Vario

Condemned (Steve Crow)

Di - 29 Maggio 2007 - 0:00
Condemned (Steve Crow)

In una scena sempre più affollata diventa sempre più difficile andare a
pescare le band più meritevoli, fra cui però stanno a pieno diritto i californiani
Condemned, che, con il debutto discografico Desecrate the Vile, riescono a
distinguersi grazie a una proposta convincente, nel pieno rispetto dei canoni,
ma con qualche buona freccia al proprio arco. La parola al chitarrista Steve
Crow. Buona lettura.

Ciao Steve, che ne dici di presentare la band al pubblico italiano (non
intendevo proprio in senso letterale… nda.)?

Certo, allora ci sono io (Steve) che suono la lead guitar, Angel, che canta in
modo così malato e gutturale, poi c’è Forrest che si occupa della batteria, il
nostro nuovo secondo chitarrista Jerry e infine Mario, il nostro bassista.

Sono rimasto molto colpito dal vostro album, probabilmente uno dei migliori
lavori brutal underground ascoltati dall’inizio dell’anno.

Grazie, abbiamo ricevuto un sacco di ottime impressioni. Tutti gli stimoli
che ci hanno spinto a scrivere questo disco erano delle cose reali della nostra
vita, e abbiamo sentito il dovere di inserirle nelle lyrics.

Anche voi avete scelto la via dello slam, come hanno fatto tantissime altre
giovani band ultimamente…

Noi sentiamo che questo stile è brutale tanto quanto quello delle band più
datate. Di recente le slam band stanno diventando sempre più importanti, e
questo sembra il nuovo filone da seguire. Però noi abbiamo inserito anche altre
influenze, come Disgorge, Decrepit Birth, Suffocation ecc… Lo slam sta dando
una grossa atmosfera alla scena death.

Puoi parlarci un po’ dei brani presenti in Desecrate the Vile? Le prime
canzoni che mi vengono in mente sono Fixation On Suffering, Subject To
Infliction, Impulsive Dismemberment, anche se è difficile sceglierne qualcuna in
particolare…

Alcune canzoni del disco sono brani un po’ vecchi che abbiamo scritto molto
tempo fa. Noi le abbiamo proposte ancora perchè quelle canzoni ci hanno permesso
di arrivare al nostro livello attuale e ogni volta che le suoniamo migliorano
progressivamente. I due brani che credo possano descrivere meglio la nostra
dimensione attuale sono Fixation on Suffering e Amputated Repugnance, sono due
degli ultimi pezzi che abbiamo composto e contengono della parti in cui suoniamo
al massimo della velocità.

Stavo appunto per dirti che Desecrate the Vile riesce a distinguersi bene
dalla massa dei nuovi “slam album”, proprio per la presenza di buone variazioni,
cambi di velocità ecc… Per un appassionato è -quasi- impossibile annoiarsi.

Noi cerchiamo di scrivere le parti più veloci e intricate che possiamo. Ogni
segmento dei brani richiede un sacco di pratica e di tempo… Ad esempio alcune
parti molto corte, possono essere le più complicate, con tonnellate di note e
riffs. La maggior parte del nostro materiale ha una percentuale maggiore di
parti veloci e cariche di groove, piuttosto che parti slam. Abbiamo una grossa
fetta slam nella nostra musica, ma non così tanto.

La voce del singer Angel Ochoa è davvero molto efficace. Usa qualche effetto
vocale?

Le vocals di Angel sono fra le migliori che io abbia mai sentito. Quando
viene in studio e prova per noi, ci spazza tutti via! Non ha mai usato alcun
effetto per la sua voce, è tutto naturale… Puoi ascoltarlo per un solo minuto,
o ti innamori o di disgusta. Ahah!

Lo studio di registrazione appunto. Come lavorate all’interno della band?

Principalmente siamo Forrest ed io che scriviamo tutto il nostro materiale.
Tutto quello che facciamo ci porta via del tempo ed è molto difficile, ma
cerchiamo di perfezionare sempre tutto quanto. Mettiamo tutte queste parti in
una sorta di formula, una struttura, e poi cerchiamo di far fluire tutto al
meglio delle nostre possibilità. Poi ci rivolgiamo al resto della band, e ci
assicuriamo che ogni elemento sia perfetto.

La copertina del vostro disco è molto bella, diversa dal trend gore che regna
fra le giovani band. C’è un concept particolare dietro al soggetto?

Il nostro concept era nelle mani di Par Olofsson. Abbiamo visto il suo lavoro
sulla copertina degli Inherit Disease e siamo rimasti a bocca aperta. Dopo solo
una settimana dal nostro colloquio, ci ha colpito con una fantastica opera
d’arte.

Anche la produzione è perfetta per il vostro sound. Siete soddisfatti?

Abbiamo fatto di tutto in studio per rendere heavy il nostro sound, ci sono
cose che avremmo potuto fare diversamente in studio, ma il mastering di Colin
Davis (Vile) ci ha aiutato.

Non avete avuto nessun problema di censura negli Stati Uniti per i vostri
testi?

Ai testi si occupa il nostro batterista Forrest, e non hanno portato troppi
problemi, perchè ci sono tante altre band che scrivono testi ancor più
“pesanti”. Stiamo gia lavorando per sviluppare un tema su cui basare le nostre
nuove lyrics.

E che mi dici del videoclip di Fixation on Suffering? Non proprio adatto per
tutti i gusti ahah…

Ahaha, si è il nostro primo video e abbiamo intenzione di produrre video
ancora più malati. Per Fixation abbiamo calcato un po’ la mano con il gore, ma
stiamo lavorando a uno migliore.

Come sono le reazioni del pubblico in America per dischi come il vostro? Qui
in Italia se non fosse per pochi appassionati non ci sarebbe alcuna pubblicità
per questo tipo di album…

Qui negli Stati Uniti la situazione è molto intensa, specialmente qui in
California, da quando il miglior death metal proviene da qui. La scena qui è
molto grande e ci sono un sacco di fans.

State preparando qualcosa per il futuro?

Proprio ora stiamo cominciando il processo di scrittura del nuovo materiale.
Vogliamo cominciare subito perchè ci porterà via parecchio tempo prima di fare
tutto quello che abbiamo in mente. Poi stiamo pianificando dei tour con la
Lacerated Enemy Records e speriamo di poter fare un tour europeo, e l’Italia è
uno dei paesi in cui ci piacerebbe maggiormente suonare. C’è una piccola
possibilità di andare in Giappone per il Tokyo Death Fest, ma non è stato ancora
deciso nulla.

Steve abbiamo finito. Grazie mille.

Grazie a te per l’intervista! Ascoltate tutti Desecrate the Vile e compratevi
una copia! Continuate a supportarci!

Stefano Risso