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Azrath-11 (tutta la band)

Di Nicola Furlan - 18 Marzo 2013 - 8:30
Azrath-11 (tutta la band)

‘…con il tempo ognuno di noi ha imparato a lavorare al  meglio e a cercare sempre di raggiungere i migliori risultati possibili, siamo in continua crescita e costante ricerca
(Asmodevs D.D.)

Ricordo quando misi sul lettore per la prima volta il vostro debutto discografico dei blackened metaller italiani Azrath-11, “The shrine ov all Hallucinations”. Rimasi un po’ interdetto da un aspetto compositivo intenso, stordente, violento ed ipnotico. E, sarò sincero, all’inizio nemmeno lo apprezzai particolarmente, se non dopo numerosi ascolti. Ecco perché non avrei mai immaginato di ascoltare un secondo album così diverso dal primo. Immaginavo una prosecuzione artistica omogenea, invece, ecco qui qualcosa di devastante, immediato, groovy… Curiosità numero uno è stata quella che ha dato vita a questa intervista con la band ovvero quali siano state le ispirazione che hanno dato vita a questo vostro nuovo loro “Ov Tentacles and Spirals”

Asmodevs D.D: Un saluto all redazione di True Metal.It e a tutti i metalheads!
Come ben hai esposto tu, tra il primo ed il secondo album ci son delle esponenziali differenze; son successe molte cose, grandi cambiamenti e scelte in seno ad Azrath-11; sin dall’inizio ci siam sempre posti l’obiettivo di non esser ripetitivi e cercare con arguzia ed umiltà di dare sempre una ventata di freschezza e innovazione al nostro sound.
Su “The Shrine Ov All Hallucinations”  l’aspetto più palese era a favore di strutture più dilatate e ricche di varie sfaccettature. C’era un’atmosfera sulfurea e catacombale in linea con il concetto che ci prefissammo invece con “Ov Tentacles And Spirals” dove abbiam voluto fare un passo indietro prediligendo quelle che son le nostre influenze classiche, un songwriting più snello, ma non meno ispirato del suo predecessore, direi  forse più maturo e saggio anche perchè frutto di un lavoro maggiormente focalizzato e coscienzioso.
Le influenze di base son le medesime di sempre con la differenza che questa volta il lavoro è stato fatto da un team e non da me soltanto, questo, oserei dire,  rappresenta un grande passo avanti in termine di sound e scrittura e ogni uno nella sua sfera è riuscito a conferire un prezioso contributo.

Prima di inoltrarci nel disco, potete spendere due parole sul vostro background culturale in ambito musicale, recente o passato che sia? Tanto per capire un po’ da dove venite, musicalmente parlando…

Asmodevs D.D.: Personalmente son cresciuto con varie influenze e non mi son mai posto rigidi limiti,  questo al fine di riuscire a  creare maggiormente del materiale interessante. Possiedo un bagaglio musicale di cultura che spazia su un ampio ventaglio di generi,  stendendo ovviamente le sue fondamenta nel metal estremo ma  poi intersecato ed imbastrdito  con un’infinità di altre correnti musicali ; dalla classica al rock, dall’ambient alla colonne sonore, dalla cultura tribale alla musica etnica, da tutto questo calderone poi ne fuoriesce la mia personale visione del tutto che poi si materializza nella musica che scrivo.

Siderevs O.M.: La mia storia come ascoltatore mi ha portato a considerare generi ben diversi da quelli che oggi ascolto per la maggiore, spaziando dal rock, allo ska, al punk. In seguito i miei ascolti si sono spostati sul panorama metal, prendendo in considerazione più o meno tutte le correnti disponibili, carpendo più possibile dai vecchi del passato e guardando sempre avanti per poter creare qualcosa di interessante e che rispecchiasse i miei gusti.

Dioskouroi D.F.: Ho sempre cercato di non concentrarmi solo sul metal estremo per poter attingere un po’ da qualsiasi genere, che sia funk, jazz, hard rock, avant-garde o ambient. Da un paio d’anni a questa parte ho cominciato anche ad avvicinarmi alla musica antica e a quella etnica. In ogni caso il fulcro della cosa è riuscire ad amalgamare tutto e far scaturire una proprio sonorità, una propria visione della musica.

Veniamo alla band. Come è stato lavorare con questa nuova formazione? Il cambiamento stilistico rispetto alle origini è una diretta conseguenza di una sinergia diversa fra i nuovi membri della band?

