Vario

Belphegor (Helmuth)

Di Vittorio Sabelli - 21 Agosto 2014 - 10:28
Belphegor (Helmuth)

Intervista a cura di Vittorio Sabelli

Ciao Helmuth, benvenuto su True Metal e grazie per questa intervista. Partirei dai primordi, visto che il vostro stile thrash/death/black è stato fondamentale per la scena metal. Che tipo di ambiente musicale c’era quando avete mosso i primi passi?

Diventammo Belphegor verso la fine del 1992, prima ci chiamavamo Betrayer, poichè c’era già una band polacca che aveva questo nome. Quindi partendo dai primordi dei Belphegor, non è stato facile per noi considerando il sistema di censura che c’era a quei tempi. I negozi si rifiutavano di vendere i nostri dischi, le etichette ci rispedivano i promo indietro, soprattutto per il primo disco “The Last Supper“, che a mio avviso ha tuttora una delle cover più brutali in assoluto. Noi siamo rimasti fedeli alle nostre radici in questi venti anni, continuando a prendere d’assalto il mondo intero. Lo spirito del metal estremo da allora è cambiato, ma ne parleremo nel corso dell’intervista… 

Quali sono le band che hanno influenzato il vostro stile sin dagli inizi? 

AC/DC, Black Sabbath, Kiss, Death, Morbid Angel, Van Halen, Slayer e la New Wave of British Heavy Metal. Queste band sono i nostri mentori e quelle che continuo ad ascoltare regolarmente tuttora.

Parliamo del recente album ‘Conjuring The Dead‘, una delle releases più attese del 2014, che esce a tre anni di distanza dall’ultimo ‘Blood Magick Necromance‘.

‘Conjuring The Dead‘ è l‘album più maturo che abbiamo inciso finora e ne sono molto orgoglioso. Ci sono brani con dei break down, e da questo si può intuire che stiamo sperimentando nuovi elementi da aggiungere al nostro stile. Questo è importante per la nostra evoluzione e ‘Conjuring The Dead’ parla da sé: un ‘muro di suono’ forgiato all’inferno, rovente e maligno! ‘In Death’ è una traccia velocissima con un attacco death/thrash metal. È il ritorno ‘on stage’ della mia band e parla della mia esperienza di danza con la morte. ‘The Eyes‘ è un intermezzo che calma le acque dopo i primi cinque brani brutali. Ho suonato la chitarra classica oltre che l’elettrica solista, che emette urla sovrumane. Dopo ‘The Eyes‘ c’è il mostro technical death di ‘Legions Of Destruction‘, mentre per ‘Rex Tremendae Majestatis‘ abbiamo aggiunto molti colori dai toni classici nelle parti di chitarra. Il titolo è preso dall‘ultima composizione di Wolfgang Amadeus Mozart, il Requiem, che scrisse sul letto di morte, consapevole della sua imminente fine. Il brano prende diverse influenze dalla composizione originale, soprattutto per l’intensità e le sue atmosfere. Devo stare molto attento quando faccio tali dichiarazioni perchè non sono un compositore come Mozart, lui era un genio. Ma in questo brano è esattamente quello che ho sentito, che l‘obiettivo era in sintonia con il Rex Tremendae che ascoltiamo nel Requiem. Con ‘Flesh And Bones‘ abbiamo esplorato nuovi territori, infatti si possono ascoltare elementi industrial e chitarre slam death metal, uniti in un’atmosfera ‘da rituale‘ creata da un coro. L’outro ‘Pactum In Aeternum‘ è suonato con strumenti naturali, self-made, dove molte parti sono eseguite con ossa reali (di uomo e animali…), dal taglio minaccioso e oscuro. Questi strumenti sono stati creati dai Kramatach, un’arcaica cave-band austriaca. E poi ci sono brani massacranti ad alta velocità come ‘Black Winged Torment‘ e ‘Gasmask Terror‘.‘Black Winged Torment‘ è insieme a ‘Lucifer Incestus‘ tra le canzoni più veloci e violente che abbiamo mai scritto.

 

 

Da dove proviene la scelta del titolo? Potresti parlarci dei testi dell’album?

Tutto è stato fortemente ispirato dalla mia reale danza con la morte. ‘Conjuring The Dead’ rappresenta anche la caduta dell’umanità, la corruzione, il modo in cui l’umanità stessa e il pianeta sono inquinati, il mondo del terrore irrazionale in cui viviamo oggi. Belphegor è oscenità, oscurità, bestemmia, estremità, e noi siamo fedeli a un tale lascito con questo decimo disco in studio, e la copertina esprime in maniera ottimale i testi. ‘Conjuring The Dead’ è la rappresentazione concettuale del mondo di terrore in cui viviamo. Parla di come vedo la razza umana oggi, di come distruggiamo la vita, la natura, di come avveleniamo noi stessi in una miriade di modi e per molte ragioni. Lavoriamo duramente per fottere tutto e tutti e scavare le nostre tombe, distruggendo la terra in nome dell’avidità e del potere. In cima a tutto nei testi c’è sempre l’Anti-dio e l’Anti-vita. Abbiamo preso in prestito anche molti versi antichi, canti, incantesimi e li abbiamo resi originali inserendoli nella nostra musica. Da sempre uso la filosofia di Satana/Lucifero come portatore di luce nei nostri testi, come figura orgogliosa, esaltata, maestosa, che ha resistito contro tutte le influenze. Un seduttore, un tentatore. Uno che sa fare le proprie scelte, che percorre a piedi la propria strada come un ribelle, un beffardo contro le masse, ma sempre vittorioso! E poi trovo ispirazione in tutto il mondo. Ero e sono ancora impressionato dagli aspetti più oscuri dell’umanità. Entusiasta di tutto ciò che è diverso e non conformista, compresi i “cattivi” concetti anti-Dio. Tutto questo fascino è inziato quando ero un ragazzino e guardavo Vincent Price, e tutta la roba su Dracula, Frankenstein e Boris Karloff. Mi descrivo come ateo e il bello dell’arte a mio parere è che paradossalmente solo chi ha fatto qualcosa di eccessivo è ‘durato’ nel tempo. Se guardiamo la storia dell’arte, non importa se parliamo di pittori, compositori, autori o attori, quelli che erano vicini alla pazzia, spesso in delirio nella “propria zona d’ombra” sono stati e rimangono i migliori ancora oggi.

