Vario

Callejon (Bernhard)

Di - 4 Dicembre 2008 - 16:29
Callejon (Bernhard)

Oramai quello che un tempo era definito death metal è diventato una musica per tutti e come tale ha anche perso la sua

prorompenza anticonformista e provocatoria. Largo dunque alle band come i Callejon che, pur suonando un genere estremo,

propagandano un messaggio positivo e chiedono ai loro fan di vedere la vita con occhi ottimisti e pieni di speranza nel futuro.

Ci si domanda come mai questi ragazzi non abbiano scelto di suonare qualcosa di maggiormente allegro per propagandare questo loro

messaggio, ma alla fine ognuno ha il diritto di esprimersi come vuole giusto? Cerchiamo dunque di capire cos’hanno da dirci a

partire da questa intervista, realizzata circa un paio di mesi fa, ben prima che uscisse il loro ultimo lavoro Zombie Action

Hauptquartier

Partiamo parlando un po’ del vostro album passato: è possibile trovarlo nei negozi del nostro paese oppure è disponibile

solo in germania?

Fondamentalmente il nostro album precedente era autoprodotto ed autodistribuito, quindi non era presente fisicamente nei negozi,

poteva essere ordinato solo mediante il nostro sito internet. Quindi in teoria è possibile anche per le persone di paesi diversi

dal nostro ordinarlo tutt’oggi, anche se nei negozi non lo vedrete mai probabilmente.

Come mai avete scelto di cantare in tedesco? Non vi preclude un po’ il mercato straniero?

Lo abbiamo fatto perché è la nostra lingua madre, inoltre il nostro cantante, che è anche quello che scrive i testi, non sa

parlare benissimo in inglese e quindi non sarebbe facile per lui scrivere ciò che ha in mente e ciò che vuole che la gente

capisca in una lingua straniera.

Avete dovuto difendere questa scelta al momento di firmare il contratto con Nuclear Blast o non è stato un problema?

No, non è stato assolutamente un problema, anzi, credo che questa cosa renda la nostra band interessante ed unica in qualche modo

perchè oggigiorno anche in germania è difficile trovare gruppi che cantino in tedesco… potrebbe anche essere che sia stato un

vantaggio dunque nell’ottenere un contratto e non il contrario.

Probabilmente in paesi come l’Italia cantare in tedesco non è un problema in quanto oramai la gente è abituata a sentire

musica in lingue diverse dalla propria, ma non pensate che la vostra scelta possa affossarvi nel mercato anglofono, il quale è

famoso per essere refrattario alle lingue che non siano la sua?

Non penso in quanto ci sono band come ad esempio Rammstein ed adesso anche i Tokio Hotel che hanno aperto la strada ed adesso

anche per gli Inglesi o gli Americani sentire musica in una lingua straniera non è più un problema… addirittura so di persone

che hanno cominciato ad imparare il tedesco per capire ciò che il loro cantante preferito diceva.

Nel vostro sito c’è una piccola biografia nella quale voi vi definite la più innovativa band hardcore tedesca di tutti i

tempi. Cosa avete per meritare questo titolo?

Innanzi tutto perchè non ci sono molte band hardcore in germania, in secondo luogo perchè siamo i primi che cantano in tedesco…

inoltre abbiamo davvero un sacco di influenze, non ci limitiamo unicamente al metal o ai generi -core, abbiamo anche delle

schitarrate rock anni ’80, oppure delle parti prese dal jazz… insomma siamo molto vari e mettiamo nella nostra musica tutto ciò

che ci piace senza porci alcun confine.

L’ultima canzone del vostro disco è intitolata Porn From Spain e sembra proprio che sia un modo per prendersi gioco di una

famosa band hardcore, i Born From Pain… ho visto giusto?

Beh, non è che vogliamo prenderci gioco di loro, abbiamo solo giocato con le parole e non era per denigrare una band hardcore, ma

piuttosto un genere, o meglio i fan di quel genere. Il fatto è che vediamo coloro che sono coinvolti nella musica che suoniamo,

ad ogni livello, di solito cercano tutti di dare di sé l’immagine dei ragazzi cattivi e prendono le cose davvero troppo sul

serio. Li vedi ai concerti che si menano l’uno con l’altro e anche quando parlano hanno una mentalità chiusissima. Ecco, con

questa canzone vorremmo invitare tutta quella gente a prendere le cose in maniera più rilassata, ad essere tolleranti… il testo

racconta come noi Callejon vediamo loro in modo da farli riflettere, non vuole essere non una presa in giro. Quindi: critica

attraverso l’umorismo.

Sembra che voi cerchiate di aggiungere sempre una parte umoristica a tutto quello che fate. Anche il vostro look da zombie

va in questa direzione?

