Candlemass (Mats Björkman e Lars Johansson)
Approfittando della data milanese dei Candlemass, ho avuto l’occasione di intervistare Mats Björkman e Lars Johansson per parlare del recentissimo King Of The Grey Islands e del nuovo entrato Robert Lowe. Ecco qui il resoconto di quel pomeriggio passato nei camerini del Transilvania Live di Milano. Buona Lettura.
Intervista a cura di Angelo ‘KK’ D’Acunto
Ciao ragazzi, benvenuti su TrueMetal.it. Come sta procedendo questa prima parte del tour? Cosa pensate delle nuove canzoni suonate dal vivo?
Lars – Sta procedendo decisamente bene, abbiamo dovuto testare le canzoni del nuovo album in alcuni festival estivi e il pubblico che ha assistito ai nostri concerti è entusiasta.
Mats – Anche perché i primi commenti da parte del pubblico e delle riviste specializzate dopo l’uscita del disco sono stati davvero positivi e la cosa non può che renderci orgogliosi, tutti i nostri sostenitori hanno voglia di ascoltare i nuovi pezzi dal vivo e hanno voglia di scoprire come se la cava Robert alle prese con i pezzi più vecchi.
Che reazione vi aspettate, questa sera, da parte del pubblico italiano?
Mats – Ci aspettiamo una buona reazione. Abbiamo già avuto modo di vedere di che pasta sono fatti i fans italiani nel precedente tour insieme ai Destruction e devo dire che siamo stati accolti nel migliore dei modi. La cosa ci ha stupito e non poco, anche perché non abbiamo mai avuto molte occasioni per suonare nel vostro paese, ma stai sicuro che ci rifaremo nei prossimi anni.
I testi dei Candlemass sono sempre stati decisamente affascinanti, da dove nasce l’ispirazione?
Lars – Ah, dei testi se n’è sempre occupato solo ed esclusivamente Leif, da dove prende l’ispirazione è tutt’ora un mistero anche per noi. Sicuramente provengono dalla parte oscura che vive nella sua mente.
Leif è davvero così malinconico nella vita reale?
Lars – Assolutamente no, è una persona molto allegra e socievole.
Mats – Confermo. Per molti è strano vedere un Leif che si applica su testi così oscuri e malinconici e si aspettano una persona scorbutica, una sottospecie di mostro che vive nella sua solitudine. Posso assicurarti che non è così: nella vita di tutti i giorni è allegro e solare.
Si, ho avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con lui pochi minuti fa e confermo le vostre parole. Tornando al vostro nuovo lavoro, sapete dirmi se dietro King Of The Grey Island si cela un concept album? Chi è il Re Delle Isole Grigie?
Mats – King Of The Grey Islands ruota intorno a tematiche riguardanti la depressione e il suicidio, due immagini negative della società moderna. Ogni canzone dell’album descrive un’emozione, un sentimento, per lo più negativo come l’odio, la depressione, disperazione e devastazione.
Lars – Infatti di fronte a questi sentimenti, ognuno di noi può recitare il ruolo del Re Delle Isole Grigie, e per Isole Grigie viene inteso un luogo immaginario dove possiamo vivere soli al di fuori del mondo che ci circonda.
Cambiamo argomento: come mai Messiah ha lasciato nuovamente la band?
Mats – Negli ultimi tempi Messiah aveva cominciato a comportarsi veramente in modo molto strano, non parlava mai con nessuno di noi, provava disgusto per qualunque cosa lo circondasse, non si faceva mai vedere in studio. Abbiamo addirittura pensato che avesse qualche problema e ovviamente se hai questo tipo di mentalità non puoi di certo continuare a suonare in una band. Così abbiamo preso la decisione di escluderlo dai Candlemass. Cercare un nuovo cantante è stata sicuramente la cosa più giusta che potevamo fare sia per noi che per il pubblico.
Come mai la vostra scelta è ricaduta proprio su Robert Lowe?
Mats – Durante i provini abbiamo ascoltato più di 80 cantanti. E’ stata una vera e propria grande ricerca. Abbiamo avuto modo di ascoltare all’incirca 30 ragazzi provenienti dalla Svezia ed approssimativamente 50 ragazzi provenienti dal resto d’Europa e da alcune zone dell’America. Tutto questo è durato all’incirca tre mesi prima che ci mettessimo in contatto con Robert Lowe. Conoscevamo sia lui che i Solitude Aeturnus da un bel po’ di tempo e lo abbiamo sempre apprezzato, anche perché ha uno stile di canto emotivo e passionale; al contrario di Messiah, lui non canta con la testa, si esprime principalmente con il cuore. Era perfetto per i Candlemass e lo volevamo a tutti i costi.
Come indicato sul booklet del disco, le tracce sono state registrate nel maggio del 2006 e la voce di Robert è stata aggiunta successivamente a marzo 2007. Eppure i pezzi sembrano scritti appositamente per le sue linee vocali, avete deciso di riadattare l’album per la sua voce?
