Bejelit (Sandro Capone)
Abbiamo avuto modo di fare una interessante chiacchierata con un simpaticissimo Sandro Capone dei nostrani Bejelit. Dalle risposte che andrete a leggere emerge una grande maturità e una simpatia contagiante che non possono non essere apprezzate.
Intervista a cura di Leonardo ‘kowal80’ Arci
La vostra ultima fatica “Age Of Wars” è uscito già da qualche mese per cui è possibile fare una sorta di bilancio: come è stato accolto dal pubblico? I dati di vendita vi soddisfano?
Age Of Wars è stato un album che nel nostro piccolo ha riscontrato un notevole successo. Il pubblico lo ha apprezzato e ci ha dato riscontri decisamente positivi. Le vendite ci han soddisfatto e rispetto al precedente album sono aumentate come speravamo. Ovviamente non è tutto rosa e fiori: le critiche sono arrivate ma son sempre ben accette se costruttive! Inoltre tenendo conto che il disco è nato in un momento un po’ turbolento della nostra storia è un ottimo risultato!
In sede di recensione non ho potuto contestualizzare il lavoro svolto su “Age Of Wars” con il resto della vostra discografia, in particolare con “Hellgate”, non avendo all’epoca ascoltato quest’ultimo disco. Vi va di evidenziare i punti di maggior contatto tra i due lavori e quelli dove vi siete più distaccati?
Hellgate, come nostro album di esordio, riprendeva tutti quei brani che per anni avevamo suonato come “garage-band”, scritti solo per passione e senza alcuna pretesa. Ben sei brani di Hellgate erano i rifacimenti della nostra prima demo Bones and Evil. Uno però dei particolari che li unisce e dà continuità ai due lavori è proprio il fatto che la maggior parte dei brani sono nati in quel periodo ma rimasero incompleti per lasciar spazio ai brani che composero Hellgate. Le arie e i riff esistevano quindi già prima dell’uscita del nostro album di esordio.
Abbiamo ovviamente messo più cura negli arrangiamenti sia vocali che strumentali e abbiam curato la produzione in modo più rilevante. Il vero grande punto di distacco tra i due album è, al primo ascolto, dato dalla voce. Il cambio tra Tiberio e Fabio ha dato una nuova impronta alla band. Ora stiamo lavorando per seguire al meglio la nostra strada.
Parliamo del cambio di cantante. A cosa è dovuta la separazione da Fabio Privitera e come siete giunti a reclutare il nuovo singer Tiberio Natali?
La separazione da Fabio è stato un momento molto grigio per tutti noi. Già da tempo vi erano problemi nella band dati dal poco tempo a disposizione di Fabio, impegnato in un musical. Questo ha reso il lavoro con lui difficile e lento al punto da doverci far scegliere se proseguire in questo modo senza possibilità di date e puntando esclusivamente all’uscita di album o se prendere un’altra via. Noi ci reputiamo una band soprattutto live, ci piace suonare dal vivo e lavorare in modo continuativo. Personalmente non sopportavo l’idea di far carriera standomene chiuso in uno studio a sfornare dischi senza nemmeno sapere che faccia avevano i ragazzi che ci ascoltavano.
Abbiamo perciò iniziato dei provini e casualmente in quel periodo Tiberio stava registrando un album tributo ai Queen presso il nostro studio. Gli abbiamo chiesto se era interessato e dopo il provino ci siamo impegnati subito ad istruirlo sui brani di Age Of Wars. Nel giro di 3 mesi abbiamo completato il disco.
Come ha influito la diversa impostazione di Tiberio in fase di songwriting? Avete modificato il vostro sound oppure si è trattato di una evoluzione del tutto spontanea?
Tiberio, come dicevo poco fa, è giunto nella band quando oramai Age Of Wars era praticamente concluso. Ha apportato ovviamente grandi modifiche impostando le melodie sulla sua voce, adattando le armonizzazioni e dando una nuova impronta al sound. Uno dei motivi per cui siamo soddisfatti del cambiamento è che non abbiamo dovuto modificare pesantemente la nostra musica e la voce di Tiberio si è adattata perfettamente sui nostri brani e sul nostro modo di comporre.
Ti assicuro che tantissimi nostri fan (gli amici, i compagni di scuola, i vicini, i parenti:-P) hanno detto che è come se Tiberio fosse sempre stato nei Bejelit.
