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Bud Tribe/Impero Delle Ombre

Di _DooM_ - 13 Agosto 2008 - 9:28
Bud Tribe/Impero Delle Ombre

Doppia intervista con due ensemble che fanno parte del movimento HM tricolore da tanti anni e che credono fermamente ancora oggi in principi antichi, nonostante le innumerevoli porte sbattute in faccia subite in carriera. Bud Tribe e Impero delle Ombre rappresentano fieramente l’orgoglio tutto italiano di suonare heavy metal, alla facciaccia del music biz, che guarda sempre più spesso a quei gruppi costruiti a tavolino, che manco sanno da che parte stia il concetto di “band”. Su TrueMetal già ci siamo qui occupati della recensione del 45 giri Star Rider/Dr.Franky, uscito questa primavera per la Jolly Records di Modena di Antonio Keller, ma ora bando alle chiacchiere e via alle risposte fornite dalla coppia Daniele “Bud” Ancillotti/Alessandro “Bid” Ancillotti della Bud Tribe (BT) e da Giovanni “John” Cardellino dell’Impero Delle Ombre (IO).

Buona lettura.

Stefano “Steven Rich” Ricetti

Nella foto: Bud Tribe poster

 

Come e perché avete iniziato a suonare.

 

BT – La musica è una cosa che è nata con noi, e lo fa travolgendoci, dandoci una vera e propria ragione di vita, una magica forza interiore che unita a una profonda amicizia ci ha permesso così di iniziare il nostro cammino.

 

IO – Come Impero Delle Ombre abbiamo cominciato nel 1995, la motivazione è la più banale si possa comprendere, cioè un immenso amore per la musica, un’inarrestabile fremito di emulazione nei confronti di quelle band e artisti che plasmavano quella materia magica e ci facevano letteralmente impazzire. Mettici pure la mia passione per l’occultismo e il gioco è fatto. Successivamente va da sé l’esigenza di comporre e confrontarsi con materiale e idee proprie, originali.

 

Le Vostre maggiori influenze musicali.

 

BT – Black Sabbath, AC/DC e Judas Priest su tutti.

 

IO – Le influenze che puntellano il rock cimiteriale dell’Impero Delle Ombre sono abbastanza evidenti, affondano nel Rock anni Settanta e abbracciano ensemble come Biglietto per L’inferno, Goblin, Jacula, Fabrizio De Andrè, Black Widow, Black Sabbath, Dr. Z e molti altri. Riguardo gli anno Ottanta Paul Chain, Death SS, Strana Officina, Angel Witch, Demon, Witchfinder General, Sarcofagus e tanti altri gruppi, sia della Nwobhm che della Nwoihm. Altri influssi li abbiamo ricevuti dalle colonne sonore dei film horror, nonché dalle esperienze personali di ognuno di noi componenti, vista la connotazione “free” della nostra proposta.

 

Tre band della NWOIHM che val la pena citare.

 

BT – Strana Officina, Sabotage e Vanadium.

 

IO – Strana Officina, i grandi e potenti Sabotage, i pionieri oscuri e ineguagliabili Death SS. Lasciatelo dire, Steven: sta domanda è ‘na tortura! Solo tre? Ne avrei molte decine… dove li mettiamo Fingernails, Steel Crown, Crying Steel, Revenge, The Black, Adramelch, Vanexa ecc.. L’HM italiano lo adoro!

 

Stessa domanda per la NWOBHM.

 

BT – Iron Maiden, Saxon e Def Leppard, ma la lista potrebbe allungarsi alla maggior parte dei gruppi di quel favoloso periodo.

 

IO – Stesso problema. Solo tre… quindi: Iron Maiden, Angel Witch (classe, potenza e oscurità) e lasciami mettere anche Judas Priest, nonostante non siano esponenti della Nwobhm.

Nella foto: Impero Delle Ombre

 

Cosa pensate della Bud Tribe (x l’Impero delle Ombre) e viceversa dell’Impero delle Ombre da parte della Bud Tribe.

 

BT – Tutto il bene possibile, un gruppo giovane ma ricco di un background che pochi gruppi possiedono e soprattutto l’originalità del cantato in italiano che li rende unici nel loro genere.

 

IO – La Bud Tribe è fantastica. Costituisce la naturale conseguenza del sound e dello spirito della Strana Officina e non solo, ovviamente, per la presenza di Daniele “Bud” Ancillotti, ma per l’idea di un sano hard’n’heavy di stampo Ac/Dc, Black Sabbath e Thin Lizzy. La Loro musica possiede testi profondi e sinceri, di vita reale. La condivisione dei valori da rocker che si respira nella tribù rende la famiglia del metallo toscano un microcosmo unico, di cui con orgoglio faccio parte.

 

Com’è nato il contatto con Antonio Keller della Jolly Rogers Records.

 

BT – Tramite l’amicizia sincera e la stima reciproca tra noi e i fratelli Cardellino.

 

IO – Antonio del Jolly Roger Store di Modena è un mio caro amico, conoscendolo da tempo sapevo che quando sarebbe giunto il momento giusto avrebbe avviato una propria etichetta indipendente, quindi un giorno l’ho chiamato per proporgli il 45 giri e fortunatamente i tempi erano maturi per avviare la label, di cui sono anche collaboratore.

 

E l’idea del 45 giri?