Mats – Assolutamente no, King Of The Grey Islands rappresenta un passo avanti per la band sia a livello di ritmiche che come contenuti nei testi, ma il tutto è stato scritto appositamente per la voce di Messiah. Quando abbiamo cominciato a scrivere il disco era nostra intenzione raggiungere un nuovo livello ancora più alto rispetto anche ai dischi degli anni 80. La voce di Robert si è adattata nel migliore dei modi a ciò che avevamo scritto e ne è uscito fuori un risultato veramente sorprendente, e ci siamo resi conto di aver fatto la scelta più giusta. Inoltre i pezzi vecchi cantati da Robert assumono una nuova forma e questa cosa ci emoziona.
In effetti è venuto fuori un gran bel lavoro, considero King Of The Grey Island come un completo ritorno alle sonorità lente, oscure e soffocanti degli anni 80, però sotto una luce un po’ diversa. Nella produzione, è uscito fuori un ottimo lavoro. Siete del mio stesso parere?
Mats – King Of The Grey Islands non è un album bianco come il precedente, è nero, sia nei colori che nella musica. Riguardo alla produzione hai ragione, tende a mettere il risalto soprattutto il suono delle chitarre e per l’occasione Lars ha avuto modo di sperimentare nuovi effetti e nuovi tipi di amplificatori.
Lars – Si, ho deciso di provare gli amplificatori Hughes & Kettner, e devo dire che ne è uscito fuori un suono molto heavy.
I Candlemass sono sempre stati considerati il primo gruppo doom metal moderno, vi sentite un po’ i padri di questo genere? Cosa pensate della scena doom attuale?
Lars – Ah, io non seguo molto il genere, mi limito solamente a suonarlo e questo mi basta e riesce a darmi le emozioni migliori, quando ho voglia di rilassarmi ascolto musica classica.
Mats – I mie ascolti quotidiani mirano sopratutto ai gruppi anni 70, ma devo ammettere che la scena doom attuale è veramente in gran forma. Mi fa molto piacere sapere che ci sono tantissime band che si ispirano al nostro sound, anche perché noi stiamo invecchiando e prima o poi ci toccherà farci da parte per dar spazio alle nuove leve.
Questa sera avrete come gruppo di supporto i Thunderstorm, avete mai avuto modo di ascoltarli? Conoscete qualche altro nome della scena italiana?
Mats – A dirti la verità, non ho mai avuto modo di ascoltare qualcosa dei Thunderstorm, però so per certo che vanno molto forti all’estero, sopratutto in Germania.
Lars – Dal nome sembrerebbero un gruppo power/epic…
No, fanno un doom metal che si ispira moltissimo alle vostre sonorità…
Mats – Interessante, allora credo che seguirò con molta attenzione il loro set, anche perché, devi sapere che per la prima parte del tour abbiamo avuto come supporto solo ed esclusivamente gruppi che non hanno nulla a che vedere con il nostro genere. Trovarsi per almeno una sera un gruppo di apertura che si rifà alle nostre sonorità è una buona occasione per creare nel migliore dei modi un’atmosfera che si adatta alla serata.
Quali sono le canzoni che preferite suonare dal vivo?
Mats – Non ho alcuna preferenza. Amo suonare dal vivo tutti i pezzi del primo album, soprattutto adesso che con Robert alla voce vengono fuori molto più emozionanti e sotto una luce diversa, poi mi piace applicarmi e misurarmi sui nuovi brani.
Lars – Confermo, anche io amo suonare tutti pezzi nuovi, l’ingresso di Robert è stato come una ventata d’aria fresca e non voglio esagerare, ma questo è uno dei dischi più belli che il gruppo abbia mai scritto. Se dovessi sceglierne una direi Emperor Of The Void.
Beh, anche pezzi come Devil Seed e Clearsight potrebbero rendere molto in sede live. Potete svelarmi qualcosa che riguarda la setlist di questa serata?
Mats – No, mi spiace, è una sorpresa.
Lars – Possiamo solo garantirti che suoneremo Devil Seed, spero che ti faccia piacere.
Decisamente! Devil Seed è la mia traccia preferita di King Of The Grey Islands. Qual è secondo voi l’album dei Candlemass più sottovalutato?
Mats – Secondo me, Tales Of Creation, io amo moltissimo quel disco, però è arrivato dopo tre dischi di successo pubblicati per ben tre anni di fila e i fans si aspettavano un’ulteriore evoluzione. Un vero peccato, quel disco è forte davvero.
Lars – A mio avviso, il più sottovalutato è sicuramente Chapter VI, certamente la produzione non è delle migliori e noi ci siamo lasciati andare troppo alle sperimentazioni però, secondo me, è e resterà un disco di valore.
Bene, siamo giunti alla fine, chiudete l’intervista come meglio credete.
Mats – Ringraziamo te per questa chiacchierata e tutti i fans Italiani che supportano noi e tutta la scena doom, grazie di cuore.
Lars – Le aspettative per questa serata sono delle migliori, speriamo di riuscire a far divertirei presenti. Possiamo garantirvi che cercheremo di tornare al più presto nel vostro bellissimo paese.
Angelo ‘KK’ D’Acunto