Carpathian Forest (Tchort)
Nuovo lavoro per una delle storiche, amate e odiate, formazioni del panorama black metal,
i Carpathian Forest presentano il quinto album della carriera, Fuck
You All!!!! (qui la recensione). Ce ne parla il chitarrista Tchort,
che non si è dimostrato certo molto loquace nel rispondere alle domande, senza
la possibilità da parte mia di poter dibattere, dal momento che l’intervista è
stata condotta via mail. Comunque sia, buona lettura.
Ciao Tchort, è un piacere poterti avere fra le pagine di TrueMetal.it.
Cominciamo subito a parlare del vostro ultimo disco, Fuck You All!!!. Come
giudichi questo album confrontandolo con i vostri lavori passati?
Rappresenta qualcosa di nuovo nella nostra discografia, ma allo stesso tempo
è qualcosa di naturale considerando dove siamo arrivati fino ad oggi. Siamo
diventati un’assidua live band e abbiamo abbandonato le tastiere nel 2003,
quindi il nuovo album è il riflesso di tutti i piccoli cambiamenti che abbiamo
apportato negli anni. E’ un disco molto pesante.
Credo che Fuck You All!!! sia forse l’album più diretto e facilmente
assimilabile della vostra carriera. Cosa ne pensi?
Certamente, il disco ha un approccio molto “live” e questo era il nostro
obiettivo. Abbiamo accantonato le brevi intro e gli elementi epici che avevamo
utilizzato nei nostri precedenti album. Sì, Fuck You All!!!! è
probabilmente il più diretto, intenso e aggressivo album di sempre.
Il vostro stile black’n roll è ancora ben presente, ma avete inserito
molto thrash metal e una certa attitudine punk. Come mai questa scelta
stilistica?
Credo che sia noi che il nostro sound abbiano sempre avuto un’attitudine
punk. Basta ascoltare canzoni come
He`s Turning Blue, Carpathian Forest, Angel and Sodomizer, etc.
Canzoni molto influenzate dal punk, come del resto tutta l’immagine dei Carpathian Forest.
Penso che le prime due songs,
Vi
Apner Porten Til Helvete e
The Frostbitten Woodlands,
siano probabilmente le migliori del disco. Sei d’accordo con me?
Ci sono diverse
tracce fra le mie favorite oltre a quelle che hai menzionato tu, ma io baso il
mio giudizio sulla performance live dei brani. Non ho ancora bene in mente il disco
nella sua interezza. Comincerò bene ad ascoltare il cd quando partiremo per il
tour durante il quale avrò una buona chance per poter analizzare meglio l’album.
Fuck You All!!!! sembra essere
stato scritto appositamente per essere suonato live. Brani come
Submit to Satan!!!, Diabolism (The Seed and the Sower) e The First Cut is the
Deepest
hanno una buona carica che potrebbero scatenare un bel pit di fronte al palco…
Sì, sicuramente molto materiale
del nuovo album sarà riproposto in sede live. Questo era uno dei nostri
obiettivi, e per questo abbiamo scelto una produzione senza tastiere, trigger e
overdubs… solo e unicamente gli strumenti base per poter suonare in concerto.
Non mi piace avere una produzione estremamente curata del disco e poi presentare
le canzoni in concerto private di alcune parti o semplificate, così abbiamo
deciso di registrare le canzoni come se avessimo dovuto eseguirle direttamente
live.
In
Everyday I Must Suffer
c’è la partecipazione di Nordavind. Quali sono i vostri rapporti con lui?
Io non lo sento da molto tempo, ma Vrangsinn e Nattefrost hanno registrato le sue linee vocali
nello studio di Vrangsinn. Lui è in stretto rapporto con Nordavind
e penso proprio che siano stati loro a decidere di far partecipare Nordavind
su questo album. E’ stata una buona idea, e lui ha svolto un gran bel lavoro con
le sue vocals!
In questo disco non c’è quasi spazio per le tastiere, a differenza per
esempio del vostro precedente lavoro Defending the Throne of Evil. Perchè?
Come ho gia detto, volevamo che il disco suonasse molto simile alla versione
live dei brani.
Non ho avuto modo di leggere i testi dei brani, ma leggendo i titoli
sembrano sempre incentrati sull’autodistruzione e su tematiche anticristiane
penso… Ce ne vuoi parlare?
Anche io la penso così…
La produzione del disco è davvero buona, sembra proprio adatta ad un disco black metal
come il vostro.
Sei soddisfatto?
Si lo sono. La produzione di Fuck You All!!!! ha richiesto un
differente mixaggio rispetto ai nostri dischi precedenti, il materiale era
diverso e ha richiesto una differente produzione. E’ molto potente ma sempre
sporca.
Non posso non chiederti nulla riguardo la cover del disco. So che è stata
disegnata da Nattefrost. Potresti dire cosa vuole significare?
Per me la cover e tutte le illustrazioni all’interno del booklet riflettono
l’intera storia dei Carpathian Forest e rivelano alcuni momenti della
vita di Nattefrost. Bisogna dare parecchia attenzione a tutti i dettagli.
Penso che il titolo del disco sia perfetto per la musica espressa. Chi ha
deciso di intitolare l’album in questo modo? Anche il sottotitolo “Caput tuum in
anum est” non è male…eheh…
I titoli dei dischi li decide Nattefrost ed è lui che scrive anche
tutti i testi. Per quanto riguarda il sottotitolo dovresti chieder a lui eheh…
Cosa ne pensi della scena black metal di oggi? Hai ascoltato gli ultimi
dischi dei Darkthrone e Satyricon?
No
Cosa ne pensi della reunion degli Emperor?
E’ stato bello vederli in concerto all’Inferno Festival.
Che significato ha per te la frase “true
norvegian black metal”?
Ha lo stesso significato di dieci anni fa?
Quella frase non significa molto
per me, ma i miei ricordi e le mie esperienze riguardo a quella frase sono molto
forti. Non ha più lo stesso significato di sedici anni fa, ma ora posseggo
l’abilità di ricreare i ricordi e i sentimenti di quei giorni, che purtroppo
stanno svanendo… sfortunatamente.
Una domanda
personale: come vive un blackster? L’odio che tu riponi nella tua musica ti
appartiene anche nella vita reale o è solo legato all’aspetto musicale della tua
vita. E’ come interpretare un personaggio?
Posso dire di avere più aspetti
della mia personalità. Potresti chiamarmi
Jekyll and
Hyde!
Ahah… Seriamente, credo che ci sia un tempo per tutto, incluso l’odio e la
negatività.
Grazie Tchort,
puoi concludere l’intervista a tuo piacimento.
Comprate il nuovo album e
kill
for satan!
Visitate il
nostro sito ufficiale.
Stefano Risso