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Black Sabbath: Vinny Appice, ‘dopo la morte di R. J. Dio si parlò di continuare con Rob Halford il percorso degli Heaven & Hell’

Di Orso Comellini - 1 Febbraio 2021 - 12:49
Black Sabbath: Vinny Appice, ‘dopo la morte di R. J. Dio si parlò di continuare con Rob Halford il percorso degli Heaven & Hell’

In una nuova intervista su Rock Fantasy, Vinny Appice è tornato sui due concerti che i Black Sabbath tennero con Rob Halford al posto di Ronnie James Dio nel 1992. La band avrebbe dovuto suonare in supporto di Ozzy Osbourne da solista in California per il “No More Tours”, ma Dio si rifiutò di cantare.

Ronnie non voleva fare quei due show. Non voleva uscire prima di Ozzy, perché “non si sa mai cosa potrebbe succedere”. Per cui rifiutò di farli. Tony e Geezer, invece, volevano suonare davvero, quindi ci trovammo in una sorta di conflitto interno. Alla fine decisero di farli comunque. Scelta che mi mise un po’ nel mezzo… Cosa dovevo fare? Mi sedetti con Ronnie e gli chiesi cosa avrei dovuto fare, dato che la mia posizione era combattuta. Non volevo lasciare la band in sospeso, non avrebbero avuto il tempo necessario di trovare un nuovo batterista, ma ovviamente non volevo neanche bruciare il mio legame con lui. Io volevo suonare con lui. Mi disse che dovevo farlo, che non dovevo lasciarli senza batterista. Suonammo lo show di Phoenix con Ronnie, poi lui se ne chiamò fuori. Il giorno successivo provammo con Rob Halford e fu davvero divertente. Provammo con Rob per due o tre ore e vennero fuori brani che non avevo mai suonato con loro. Pezzi dei tempi di Ozzy. Del periodo con Dio suonammo solo un paio di brani, uno dei quali era Heaven And Hell. Per cui avevamo tutti questi nuovi brani in scaletta. Tony e Geezer non le suonavano da un bel pezzo. Io non lo avevo mai fatto e poi Rob… Eravamo davvero al limite. Fu un po’ snervante. Salimmo sul palco e fu straordinario. Rob fu pazzesco. Peccato solo a un certo punto sia partito il teleprompter (il gobbo, ndr). Per fortuna Rob aveva anche i testi scritti a macchina su dei fogli, anche se non riusciva a leggerli bene. Gli toccò mettersi in ginocchio per leggere i fottuti testi. Fu tutto straordinario, comunque. Anche il pubblico adorò la cosa. Ci furono voci che potessimo continuare con Rob, da quel momento in poi. E se ne parlò anche quando Ronnie morì, di continuare con lui una volta che fosse passata un po’ di acqua sotto i ponti. Lo steso Rob in realtà voleva farlo. Me lo confermò anche successivamente quando lo incontrai nel corso di un qualche Award. Che avrebbe chiamato Tony. Anche di recente ho mandato un messaggio al manager proponendo di fare un nuovo disco con Rob alla voce. Che avremmo potuto farlo facilmente anche senza incontrarci direttamente, considerato come vanno le cose di questi tempi.