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Cradle of Filth (Dani Filth)

Di Alessandro Calvi - 20 Ottobre 2011 - 10:40
Cradle of Filth (Dani Filth)

I Cradle of Filth non hanno bisogno di presentazioni. In occasione dell’uscita del nuovo EP dei vampiri inglesi pubblichiamo un’intervista rilasciataci da Dani Filth durante l’ultimo Gods of Metal.

Tarja: Ciao Dani, benvenuti su Truemetal e in Italia!

 
Dani: Ciao Tarja, grazie molte!
 
Tarja: Oggi siamo qui al Gods of Metal e tra non molto salirete sul palco: cosa vi aspettate dal vostro spettacolo?
 
Dani: Beh, a essere sinceri non lo so davvero. Se guardi la scaletta delle band (fa un gesto per indicare il manifesto del festival), tutte le altre sono molto soft. Noi, invece, siamo un gruppo decisamente più estremo. Ad ogni modo penso che andrà bene, perchè comunque mi piace suonare e stare sul palco.
 
Tarja: Più che altro è un peccato che suoniate così presto…
 
Dani: Eh, lo so. Purtroppo temo che diventeremo polvere sotto quel sole… ahahahah!
 
Tarja: Ahahah, non credo, anche perché sta per mettersi a piovere…
 
Dani: Ah! Ok, allora saremo a posto! Ahahah!
 
Tarja: Tornano seri per un attimo, parliamo del vostro ultimo album “Darkly, Darkly Venus Aversa” (uscito il 1° novembre 2010). A distanza di diversi mesi potete tirare le somme di quali siano state le risposte di fan e critica?
 
Dani: Beh, abbiamo appena finito il tour del disco che ci ha portato a passare 8 settimane in America. Non abbiamo fatto date promozionali in Europa, ma ora ci stiamo rifacendo con diversi festival estivi. In generale direi che la risposta è stata buona, naturalmente ci sono state anche delle critiche, ma sappiamo che non potremo mai piacere a tutti. Ovviamente i nostri fan ci sono stati molto vicini e abbiamo uno zoccolo duro piuttosto grande. Sai, quando scriviamo le canzoni, le scriviamo specialmente per i nostri fan, quindi non ci preoccupa veramente quello che dicono i critici. In realtà creco che anche se scrivessimo il miglior album che sia mai stato pubblicato, troveremmo sempre qualcuno che si lamenta. 
 
Tarja: Se dovessi scegliere uno spettacolo dal vostro ultimo tour, quello che ti è rimasto più impresso, quale sarebbe e perché?
 
Dani: Abbiamo fatto un grande show in Equador. Ma e’ stato anche molto imbarazzante perché, vedi (comincia a disegnare su un pezzo di carta), qui c’era il palco e lì accanto c’era una montagna completamente ricoperta di baracche. Credo che lì ci vivessero più persone che in tutta la Scozia. Nessuno lì aveva acqua corrente, elettricità, riscaldamento o altre comodità che noi diamo fin troppo per scontate. E’ stato imbarazzante, con tutte le nostre apparecchiature costose, i costumi, etc. suonare di fronte a gente che non aveva niente. Ma lo spettacolo è stato incredibile e la gente era semplicemente fantastica!
Tutte le persone che abbiamo incontrato durante il nostro soggiorno in Equador sono state veramente gentili e incredibilmente accoglienti. Credo sia stata un’esperienza veramente molto bella e, per certi versi, istruttiva che ci ha fatto crescere anche interiormente.
 
Tarja: Se, invece, dovessi scegliere una canzone dall’album, quella che ti piace di più, quale sarebbe e perché?
 
Dani: Potrei dire “Deceiving Eyes” perchè… beh, perché è semplicemente la mia preferita! Ahahah!
 
Tarja: Finora avete pubblicato due video da questo album. Prima è toccato a quello di “Forgive Me Father (I Have Sinned)” e da poco (al momento in cui è stata raccolta l’intervista) è stata la volta di quello di “Lilith Immaculate”. Ti va di raccontarci qualcosa di questo video e della sua nascita?
 
Dani: L’album è una storia, ed è anche una storia molto impegnativa. Di questa storia abbiamo creato un video, è difficile da spiegare, davvero. In pratica abbiamo cercato di emulare la vita di Lilith. Si tratta della rinascita di Lilith nella società moderna come una divinità. In sostanza è una bella storia dell’orrore gotico. Per capire appieno il senso di questo video è necessario guardarlo più volte. Il video stesso è come se si ripetesse… la donna, alla fine, è come se diventasse il personaggio successivo. Quindi se ci fossero 4 video, o cento video, ogni donna assumerebbe il ruolo di Lilith.
 
Tarja: Chi ha diretto il video?
 
Dani: La clip è stata girata dagli Independent London, il regista è Ross Bolidai.
 
Tarja: Ci saranno altri video da questo album?
 
Dani: Si, e’ possibile, ma non sono ancora sicuro di nulla.
 