Svelateci i segreti che stanno alla base del processo compositivo che adottate: seguite pedissequamente un vostro metodo oppure vi lasciate trasportare dall’ispirazione del momento?
Questa si che è una domanda difficile^^ Ogni volta usiamo un metodo diverso. Magari in sala prove uno di noi ci fa sentire un riff o una melodia e diciamo: Figa! Facciamoci un pezzo! O magari uno di noi registra un intero brano e poi ce lo fa sentire e ci lavoriamo con più calma ritoccandolo.
Non ci mettiamo mai seduti dicendo: ora facciamo il pezzo veloce, ora facciamo il mid tempo, ora facciamo la ballata. Ovviamente cerchiamo di utilizzare solo i brani che poi suonano meglio e che possono andare a comporre il disco rendendolo omogeneo.
Entriamo nel merito di questo “Age Of Wars”: dal punto di vista lirico rappresenta un ulteriore omaggio alla saga ideata da Kentaro Miura. Come nasce la vostra passione per questo fumetto? Per il futuro prevedete di spostare il tiro verso temi differenti?
Berserk ha influito su testi e musiche anche in questo Age Of Wars, forse in modo più accentuato rispetto ad Hellgate. Abbiamo cercato di riprodurre musicalmente le scene più suggestive e abbiamo seguito l’ordine cronologico degli avvenimenti. Age Of Wars tratta dell’era d’oro di Berserk, quel periodo che va dalla nascita di Gatsu fino alla sua dipartita dalla squadra dei falchi. La passione per questo fumetto è nata molti anni fa quando ancora stavamo componendo i primi brani. Io personalmente rimasi molto colpito da questo manga e me ne appassionai subito. Abbiamo considerato molto originale e ricca di spunti l’idea di dedicare una band ad un manga e da lì il resto è nato spontaneamente. Il terzo album sarà ancora dedicato a Berserk ma abbiamo deciso di iniziare a trattare anche altri argomenti… Vedremo come andrà in futuro:-)
Premesso che tutto l’album mi è piaciuto, ho apprezzato in particolar modo ‘Mercenary’e ‘March Of The Immortal’. In quest’ultima canzone ho ravvisato forti influenze targate Rage del periodo sinfonico, merito dunque di Giulio che è anche tastierista del gruppo. Quali sono le tracce verso cui vi sentite più legati?
March Of Immortal è decisamente ispirata ai Rage e in un certo qual modo ai Dimmu Borgir degli ultimi album. Giulio ha dato un grandissimo apporto musicale a questo brano componendo tutte le orchestrazioni che l’hanno fatto spiccare maggiormente su altri brani.
Posso dirti a quali tracce sono più legato io: per quanto riguarda l’album credo che sia proprio March Of Immortal quella che ascolto più volentieri ma dal vivo è sicuramente Victory’s Now che non vedo l’ora di suonare!
L’ultima canzone “…And Chaos Came From Nowhere” mi sembra si discosti in modo evidente dal resto del disco, l’ho percepita come una sorta di omaggio ai Blind Guardian.
…and Chaos Came From Nowhere è un brano interamente scritto da Daniele. Non è esatto dire che sia un omaggio ai Bling Guardian. Il suo gruppo preferito sono sempre stati i Blind e lui ha semplicemente scritto una canzone nello stile che più gli piaceva.
Il fatto che si discosti molto dal resto dell’album è dovuto al fatto che è stato un brano interamente composto da un solo membro della band. Normalmente in ogni canzone ciascuno di noi mette del suo.
Non ho avuto modo di ascoltare in modo approfondito il precedente “Hellgate”, tuttavia ho la sensazione che in “Age Of Wars” la produzione sia stata più ricercata per rendere il sound più corposo e complesso. Ditemi innanzitutto se sbaglio e nel caso confermaste si è trattato di una scelta voluta?
Non sbagli e la scelta è stata voluta. La prima critica mossa ad Hellgate concerneva la produzione. Abbiamo deciso di non ricadere negli stessi errori e seguendo anche molti consigli di chi ci aveva mossa queste critiche abbiamo deciso di fare un lavoro più curato e più serio. Ovviamente non ci reputiamo arrivati a livello di produzione, anzi, vogliamo continuare a far di meglio e stiamo già raccogliendo le idee per rendere la nuova produzione ancor più precisa.
Come è nata l’idea di fondare una vostra etichetta? E’ stata una scelta dettata solo dalle difficoltà incontrate con le precedenti labels oppure rientra in una strategia più ampia?
