Coram Lethe (Leonardo Fusi)
Abbiamo raggiunto Leonardo Fusi, chitarrista e mastermind
dei Coram Lethe, per parlare di
…A
Splendid Chaos, terzo full-length ufficiale che conferma tutto
quello che è il valore e l’ottimo stato di forma attuale della band toscana.
Buona lettura.
Ciao Leonardo e benvenuto sulle pagine di TrueMetal.it
Ciao a te e grazie per lo spazio.
Cominciamo dal principio: siete attivi da dieci anni circa, che ne dici di
farmi un piccolo riassunto di questa decade d’attività dei Coram Lethe dagli inizi fino ad oggi?
I Coram Lethe nascono nel 2000 con una formazione a quattro: io alla chitarra, Mirco
alla voce, Giacomo al basso, Francesco alla batteria. Dopo pochi mesi facciamo
uscire la nostra demo “Reminiscence”, per farci conoscere e far conoscere il
nostro sound. Nel 2004 esce “The gates of oblivion” sotto la Crasch Music.
Pubblicizziamo il nostro lavoro facendo live in tutto il territorio italiano, e
spalleggiando gruppi famosi quali: Dismember, Tankard, ecc. Nel 2007 la band
subisce un drastico cambio di line up, escono Giacomo e Mirco per divergenze
personali. Ma io e Francesco non ci perdiamo d’animo e dopo vari tentativi
riusciamo a rigenerare i nuovi Coram Lethe con nuovi musicisti, nuovi pezzi e
nuove idee per rientrare nella scena metal. A febbraio del 2009 abbiamo fatto
uscire il nostro terzo lavoro”…A splendid chaos”, con la nuova formazione che
vede in più a me e Francesco, Filippo alla seconda chitarra, Federico al basso ed
Erica alla voce. Adesso siamo pronti per promuovere al meglio il nostro ultimo
cd.
Da dove è nata l’idea per la scelta del vostro monicker?
Sfogliando il dizionario di latino abbiamo optato per “Coram Lethe”, cioè
di “fronte (o presso) il fiume Lethe”, fiume infernale attraversato dalle anime dei
morti per raggiungere la destinazione. Ci sembrava un nome diretto ed efficace
per restare in tema con il nostro sound.
Vuoi parlarmi della genesi di …A Splendid Chaos? Come si sono svolte le
fasi di composizione e registrazione del disco?
È stato molto faticoso far uscire il nostro ultimo lavoro. Quello che abbiamo attraversato Io e Francesco
è stato un periodo piuttosto difficile. Dopo l’uscita di Mirco e Giacomo abbiamo
dovuto rincominciare da zero. Ma non ci siamo mai persi d’animo e abbiamo lavorato
duramente per ricostruire i Coram e ci siamo riusciti, le nostre fatiche sono
state ripagate con l’attuale formazione e con l’uscita di“…A splendid chaos”
che, a differenza di “The gates of oblivion”, è un disco più diretto. Dipende dal periodo che stiamo attraversando, i nostri
problemi, pensieri, dubbi… vengono tutti riversati nella nostra musica e così è
stato per questo ultimo. Tocchiamo tematiche molto personali: ricerche a dubbi
esistenziali, contraddizioni, il mondo che si sta consumando e tutto per causa
nostra, dell’essere umano.
Abbiamo registrato nello studio 73 di Ravenna con la garanzia del grande
Riccardo Pasini, che oltre ad essere un ottimo producer è un grande amico e ne
approfitto per salutarlo.
…A Splendid Chaos in qualche modo si distacca dai lavori passati, essendo
meno tecnico e, soprattutto, più di forte impatto. Qual è il motivo di questo
cambio di rotta?
Mah, non credo che sia un cambio di rotta… sì, forse è meno elaborato, ma a noi non
interessa essere tecnici o no, a noi interessa il risultato finale, l’emozioni
che provi quando lo suoni e lo ascolti. Come hai detto tu e come ho detto io
prima, è un lavoro più diretto e di forte impatto per arrivare prima
all’ascoltatore, per fargli capire subito di che panni ci vestiamo. Ti faccio un
esempio: quando vuoi esprimere qualcosa che hai già in testa e credi sia la cosa
giusta, la dici e basta… ecco questo è …A splendid chaos! Capisci?
L’ingresso in line up di Erica ha in qualche modo contribuito all’evoluzione
del vostro sound?
Non credo… forse ha contribuito a rinnovare le linee vocali, questo sì, ma i
pezzi erano gia tutti pronti prima dell’arrivo di Erica, mancavano solo le
rifiniture. Penso che il prossimo lavoro che faremo sarà ancora differente a
questo, abbiamo tante idee da mettere in pratica.
Come mai Mirco Borghini ha lasciato la band? In che rapporti siete rimasti
con lui?
Guarda, preferirei non parlarne visto che lui vuole stare fuori da tutto quello
che è successo. Ti posso solo dire che abbiamo litigato per problemi personali.
Chi è che si occupa di scrivere i testi e di cosa parlano?
Diciamo che in …A splendid chaos ho scritto io quasi tutti i testi, sono
riflessioni personali, come ho citato prima. Viviamo in un mondo a mio avviso
sbagliato, lo stiamo piano piano distruggendo e a sua volta sta distruggendo la
razza umana. Stiamo aspettando che qualcuno ci dia una mano, aspettiamo la
provvidenza divina che ci dia un segnale forte in questo imbuto nero senza fine.
