Vario

Chris Caffery

Di Riccardo Angelini - 4 Aprile 2007 - 0:05
Chris Caffery

Come sempre schietto e disponibile, Chris Caffery ha risposto alle nostre domande sul suo nuovo album, “Pins and Needles”.

Le prime tre parole che mi sono venute in mente per descrivere “Pins and Needles” sono “pesante”, “potente” e “sperimentale”. Sei d’accordo oppure cambieresti/aggiungeresti qualcosa?

Penso che tu abbia colto nel segno. Pins è esattamente così!

Puoi dirmi in che modo sei entrato in contatto con gli altri membri della band?

Il bassista Nick Douglas suona con Doro, ed è stato nella mia band per i tour durante gli ultimi due anni. Il drummer Yael è un amico del mio produttore. Anche mio fratello ha suonato la batteria in una canzone! Le tastiere sono state suonate di nuovo da Paul Morris, e inoltre anche da Paul LaPlaca, Dave Eggar, il mio produttore Nik e infine da me! Ci sono anche alcuni ospiti, miei buoni amici come Alex Skolnick, Ferdi Dornsberg, Lucia Micarelli e altri ancora!

Penso che il tuo modo di cantare abbia fatto progressi dai tempi di “Faces”. Quando hai scoperto le tue doti canore? Hai preso lezioni o sei del tutto autodidatta?

Ti ringrazio! Mi sono impegnato molto su questo aspetto! Ho preso lezioni per circa un anno a New York da un tizio di nome Don Lawrence. È stato anche maestro di Sebastian Bach, Jon Bon Jovi…e di un sacco di altra gente! Mi sono accorto che c’era una tonalità interessante nella mia voce mentre stavo registrando alcuni demo. Da allora ho continuato a lavorarci su e in questo CD ho usato la voce come qualcosa più di uno strumento, come qualcosa che si incastrasse nella musica invece che come accompagnamento. Penso che abbia funzionato meglio così!

Il tuo stile di canto mi ricorda molto da vicino quello di Jon Oliva. A quali altri cantanti ti sei ispirato?

Beh mi sono ispirato a Jon di sicuro! E anche a molti altri. Adoro Dio, David Coverdale, Bruce Dickinson, Alice Cooper, Freddie Mercury, Paul McCartney, Bon Scott… un sacco di cantanti… Ann Wilson! Lei è eccezionale!

A proposito di Jon, in passato hai lavorato con lui per il suo progetto solista, Jon Oliva’s Pain. C’è qualche possibilità di vedervi assieme in un tour europeo?

Abbiamo fatto un tour insieme negli Stati Uniti, e farò una data con i Jon Oliva’s Pain in Belgio ad aprile. Ma mi piacerebbe un sacco fare un tour europeo con Jon, in qualsiasi momento!

Torniamo all’album. I testi di “Faces” erano perlopiù autobiografici, centrati su di te e la tua vita. Che puoi dirmi di Pins?

Pins parla degli altri e di psicologia! La title-track parla del fatto che col tempo si tende a rimanere insensibili a certe situazioni, certe avversità. “Pins and Needles” negli Stati Uniti è il modo di dire che si usa quando tieni i piedi fermi a lungo e quelli ti si addormentano. È una specie di pizzicore…
Poi ci sono canzoni che parlando di internet, come The Time e Worms. “66” parla dei 66 fattori che inducono alla pazzia. Sad e The Temple parlano dei Savatage. Walls parla di droga e di alcolismo. YGBFKM parla esattamente di quello che dice il titolo… You’ve Gotta Be Fucking Kidding Me!!!! Una cosa così. Tipo “non ci posso credere!”. Mettle Eastern si riferisce a quel che succede quando ficchi il naso in affari che non ti riguardano. The Sign Of The Crossed parla di quelli che ti pugnalano alle spalle. Chained e Once Upon A Time parlano del vero amore… la prima parla dell’amore dello spirito di una persona che scompare prima che sia giunto il suo tempo. Once Upon A Time parla del solo e unico vero amore.

Quando scrivi la tua musica, in genere sei ispirato sempre dallo stesso genere di cose, oppure le tue fonti di ispirazione cambiano di volta in volta?

Cambiano sempre, di giorno in giorno, di mese in mese, di anno in anno. Le cose cambiano sempre. Che siano le cose nella tua vita, le notizie o tu stesso. E tutte insieme ispirano le mie canzoni.

Quali sono i chitarristi che ti hanno ispirato nel tempo?

Wow…troppi!
Michael Schenker, Tony Iommi, Richie Blackmore, Uli Roth, Adrian Smith, KK and Glenn, Ri Emmett, Randy Rhoads, Ted Nugent, Criss Oliva, Stevie Ray Vaughn, Jimmi Hendrix, Steve Morse, Yngwie, Dave Mustaine, Angus Young…direi che se mescoli qualcosa di tutti questi, esco fuori io!