E’ sempre per il discorso che nel metalcore la gente tende a prendere tutto troppo sul serio. Noi vogliamo propagandare una

visione positiva della vita: ok, le cose possono anche andare male, ma c’è sempre una maniera per venirne fuori, non occorre

deprimersi. Credo che questa visione della musica estrema si stia a poco a poco diffondendo in quanto personalmente vedo sempre

più e più band che vedono le cosa alla nostra stessa maniera, che si fanno scattare foto in pose divertenti eccetera.

Perfetto, cambiamo argomento ora: sentite la competizione con band che suonano circa il vostro stesso genere e che hanno il

contratto con la vostra stessa casa discografica? Mi riferisco ai Sonic Syndicate ad esempio, che adesso sembra ricevano

attenzioni particolari da Nuclear Blast.

Credo che essi in realtà abbiamo uno stile molto differente, loro sono maggiormente influenzati da gruppi come Soilwork ed In

Flames, hanno arrangiamenti molto diversi, sfruttano le tastiere, insomma, fanno musica abbastanza diversa dalla nostra. Noi

abbiamo molte più influenze, mischiamo generi anche lontani tra loro, quindi non sento la competizione che tu dici, anche perchè

abbiamo già diviso il palco con loro e non c’è stato nessun problema.

Quindi voi pensate che la vostra musica possa essere apprezzata non solo dai giovani, ma anche da gente più anziana?

Certo, questa è la chiave. naturalmente la nostra base di fan è formata da gente abbastanza giovane, ma molte delle canzoni

presenti nel nostro nuovo album suonano “cresiute”, mature insomma, quindi penso che Zombie Action Hauptquartier possa essere

apprezzato davvero da tutti e ci permetterà di crearci molti nuovi supporters, anche in ambienti che prima non ci

appartenevano.

Sul retro della copertina del vostro promo sta scritto che la versione inviata alla stampa non è quella definitiva. Ci sono

stati dei problemi durante le registrazioni che hanno causato ritardi?

C’è stato il piccolo problema che il nostro produttore doveva sposarsi proprio nel bel mezzo della lavorazione del nostro album,

quindi abbiamo dovuto interrompere i lavori per aspettarlo. Naturalmente dovevamo consegnare il master per stampare i promo da

spedire alla stampa entro un certo limite, quindi abbiamo mixato fino a quando abbiamo potuto e abbiamo dato la versione che

avevamo in mano il giorno della scadenza dei tempi. Non credo comunque che ci saranno molte modifiche tra il promo ed il disco

definitivo, potrebbe esserci qualche cambiamento marginale a livello di suoni, ma quasi certamente nulla per quanto riguarda la

scaletta dei brani.

Quindi non avremo nessuna sorpresa?

Il mastering verrà fatto da una persona che ci è stata consigliata dalla nostra etichetta, la stessa che ha lavorato con i Sonic

Syndicate nel loro ultimo album. Non c’è dubbio dunque che esso sarà molto migliore rispetto a quello del promo, soprattutto a

livello di voci penso, in ogni caso come ho già detto non credo che ci saranno troppi cambiamenti.

Per quanto riguarda le registrazioni, dove le avete fatte? Avete sfruttato un home studio per ridurre i costi oppure vi

siete rivolti ad un professionista?

No, siamo andati in un posto esterno gestito da Heike Fraser, chitarrista e cantante dei Dark Age il quale si è costruito uno

studio personale che non è enorme come uno dei posti famosi che tutti conosciamo nei quali vanno le grosse band, ma non è nemmeno

un home studio. Dopo aver firmato il contratto con Nuclear Blast siamo andati in giro per un po’ di tempo parlando con diversi

produttori alla ricerca di qualcuno che condividesse la nostra stessa visione. Quando siamo arrivati da lui abbiamo pensato che

il suo studio avesse delle “buone pulsazioni” diciamo, le quali sono sempre importanti per la realizzazione di un disco, quindi

abbiamo deciso di lavorare lì.

Sei d’accordo con me se ti dico che il futuro delle registrazioni risiede negli home studio e che da qui a qualche anno

solo la post-produzione (mixaggio, mastering ed eventualmente reamping) verrà fatta in luoghi professionali?

Credo proprio di essere d’accordo con te in quanto ci sono tante band anche grosse, come i Meshuggah, che fanno tutto da sole e

si spediscono i file in modo da lavorare ognuno a casa propria; possiamo anche vedere che quasi tutte le band che hanno bisogno

di una demo oggi come oggi se la registrano in casa ed alle volte queste demo suonano anche meglio di alcune produzioni di grandi

nomi. Addirittura alcuni artisti si portano dietro il loro computer quando vanno in tour e registrano mentre sono in viaggio,

quindi credo che il tempo degli studi veramente grossi e veramente costosi sia finito, almeno nel metal.

L’intervista è finita, puoi concludere come meglio credi!

Vogliamo soltanto che ciascuno ascolti la nostra musica senza pregiudizi, senza etichettarci a priori o farsi un’idea in base a

come veniamo presentati. Stiamo programmando il nostro tour europeo per Gennaio e Febbraio e l’Italia sarà sicuramente presente,

dunque ci vediamo sul palco!