Ce n’è per tutti!
Ogni fine anno, è abbastanza normale elaborare i propositi per l’anno
successivo.
Quest’anno mi piacerebbe elaborare propositi per gli altri. Ce n’è per
tutti, discografici, gruppi, e metallari.
Ai discografici: vorrei rinnovare l’invito
a guardarsi un attimo nella coscienza. La tanto sbandierata
crisi del settore non è mai esistita; è un dato
statistico che, in soldoni, gli introiti del settore discografico sono in
crescendo continuo e inarrestabile da anni! Quindi, se la crisi non c’è,
perchè il prezzo dei cd continua ad aumentare? Perchè, carissimi
signori, non avete ancora capito concetti di micro e macro economia che a me
sembrano così chiari? Vediamo di ricapitolare. La micro economia è
l’economia dell’individuo, dei piccoli gruppi, delle piccole comunità.
Ognuno è un microverso economico a se stante, quindi ognuno di noi fa
statistica, tendenza, trend.
Cari discografici, facciamo il mio esempio: se i cd costassero dai 10 ai
13 euro, ne comprerei almeno 10 al mese, sempre e regolarmente. Se costassero
al massimo 15 euro, ne comprerei almeno 5 al mese. Con i prezzi attuali,
ne compro a dir tanto 1 o 2. Sembrerà strano, ma quando vedo certi
dischi a 18-20€, mi sento preso in giro, e non li compro manco morto,
perchè mi sembra di prendermi una fregatura.
L’altro giorno, per esempio, ero nel mio negozio di fiducia. Vedo le ristampe
dei primi 3 Candlemass, rimasterizzati e con bonus cd. Con gli occhi gonfi di
lacrime, mi appresto a comprarli tutti e 3, anche se a dire il vero me ne mancavo
uno solo, Ancient Dreams. Chiedo il prezzo: 19€. Rispondo: te li lascio,
mi spiace. I miei amici che gestiscono il negozio mi hanno anche più
volte dimostrato come loro stessi siano costretti ad alzare i prezzi, forzati
dai rincari continui a monte.
Concludendo, carissimi discografici, a dicembre avete avuto un volume di affari
di almeno 60€ in meno. E per rincarare la dose, vorrei dirvi che, se
uno come me rinuncia a comprare i cd di uno dei suoi gruppi preferiti, vuol
dire che siamo stufi di essere strangolati dai rincari e presi in giro.
Qualche anno fa si richiedeva a gran voce, giustamente e logicamente, che l’IVA
sui cd fosse ridotta dal 20% al 4%, la stessa aliquota che viene applicata sui
libri. I cd musicali, in quanto espressione di genio individuale e opere
artistiche a tutti gli effetti, sarebbero logicamente da equiparare ai libri.
Ma provate a immaginare la scena: i tipi della commissione speciale ‘abbassiamo
il prezzo dei cd’ si presentano dal Ministro delle Finanze con un bel pacco
di cd di N-Sync, Britney Spears, Destiny’s Child, e magari una bella compilation techo.
“Carissimo ministro, è ovvio ed evidente come queste siano Opere
D’Arte e che, come tali, debbano essere tutelate e ne debba essere garantita
la massima diffusione e…”
Il ministro, tenendosi la pancia per il gran ridere “MWUHAUHAUHAUHAUHAUHAUHAUHAUHAUH
SPARITE!!! “.
A parte gli scherzi, io sono sicuro che, anche se l’IVA sui cd fosse ridotta,
noi in 6 mesi o, al massimo, un anno, torneremmo lo stesso a pagare 19 €
per un cd. Perchè il lupo perde il pelo ma non il vizio e se, in
questi anni, i cd sono aumentati senza motivazioni plausibili, non vedo perchè
dovremmo aspettarci che una risoluzione governativa cambi le cose in futuro.
L’abbiamo già visto con la benzina, lo stiamo vedendo con le assicurazioni.
A perderci siamo sempre noi, i consumatori, gli utenti finali.
Ai discografici, in conclusione, non chiedo nulla, perchè loro sanno
già da anni cosa devono fare e, se ascoltassero un po’ di meno il
loro portafogli e il garrire al vento delle vele dei loro Yacht, e considerassero
nella giusta maniera noi, utenti finali, le cose sarebbero cento volte meglio
per tutti.
Più soldi per loro, più musica per noi.
Alle band: datevi da fare, smettetela
di propinarci la stessa, solita minestra riscaldata. La maggior parte di noi
vuole qualità, originalità, profondità. Basta con i pezzi
power sempre uguali, basta con i testi leggerini che non dicono niente. Datevi
una mossa, dateci qualità!! I cd costano un botto di soldi e, come
il nostro impegno per ascoltarvi cresce in continuazione, così deve crescere
il vostro sforzo per farvi ascoltare. Perchè in centinaia mi cantate
ancora di nani, elfi e guerrieri fantastici, e così in pochi si prendono
la briga di scrivere canzoni che prendano spunto dalla storia, dalla letteratura,
dalla millenaria cultura europea?
E quando sentiremo una delle top band italiane cantare una canzone in italiano?
Ai metallari: anno nuovo, musica nuova. Richiedete qualità,
fatevi sentire, fate sapere ai vostri artisti preferiti quali sono i vostri
gusti, cosa non sopportate più, cosa vorreste che cambiasse con l’anno
che verrà. Avete dei mezzi straordinari: TrueMetal.it è
uno di questi. la vostra voce può essere elevata al cospetto di chiunque,
le vostre ragioni ascoltate da tutti, e nessuno potrà permettersi di
dire che non era stato avvertito.
L’impegno dello staff di TrueMetal.it, in poche parole
e nessuna auto celebrazione, è sempre lo stesso: dedizione, passione,
indipendenza, serenità di giudizio, al servizio di chi ci visita.
Siamo appassionati di musica che esprimono il loro diritto costituzionale alla
parola, menti libere, unite verso un solo proposito: la maggior gloria del metallo.
Un saluto a tutti i Fratelli e le Sorelle, buona fine e buon inizio, all’insegna
della libertà di pensiero, all’insegna della libertà di esprimersi
e di essere, all’insegna del metallo. Ignorate mode e trend, cancellate il pregiudizio,
elevatevi oltre la superficialità, guardate le cose come stanno, non
accettate come oro colato la descrizione della realtà che ci fanno gli
altri, perchè tutti noi abbiamo occhi per vedere e, soprattutto, orecchie
per ascoltare.
Be TrueMetal!
www.TrueMetal.it