Ci sono pezzi che preferisci di più rispetto ad altri? Ad esempio, la mia
preferita è sicuramente Circles and Crosses: uno dei brani che, a mio avviso,
renderebbe benissimo dal vivo.
Infatti apriamo i nostri live con Circles and crosses, diretta ed efficace. Non
saprei dirti il pezzo che ci piace di più. Credo che Textures of delight a mio
avviso sia il pezzo che rispecchia di più i sound dei Coram del 2009, un po’ come
la “canzone madre” di tutto il disco.
Per quanto riguarda “Passione della Carne”: come mai avete deciso di
trascrivere il titolo in italiano, lasciando il resto del testo in lingua
inglese?
Per portare alta la bandiera Italiana. Anche in The Gates… abbiamo messo un
pezzo di testo in lingua italiana. Amiamo l’Italia e lo vogliamo dire al mondo
intero!
Quali sono stati i primi riscontri della critica per …A Splendid Chaos?
Per quanto riguarda le recensioni sono state quasi tutte positive. Ci sono
stati un po’ di dibattiti su dei forum riguardo al fatto che …A splendid chaos non
era all’altezza del lavoro precedente. Credo che sia un disco troppo avanti
per delle menti ottuse e con dei paraocchi enormi come quelle, quindi se non gli
piace saranno problemi loro. So per certo che in ogni cosa che facciamo ci
mettiamo l’anima e il cuore, siamo riusciti a superare un periodo difficile e
siamo tornati con un lavoro moderno, fresco e vivo. Ci riteniamo più che soddisfatti, andremo
avanti per la nostra strada accettando le critiche e i pregi.
Che ne dici di parlami di quello che è il background musicale della band?
Abbiamo gusti sia simili, sia differenti. C’è chi ai tempi ha suonato black chi
rock chi
thrash… comunque generi che non si discostano tanto l’uno dall’altro. Io dal 1988/
89, ho suonato negli ex Spleen, gruppo thrash metal dove ho iniziato la mia
carriera come musicista, fino al 2000, anno in cui ho formato insieme a Francesco
Giacomo e Mirco quelli che anche oggi sono i Coram Lethe.Ognuno di noi ha avuto
un’altra band prima del progetto Coram, gruppo che è servito per iniziare questo
cammino nel mondo metal.
Come procede l’attività live? Suonerete solo in giro per l’Italia oppure
avrete modo di fare qualche data anche all’estero?
Guarda, per il momento stiamo collaborando con l’agenzia “Nadir rock” di Trevor.
Ci sta dando una mano enorme per la promozione del disco e ci dà l’opportunità,
sempre promozionale, di fare date in diverse regioni d’Italia. Trevor sta
facendo un grande lavoro, a differenza di tante agenzie che ti promettono 1000 e
ti danno 10, Nadir svolge il suo lavoro in modo professionale e con la massima
collaborazione. Mando anche lui e a tutti i Sadist un saluto
sincero. Per quanto riguarda l’estero, ci stiamo lavorando, ma purtroppo è molto
difficile riuscire a varcare la soglia del nostro paese.
Quanto è difficile per un gruppo esordiente esibirsi nei locali?
Cosa intendi per difficile? Fare una data in un locale non è tanto difficile. Il
difficile è far capire la tua musica alla gente che ti guarda e non solo per gli
esordienti. La scena metal italiana è poco e male seguita. Si continua sempre a
fare differenze fra gruppi esteri e gruppi italiani. Non riesco, dopo dieci anni di
carriera a capirne il motivo. Abbiamo dei gruppi nel nostro paese che, a parere
mio, farebbero invidia al mondo intero. Band che si sono sbattute e si
sbattono per anni e anni, ottimi musicisti, con onorata carriera, ma non
ricevono ancora il meriti che gli spettano.
Come vedi la scena metal estrema sia nazionale, sia internazionale? Ci sono
band che ti piacciono di più rispetto ad altre?
Come ho detto prima, ci sono tante realtà nostrane che meritano di più, e c’è
anche tanta merda che andrebbe eliminata. Molto probabilmente è colpa anche di
questa se l’Italia viene messa in cattiva luce e il gruppo, perché del nostro
paese,
non è all’altezza della situazione. La scena nazionale secondo me sta tornando
in dietro, ossia: i gruppi stanno riproponendo musica che poteva uscire
tranquillamente vent’anni fa. Chiaramente il tutto è condito con migliore qualità
sonora e esecutiva, ma il sound è quello. Dovessi dirti cosa ascolto adesso di
musica estrema, non saprei. Le ultime uscite non fanno al caso mio. Ultimamente
sta ascoltando roba più progressiva, tipo Mastodon, The Mars Volta, Porcupine
Tree… se voglio ascoltare del buon death, rispolvero i miti del passato: Death,
Carcass, At the gates. ecc…
Che programmi ci sono per il futuro dei Coram Lethe?
Fare più live possibili per promuovere …A splendid chaos e nel frattempo
lavorare al nuovo materiale che è già in fase di costruzione.
Questa era la mia ultima domanda, a te l’onore di chiudere l’intervista.
Ringrazio te e la redazione di TrueMetal per il tempo e lo spazio che ci avete regalato.
Mando un saluto affettuoso a tutti coloro che ci hanno seguito, ci seguono e ci
seguiranno, siamo tornati più forti di prima e faremo sentire ancora e per
parecchio tempo la nostra voce!
Angelo ‘KK’ D’Acunto