Asmodevs D.D.: Come ben ognuno può immaginare il cambiamento porta con sè molte conseguenze, inizialmente un pochino trumatiche ma poi il tempo cura e metabolizza ogni cosa. Questa volta  son davvero soddisfatto di come si son evolute e succedute le lavorazioni per “Ov Tentacles And Spirals” la nuova line up ha dimostrato chiaramente di esser di gran valore ed  ispirazione ma  sopratutto meno stress per il sottoscritto, perchè coadiuvato da un team serio, laborioso ed attento.
Rispettivamente le new entries son Siderevs Ocvlvs Mvndi alle chitarre ed Anthers Atras Exitvm alla voce, musicisti seri e di grande talento a mio parere, il primo dotato di grandi idee e una spiccata vena compositiva molto incline alla mia, assieme abbiam dato i natali ad ogni brano lavorando spalla a spalla con gran sinergia ed affiatamento. Il secondo possiede una voce portentosa  ed una ottima interperetazione, una identità vocale distinguibile ed un gran carisma. Ultimo, ma non meno importante, è l’altro superstite della formazione originale, ossia il bassista e cantante Dioskouroi Deimos Faol che, sopra questo nostro ultimo  lavoro, è riuscito a dare davvero una prova maiuscola dietro al microfono e sul suo strumento, compiendo davvero un progresso strepitoso!

Con “The shrine ov all Hallucinations” era stato trattato il tema della terra. Qui, e lo si evince con evidenza dalla copertina, avete approcciato al tema del mare? Ma nello specifico, di cosa trattano i temi di “Ov Tentacles and Spirals”?

Asmodevs D.D.: Magnifico, mi hai tolto le parole di bocca perchè volevo proprio parlare di questo, Azrath-11 sin dall’inizio si prefissò  che ad ogni album sarebbe stato trattato uno dei  quattro elementi delle forze della natura (Terra, Acqua, Fuoco e Aria) e sul nostro nuovo lavoro abbiam deciso di trattare quello dell’elemento acqua in maniera minuziosa, scrupolosa, cercando di non esser mai banali, le influenze provengono da varie fonti: dalla storia dei popoli e religioni, dalla letteratura (siam grandi fans di H.P.Lovecraft) dalla fantasia, ma anche da noi stessi, tutto combinato in una formula che definirei unica e personale, da qui nasce “Ov Tentacles And Spirals”.

Quali sono le differenze sostanziali dal punto di vista artistico-musicale che differenziano gli Azrath-11 degli esordi rispetto questi attuali?

Asmodevs D.D.:  Sostanzialmente quello che è cambiato è l’approccio professionale  in relazione alla musica. Inizialmente eravam un pochino più istintivi e ingenui sotto certi punti di vista, ma con il tempo ognuno di noi ha imparato a lavorare al  meglio e cercare sempre di raggiungere i migliori risultati possibili, siamo in continua crescita e costante ricerca.

Dioskouroi D.F.: La crescita è stata inevitabile. Questa volta sicuramente ci siamo concentrati maggiormente su quello che poteva funzionare artisticamente nelle canzoni, lasciando stare i fronzoli che magari avrebbero portato le tracce ad essere troppo lunghe e difficilmente assimilabili.

Con chi avete prodotto il disco e a chi avete affidato il missaggio dei brani?

“Ov tentacles And Spirals” è stato realizzato dagli  Azrath-11 assieme al produttore Marco Falanga (Overtures), registrato presso il nostro studio personale e missato da me e Marco stesso presso i suoi O.V.Studios,  mentre per il mastering lo affidammo ai mitici Hertz Studio  di  Varsavia  (Hate, Behemoth, Decapitated, Lost Soul…) dei Slawesky brothers.

A mio parere, l’artwork è un aspetto fondamentale per ogni contorno musicale. Ci perdo spesso molto tempo ad osservarlo; nel vostro caso è davvero ben curato ed esprime chiaramente gli intenti e le sensazioni che poi la vostra musica detta. Ci avete lavorato molto sopra per raggiungere un risultato così buono o l’intesa con i grafici è stata immediata?