In realtà era dal tempo dell’uscita di Hellgate che volevo fondare una mia label. Mi sono trovato a mio agio nel mondo della discografia e come lavoro mi attirava parecchio. Ho deciso di fondare la Old Ones poiché conosco in prima persona le difficoltà dei gruppi, ciò che vogliono e come supportarli al meglio. Ovviamente prima di sperimentare le mie capacità su una band esterna che magari, se avessi fatto un lavoro da schifo, mi avrebbe aspettato sotto casa con le spranghe di ferro, ho preferito produrre questo secondo album dei Bejelit… per ora gli altri del gruppo non si sono ancora presentati con le armi in mano:-)
I Bejelit on stage: raccontateci aneddoti capitati, sensazioni vissute, rapporto col pubblico. A voi la parola.
Io considero i Bejelit prima di tutto una band live. Ci piace suonare dal vivo anche se le difficoltà sono davvero tante. Per me la sensazione di essere su un palco è favolosa…a prescindere da quanto pubblico ho davanti. Fino a pochi anni fa mai avrei sognato di salire su un palco e vedere delle persone, non solo ascoltare la mia musica, ma cantare i testi a memoria, pogare e applaudire.
Per quanto riguarda il nostro pubblico partiamo dall’idea che sono persone identiche a noi, ragazzi della nostra stessa età spesso. A noi piace fare amicizia con tutti quelli che vengono a sentirci e una delle prime cose che facciamo è ringraziare chi ci ascolta. Ai nostri livelli non ci sono star e fare i superiori solo perchè si ha uno strumento in mano e si è su un palco, non ha alcun senso.
Vi chiedo un giudizio sul panorama metal italiano. Quali sono le band con le quali avvertite maggiore affinità? In cosa la scena nazionale deve ancora migliorare?
Abbiamo suonato e fatto amicizia con molte band come: Drakkar, Ground Control, Steadfast, Endless Time, Marble. Tutte persone a cui mandiamo un gran saluto sperando presto di ricalcare un palco insieme. Ci sono ovviamente altre band con le quali non è che ci siamo trovati male ma c’è stato distacco e freddezza.. come dicevo prima nel nostro ambiente non ci sono star ma c’è chi si comporta come tale e il pubblico se ne accorge.
Parlateci di come impiegate il vostro tempo libero, quali sono le vostre passioni e qual è un sogno che ancora tenete nascosto nel cassetto?
Ciascuno di noi occupa il suo tempo libero in molti modi. C’è chi pratica arti marziali, chi gioca di ruolo, chi sta con la donna, chi suona con altre 5 band. Credo che il nostro sogno, come per molte altre band, sia quello di diventare qualcuno, un nome noto, suonare ai grandi festival. Insomma, puntiamo in alto.. ci impegniamo a raggiungere questa vetta e facendo così da qualche parte arriveremo.
Ho più volte visitato il vostro sito internet, lo trovo molto curato e noto con piacere che spesso intervenite nel forum per interagire con i vostri fans. Quanto è importante per voi il contatto con il vostro pubblico?
Grazie per le belle parole^^ Il nostro sito è una di quelle cose di cui andiamo piuttosto fieri visto che è (credo) piuttosto efficace, facile da navigare e ricco di contenuti per chi vuole sapere qualcosa di più sui Bejelit. Parlare con chi ci ascolta e ci presta attenzione è il minimo che possiamo fare! Noi non facciamo come Bejelit della musica cervellotica per appassionati strumentisti ma del sano heavy metal per saltare un po’ e divertirci noi come chi ci viene a sentire quindi se esistiamo è grazie alle persone che ci supportano.
Siamo giunti al termine dell’intervista, vi ringrazio a nome di Truemetal.it per il tempo concessoci e lascio a voi la parola per chiudere questa chiacchierata come meglio credete.
Prima di tutto grazie a te per la bella chiacchierata, a Truemetal.it per lo spazio e il tempo che ci ha dedicato in tutti questi anni e ovviamente a tutte le persone (amici e non) che si sono presi la briga di leggere quest’intervista! L’anno nuovo dovrebbe portare diverse sorprese in casa Bejelit, a partire da nuove date, un nuovo album e…beh sarà una sorpresa…:) Vi invito tutti a visitare il nostro sito all’indirizzo www.bejelit.com e a lasciarci una firma sul guestbook o perchè no, a scriverci attraverso il forum!