fatta con pianoforte e voce.
Ho pensato: “wow, quest’idea di rifare un classico di Neil Young mi piace” … noi però, abbiamo inserito anche altri strumenti: batteria, violino, chitarra e basso. Così è nata la nostra versione!
Insomma, quali sono i tuoi pezzi favoriti su quest’album?
Tutti, hahah!
Il mio pezzo preferito tra tutti quelli che ho scritto, cambia quasi tutti i giorni. Non potrei sceglierne solo uno o due…
Giusto che sia così! Secondo te, quali sono le maggiori differenze rispetto al precedente “Circle Of The Oath” (2012)?
Credo che questo sia un album più maturo. Quando “Circle of the Oath” è uscito, pensavo fosse il disco più bello che avevamo fatto fino ad allora.
Dopo 2 anni, sfortunatamente devo però ammettere che ci sono tante tracce interessanti ma che non tutte mi piacciono come all’inizio.
Molte le farei diversamente o addirittura alcune non le registrerei proprio.
Di “Into The Storm” invece non posso dirlo: penso che non ci siano riempitivi. O almeno, questa è la mia opinione…
Quando eravamo in studio, Bobby, mentre suonava, mi diceva che stava aspettando di trovare almeno una song che non gli piacesse. Ma non l’ha trovata!
Se dovessi scegliere solo 3 parole per descrivere “Into The Storm”, quali sarebbero?
Tre parole, hmmm…
Beh dai, puoi usarne anche quattro o cinque se vuoi…
hahah ancora peggio (ride grasso) … ok, direi “melodico”, “emotivo” e “potente”
Axel, tutti i vostri 28 album (piu’ Live e DVD-releases) sono stati rilasciati su SPV / Steamhammer, il che ovviamente, è indicativo di un buon rapporto con la vostra etichetta.
Qual’è il segreto di questo matrimonio duraturo?
Il segreto è molto semplice: ci amiamo! (ride grasso) …
Seriamente, quando ho lasciato gli Steeler (con cui Axel ha suonato dal 1984 al 1988), SPV mi ha chiesto di ascoltare un demo, dicendomi: “ok, sei stato chitarrista degli Steeler, tanti ti conoscono, ma per capire come te la cavi da solista, vogliamo delle prove”.
Dopo aver sentito il mio nastro mi hanno dato subito carta bianca: SPV si fida di me e posso fare ciò che voglio sin da allora. Con loro ho massima libertà.
Forse con un’altra etichetta sarebbe diverso: deciderebbero loro quali brani scegliere e quali sono ok ancora prima di entrare in studio.
Invece SPV ha piena fiducia: ovviamente se poi alla fine l’album dovesse risultare uno schifo anche loro potrebbero chiedermi se sono matto! ahahah…
Insomma, è un tipo di atteggiamento gratificante che ti fa sentire di non essere solo un semplice nome in più nel roster di una casa discografica!
Axel, hai già sulle spalle una lunga carriera di successo che nel 2014 raggiungerà il suo 25° anniversario. Come lo festeggerai? Con tour di “Into the Storm”, presumo…
Si certo! Proprio la festa del 25° anniversario la faremo a luglio, al Bang Your Head festival in Germania.
Lo show è intitolato “Axel Rudi Pell And Friends”: tutti i vocalist che hanno partecipato ai miei album, sono stati invitati. Per dirti due nomi: Charlie Huhn e Jeff Scott Soto. Spero seriamente che i rispettivi impegni permettano loro di esserci!
Poi avremo una piccola Steeler-reunion di 30-35 minuti.
E in più, tanti altri musicisti si uniranno a noi sul palco.
In tutto, lo show durerà circa tre ore e mezza. Non vedo l’ora…
Eh si, avete anche talmente tanto materiale, che in meno sarebbe impossibile…
Si, è vero…!
Siete in tour in Europa dall’inizio di febbraio, ma non vedo alcuna data italiana…
Aaah, sapevo che mi avresti fatto questa domanda!
Ogni anno il mio booking agency cerca delle date in Italia, perché è un paese che ci piace molto! Oltretutto Johnny e Bobby hanno origini italiane, ed io stesso amo l’Italia tantissimo.
L’unica volta che ci abbiamo suonato però, era nel 2005 all’Iron Fest. Da allora non abbiamo mai avuto un’offerta adeguata per tornarci…i promoter delle vostre parti dicono che non c’è una buona audience per la mia musica. Secondo loro non si riuscirebbero ad avere più di ottanta-novanta presenze di pubblico, il che sarebbe solo una gran perdita di soldi…
Speriamo allora che i promoter italiani cambino idea e che il 2014 sia quello buono per vederti tornare dalle nostri parti!
Si, esatto! Avete per esempio qualche festival interessante, tipo…se non ricordo male… il “Gods Of Metal”? Ecco, lì sarebbe bello suonare! Però quando ci proponiamo di solito ci rispondo: “Axel, chi?”…
Ma dai, non può essere vero!
Eh sì, mi han detto che questa è stata la risposta…
E vabbè dai, sta cosa deve cambiare! Tengo le dita incrociate!
Grazie!
Visto che il 2013 è appena passato…quali sono i tre dischi che hai preferito dello scorso anno?
…oh my, qui mi trovi perso… sai, non ascolto nessun nuovo gruppo… purtroppo non ho tempo per farlo.
La maggior parte delle volte che ascolto musica sono in macchina e accendo la radio, quindi sono piuttosto in difficoltà ne risponderti qualcosa su questo argomento…
Qual’è invece, il tuo consiglio per i giovani chitarristi che cercano di trovare il proprio stile?
Il mio consiglio è di guardare ed ascoltare diversi tipi di chitarristi di generi diversi. E non di ascoltarne solo uno e cercare di ricopiarlo.
Avere più referenze offre un’idea più vasta, per poi cercare di trovare il proprio stile provando e suonando.
Se funziona, bene, se non funziona, cerchi un’altra ispirazione.
Puoi anche suonare in un gruppo di cover, ma devi comunque costruire il tuo stile. È difficile trovarlo ma l’avere una sola fonte alla quale ispirarsi non aiuta molto…
E tu? Quante ore al giorno suoni la chitarra?
Eh, c’è stato un periodo in cui non ho davvero avuto tempo per suonare tutti i giorni: troppi, tanti impegni.
Poi con le interviste (ride)… sai, non ho suonato per 4-5 settimane…
Prima di partire in tour a febbraio, tuttavia ho iniziato a prepararmi con cura, praticando due/tre ore al giorno.
Ho dovuto farlo, altrimenti i fan avrebbero detto: “oooh, ma questo sta peggiorando!” ahahah…
Ok, so che non abbiamo più tempo, quindi l’ultima parola è tua…
Spero davvero che nel 2014 si riesca a suonare in Italia! Come dicevo, l’Italia mi piace molto e spero di poterci tornare prima o poi.
Ma mi auguro soprattutto di trovarci un po’ di pubblico e che il nostro nuovo disco possa piacervi molto… tengo le dita incrociate!
Lo spero anch’io! Dita incrociate e a presto!
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Discografia Axel Rudi Pell:
1989 – Wild Obsession
1991 – Nasty Reputation
1992 – Eternal Prisoner
1994 – Between the Walls
1996 – Black Moon Pyramid
1997 – Magic
1998 – Oceans of Time
2000 – The Masquerade Ball
2002 – Shadow Zone
2004 – Kings and Queens
2006 – Mystica
2007 – Diamonds Unlocked (Cover album)
2008 – Tales of the Crown
2010 – The Crest
2012 – Circle Of The Oath
2014 – Into The Storm