Asmodevs D.D.:  Spesso e volentieri il lavoro grafico non è sempre semplice, superare i precedenti lavori può sembrare un’impresa molto ardua, in molti casi, ma stavolta è stato più facile del solito.
Per quanto riguarda la copertina è stata realizzata dal mitico Marco Hasmann (Fleshgod Apocalypse, Vile…) grafico ed illustratore di grande talento e capacità che è riuscito a dare vita ad una mia idea e visione scaturita da un mio sogno che feci ben un anno e mezzo fa dopo l’uscita di  “The Shrine..”; la cosa buffa è che nel mio sogno sapevo già il titolo attuale, idem per il front-cover!
Layouts, Artwork e foto manipolazioni son invece state realizzate dall’artista pugliese Diletta “E.B.A.” Falco artista che ha collaborato con moltissime realtà underground della nostra penisola e che sta conquistando una ottima visibilità. Lei  lavorò con noi sul nostro precedente album, riuscendo anche questa volta a conferire un’impronta unica e un senso magico al booklet, aspetto per noi Azrath-11 davvero fondamentale. La sinergia e la chimica tra la band e Diletta, stavolta, è stata davvero determinante e come potrete notare, il lavoro lascia davvero senza fiato!

Tra le tante cover in omaggio ai vostri numi ispiratori siete proprio andati a scegliere il capolavoro ‘God of Emptiness’ dei Morbid Angel? Come mai la scelta è ricaduta su questo specifico brano?

Asmodevs D.D.: Beh, su questo argomento mi tocchi da vicino il cuore. Sai, io son davvero un grande fan dei Morbid  Angel, sin da quando ero poco più che adolescente. Omaggiare un capolavoro come God of Emptiness, personalmente, è stato quasi un obbligo, un brano con  un’identità ed energia incredibile, una band che all’epoca davvero credeva ancora in ciò che suonava, una melodia morbosa ed ammantata da oscurità e magia inarrivabile.
I motivi della scelta son stati due ad esser sincero: il primo è quello che ti ho poc’anzi esposto; il secondo invece lo si può leggere in chiave critico/personale. ‘God Of Emptiness’, il dio del vuoto, l’odierna scena estrema votata a raggiungere picchi di velocità inauditi, una sterile  gara a chi mette più riffs in una canzone, un’esasperazione fine a se stessa che porta solo il VUOTO intorno ad un genere che nacque per esser MUSICA e non mero esercizio tecnico ed egocentrica espressione dell’ego.
Per come lo vedo io, il ‘DEATH METAL’ è musica, arte atta a trasmettere emozioni e sentimenti, proprio per questo è definibile musica, perchè essa è memorabile e senza tempo, esalta l’animo e ci fa sentire un tutt’uno con la sua incredibile energia. Ora chiedo a tutti voi che leggete, quante bands odierne riescono a lasciare davvero il segno? Di quante bands ricordate almeno due riffs a canzone? Della mia generazione addirittura ci cantavamo i singoli pezzi dei vari Morbid Angel, Deicide, Death, eran note memoraibili e scritte con una saggezza che in molti han dimenticato e seppellito ed è per questo che gli Azrath-11 si pongono come band totalmente contraria alla sterilità musicale odierna in favore di un onesto ed atmosferico death metal suonato con umiltà e tanta passione!

E dei vostri ultimi brani, se doveste sceglierne uno da far ascoltare a qualcuno che per la prima volta in vita sua ascolta gli Azrath-11, quale scegliereste e perché?

Asmodevs D.D.:  Questa è davvero una domanda difficile, per me è un pò arduo scegliere. Sai a me piacciono tutte le nostre canzoni, cosa ovvia, ma se proprio dovessi sceglierne una ti direi “Domination Ov The Streams”  perchè in sè amalgama tutti gli elementi cardine del nostro sound ed identità. Tra l’altro è un brano che il buon Siderevs ha scritto coadiuvato dalla mia follia compositiva. Per quanto mi riguarda è così: prova a sentire cosa dicono invece i miei colleghi qui sotto!

Siderevs O.M.: L’album che abbiamo prodotto è piuttosto eterogeneo e figlio di numerose influenze, è difficile trovare un brano che lo caratterizzi nella sua integrità. Per trovare una canzone che è sintesi della band scelgo anche io la nostra cara “Domination Ov The Streams”, frutto secondo me di un ottimo lavoro di squadra e dunque bignami delle nostre menti.

Dioskouroi D.F.: Io vado contro corrente e dico “Enraging the Waterspirits”, poiché raccoglie tutto: potenza e melodia. Ovviamente adoro ogni singola nota suonata su questo disco però questa in particolare è stata una tra le prime che, ascoltata la versione finale del master, mi ha fatto letteralmente emozionare e fatto venire la pelle d’oca.

