Black Sabbath: Bill Ward, ‘con “Paranoid” sentivo che stavamo componendo della musica che ad un primo ascolto non sarebbe stata popolare’
In occasione della ristampa in versione Super Deluxe di “Paranoid” per il suo cinquantesimo anniversario, Bill Ward ha pubblicato un messaggio su Facebook.
Tra il 1969 e il 1970, le mie esperienze musicali erano eccitanti, avventurose, inebrianti e stimolanti. Giornate piene di rischio in cui sentirsi vigorosamente vivi. I Black Sabbath erano una band che lavorava duramente on the road, sempre più legata ad ogni show. Nel profondo del mio cuore e con la pubblicazione di “Black Sabbath portata a termine, mi sentivo imbaldanzito e goffamente in grado di suonare i nuovi pezzi, come ‘Hand of Doom’, ‘Iron Man’, ‘Electric Funeral’ e ‘War Pigs’. Sapevo bene che le nuove canzoni erano diverse e mi sentivo incredibilmente sicuro dentro di me che stavamo componendo della musica che ad un primo ascolto probabilmente non sarebbe stata popolare. In ogni caso quei pensieri furono sovrastati dalla sensazione travolgente di fare parte di una grande band, che faceva della musica grandiosa. Avevo 22 anni ed essere consapevole di questa cosa, non solo mi dava grande soddisfazione, ma era a volte travolgente. Non sapevo se avremmo fatto centro, cosa che poi è avvenuta, ma sapevo comunque di trovarmi in uno stato di candore ed euforia, per come suonavamo gli strumenti e il nostro sound. Notte dopo notte abbiamo preso a cazzotti in faccia e rilasciato la nostra aggressività e le nostre emozioni sul pubblico. Eravamo un tutt’uno, un’unica entità, il tempo giocava a nostro favore. Esserci, allora, è stato per me un onore, cui ancora ripenso. Le mie memorie si infiammano ripensando a tutte le esperienze passate in quel periodo. Non cambierei una virgola, a parte il suono di quella grancassa su ‘Iron Man’ (ride, ndr).