Death

Chronic Hate (Marco Serodine & Daniele Tollon)

Di Marco Donè 2 - 17 Marzo 2015 - 20:21
Chronic Hate (Marco Serodine & Daniele Tollon)

Attivi dal 2002, i Chronic Hate, death metal band di Bibione in provincia di Venezia, si sono messi in luce con l’interessante disco di debutto Dawn Of Fury, edito per To React Records, nel 2012. Siamo andati a scovare Marco Serodine e Daniele Tollon – rispettivamente bassista e chitarrista, nonché fondatori della death metal band bibionese – per farci raccontare tutto quello che è successo da Dawn Of Fury in poi e per sapere cosa stia bollendo in pentola in casa Chronic Hate.

 

Intervista a cura di Marco Donè

 

01) Ciao Marco, ciao Daniele, come state? Sono Marco e vi do il benvenuto su TrueMetal.it.

(Marco e Daniele) Ciao Marco, in casa Chronic Hate tutto bene e noi di conseguenza. Grazie per l’ospitalità su TrueMetal.

02) La prima domanda è d’obbligo e riguarda il cambio di cantante avvenuto ad inizio 2014. Vi va di raccontarci cos’è successo?

(Marco) Non è successo nulla di così strano con Walter, il nostro precedente cantante, e la separazione è avvenuta in toni amichevoli e con motivazioni chiare da ambo le parti. L’aumentare di impegni lavorativi, uniti alla distanza e al costante impegno che una band richiede, hanno portato ad un inevitabile split. Ora abbiamo con noi un giovane e talentuoso cantante, Andrea, che si è già integrato molto bene all’interno del gruppo.

03) Siete in circolazione da oltre dieci anni e, guardando il vostro percorso, è facile notare che avete cambiato spesso cantante. Come mai è così difficile essere il singer dei Chronic Hate?

(Marco) Diciamo che è un po’ la maledizione dei Chronic Hate! A parte gli scherzi, è vero, dal 2001 ad oggi abbiamo dovuto cambiare molti cantanti e per varie motivazioni… Non è nostra prerogativa avercela con i cantanti o non sopportarli forse, è solamente difficile avere una lunga e sincera dedizione alla musica e ancora più difficile è cantare con convinzione e attitudine in un gruppo Death Metal.

(Daniele) A noi è successo con i cantanti ma poteva trattarsi di chitarristi, bassisti o batteristi…

04) Siete arrivati al debutto nel 2012 con il full length “Dawn Of Fury”, un disco che vi ha portato qualche bella soddisfazione. Parlateci di questi ultimi due anni.

(Daniele) Sicuramente il disco ci ha portato una bella pubblicità sia dal punto di vista promozionale, con un ottimo lavoro dell’etichetta To React Records, che dalle recensioni ricevute, provenienti da tutto il mondo. Il nome della band ha avuto una gran bella crescita e a dimostrazione di ciò abbiamo avuto la possibilità di dividere il palco con grandi artisti come Obituary, Misery Index, Disharmonic Orchestra, Severe Torture, Destruction e Suffocation e altri nomi di rilievo.. e in questo 2015 suoneremo al Metaldays Festival in Slovenia, per noi è un grande onore!

05) Da una band il cui nome è Chronic Hate, è normale pensare che vi sia un concept a caratterizzare le tematiche trattate. Cosa volete esprimere con i vostri testi?

(Marco) Certo, Chronic Hate oltre ad essere da sempre il nome del nostro gruppo è la rappresentazione del nostro comune modo di intendere e di fare musica estrema! I testi ruotano attorno a tematiche forti e ben definite, considerazioni sulla società e sulle persone inutili che la infestano, sul mondo e il suo vorticoso roteare al contrario, sul controllo mentale esercitato dai media e dai potenti. Molti temi reali, sensazioni e visioni tangibili che si vivono quotidianamente. I testi nei Chronic Hate sono un aspetto fondamentale al pari della musica e del live, esprimiamo tramite essi il nostro profondo e radicato odio verso gli aspetti della vita che ti fanno essere perennemente pieno di rabbia e risentimento. Tutto questo odio vuole essere, e deve essere, uno scossone per i cervelli inutilizzati, per i dormienti catatonici schiavi di questa era e per le poche e vere persone che ancora possono definirsi tali e vogliono reagire!