So che ormai il tuo impegno alle pelli sta diventando un vero e proprio lavoro. Tra clinic, tour, progetti e collaborazioni, praticamente, non hai un solo secondo libero per dedicarti a qualcosa che non sia necessariamente connessa alla tua stessa pelle! Diventare un tutt’uno con la batteria deve essere un sogno, ma credo che al giorno d’oggi sia anche molto stressante. Cosa consiglieresti ai giovani musicisti che sognano di poter trasformare un hobby così magico, in un lavoro che garantisca la pagnotta?

Asmodevs D.D.: Sin da quando ho incominciato la batteria è sempre stata passione e amore, mai avrei immaginato che sarebbe potuto per me diventare un lavoro! Mi son sempre posto umilmente al cospetto del mio strumento, sempre pronto ad imparare da chi era più sapiente e poteva regalarmi frammenti della sua conoscenza.
Che dire, mi reputo fortunato, vedere che molta gente apprezza ciò che faccio manifestando grande interesse  mi fa davvero ben sperare in un futuro ancora più interessante e ricco d’ispirazione.
Non è facile suonare questo genere ed esser in qualche modo “rinomati” richiede molta tenacia e volontà, costante esercizio e ricerca e, se si vuole davvero ambire a vivere di questo, bisogna sudare e soffrire molto, rinunciare a molte cose  che spesso comportano scelte di vita non facili. Non è per tutti questo stile, sia chiaro, ma se posso permettermi di dare un consiglio alle nuove generazioni, direi di avere l’umiltà di saper ascoltare ed imparare, anche da chi è meno capace, di guardare oltre ogni cosa e non solo la superfice, suonare per amore e non per la fama o i soldi, perseverare e avanzare con vigore senza mai cedere o farsi abbattere dalle delusioni, la vita ne è piena, essere onesti e sinceri con chi vi può dare possibilità e chi vi aiuta!
Il tutto potrebbe suonare un pò come una ricetta di un piatto prelibato  ma dal retrogusto amaro che ad ogni boccone, per quanto pesante e sofferto , non smette di piacerci e  far la gioia del nostro palato! Grosso modo questa è la mia verità e la sintesi del mio pensiero ed esperienza!

Parliamo infine di attività live. Avete pianificato qualche data in Italia o all’estero?

Asmodevs D.D.: Attualmente ci stiamo maggiormente concentrando sulla promozione di “Ov tentacles And Spirals”, ma abbiam già ricevuto numerose proposte di tour per il prossimo autunno e stiamo valutando degli interessanti slot che ci son stai offerti per tour europei. Faremo, con molta probabilità, qualche data in Italia, ma non nell’immediato futuro; contiamo di cercare d’arrivare ovunque stavolta!

Dioskouroi D.F.: La voglia di fare live è tanta ma, come ha detto Asmodevs, stiamo vagliando alcune proposte per dei tour. Inoltre dobbiamo anche far combaciare il tutto con i nostri lavori della vita quotidiana. Speriamo di fare almeno qualche data estiva, se capita l’occasione.

Vi ringrazio per la chiaccherata. Lascio a voi i saluti ai lettori di TrueMetal.it…

Asmodevs D.D.:  In primis un grosso ringraziamento lo faccio a te per averci dedicato tempo e spazio; colgo l’occasione per ringraziare lo staff di Truemetal.it che ci ha sempre sostenuti sin dai primi vagiti di Azrath-11, ogni singolo lettore che ci dedicherà  il suo tempo per leggere questa intervista. A coloro che hanno acquistato l’album e verranno a vederci agli appuntamenti live, ricordo inoltre di seguirci sui vari canali Facebook e ricercarci on line ovunque siam presenti …grazie mille e ci si vede presto!

Siderevs O.M.: Grazie innanzitutto a te per questa possibilità. Un grazie anche ai lettori che sono arrivati a leggere l’intervista fino in fondo, spero non sia stata troppo noiosa e spero che abbiate potuto capire meglio i nostri intenti. Non mi resta che augurarvi un buon ascolto del nostro ultimo lavoro e di tutta la musica che potete trovare.

Doskouroi D.F.: Grazie a te per il tempo dedicatoci e grazie ai lettori che si fermeranno su questa pagina a leggere le nostre parole. Spero inoltre che il disco sia piaciuto a tutti coloro che l’anno acquistato, supportandoci e dandoci così l’occasione di superarci nuovamente.