Cage (USA power metal)
Forse per molti di voi il nome dei Cage potrà risuonare nuovo, ma credetemi se vi dico che siamo di fronte ad una delle migliori bands americane in assoluto. Autori a mio avviso di uno degli album più sottovalutati della passata stagione ovvero il geniale “Unveiled”, che presentava già una band conscia delle proprie potenzialità espressive, i nostri amici hanno pian piano saputo crearsi un seguito fedele di afecionados che, almeno nella terra dei sogni per ogni true metaller, ovvero la Germania, ha la sua schiera più fedele ed oltranzista. Artefici di un sound che riesce ad inglobare le riminiscenze sonore più disparate, restando comunque confinato all’interno del più puro ed incontaminato classic metal americano, i Cage con il nuovo “Astrology” si presentano più forti e maturi che in passato e sono sicuro che se potranno contare anche sulla vostra fiducia, potranno diventare una delle colonne portanti del power metal mondiale. Quindi se amate alla follia i vecchi Judas Priest e Queensryche, se non resistete almeno una settimana senza ascoltare i Crimson Glory ed andate a letto dopo aver baciato il poster dei Maiden di “Somewhere in time”, forse i Cage potrebbero al caso vostro.
Ciao Sean, puoi presentare i Cage ai lettori di truemetal.it?
Ciao Beppe, si allora i Cage sono nati nel 1992 quando i Nomad e i Crusher, due celebri bands di San Diego, si sciolsero e i restanti membri diedero vita ai Cage. All’epoca il classic metal era stato estromesso dalle scene dall’alternative e dal grunge soprattutto, ma noi volevamo assolutamente che la nostra amata musica continuasse a vivere ancora nel sud della California. Per fortuna sia l’alternative che il grunge, hanno avuto vita breve simboleggiata da una morte violenta come il suicidio di Curt Cobain, ricordati i veri metal heads non commettono suicidio!!!!!
In che maniera siete arrivati alla registrazione di “Astrology”?
Come per il precedente “Unveiled” ci siamo completamente autofinanziati l’intero disco lavorando duramente chi nel proprio appezzamento di terreno, chi come il sottoscritto nell’industria delle costruzioni meccaniche. A prodotto finito abbiamo venduto la licenza del disco all’Omega records, per quanto riguarda il mercato europeo, e alla Molten Metal per ciò che concerne quello americano.
Rispetto al vostro precedente album, che tipi di sviluppi ha avuto il vostro sound?
Con l’ingresso in pianta stabile del nuovo batterista Mickey Neil, siamo stati più liberi di esprimere al meglio il nostro talento compositivo. Come potrai tu stesso capire ascoltando attentamente l’album, abbiamo voluto includere un po’ tutte le forme di classic metal, dalle schitarrate power, ai brani più groove fino ai mid tempo, tenendoci comunque ben lontani dalle facili melodie e dalle classiche ballads, che secondo un mio personale punto di vista non si addicono per niente al nostro sound.
Dunque “Astrology” è uscito già da un bel po’ di tempo, tirando le somme puoi dirmi che tipi di reazioni ha ottenuto l’album, specialmente in Europa?
Beh, ci sono arrivae reazioni entusiastiche da tutte le parti, ancor di più che rispetto ad “Unveiled”, album che la critica aveva accolto molto bene. È stato meraviglioso sentire gli ottimi responsi dei metal kids che ci hanno sommerso di lettere ed e-mail di approvazione, ma la cosa che ci ha stupito di più è stata l’ottima accoglienza che ci hanno riservato i così detti addetti ai lavori, persone che raramente si ritengono soddisfatte da prodotti come il nostro. La ragione per la quale abbiamo messo mano al progetto Cage, era perché nessuno prima di noi stava scrivendo più materiale così dannatamente heavy, come i grandi maestri prima di noi ci avevano insegnato. Per la composizione del nuovo materiale ci siamo messi una pressione addosso per cercare di creare qualcosa che lasciasse il segno in modo da regalare ai nostri fans quello che loro stessi avrebbero voluto, ovvero quattordi composizioni di fottuto power metal in your face!!!!
Senti Sean, secondo un mio modesto parere, tu hai una delle più belle voci del rinato movimento dell’US classic metal, quali sono le tue influenze come cantante? Hai studiato o preso delle lezioni per impostare il tuo particolare timbro di voce?
Beh, sin da piccolo sono cresciuto facendo il pagliaccio della classe, facendo divertire i miei coetanei cercando di scimmiottare in modo bizzarro le voci del preside e dei professori. A sedici anni circa, sono diventato un fottuto metallaro e da subito ho cercato d’imitare, in maniera piuttosto efficace, quelli che ritengo i capo scuola del nostro genere musicale ovvero Rob Halford, Bruce Dickinson e Geoff Tate. Si, ma cantare sotto la doccia e cantare in una metal band, sono due cose totalmente differenti, per questo continuo ogni giorno a tenermi in allenamento con la mia voce, perché penso che cantare questo genere musicale sia piuttosto difficile. Con il passare del tempo ho cercato di forgiare un mio stile personale che, inglobando le influenze citate prima, fosse alquanto personale. Oggi il mio stile vocale mi rende molto felice e che il mio duro lavoro è stato apprezzato da migliaia di ascoltatori, mi rende ancor più onorato.
Se non sbaglio avete partecipato a due tribute album, ma in realtà cosa ne pensi dei tributi in generale?
Noi abbiamo coverizzato, e in maniera eccellente, “Freewheel Burning” per il tributo americano ai Judas Priest e “Dugeons are calling” per il tributo ai grandi Savatage con la quale quest’anno abbiamo chiuso il festival di Wacken con la folla totalmente in visibilio. In definitiva penso che i tribute album siano un buon vicolo per far conoscere una band al grande pubblico.
