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Children Of Bodom (Henkka T. Seppälä)

Di Angelo D'Acunto - 26 Settembre 2009 - 13:18
Children Of Bodom (Henkka T. Seppälä)

In occasione dell’uscita di Skeletons In The Closet, abbiamo raggiunto Henkka T. Seppälä dei Children Of Bodom per scambiare qualche parola su quest’ultima release della band finlandese. Buona lettura.

I Children Of Bodom sono attivi da circa dodici anni. Guardandoti
indietro, riusciresti a dirmi quali sono le soddisfazioni maggiori e, perché no,
anche i rimpianti che hai avuto nella tua carriera?

Uhm… Sicuramente ci sono stati tanti ottimi momenti e altrettante situazioni
meno felici. Che posso dire… non è andata benissimo quando sono stato piuttosto
male nel corso di uno dei numerosi tour con la band. Ho sofferto di una forma acuta di
depressione. Però tutti i concerti suonati di fronte ad una marea di fan
impazziti sono fra le soddisfazioni maggiori che ho avuto fino ad ora. Poi,
aprire per gli Slayer è stata una delle esperienze più belle che abbia mai fatto. Mentre dover
annullare il recente show con i Lamb Of God è stato uno dei rimpianti maggiori.

Dando un sguardo alla vostra discografia, si nota un cambiamento a livello di
sound con l’arrivo del quinto full-length, “Are You Dead Yet?”, primo album che
vede l’assenza di Alexander Kuoppala. Le due cose sono per caso collegate?

Guarda, non saprei dirti. Alexander scriveva molto, però non è mai stato così
influente sui nostri pezzi. Probabilmente il cambiamento del sound è dovuto più
ad un’evoluzione spontanea del modo di comporre di Alexi. Chiaramente la
definisco una cosa normale quando si tratta di scrivere musica.

Come mai Alexander ha lasciato il gruppo?

Era stanco di andare in tour, probabilmente perché preferiva passare molto più
tempo con la sua famiglia.

Se un giorno il mistero del lago di Bodom venisse risolto, predereste in
considerazione l’eventualità di cambiare monicker?

Penso di no. Anche perché sarebbe troppo una rottura di palle!

A settembre esce Skeletons In The Closet. Che tipo di reazioni ti aspetti da
parte del pubblico e della critica specializzata?

La maggior parte del nostro pubblico conosce già parte dei pezzi presenti su
questo disco. Quindi per loro ci sono alcune sorprese. Mentre i nostri nuovi fan
forse lo apprezzeranno, oppure gli farà completamente schifo, non ne ho idea.

Come mai avete deciso di far uscire un album di sole cover? Molte di queste
sono già apparse come bonus track su altri album, varie compilation e via
dicendo…

Questo per noi è un modo di far vedere al pubblico un’altra versione dei
Children Of Bodom. Cioè che non siamo solamente una band seria, ma anche un
gruppo di amici che amano divertirsi, soprattutto provando a confrontarsi con
generi musicali diversi. È dedicato quindi a chi non ci conosce poi così bene,
in modo da fargli capire quanto è aperta la mentalità musicale di questa band.
Non lo considero nemmeno come un album ufficiale, ma semplicemente come un
regalo per il nostro pubblico!

Devo dire che in molti sono rimasti delusi dalla vostra scelta di coverizzare
Britney Spears. Era proprio questo il genere di reazione che vi aspettavate dal
pubblico?

Io avevo proprio paura di questo. Quindi era il genere di reazione che mi
aspettavo da molte persone. Senza sperare in alcun elogio, chiaramente.
Coverizzare Britney Spears è stata una cosa divertente, soprattutto per noi.
Anche se non ho mai creduto che tutte le persone possano avere lo stesso senso
dell’umorismo che abbiamo noi. Mi rattrista solamente il fatto che cose del
genere, fatte con un certo divertimento, siano capaci di avere un così forte
impatto negativo sulle persone.

Parliamo dei live show. Avete già programmato le prossime date? Passerete
dall’Italia?

Spero di tornare al più presto in Italia, le location italiane per me sono
sempre le migliori. Il pubblico è abbastanza coinvolto durante gli show e,
chiaramente, il cibo e vino sono ottimi… senza dimenticare le belle ragazze! Nel
vostro paese abbiamo sempre trovato i nostri fan più accaniti, e questa non può
che essere altro che un ottimo ambiente per noi. Per adesso abbiamo programmato
di girare un po’ tutto il
mondo, cominciando dall’America Meridionale, Nord America e Canada. Prima di
andare in Giappone e Stati Uniti, passeremo anche dalle Hawaii dove, oltre ai
live show, ci godremo anche un po’ di vacanza. Finiremo con alcune date in Cina,
Taiwan eMmosca, prima di tornare a casa, dove staremo a riposo per circa sette
settimane. Come vedi, in questo tour faremo tappa in molti posti in cui non
siamo mai stati, come Sud America e Mosca.

I Children Of Bodom, nel corso della loro carriera, si sono esibiti in molte
nazioni. Qual’è stata la location che ti ha lasciato più soddisfatto?

Sono tutte ottime a loro modo. Adoro sicuramente i paesi più rinomati. Poi c’è
da dire una cosa, più mi spingo verso il sud, più mi trovo ad avere a che fare
con la gente più strana.

E per quanto riguarda tutti i gruppi con i quali hai suonato, qual è il
migliore con cui hai avuto la possibilità di condividere il palco?

Devo dire che è stato un grandissimo onore avere i Cannibal Corpse in tour con
noi, anche perché erano e sono tutt’ora una grandissima band. Nel corso di molte
serate mi sono fermato a guardarli on-stage, e pensando con un sorriso “cavoli,
questo è il gruppo che mi ha fatto avvicinare al metal nel lontano 1992!”.

Parlando del tuo background come musicista, a quali gruppi ti sei ispirato
nei primi anni della tua carriera?

Sicuramente tutte le metal band. Helloween, Pantera, Slayer, Cannibal Corpse,
Megadeth. Poi ho imparato a suonare soprattutto da autodidatta, anche se la
maggior parte dei componenti del gruppo ha studiato nelle scuole di musica.

Cosa ne pensi della scena musicale odierna, in particolare di quella
finlandese? Ci sono gruppi che ti piacciono di più rispetto ad altri?

Sono veramente soddisfatto di come è riuscita a emergere la nostra scena
musicale, soprattutto per la ricchezza di gruppi validi che girano per
l’underground. Rispetto ogni gruppo metal finlandese, che mi piaccia la loro
musica o no… anche perché viviamo tutti nella stessa nazione, e quindi un minimo
di supporto per tutte le band direi che è d’obbligo.

Con i recenti problemi finanziari della SPV Records, il mercato musicale sta
passando un brutto periodo. Che cosa ne pensi a riguardo?

Guarda, non lo so con precisione. Sono sicuro che la SPV riuscirà a riprendersi
con il supporto di altre etichette. Quindi credo che alla fine la situazione non
sia realmente così disastrosa.

Che programmi hai in mente per il prossimo futuro?

Prima di tutto portare a termine il tour, andare in vacanza e scrivere dei nuovi pezzi per
il prossimo studio album, che cominceremo a registrare sicuramente nel corso
della prossima estate.

Questa era la mia ultima domanda. Lascio a te l’ultima battuta per chiudere
l’intervista.

Grazie per l’intervista. Ci vediamo presto in occasione dei prossimi live show!

Angelo ‘KK’ D’Acunto