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Concept Project (Marco Vitali)

Di Angelo D'Acunto - 30 Dicembre 2008 - 0:14
Concept Project (Marco Vitali)

Arrivati da poco sulla scena musicale con l’omonimo debut album, i Concept Project sono stati una vera sorpresa nel panorama underground Italiano. Per l’occasione abbiamo raggiunto il chitarrista e bassista Marco Vitali per scambiare un paio di battute riguardo a questa release e alla band in generale. Buona lettura!

Intervista a cura di Lorenzo “KaiHansen85” Bacega

Ciao Marco e
benvenuto sulle pagine di Truemetal.it. Che ne dici di introdurre la band ai
lettori che ancora non la conoscono?

La band si è formata due anni fa dall’unione d 4 musicisti provenienti dai più disparati generi musicali. Dopo la stesura dei pezzi e la registrazione del demo il bassista ha abbandonato la band per impegni personali ed abbiamo continuato da soli. Abbiamo impiegato un anno a scrivere i brani che sono contenuti nel nostro album e circa 9 mesi per registrare e mixare il tutto. Quello che è venuto fuori è un genere musicale molto difficile da catalogare.

Iniziamo subito con una curiosità: da
dove viene il nome Concept Project e di chi è stata l’idea?

Ero in macchina e pensavo che il prodotto dovesse essere un progetto di concetto e
così ecco il nome… Suonava bene ed esprimeva in pieno il mio pensiero.


Siete una band
abbastanza fuori dagli schemi classici. Come descriveresti il sound dei Concept
Project?

Molti ci hanno etichettato come “Fusion Metal” e credo che forse sia la dicitura più azzeccata. Sinceramente non abbiamo pensato ad un genere specifico mentre componevamo. Il problema è venuto fuori dopo.

Cominciamo a parlare del primo omonimo full length, che cosa
rappresenta la copertina?

Mio fratello come hobby è fotografo e tra i suoi scatti ho trovato quella che poi sarebbe diventata la cover dell’album. Ho deciso che sarebbe stata la copertina di un mio progetto non appena l’ho vista. Secondo me “spiega” nel migliore dei modi il contenuto del prodotto.

Da dove nasce l’idea di un disco così sperimentale?

Tutti noi suoniamo con svariate altre formazioni che per un motivo o per un altro non possono mescolare al loro interno troppe contaminazioni differenti. Noi abbiamo deciso di fregarcene e di far convergere il tutto. Diciamo che è stata in parte una valvola di sfogo.

Come si svolgono le fasi di stesura dei brani? E’ stato difficile miscelare
tutte le vostre influenze in un sound che fosse il più omogeneo possibile?

Ci troviamo alle prove e ognuno di noi porta degli abbozzi di brano che poi vengono montati, arrangiati e modificati. Ognuno dice la sua e il brano pian piano prende forma. Posso dirti che i passaggi più “pazzi” sono nati quasi tutti in sala prove.

Quali sono i gruppi o gli artisti che ti influenzano maggiormente o dai quali
hai tratto ispirazione come musicista?

Ascolto un sacco di musica e ho più di mille dischi ci tengo a precisare tutti originali. In questo periodo oramai tutti scaricano tutto fottendosene alla grande di acquistare e sostenere le varie band che già navigano in precarie condizioni economiche. Scusa il piccolo sfogo!!! Tornando alla domanda l’elenco da citare sarebbe davvero lungo su tutti potrei dirti: Paul Gilbert, Michael Thompson, Troy Stetina sono tre chitarristi che apprezzo molto. Per le band attualmente trovo molto innovativi i SOAD. Per gli altri componemti invece citei: Sepultura, RATM, Stratovarius, Iron Maiden su tutti.


Data la natura molto sperimentale
dell’album, come pensi verrà accolto il full length?

Secondo me o verrà amato o verrà odiato senza vie di mezzo. I riscontri avuti fino a questo momento non hanno fatto altro che confermare la mia tesi.

Come sono i rapporti con
la vostra etichetta, la SG Records?

Direi ottimi, collaboro attivamente con gli altri ragazzi della label e cerchiamo di dare una mano alle nuove leve per emergere. L’ambiente musicale in Italia è davvero ostico. Cerchiamo nel nostro piccolo di cambiare le cose e le “teste”.

Vuoi esprimere un tuo parere sulla
situazione della musica Underground nelle Marche?

Ci sono un sacco di gruppi validi anche se di nuovo c’è davvero ben poco. Le tecniche di registrazione sono migliorate a tal punto che spesso i gruppi che suonano live sono irriconoscibili rispetto al disco. I posti dove suonare non sono molti ma con un po di buona volontà si riesce a farsi sentire. Peccato che le paghe non siano sempre molto confortanti.

Avete in programma delle
date live per promuovere il disco?

Per ora no. Aspettiamo di vedere come vanno le recensioni delle varie testate giornalistiche e delle webzine. Considera che un genere strumentale come il nostro non è di facile collocazione per Pub o Live Club. Forse nei teatri…

Cosa ci sarà nel futuro dei Concept
Project?

Non lo sappiamo ancora. Se i responsi saranno buoni di sicuro saremo spinti a fare un nuovo lavoro. Staremo a vedere.

Grazie per il tuo tempo Marco, un’ultima battuta per i lettori del
portale.

Grazie a voi per la solità professionalità e disponibilità che vi contraddistinguono nel mare delle webzine nazionali. Per chi ne avesse voglia e tempo potete ascoltare i nostri pezzi su:
www.myspace.com/conceptproject Aspettiamo i vostri commenti di qualunque natura essi siano.