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Blood Red Throne (Tchort)

Di - 4 Febbraio 2003 - 10:14
Blood Red Throne (Tchort)

Dopo solo due full lenght e un mini, la fama di questa band sembra non volerne sapere di smettere di crescere… Sarà la riscoperta del death che sembra accompagnare questi anni, sarà la grossa spinta promozionale che la Hammherheart gli sta offrendo, ma, diciamolo chiaramente, sarà che i Blood Red Throne hanno veramente le palle! Eccovi qua il frutto dell’intervista a Tchort, fondatore di questa ennesima e violentissima creatura delle lande del nord.Cosa mi dite dei vostri esordi? Il vostro gruppo è nato come side-project?

I Blood Red Throne sono nati mentre io e Død eravamo ancora parte dei Satyricon, ma per noi fu chiaro che, non appena avessimo stabilizzato la band con una line up completa, ci saremmo concentrati sui Blood Red Throne piuttosto che sui Satyricon. Questo è rimasto il nostro gruppo principale fino ad oggi, almeno 3 anni dopo la sua nascita.

Quali sono le principali differenze tra “Affiliated With The Suffering” a il vostro debut album?

Le tre differenze principali tra i nostri due albums sono #1 la produzione – abbiamo un suono più live oriented e ruvido rispetto al primo album, a credo che abbia aiutato a far uscire l’energia della nostra musica. #2 Abbiamo un nuovo batterista. #3 Abbiamo preso parte ad alcuni liveshows nel periodo tra i due album, e dal vivo abbiamo suonato 4 canzoni dell’ultimo album, il che ci ha dato l’occasione di trovare il giusto tempo, e di mettere a punto alcune piccole correzioni che mi pare stiano molto bene, ora che sono su album.

Siete soddisfatti dal vostro ultimo lavoro? O c’è qualcosa che non vi convince?

Sono contento di entrambi gli album. Da un lato sono molto equilibrati per alcuni aspetti, ma d’altra parte sono anche molto differenti. E’ stata una scelta facile optare per il suono totalmente organico e ruvido, piuttosto che la produzione pulita e levigata che abbiamo utilizzato per il primo album. Questo spinge alcune parti al massimo, anche se altre non raggiungono il meglio. Ma questo era quello che volevamo.

Dimmi qualcosa sull’introduttiva “Unleashing Hell”, una vera e propria mazzata!!!

Abbiamo realizzato il sample introduttivo con un registratore di mini disk in un pub, ed è del nostro ingegnere del suono, che è americano, la voce che sentite. Penso che sia la giusta partenza per l’album, e definisce quello che siamo e cosa ci aspettiamo dalle altre tracce. “Unleashing Hell” è anche il nostro numero d’apertura quando suoniamo dal vivo, e funziona alla grande in entrambe le situazioni.

Quali sono le vostre tracce preferite e perchè?

Cambiano da settimana a settimana, ma recentemente non ho avuto granchè tempo di ascoltare l’album… eheh. Penso che “Mercy Killings”, dalla versione in digipack, “Unleashing Hell” e “Affiliated With The Suffering” siano le mie tracce preferite perchè spaccano il culo sia dal vivo che su album!

Dove possiamo trovare, su questo album, tracce delle vostre esperienze in importantissimi black metal acts, come Emperor e Satyricon?

Qui, là e da nessuna parte. Voglio dire, sono sicuro che abbiamo incorporato alcune esperienze e influenze, anche se non sono in grado di indicare una precisa circostanza o un riff, ma d’altra parte suoniamo un genere totalmente differente, quindi è difficile collegare qualche riff alle bands che hai menzionato.

Cosa mi dici della produzione? Penso che il vostro sound sia esplosivo, uno dei migliori degli ultimi anni…

Bè, come ti ho detto, abbiamo suonato dal vivo, nel tempo trascorso tra i due album, i nostri primi shows, e abbiamo imparato quello che abbiamo sempre pensato… che le nostre canzoni sono perfette per essere suonate dal vivo. Scorrono meglio e suonano meglio di quanto fossimo riusciti a fare con la produzione del primo album. Così Endre, che ha prodotto l’album, ha costruito il sound basandosi su alcuni nostri shows e ha capito qual era il nostro suono, così ha intuito quello che volevamo per il nostro prossimo album. Nessuna batteria triggerata, non 8 tracce di chitarra, semplicemente il materiale basilare… batteria, basso, chitarre e vocals violenti.

Di quali temi parlate nelle vostre canzoni? Sono i classici argomenti del Death, o possiamo trovare qualcosa di diverso?

In un modo o nell’altro parlano tutti di morte. Sono come storie brevi, il che penso li renda interessanti, al posto di essere semplicemente un insieme di parole spatter… Sono ispirati o da vere esperienze di vita, o da sogni e fantasie.

I Blood Red Throne sono più ispirati dalla scena Europea o Americana?

Penso sia ovvio che ci sentiamo più connessi con la vecchia scena death metal Americana che quella Europea.

In questo periodo possiamo vedere una grande rinascita del Death metal; un mucchio di band scandinave suonano thrash-death, death melodico o swedish-death. Ma voi avete scelto un’altra via. Perchè?

Basicalmente, perchè siamo entrati nel mondo del Death grazie alle vecchie bands americane e abbiamo seguito sempre questa via, fino al punto di arrivare a formare la nostra band. Per me, i vecchi Deicide, Gorguts, Suffocation, Obituary e Cannibal Corpse, fanno a brandelli tutto il death metal melodico Europeo.

Sofferenza, sangue, morte… questi argomenti sono solo parte della vostra musica o sono anche qualcosa che vi interessa più profondamente?

Come molte persone, abbiamo avuto anche esperienza di questo nella vita vera, ma per lo più sono collegati con la nostra musica ed il nostro stile.

Quanto conta per voi essere famosi, vedere le persone che apprezzano la vostra musica, e così via?

E’ bello vedere buoni responsi circa quanto hai registrato, ma quello che più ci diverte, è la reazione degli ascoltatori quando suoniamo dal vivo. Fare headbanging, far sì che chi ti ascolta faccia headbanging, e in seguito festeggiare tutti assieme, è quello che ci piace di più.

Grazie per l’intervista! Spero in un grande futuro per una grande band! E ora, dite quello che volete ai nostri lettori!

Ti ringrazio molto! Spero di vedervi in giro ai concerto – venite a divertirvi con noi! E ascoltate il nostro album!