06) “Dawn Of Fury” è datato 2012, guardandolo con gli occhi attuali, come lo giudicate? Cambiereste qualcosa o confermereste le vostre scelte?

(Daniele) Il disco rispecchia le potenzialità del gruppo nel periodo 2010-2011, quando è stato composto, rifinito e registrato. Da quegli anni siamo sicuramente cresciuti sia come persone che come musicisti, quindi, ora, pur consci di aver fatto un buon lavoro, è molto probabile che alcune scelte negli arrangiamenti o nella produzione non vengano fatte allo stesso modo di allora. Credo sia piuttosto normale nel percorso di una band.

07) Se non erro siete in fase di composizione, a quando il nuovo album? Seguirà la strada battuta da “Dawn Of Fury” o ci saranno soluzioni diverse?

(Marco) Sì, siamo in piena fase di composizione. Abbiamo ormai 6 pezzi nuovi conclusi e le liriche per l’intero album quasi complete. Possiamo dire in anteprima che il nuovo disco verrà registrato durante la seconda metà di quest’anno. I nuovi brani sono molto vari e saranno la naturale evoluzione di Dawn of Fury, nessuno stravolgimento di stile. A breve comunque ci sarà qualche anteprima soprattutto sul fronte live…

08) Qual’è il ricordo più bello che la decennale carriera dei Chronic Hate vi ha fin ora lasciato?

(Marco) Per quanto mi riguarda, l’opportunità di aver condiviso il palco con nomi storici della scena Metal come per esempio i Destruction. Questo rende un eterno fan e appassionato di musica come me veramente felice.

(Daniele) Per me invece l’opportunità di aver suonato all’estero in paesi come la Polonia e la Repubblica Ceca, dove esiste una cultura della musica dal vivo che qui in Italia non possiamo neanche immaginare. In particolare ricorderò sempre un episodio avvenuto a Wroclaw (Breslavia, Polonia), durante il nostro concerto un ragazzo ha letteralmente preso a testate la punta in metallo dell’anfibio del nostro cantante dell’epoca, Walter, che aveva il piede sulla cassa spia frontale… cose dell’altro mondo!

09) Quale invece il più triste?

(Daniele) Purtroppo la perdita di un caro amico, che è stato anche il nostro cantante degli esordi e ci ha aiutato molto nei primi passi della band.

10) Dall’Italia, in questi ultimi anni, sono uscite alcune interessanti death metal band capaci di attirare su di sé molte attenzioni. Qualcuna è riuscita ad affermarsi altre sono rimaste a livello più underground. Secondo voi è possibile parlare dell’esistenza di una vera e propria scena death metal italiana?

(Daniele) Difficile parlare di scena come un insieme di gruppi uniti che si supportano a vicenda, ma di certo negli ultimi anni le band non mancano e il livello si è alzato molto, tanto da esportare con successo all’estero il Death Metal made in Italy.

11) Un musicista, una band ed un disco che vi hanno particolarmente influenzato.

(Daniele) Impossibile citarne uno solo per categoria, ma senza pensarci troppo, nell’ordine posso dire: Pat O’Brien, Repulsion, Fast Forward.

(Marco) Troppi veramente troppi.. ci provo lo stesso: un musicista DD Verni, un disco Persecution Mania, una band Bound for Glory

12) Marco, Daniele, siamo giunti alla fine dell’intervista. Grazie per esser stati ospiti su TrueMetal.it e, come da rito, lascio a voi le ultime parole

(Marco e Daniele) Grazie a te Marco per la possibilità e lo spazio! Non possiamo che invitare tutti a supportare la musica, supportare le band ed a comprare gli album! Vi aspettiamo sotto al palco!

Per le news, seguite la nostra pagina Facebook, vi aspettiamo al Metaldays a luglio!

Hate is a way of life!