BT – L’artefice è Antonio Keller che ha unito la sua passione per la musica e il vinile realizzando a detta nostra, dei fan e degli addetti ai lavori, un ottimo prodotto. Grande!

 

IO – Come detto sopra ho proposto ad Antonio il 7″ split, poi dopo una sommatoria di idee reciproche abbiamo concretizzato la cosa. Quasi subito ho optato per la Bud Tribe come
partner nel disco. Oltre alla stima che nutriamo io e Antonio per Loro, Bud&Soci avevano un brano in italiano (prerogativa dell’etichetta) proveniente dalla vecchia Bud Blues Band di inizio anni Ottanta, che meritava di essere divulgato. Da segnalare la tiratura a 500 copie numerate a mano in vinile rosso, completo dei testi… insomma una Fi**ta d’altri tempi. Ringrazio pubblicamente Antonio per l’impegno.

Nella foto, da sinistra a destra: Bud e Bid della Bud Tribe, Dario ed Enrico Caroli dell’Impero Delle Ombre in compagnia di Andrea, Loro giovane fan.

 

Su che basi avete scelto il pezzo da mettere nel disco.

 

BT – Una heavy song al fulmicotone e cantata in italiano, cosa meglio di STAR RIDER?

 

IO – Semplice, Dr Franky era un outtake del nostro disco d’esordio, ma come puoi notare ha un taglio nettamente differente dal sound sepolcrale e “doomeggiante” dell’omonimo Impero Delle Ombre. Il pezzo è un Dark veloce e frizzante adatto alla satira caustica e velenosa del testo, che dalla metafora di Frankenstein invita a far riflettere sulle assurdità contro natura dell’uomo quando utilizza male la scienza. Da segnalare il contributo alle tastiere del nostro grande amico Oleg Smirnoff.

 

Differenza (per voi) fra la musica su vinile e quella in Cd.

 

BT – Non c’è paragone: calore, suono, storia, immagini indimenticabili oltre a un grande affetto.

 

IO – Non c’è paragone, il vinile ha la cover grande, l’anima, la presenza ed è “caldo”, con le frequenze giuste. Si dovrebbe ritornare a stampare l’HM in vinile, senza dubbio.

 

Entrambe le band vengono snobbate dai grandi festival. Perché?

 

BT – Stiamo attraversando un periodo duro in generale, ma siamo anche convinti che ai promoter non interessi più di tanto promuovere i gruppi metal italiani.

 

IO – Un po’ forse per colpa nostra per questioni di forza maggiore: lavoro, impegni, etc. La domanda andrebbe però girata agli organizzatori e alle agenzie che si svenano per i nomi di sicuro interesse per avere il ritorno economico, considerando poco le realtà di casa Italia. Non abbiamo etichette grosse alle spalle e di certo non sborseremo mai quattrini o leccheremo c**i per suonare.

 

Il punto più alto della band e quello più basso.

 

BT – Il punto più alto arriverà con l’uscita di “Roll the Bone”, il nostro nuovo album, ma ci piace anche ricordare gli attestati di stima ricevuti dall’America ai tempi del nostro singolo “In Remembrance”. Il punto più basso senza dubbio la perdita del nostro indimenticabile chitarrista e amico MARCELLO MASI.

 

IO – I punti più alti: il contratto discografico con la nostra etichetta, la Black Widow Record che stimiamo tantissimo, il concerto dell’11 maggio 2006 al teatro Govi a Genova e le belle recensioni ricevute. Il più basso non avere mai una line-up stabile, essendo difficile trovare musicisti validi che entrino in sintonia con un genere “difficile” come il nostro.

Nella foto: Cardellino brothers, Impero Delle Ombre.

 

Cosa ammirate di più della Bud Tribe? / Cosa ammirate di più dell’Impero delle Ombre

 

BT – La perseveranza e la passione degli indomabili Giovanni e Andrea.

 

IO – In parte ho risposto prima ma ripeto: la genuinità, il sentimento, la fierezza. In parole povere: Rock’n’Roll tribe.

 

Progetti futuri.

 

BT – Come abbiamo detto entro la fine dell’anno uscirà il nuovo album. Il disco è pronto da tempo, ha avuto dei considerevoli ritardi ma ora finalmente siamo in dirittura d’arrivo: ci sentiamo carichi e vogliosi di proporre a più gente possibile il nostro nuovo live-act, sperando di incontrare al più presto tutti i nostri tifosi in giro per l’Italia.

 

IO – Dovremmo entrare in studio in questi giorni e cominciare le registrazioni del pluririmandato concept album I Compagni di Baal. Colgo l’occasione per porgere le mie scuse ai ragazzi che ci seguono e aspettano un seguito al disco d’esordio da troppo tempo ormai. Posso solo dire che quando il destino ti è avverso tutto risulta in salita, ma abbiate fede che le Ombre ritorneranno.

 

Chiusura intervista a Vostro piacere.

 

BT – Mandiamo fin d’ora un grosso abbraccio e un saluto ai nostri fedelissimi fan nonché a TrueMetal per il supporto che sempre ci date! ROCK ON, BUD E BID!!!

 

IO – Che dire, Steven, è stata una piacevole chiacchierata da appassionati per appassionati di Metallo Italiano, vi aspettiamo sul web myspace.com/l39imperodelleombre Al momento il Nostro sito è in fase di restauro. Comunque noi non molleremo mai! Long Live Cemetery Rock! John

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti