Blaze Bayley: “Le giovani band devono essere convinte delle loro canzoni”
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Blaze Bayley è un artista che sa cosa vuol dire sacrificarsi per la musica e fare la gavetta. Dopo essersi fatto le ossa con i Wolfsbane per una decina di anni, si è ritrovato sui grandi palchi come vocalist degli Iron Maiden. Quando poi ha dovuto lasciare il posto a Bruce Dickinson, a Balze è toccato ripartire da zero. Ma, alla fine, eccolo ancora quà. Inossidabile e determinato con la convinzione di chi vuole ancora poter dire la sua.
Intervistato dalla radio Rock Of Ages, è stato chiesto a Blazer di dare qualche consiglio ai giovani musicisti che cercano di farsi spazio. Forte della sua esistenza, il cantante detto:
“Beh, ora l’industria ha una forma diversa da quando ho iniziato. Una volta, dovevi ottenere un contratto discografico. Dovevi essere con un’ etichetta per fare tutto. Ora, puoi permetterti di avere la tua attrezzatura per registrare. Non ci vuole poi così tanto. E gli studi sono molto più economici.
Poi direi di non limitarsi a imparare a suonare il proprio strumento. Sicuramente saper suonare bene è la chiave, ma la fase successiva è avere canzoni che significhino davvero qualcosa, che abbiano un senso. E poi dopo devi imparare a registrare bene la tua roba. Quindi per quanto tu sia un virtuoso della chitarra o un bravo batterista, o qualsiasi altro strumento tu abbia scelto, devi imparare a registrare bene quello che fai. Ora, con la pratica e l’esperienza, è possibile fare un album buono quanto quello di qualcuno ha speso un milione di euro. Poi direi alle nuove band di sfruttare i social media.”
Infine, per Blaze la cosa più importante sono le canzoni:
“Ma la cosa fondamentale -e questa è una domanda orribile che tu devi porti- è, perché qualcuno vorrebbe ascoltarmi invece di guardare Netflix o giocare con la PlayStation ? Questa è una domanda difficile a cui rispondere, amico. Io devo chiedermelo ogni volta. Il motivo dovrebbe essere che le tue canzoni siano davvero belle dal vivo. E devi esserne davvero convinto di questo, sia che ti trovi a suonare davanti a cinque, cinquanta o cinquecento persone, devi davvero riuscire a catturare tutti.
Quello che cerco di fare ad ogni concerto, sia solista che con i Wolfsbane, è di raggiungere il cuore dei miei fantastici fan e dire, ‘Venite con me, cantate insieme a me. Vi sentirete meglio. Coinvolgetevi.’ Ecco cosa direi alle nuove band. Penso che questo sia importante. Ma è dura, e devi prendere in considerazione se faccia davvero per te. Perché se non sei pronto a sacrificarti, a lavorare sodo ed in modo intelligente, è dura”.