C’è qualche disco recente che ha colpito la tua attenzione, in positivo o in negativo? In particolare, che cosa ne pensi del nuovo disco degli Iron Maiden?

Mi è piaciuto parecchio, credo sia un CD veramente buono. Non il mio preferito dei Maiden, ma certamente un CD da Maiden! Un Grande CD da Maiden.
Per quanto riguarda gli altri, me ne sono piaciuti parecchi… Mastodon, Slipknot, Disturbed, AlterBridge, il nuovo cd di Jon… e molti altri. Per il resto non parlerei mai male di quelli che non mi sono piaciuti… non è una cosa che mi piacce fare sulla stampa.

Negli ultimi anni hai preso parte a molti progetti, ora come membro a tempo pieno, ora come ospite. Possiamo dire che al momento la tua band solista è il tuo focus primario?

Quando non sono in tour con la Trans-Siberian Orchestra sicuramente ha la priorità. Darei sempre la priorità ai Savatage, ma ora non sono attivi. C’è molto da fare attualmente nella mia band solista. Quindi devo darle la priorità perché tutto funzioni al meglio.

Parlando di Savatage… probabilmente sarai stufo di sentirti rivolgere questa domanda, ma i Savatage non sono attivi ormai da troppo tempo: c’è qualche sviluppo positivo per i vostri fan?

Mi piacerebbe saperne di più. So che qualcosa succederà. A parte questo, quando e dove e per quanto tempo non posso dirlo con certezza. Jon sicuramente ne saprebbe più di me.

Già che siamo in argomento: qual è la tua canzone preferita dei Savatage? E quale quella che ti diverti di più a suonare dal vivo?

Rispondo Mountain King a entrambe! E subito dopo Morphine Child, Chance e Believe. Me ne piacciono molte altre ma se dovessi sceglierne una… Mountain King!

Che mi racconti del tuo primo incontro con Jon Oliva? Era già così folle?

Certo! Oliva non è mai cambiato, anzi è diventato ancora meglio e più folle con l’età! Il mio primo incontro con lui è stato negli studio dei Savatage durante il mix di 24 Hours Ago. Jon se ne andava in giro con una mazza da baseball a colpire una palla di nastro adesivo arrotolato. Piuttosto insolito sul tetto di un edificio di New York City!

È da un po’ che non sento novità dalla Trans-Siberian Orchestra. Che cosa bolle in pentola? Farete mai un concept album sulla falsariga di Beethoven’s Last Night, o continuerete a battere la pista dei CD natalizi?

Il prossimo CD si intitolerà NightCastle e non sarà una CD collegato ale feste. Speriamo di riuscire a completarlo per la fine del 2007 o l’inizio del 2008. E ci sarà un altro tour in novembre… sta diventando sempre più grande di anno in anno. Amo quella band, è così divertente essere parte di qualcosa che ha tanto successo!

E che mi dici dei Doctor Butcher?

Ho qualche idea da parte… una è di fare un concept album, una Horror Rock Opera… tipo lo Sleep Hollow dei Doctor Butcher! Jon dovrebbe cantare solo su un paio di pezzi visto che il suo tempo è limitato… per il resto chiamerei altri cantanti metal, amici miei e personaggi noti. Ne sto parlando con diverse persone al momento, al momento ho troppi cantanti! Mi piacerebbe portare a termine questo progetto, tempo permettendo!

Se ti dico “Italia” e “live show”, tu che mi dici?

Che ne farò uno a Milano ad aprile, insieme a Kotipelto! E poi spero di tornare in Italia a settembre!

Parlando di esibizioni dal vivo…di sicuro nel corso della tua carriera ne avrai viste di tutti i colori. Hai qualche storiella divertente da raccontarci?

Penso che una delle cose più divertenti che mi siano successe sia capitata coi Savatage a San Francisco. Mi lanciai per fare stage diving… questo accadeva nel 1990 durante il tour di Gutter Ballet. Fui trasportato per aria dalla folla, afferrai una lampada in mezzo alla stanza, ero quasi tornato sul palco e la sicurezza pensando che fossi un fan mi buttò fuori! Ero seduto sul marciapiede fuori dal locale e non potevo rientrare! Fu piuttosto buffo! In più James e Lars erano là sul bordo del palco a ridere di me! Fu davvero uno spasso!

Ti ringrazio molto Chris del tempo che ci hai dedicato, lascio a te le ultime righe per dire ai tuoi fan tutto ciò che desideri.

Grazie a tutti voi, mitici fan italiani! Adoro il vostro paese e mi manca un sacco, voglio tornarci presto! Spero di vedervi tutti ad aprile, e auguro a tutti un grande 2007!

Riccardo Angelini