Belphegor (Helmut)
Tra la recente uscita del nuovo album dei Belphegor, Goatreich – Fleshcult, di cui è possibile leggere la recensione a questo indirizzo, e l’imminente tour europeo della band austriaca che toccherà anche l’Italia per due date, TM ha l’occasione di scambiare quattro parole con il cantante e chitarrista Helmut.
M.M. Iniziamo subito parlando del nuovo album Goatreich – Fleshcult, ormai fuori da più di un mese. Quali sono i responsi che state avendo dalla stampa specializzata e più in generale da chi ascolta metallo estremo?
H. Devi dire che fino a ora, stiamo avendo delle risposte positive sia dai diversi magazine specializzati sia dai vari maniaci che ci ascoltano (n.d.r. nel resto dell’intervista potrete cogliere come vengono diversamente indicati i fan della band). Goathreich – Fleshcult è un album killer e ora siamo nel bel mezzo del periodo promozionale dell’album, con un sacco di interviste e domande che ci stanno arrivando da tutto il mondo. Siamo molto contenti di tutto questo e in questo momento non potrebbe andare meglio ai Belphegor. Siamo molto ambiziosi e Goathreich – Fleshcult riflette in pieno quello che rappresenta per noi l’anno 2005, musicalmente parlando. Fondamentalmente noi facciamo musica per noi stessi, se poi alla gente piace, questa è veramente una grande cosa.
M.M. Personalmente trovo che Goathreich – Fleshcult goda di una produzione eccellente. I suoni sono veramente potenti e possiedono un impatto brutale. Mi è piaciuto molto anche il lavoro che avete svolto sulle linee di chitarra, per non parlare poi della batteria, semplicemente devastante. Quali sono le tue considerazioni a riguardo?
H. Prima di tutto ti ringrazio dei complimenti. Sicuramente siamo entrati in studio con molta più esperienza e abbiamo dedicato quasi cinque settimane di tempo per registrare e produrre Goatreich – Fleshcult. Tutto questo tempo ci ha scaldato e stimolato al punto giusto, in modo da aver l’attitudine e l’approccio migliori per registrare il nostro materiale più aggressivo e pesante. Devo dirti che registrare Goatreich – Fleshcult è stata un grande sfida, oltre che una fantastica esperienza.
M.M. Secondo te quali sono le differenze principali tra Luciferus Incestus e Goatreich – Fleshcult?
H. Progredire è la priorità più importante per i Belphegor, e posso aggiungere che la stagnazione delle idee corrisponde alla morte. Abbiamo sempre cercato di fare del nostro meglio in ognuno dei nostri album e demo, e qualunque cosa abbiamo suonato e prodotto rappresenta le nostre rispettive capacità e abilità nel momento della pubblicazione di quella particolare uscita. Uno dei nostri tratti distintivi, uno dei nostri punti forza è quello di integrare delle fredde melodie nelle nostre canzoni, e facendo questo riusciamo a fare in modo che la forza e la potenza del brano non perdano d’impatto.
M.M. Sull’ultimo album si può ascoltare un episodio particolare. Mi riferisco al pezzo Sepolture of Hypocrisy, canzone lenta, rispetto ai vostri normali canoni, ma che riesce a essere allo stesso tempo, pesante e brutale.
H. Come ti dicevo prima, non vogliano limitare noi stessi, non abbiamo ancora toccato i nostri orizzonti musicali. Era da molto tempo comunque che avevo in mente di registrare una canzone come Sepolture of Hypocrisy e finalmente siamo riusciti a inciderla su Goathreich – Fleshcult. Questa canzone, una vera esplosione mortale, se rapportata al resto delle nostre canzoni risulta certamente più lenta, ma mantiene però il tipico marchio di fabbrica Belphegor.
M.M. Ormai da qualche mese, è entrato stabilmente a far parte della line-up dei Belphegor il nuovo batterista Nefastus. Ho avuto modo di vederlo all’opera durante la data italiana dell’X-Mass Fest dello scorso dicembre, e mi ha veramente impressionato. Come mai Tormentor, il vostro precedente drummer, ha lasciato la band?
