Chains of Death (Pier Chain)
Di sicuro non la solita cover band…eh già, perché i “Chains of Death” non sono una normale band-tributo come tante, dato che questi ragazzi hanno come riferimento un gruppo che normale non è mai stato: i mitici Death SS.
Incuriosito dall’esistenza di questo insolito progetto, ho fatto una chiacchierata con il simpatico e disponibile Pier Chain (chitarrista e mente del gruppo) che non ha esistato a illustrare vita – morte (ehm…) e miracoli di questa strana realtà dell’underground italiano.
Ciao Pier. Per cominciare potresti dirmi come è nato questo progetto e fare una breve presentazione di ogni componente dei “Chains of Death”?
Il progetto è nato nel 2001, precisamente nell’autunno in occasione di un incontro in circostanze oscure tra me e Luxipheria, la cantante, entrambi appassionati di arti occulte e soprattutto della band maledetta!
Riguardo ai componenti, ti posso dire che Luxipheria è la persona che insieme con me sente la band come qualcosa di veramente spirituale e vive quindi questa esperienza in modo del tutto particolare e non solo come cantare in un gruppo…
Io sono un culture di Steve e soci da molti anni (sono il più vecchio del gruppo) e il mio sogno di creare il tributo a questa band si è realizzato grazie a quell’incontro, ma ti assicuro che non è stato facile trovare la gente giusta!! Mortys e Necroslaughter si sono inseriti dopo, e diciamo che il loro apporto nella band è più da session-men, anche se ovviamente anche loro amano il genere e i Death SS.
Mi sai dire qual è il motivo per cui avete deciso di usare come moniker della band proprio “Chains of Death” e non, ad esempio, la più esplicita “Heavy Demons”?
Il motivo del moniker è da ricercarsi innanzi tutto nel fatto che noi amiamo e proponiamo solo materiale del periodo secondo noi migliore dei DSS, quindi dagli inizi sino a Heavy Demons, io poi sono un fanatico della primissima attività del gruppo con Chain in formazione quindi la scelta non poteva che ricadere su una song di quell’ epoca, senza contare che HD è forse un po’ troppo scontato!
Per quanto riguarda l’attività dei “Chains of Death” come si svolgono i vostri concerti e qual è l’area entro cui vi muovete di solito? L’ attività live si svolge ovviamente ricreando la giusta atmosfera sia scenicamente che tecnicamente parlando, come noterai dalle foto i costumi sono molto fedeli alla prima line-up per i motivi di prima, e la scenografia è stata allestita in maniera da ricreare un ambiente malsano e con abbondante richiamo alla necrofilia, come vuole la tradizione, diversamente non proporremmo certo questo genere. Per quanto riguarda il raggio d’ azione dei nostri live-set, oltre alle zone di Varese, Como, Milano, abbiamo un paio di contatti da confermare per Maggio a Padova, visto l’ enorme interesse mostrato da diversi locali nei nostri confronti!! |
So che nel vostro repertorio di covers sono presenti anche “The Night of the Witch” e “Profanation”: in genere quali sono le reazioni del pubblico ascoltando questi due capolavori?
Il nostro repertorio è come ti dicevo basato solo sul periodo più oscuro per cui non potevano mancare quei due capolavori.Devo però ammettere tristemente che sono in pochi a conoscerli, anche se accade sempre nei live che anche i più perplessi all’ inizio, si lasciano poi catturare dal sound malefico e inimitabile di questi due pilastri del dark sound di tutti i tempi, per me al pari di pezzi tipo Black Sabbath dei B.S.
Cosa ne pensi della svolta stilistica dei Death SS attuata da “Black mass” a “Do What thou Wilt” e da questo album a “Panic”?
Nel caso di queste svolte io faccio una distinzione tra artista e gruppo, nel senso che io rispetto e comprendo la scelta stilistica di Steve e la voglia di sperimentare, perché anch’ io lo faccio con altri miei progetti e lo ritengo fondamentale per una maturazione artistica, mentre dal punto di vista dell’entità band non posso certo considerare i nuovi DSS al pari dei tempi precedenti, non tanto a livello tecnico/compositivo, quanto prettamente spirituale, poichè credo che sia ormai andato perso il male che la band portava dentro sè trasmetteva fino ai primi anni 90.
Una delle poche risorse su InterNet, riguardanti Steve Sylvester & c. è il Death SS Net Club: hai mai avuto modo di visitarlo? Che ne pensi?
Ho visitato di recente il DSS net club, lo trovo veramente OK come del resto la nuova veste del sito, certo che ho letto delle sconcertanti news sulla band visti i cambiamenti e l’abbandono di Steve!!!!!!!!
Se un tipo (che ha da poco “scoperto” i DSS) ti chiedesse qualche nome di bands simili (sia musicalmente che come “filosofia”), come risponderesti?
Ti confesso che trovo molto difficile questa domanda, per il semplice fatto che considero i DSS unici al mondo, ma non fraintendermi. Potrei consigliare Mercyful Fate, Evol o altri nomi ma come ben saprai sono tutte band che a parte l’ immagine più o meno vicina a quella dei nostri, hanno una forte personalità che li distingue gli uni dagli altri, quindi pur trattandosi di canoni pur sempre metal i Mercyful li riconosci subito così come i DSS, ma rimangono sempre troppo diversi per essere paragonati.
Insieme con i Death SS, negli anni 80 c’erano anche altri gruppi italiani (seppur magari meno “estremi”) che caratterizzavano la scena tricolore: Necrodeath, Bulldozer, Run After To, Schizo, ecc… che ne idea hai della estrema di quel periodo e cosa ne pensi dei gruppi citati?
Ho una raccolta con tutte queste band, e la prima cosa che mi viene in mente sentendo questa domanda e RISPETTO ASSOLUTO, le ammiro e le stimo molto, personalmente ti posso però confessare che ritengo un po’ banali e ingenue alcune composizioni dell’epoca ma tutto è ampiamente giustificato dai mezzi a disposizione e soprattutto dall’ ignoranza abissale dell’ Italia in campo metal a quei tempi.
A parte i Death SS, quali sono (in linea generale) gli altri gruppi e/o generi musicali di cui siete appassionati?
Se ti dovessi dire tutto quello che ascolto, dovresti scrivere una Treccani!! Cercherò di sintetizzare…ti posso dire quali sono i miei pilastri irremovibili: primi i Maiden fino a seventh son (di cui tra l’altro avevo un tribute), i Black Sabbath di Ozzy, tutta la musica dei ’70, i Goblin, e black metal puro, e death americano degli 80, citerei Satyricon e Dissection per concludere. Ascolto ovviamente anche generi al di fuori del metal ma approfondirò in un’ altra sede!!
Per quanto riguarda Luxipheria è molto simile a me come gusti, mentre Mortys apprezza molto rock blues e death svedese, da ultimo Necroslaughter è un adepto della nera fiamma in tutte le sue forme !!
Ok. It’s over: grazie di aver accettato di fare quest’intervista. Vuoi mandare un saluto ai fans ed ai lettori di TrueMetal.it?
Io ti ringrazio a nome di tutti per l’ interesse e lo spazio a noi dedicato, ringrazio tutti i ragazzi che ci seguono ai concerti e da ultimo Ambra che sostiene e segue in modo unico la band. Ciao e grazie
Leopoldo “LeatherKnight” Puzielli