Come vedi la situazione per una band di classic power come la vostra nella scena musicale degli Stati Uniti di oggi?
Qui da noi a San Diego, abbiamo una delle migliori scene metal dell’intera nazione. Abbiamo una buon seguito di metal kids, e le nostre radio trasmettono ogni giorno i brani delle bands locali, pensa che ci sono ben due programmi settimanali dedicati interamente al metal music eighties style!!!! (azzz… un’oasi felice, NdBeppe). Noi abbiamo realmente un buon numero di sostenitori che apprezzano realmente quello che facciamo, e le nostre bands si sbattono per cercare di raccimolare più date possibili, non come a Los Aneles dove ogni bands pensa di essere troppo importante per suonare in piccoli locali, ogni band di Los Angeles va alla caccia esasperata della fama ad ogni costo. Sai adesso la maggior parte di quelle bands vuole suonare qui da noi, non ti sembra assurdo???
Quindi mi pare di capire che vi esibite di sovente dalle vostre parti, o sbaglio?
No, non sbagli, noi suoniamo circa una volta al mese per tenerci in allenamento e per vedere che genere di reazioni suscitano i nostri brani al pubblico. Mentre ti stò scrivendo, ci stiamo preparando per una tourneè di spalla a Michael Shenker lungo la costa del Pacifico, e credo che quella del 18 dicembre sia l’ultima data per quest’anno molto intenso e ricco di soddisfazioni per tutti noi.
Poco fa mi ha iaccennato della costra esibizione al Wacken Open Air Festival, vuoi fornirci delle maggiori delucidazioni a riguardo?
La magnifica accoglienza che il pubblico europeo chi ha servato, parla da sola!!! C’era una strana pressione attorno a noi, la gente si apettava molto dai Cage, e noi tutti abbiamo ricambiato regalando loro una grande serata. Abbiamo suoanto in queste condizione per parecchie serate come al Dynamo festival, o come quando abbiamo fatto da opening act ai Judas Priest, agli Iron Maiden o a Dio. La nostra presenza scenica poi ci ha aiutato parecchio a creare un certo feeling con il pubblico del vecchio continente, una grande esperienza davvero.
Hey Sean, ma è vero che dopo il tour europeo avete dovuto cambiare il chitarrista ritmico?
Si, purtroppo dopo l’estenuante kermesse europea, il nostro vecchio chitarrista Eric Horton ci ha dovuto lasciare, per incompatibilità con il lavoro, purtroppo nessuno di noi riesce a vivere di sola musica. Così dopo aver provato una dozzina di chitarristi, abbiamo scelto il arrivato nuovo che risponde al nome di Anthony Mcginnis, una giovane promessa della scena metal nostrana, un ragazzo piuttosto umile e disponibile, molto abile con la sua sei corde, nonchè dotato di un senso melodico fuori dal comune.
Toglimi una curiosità, ma chi si occupa del songwriting all’interno della vostra band?
Mah, adesso che stiamo scrivendo il materiale per il nuovo album qualcosa è cambiata nel nostro modo di scrivere le canzoni. Rispetto al passato, adesso ho più possibilità di esprimere le mie idee all’interno del nostro songwriting. Di solito per i dischi precedenti io ho mi sono occupato sia della maggior parte degli arrangiamenti che delle linee melodiche, nonche di scrivere i testi dei brani. Ora, per le prime bozze dei nuovi brani, siamo partiti da un’idea di un mio riff di chitarra, io lo faccio sentire a Dave Garcia che lo fa suo imprimendogli il proprio inconfondibile stile, poi proviamo e riproviamo i pezzi tante volte, finchè non sentiamo che vanno bene e che ci piacciono. Sai, sono appena tornato dal nostro personale studio di registrazione dove stiamo lavorando agli arrangiamenti di un nuovo brano che si chiama “Door to the unknown”, una vera killer track, mentre ti scrivo mi sono venute in mente delle idee che lo renderanno ancora migliore.
Quali sono i piani e le prospettive future per i Cage?
Come ti ho anticipato poc’anzi, il nostro terzo cd è in fase di realizzazione, e siccome mi sei simpatico voglio anticiparti qualche titolo: “Kill the devil” che abbiamo suonato al Wacken e che il pubblico ha apprezato già da subito, “Made to the bone”, “Blood of innocence”. Le nuove composizioni suonano addirittura più veloci e più groovy di quelle di “Astrology”. Stavolta stiamo pianificando un platter con un minimo di dieci canzoni. Qualsiasi cosa sarà spazzata via dalla potenza devastante del nuovo album, credimi!!!!
Siamo alla fine, vuoi fare un saluto speciale ai nostri lettori?
Voglio ringraziare tutti i lettori di truemetal.it incoraggiandoli a comprare il nostro album (si solo che in Italia non si trova, e chi ce l’ha non te lo vende, NdBeppe), perché solo in questo modo noi potremmo continuare a fare la nostra musica e regalare quei sentimenti che solo questo tipo di metal sa dare. Quel sentimento di potere e fiducia che mi spinge a fare ancora quello che faccio. Per tutti i vostri lettori che non hanno mai sentito i Cage, li invito a dare un’occhiata al nostro sito www.cageband.com dove potrà ascoltare gratuitamente qualche estratto dai nostri precedenti lavori. Aspettando il nostro nuovo cd, vi saluto dicendovi di prepararvi al massacro che stiamo organizzando in vista del Gods of Metal 2002!!!! Ciao a tutti, e a rivederci a quest’estate!!!!!
Beppe “HM” Diana