Black Flame
Scambiamo qualche parola con Cardinale Italo Martire, M:A Fog e Serpentrax, rispettivamente chitarra e voce, batteria e basso dei Black Flame, una della più interessanti realtà del panorama black metal italiano, soffermandoci in particolar modo sul loro recente e devastante full-length intitolato Torment and Glory, di cui è possibile leggere qui la recensione pubblicata su TM.
M.M. Per prima cosa vi chiedo di presentarvi a chi non vi conoscesse e di raccontarci in breve come e perché nascono i Black Flame.
F. I Black Flame nascono nei primi mesi del 1999, con la stessa line-up di adesso.
Le motivazioni sono semplici : volevamo dare uno sfogo musicale a quelle che sono le nostre filosofie di vita e a quelli che sono i nostri sentimenti più repressi.
Il primo demo pubblicato è stato Welcome (febbraio 2001), seguito dall’acclamato Orgiastic Funeral (gennaio 2002). E’ stata poi la volta del 7” uscito per Sombre Records e intitolato From Ashes I’ll Reborn (novembre 2002). Il primo cd ufficiale lo abbiamo autoprodotto nell’ aprile del 2003, sto parlando di The Third Revelation, l’album che ci ha permesso di farci notare da varie label e da una piccola fetta di pubblico in più. Senza sosta, abbiamo pubblicato l’ultimo album Torment and Glory nel novembre del 2004. Questo lavoro è stato il primo a uscire in tutti e tre i formati : lp, cd e cassetta.
S. Vorrei solo aggiungere che tutte queste uscite nell’arco di soli tre anni rappresentano la nostra volontà di dare immediata continuità al nostro materiale. Non vogliamo passare come una di quelle band che spariscono dopo un paio di uscite. Saremo qui ancora per molto…ah ah ah!
M.M. Parliamo del vostro secondo e recente album: Torment and Glory. Il lavoro che avete svolto in studio é davvero buono, sono rimasto colpito dal livello della produzione, cosa che ho sottolineato anche in sede di recensione, ma soprattutto dall’impatto delle vostre canzoni. Quali sono stati gli “ingredienti” utilizzati per creare questo ordigno sonoro?
C. Si è vero, Torment and Glory è un album che ha molto impatto ed è molto più diretto dei precedenti. Tutto sommato anche la produzione è venuta fuori molto spontaneamente: la volevamo ruvida, potente e che si adattasse bene ai pezzi. Dietro tutto questo non c’è un grande segreto, parlerei piuttosto di una costante evoluzione: con orgoglio ammetto che abbiamo avuto sin dallo inizio un suono molto particolare che ci ha sempre contraddistinti da altri gruppi; con il passare del tempo abbiamo capito quali erano i punti deboli di ogni produzione e abbiamo semplicemente cercato di migliorare.
F. Non c’è un “ingrediente” ben specifico, almeno se lo intendi come un “ingrediente” studiato a tavolino. C’è una componente : la furia, espressa nel modo più diretto possibile. questo credo che sia il filo conduttore che lega tutti i brani del nostro ultimo album. Ed è questo che crea l’impatto da te giustamente sottolineato.
L’album è stato ben prodotto, questo è certo…ma se conti che il basso e la batteria sono stati registrati e suonati assieme in studio, ti renderai conto di perché tutti i pezzi hanno questa carica di spontaneità. Abbiamo voluto dare una sorta di “anima live” al disco, abbiamo voluto evitare di puntare tutto sulla precisione e sulla chirurgicità del suono…favorendo l’impatto bestiale che ogni disco di black metal dovrebbe avere.
M.M. Come é stato accolto l’album? Che responsi state avendo?
F. Direi molto bene, anche se non ho letto tutte le recensioni pubblicate. Per quanto riguarda quelle che ho letto ti posso dire che ognuna vedeva in una traccia diversa la migliore del disco e che i pareri generali sono stati diversi fra di loro. Questo vuol dire che il nostro album “funziona”, che apre la mente delle persone e che ognuno, quindi, può raggiungere la sua opinione. Ci sono state molte opinioni diverse, ma che comunque hanno rimandato tutte ad un giudizio più che positivo. Forse l’unica traccia che è stata menzionata all’unisono è Orgiastic Funeral.
C. Oggettivamente nessuno ha parlato male del nostro album. Una sola critica è stata mossa abbastanza frequentemente e cioè che Torment and Glory risulterebbe secondo loro meno atmosferico rispetto ai suoi predecessori; in realtà chi ha sostenuto questo è nella maggior parte dei casi un fan del black metal più classico ed intransigente e che di conseguenza non ha apprezzato troppo pezzi come In Nomine Gloriae o Burn with Me!
M.M. Tutte le tracce hanno un tiro micidiale, in particolar modo In Nomine Gloriae, Winds ov Flagellation e la mia preferita Orgiastic Funeral. Ritrovo delle strutture e delle dinamiche nell’album che riportano alla mente passaggi di matrice tipicamente death e thrash. Dal canto vostro come mai questa tipo di scelta stilistica?
C. Non credo si tratti di una scelta stilistica, è semplicemente il nostro modo di suonare. Per me è sempre stato importante suonare musica estrema e distruttiva ma allo stesso tempo molto atmosferica. Quando compongo le parti di chitarra cerco di non essere troppo ripetitivo creando delle strutture che alternano tempi e stili diversi, creando di conseguenza atmosfere che cambiano continuamente. Non è mai stato importante per me domandarmi se un riff suona black metal o sembrerebbe arrivare direttamente dagli anni ’80.
F. Non è una scelta, è semplicemente il nostro modo di suonare. E’ il nostro modo di “vedere” ed “esprimere” questo tipo di musica.
S. Sicuramente nei nostri riff vengono a galla molte influenze thrash e death metal …consideralo un modo per donare più potenza e più imprevedibilità al nostro sound …alternando classiche sfuriate black a stacchi e riprese più tipicamente thrash e death.
M.M. In una breve strofa di Orgiastic Funeral, il cantato é in italiano. Si tratta di un episodio isolato oppure in futuro proverete ad inoltrarvi su questa strada?
C. Orgiastic Funeral è un brano molto atmosferico e durante il processo di arrangiamento mi sono reso conto che una parte di cantato in italiano sarebbe stata interessante e molto particolare. Gli altri pezzi di Torment and Glory sono molto più diretti e violenti anche perchè arrivano da un periodo compositivo diverso: non credo quindi che sarebbe stato possibile adattare parti di testo in italiano. Sicuramente non escludo che in futuro testi in lingua madre compariranno sui libretti dei Black Flame: vedremo come suoneranno i nuovi pezzi e che atmosfera avranno.
S. Sono contento che tu abbia notato questo particolare, pur non disponendo del testo ( che abbiamo volutamente omesso dal libretto ). Comunque non è stata la prima volta che abbiamo adottato questo tipo di soluzione…anche ne La Stirpe dei Malfattori del demo Orgiastic Funeral puoi trovare una parte recitata in italiano. Sicuramente lo useremo ancora, ma non so dirti con esattezza se nella nostra prossima uscita sarà presente o meno.
F. Certo, se ci sarà una parte musicale adatta ripeteremo l’esperimento. Abbiamo usato l’italiano nei nostri primi due demo (anche nel primo demo Welcome c’è una breve parte in italiano …) dove la parte musicale creava una giusta situazione. Vediamo l’uso dell’italiano come un tocco in più di “poeticità al suono”. Una sorta di abbellimento lirico, che esce dal canonico inglese per abbracciare quella che è stata comunque la lingua di grandi scrittori e poeti. Come potrai capire, c’è bisogno di una giusta base musicale rivestita di quel sapore onirico e declamativo che la nostra lingua richiede.
M.M. Quali sono le vostre influenze musicali? Cosa ascoltano i Black Flame?
S. Abbiamo molte influenze musicali e sono molto varie e differenti fra di esse, per esempio personalmente spazio dai Satyricon ai Motörhead. Comunque i miei ascolti più frequenti ultimamente sono i Morbid Angel e il grandioso capolavoro dei Behemoth: Demigod.
C. Io arrivo direttamente dal metal estremo in tutte le sue svariate forme, rimanendo legato soprattutto a quelle band che dominavano la scena sul finire degli anni ’80 e primi ’90. Credo che ultimamente il panorama death metal abbia molto più da offrire rispetto a quello black: sono pochissimi i gruppi della seconda ondata che riescono e regalarmi certe emozioni.
F. Personalmente non mi precludo nessun tipo di ascolto. Se un determinato gruppo mi colpisce e mi emoziona lo ascolto senza pormi troppi problemi di sorta. Tutto qui. Se vuoi una risposta più precisa, posso dirti che comunque sono sempre stato legato al black metal più estremo, ultimamente con un occhio di riguardo verso band più underground.
M.M. Un vostro parere sulla scena black metal italiana e le sue band?
F. Ho una visione personale del panorama Black italiano. Io detesto il concetto di “scena” , detesto il raggruppare band meritevoli e non in un unico calderone che le comprende tutte. Detesto vedere accomunate band che si sbattono da anni per ottenere risultati sempre più professionali ad altre che fanno delle chiacchiere e dell’immagine tutta la loro sostanza.
Preferisco parlare di “allenza” e di “rispetto” fra gruppi meritevoli. Preferisco mostrare il mio rispetto verso chi si impegna da anni per portare avanti un certo tipo di discorso.
In Italia ci sono parecchie band validissime, alcune attive da molti anni ed altre più giovani, che stanno lavorando duramente per dare un seguito ed una credibilità a questo genere. Questi gruppi però devono fare i conti tutti i giorni con le altre decine, centinaia di band ed etichette fantasma che popolano il panorama black metal. Band che saturano il mercato di uscite quantomeno discutibili, prodotte in casa con una radio da campeggio.
Basta anche un’ occhiata ad internet per rendersi conto di quante invidie e falsità vengono riversate su molte band attraverso i vari forum … posti dove le persone diventano anonimi “nickname”…che innalzano così la loro idiozia a un piccolo potere che risiede nella libertà di scrivere tutte le stronzate che vogliono.
Ritornando all’origine, ben venga un concetto di rispetto e alleanza. Ma solo verso chi è in grado di portare avanti un discorso musicale coerente unito a una passione reale per questo tipo di musica. In questi anni ho visto e conosciuto persone favolose, animate da una vera e propria passione estrema. Sono loro sono quelli da rispettare.
C. A essere sincero, e non per essere critico, la maggior parte dei gruppi italiani non mi piacciono perchè molti non creano una musica abbastanza spontanea ed estrema, ma soprattutto perchè sono troppo eclissati dall’ intransigenza di un genere ormai saturo e privo di significato. Molte altre sono ancora peggio perchè altro non fanno che imitare spudoratamente i gruppi del passato e sinceramente non credo che il panorama italico abbia bisogno di cover-band. Ci sono alcuni gruppi validi musicalmente che potrebbero ottenere consensi anche all’ estero ma che non combineranno mai nulla di buono: a causa del classico comportamento all’ italiana, l’ intera scena musicale è marcia. Decine di etichette fantasma, concerti mal organizzati, recensori incompetenti e la totale idiozia di alcuni personaggi facenti parte di alcuni gruppi non fanno che ridicolizzare la nostra penisola, rendendola solamente “il paese delle tante chiacchiere”. Io non voglio far parte di tutto questo, non sono fratello di nessuno e non appartengo a nessuna scena merdosa, voglio solo suonare la mia musica!
M.M. Ho avuto modo di vedervi suonare dal vivo e nonostante ci siano stati una serie di inconvenienti tecnici, ho apprezzato la vostra prova. Mi é sembrato di capire che voi ci teniate molto alla dimensione live.
C. Io ho sempre sostenuto che un gruppo dal vivo dovrebbe riuscire a riproporre ciò che crea sui propri album ed è proprio per questo che noi, pur non avendo una grande attività live, quel poco che facciamo cerchiamo di farlo nella migliore maniera possibile. In studio tutti sono capaci a fare tutto, ma suonare dal vivo non è la stessa cosa e io voglio dimostrare a tutti quello che valgono i Black Flame. Oltretutto, come tu saprai meglio di me, la realtà italiana è molto particolare: sono tutti lì a osservarti come dei maledetti corvi (compresi tanti nostri colleghi!) aspettando un errore, una indecisione o qualsiasi altro motivo per poter sputtanare quello che hai costruito in sei anni di attività, io non voglio dare questa possibilità a certa feccia inutile!
F. “Gli inconvenienti ci sono sempre” : se ci pensi è una frase del cazzo. Ma è tutto quello che si può dire in Italia. Fonici improvvisati, gestori dei locali totalmente incompetenti di musica e così via. Strumentazione inesistente, che spesso ci dobbiamo portare dietro, cavi del dopoguerra e batterie degli anni sessanta. Finchè certa gente organizza concerti con i cimeli che tiene in soffitta, sarà sempre così.
Ed i gruppi saranno costretti a suonare senza spie, senza supporto ed in balia degli idioti. E questo dispiace, perché spesso non tutto il pubblico ha la malizia tecnica per poter stabilire se è il gruppo ad avere problemi o tutto il resto a causargliene.
Per quanto riguarda la mia esperienza ho sempre visto gruppi patire questa situazione.
Ovviamente ci sono anche degli eventi ben organizzati, dove è un piacere suonare ed assistere ai concerti degli altri gruppi…ma per ora sono pochi.
S. Teniamo molto alla dimensione live in quanto è un’ ottima occasione per poter “comunicare” con il pubblico e condividere determinate sensazioni. Purtroppo molte volte non si è nelle condizioni ideali per poter offrire uno spettacolo ottimale, questo perché come dicevano il Cardinale Italo e Fog spesso bisogna lottare contro un abisso di incompetenza.
M.M. Quali sono i vostri programmi per l’immediato futuro?
S. Sicuramente faremo qualche data live tra il mese di febbraio e marzo… ma questo non è prioritario al momento…stiamo componendo i pezzi nuovi per la nostra prossima uscita e come intuirai, questa fase ci porta via parecchio tempo…
M.M. Ho saputo che M:A Fog ha partecipato l’estate scorsa a Bergen ad una serie di audizioni come session drummer per i Gorgoroth. Come é stata questa esperienza?
F. Una bella esperienza per quanto riguarda il divertimento tra amici e una buona esperienza professionale.
M.M. Vi ringrazio per la disponibilità e cortesia, lascio a voi l’ultima parola in chiusura.
S. Un grande saluto a tutte le persone che credono e hanno sempre creduto nei Black Flame.