H. Dunque, cercherò di essere breve. Tormentor non avrebbe potuto avere molto tempo per un impegno costante e massiccio con i Belphegor nel periodo successivo alla registrazione del nuovo album, a causa del fatto che ora lui frequenta una scuola di musica, e noi non eravamo in quel momento in una situazione che ci permettesse di gestire al meglio la cosa, dato che avevamo pianificato parecchie cose per quest’anno, tutto qui. Siamo ancora in contatto con lui e nel tour che inizierà nei prossimi giorni, Tormentor e la sua band Mor Dagor suoneranno un paio di date con noi. Non ci sono state tensioni particolari che hanno portato alla separazione e comunque gli auguriamo tutto il successo possible per i suoi prossimi progetti. Con Nefastus siamo in contatto dall’inizio del 2004 e dall’ottobre dello scorso anno è diventato un membro permanente dei Belphegor. Ha già dato prova delle sue capacità e della sua padronanza delle pelli durante le quindici date dell’X-Mass Fest a dicembre, inserendosi nella band con umiltà.
M.M. Parlami della dimensione live dei Belphegor, purtroppo durante la data di Milano dell’X-Mass Fest ho potuto assistere solo agli ultimi vostri tre pezzi. Devo dire che sul palco ci sapete fare, mostrando un’attitudine e un impatto non indifferenti, come quelli che risaltano dalle tracce del vostro Infernal Live Orgasm (n.d.r. album live autoprodotto dalla band per celebrare i loro dieci anni di carriera). Vi considerate un live band?
H. Ti ringrazio per il tuo apprezzamento. Il tour e le date dell’X-Mass Fest sono state devastanti. Il tutto poi è stato un viaggio infernale ma abbiamo passato un bel periodo, incontrando un sacco di persone che ci hanno supportato e sono venute a vederci, siamo fieri di avere molti supporter così fedeli. In aprile (n.d.r. tra pochi giorni) percorreremo ancora migliaia di chilometri attraverso l’Europa nel segno del blastbeat! Arkhon Infaustus, In Aeternum e alcune truppe locali divideranno il palco con noi. Faremo due date anche in Italia, il 24 aprile allo Shining Club a San Benedetto del Tronto (AP) dove ci saranno anche gli Asmodeus, e il 25 aprile al Thunder Road di Codevilla (PV) con Gehenna e The Tombers. Sai, per noi l’Italia è sempre qualcosa di speciale… il vostro temperamento mediterraneo, il cibo e il vino rosso… of course!
M.M. Avete mai pensato di pubblicare un DVD?
H. Gli scorsi anni abbiamo avuto modo di filmare diverse date e abbiamo moltissimo materiale da parte, vogliamo però riprendere anche qualche show che terremo durante il 2005 e per la fine dell’anno pubblicheremo il nostro dvd, vorremmo offrire qualcosa di speciale ai nostri fan, a un prezzo che sia contenuto.
M.M. Per quanto concerne i vostri testi, chi è il principale autore? Quali sono i temi che trattate nelle vostre liriche?
H. Sigurd e io siamo i responsabili dei testi, anche se negli ultimi due album, Barth ha contribuito con qualche buona idea. Siamo una trinità nello scrivere le liriche! I versi di Goatreich – Fleshcult sono molto diretti e trattano di distruzione, sangue e blasfemia, tematiche che si riflettono anche nell’artwork dell’album. Il nucleo centrale toccato nei testi resta comunque la chiesa, intesa come istituzione presa a scavare la propria fossa.
M.M. A proposito dell’artwork di Goatreich – Fleshcult, lo trovo molto oscuro, corrotto, marcio. Credo che Ralph Manfreda abbia fatto un ottimo lavoro. Nel passato avete avuto qualche problema con la censura a causa delle vostre cover oltremodo blasfeme. Qual è la tua idea rispetto la censura nella musica?
H. Che si fottano la censura e i falsi paternalismi. Alla televisione puoi tranquillamente vedere omicidi, cadaveri e torture, e poi un giorno qualche bigotto salta su e vuole decidere cosa dobbiamo scrivere, suonare o produrre. Non darmi torto, ma non capisco cosa stia succedendo.
M.M. Cosa ne pensi dell’attuale scena del metallo estremo?
H. Credo che la scena stia crescendo nuovamente, e questa è una buona cosa. Hail metal! Hail death!
M.M. Siamo alla fine, grazie per il tuo tempo e la tua disponibilità… c’è qualcosa che vuoi aggiungere?
Ti ringrazio per lo spazio concessomi, per altre info potete sempre dare un occhio al nostro sito, www.belphegor.at …invece e a tutti i demoni la fuori, che hanno supportato e accompagnato i Belphegor per anni, voglio soltanto dire… ci vediamo nella fossa, demoni!