Com’è cambiato il modo di comporre nel corso della vostra carriera?

Io sono il principale compositore dei riff, e dal momento che scrivo anche i testi so già in quale direzione voglio che vadano le canzoni. Dopodichè registro tutte le idee e le invio a Serpenth. Quando ci incontriamo in sala prove iniziamo a lavorare ai brani aggiungendo la batteria. Serpenth porta le sue idee, dicendo ciò che vuole aggiungere o modificare. Lui si preoccupa soprattutto dei pattern e dei lick di batteria e così le canzoni lentamente prendendo forma. A volte abbiamo bisogno solo di pochi mesi per i brani, ma a volte di anni come nel caso di “Rex Tremendae Maiestatis”. Se non siamo convinti di una traccia, la lasciamo nel dimenticatoio. Da metà 2006 lavoriamo come duo, reclutando session-man esperti per i nostri rituali dal vivo e per garantire ai fan un grande, enorme spettacolo. Questo modo di fare è ancora alla nostra base, aggiungendo sempre del ‘sangue fresco‘ nella band per tenere acceso il fuoco che brucia.

Fino a poche decadi fa era molto comune scoprire nuove band grazie ai bootleg o alle audiocassette, inviate per posta o passate per mano. Oggi invece è molto facile per una band promuovere la propria musica online e non è così difficile scoprire nuove band. Quanto pensi che questo abbia influenzato la promozione della musica metal e la sua crescita?

Credo personalmente che qualunque mezzo funzioni sia ottimo! Dipende dal suono che tiri fuori. È importante che le band siano fedeli alle loro idee ottenendo più visibilità, ma il vero spirito della scena estrema è scomparso molto tempo fa. Ultimamente il suono è molto mainstream e tantissime band hanno perso il loro spirito guerriero, e molte nuove si uniscono in questo vortice. La cattiveria, l‘aggressività, l‘atteggiamento ‘fotti tutto‘ come è nato così è andato via. Ricordo le croci e i messaggi di odio dei vecchi tempi in cui l’ambiente era ribelle e pericoloso. Ci sono ancora un sacco di band in giro che praticano questa filosofia, perchè è importante mantenere vivo il fuoco infernale…in eternità.

 

 

Come descriveresti le vostre incredibili performance dal vivo?

Una delle band più intense del pianeta! Presenza spettrale, atmosfera oscura, il nostro sound è come due mitragliatrici che ti fottono e ti sparano contemporaneamente. Soprattutto al giorno d’oggi è importante fare le cose in maniera diversa, tenendo sempre viva la passione. Noi portiamo sul palco le nostre sculture in ossa (io personalmente colleziono ossa, teschi dall’età di 12 anni ..). Alcuni amano e rispettano quello che facciamo, e questo per noi è molto gratificante. Mentre altri ci odiano o si sentono offesi, ma per me è ok, si fottano! Non è un mio problema se non gli piace il nostro show! Facciamo da sempre quello che vogliamo fare e siamo vivi per i deathsters che supportano la band e a cui voglio dire grazie perchè sono loro il motivo per cui possiamo prendere d’assalto tutto il mondo e continuare a fare dischi.

Sarete in Italia per un unico concerto insieme con Entombed A.D. e Carcass all’Agglutination Metal Festival a Senise. Avete in futuro in programma un tour per promuovere il nuovo album?

Entrambe sono delle grandissime band, e rispetto il loro lavoro per il metallo estremo. Vi distruggeremo all’Agglutination Metal Festival il 23 agosto. È sempre un piacere tornare in Italia, non vedo l’ora di festeggiare con la nostra musica brutale insieme a voi. Mi piace il cibo, la pizza, la pasta, il mare e la mentalità di tante persone che adorano il metallo nella maniera giusta. Sono stato in vacanza diverse volte in Italia, soprattutto da bambino. Dopodichè rientriamo e saremo in tour in Nord America da headliner (dopo 8 viaggi folli negli Stati Uniti). Poi saremo in Giappone e a dicembre in Sud America. Il tour durerà fino a marzo 2015. Se altri promoter sono interessati ai Belphegor e al nostro rituale dal vivo, possono contattare: belphegor@aon.at

Grazie di cuore per questa intervista. Un’ultima parola da parte di Belphegor per i fan italiani di True Metal.

Metal demons, comprate il nuovo album. Supportate la nostra eredità e invadete i negozi di dischi! Posso giurare che vi divertirete moltissimo con ‘Conjuring The Dead‘. Intanto ci vediamo tra qualche giorno all’Agglutination Metal Festival…Hell Awaits!

Vittorio Sabelli