Tarja: Gira voce che al termine della stagione dei festival registrerete finalmente l’album orchestrale di cui si parla già da qualche tempo, come procedono i lavori?
 
Dani: In realtà l’album è già stato registrato, abbiamo ancora solo qualche piccolo particolare da sistemare per finirlo, alcuni violoncelli e cose del genere, ma la maggior parte del lavoro è già stata fatta. A dirla tutta, il disco è praticamente pronto già da un anno. E’ solo una delle tante, tantissime cose che vogliamo fare e che stiamo portando avanti. Alcuni dei nostri tanti progetti richiedono più tempo, altri meno, ma per ognuno cerchiamo di non forzare, di non correre, non vogliamo fare le cose troppo in fretta, ma nel modo giusto, indipendentemente da quanto ci vuole. Questo nuovo album ti assicuro che suona davvero potente, magniloquente potrei dire, con tutti i suoi elementi. Se tutto va bene dovrebbe uscire nel gennaio 2012.
 
Tarja: Parlando dell’aria che si respira nella band, come la descriveresti? Magari mi vuoi rivelare qualche vostra… “strana abitudine” o simili?
 
Dani: Ahahah strane abitudini… beh, in realtà non è che ne abbiamo. Abbiamo qualche “tradizione” un po’ particolare, delle specie di riti scaramantici… per esempio nel backstage, sai, mettono sempre il nome della band sulla porta dei camerini e noi abbiamo preso l’abitudine di mettere sempre il nome capovolto. E’ una cosa che ormai facciamo da anni, ahahahah. Poi, ovviamente, abbiamo alcuni piccoli riti scaramantici. Ogni volta, prima di uno spettacolo, ci dobbiamo ringraziare l’un l’altro e dobbiamo farlo guardandoci dritti negli occhi e rimanendo serissimi. In generale, comunque, direi che l’aria che si respira nel gruppo sia molbo buona, siamo come una grande famiglia.
 
Tarja: Paul vive negli Stati Uniti, il vostro batterista in Repubblica Ceca e gli altri in Gran Bretagna. Quali sono i pro e i contro di avere un gruppo disperso per il globo?
 
Dani: Beh, in realtà non importa dove viviamo, dipende da quando ci riuniamo. Probabilmente anche se Paul abitasse nella stessa strada dove vivo io, non ci vedremmo più spesso. Sai, ho una famiglia e passo un sacco di tempo con mia moglie e mia figlia, e viviamo vicino a mia madre. In generale passiamo tanto tempo con la band, così quando sono a casa e non sto lavorando preferisco non andare in giro con la band o con chiunque abbia qualcosa a che fare con la musica. I miei amici fuori dal gruppo, per esempio, sono avvocati, uomini d’affari e così via, gente che non ha per forza a che fare con la musica… ed è una cosa che funziona benissimo così. In questo modo ho davvero anche una vita privata, uno spazio in cui non ci siano aspettative per quello che deve essere il nuovo disco dei Cradle, etc. Faccio spesso delle feste, delle grigliate etc., ed è bello non dover parlare tutto il tempo solo di musica.
 
Tarja: Dani, hai una voce incredibile… e credo che dopo lo spettacolo, e soprattutto in tour, diventi piuttosto difficile cantare notte dopo notte, usi accorgimenti particolari per preservare la voce?
 
Dani: Cerco di rilassarmi molto e, quando sono in un tour, cerco di non bere… beh, almeno “cerco” di non farlo! Ahahahah… inoltre fumo solo occasionalmente. Credo, comunque, che il segreto per mantenere la voce in forma sia soprattutto rilassarsi. Ho visto che qualche cantante si massaggia con le dita le corde vocali, altri fanno esercizi, etc. Forse può sembrare strano, ma nel mio caso la cosa che funziona meglio è il relax e cercare di non stressarmi troppo.
 
Tarja: Quindi è davvero la tua voce che sentiamo, non un microfono o qualche effetti posticcio…
 
Dani: Ahahahah, nono, è davvero la mia voce, solo lei, ahahahah…
 
Tarja: Sul palco suonate truccati e vestiti in stile dark-goth, una volta non era così. E’ questo che siete adesso e pensate di continuare su questa strada o cambierete ancora?
 
Dani: Sai, i Cradle sono in continuo cambiamento… agli inizi della nostra carriera volevamo suonare un metal che suonasse sinfonico, romantico e drammatico. Penso che quello che abbiamo avuto con il make-up e l’abbigliamento sia stato solo un naturale progresso che, ovviamente, continuerà di pari passo con la musica che suoneremo.
 
Tarja: Che programmi avete per la serata? Avete intenzione di rimanere nei pressi del festival ad ascoltare le band che suoneranno dopo di voi?
 
Dani: Sì, rimaniamo qui al Festival. Sai, il nostro tastierista è un grande fan dei Whitesnake e anche il nostro hotel è molto vicino. Quindi sicuramente saremo qui per qui a goderci il festival.
 
Tarja: Il vostro prossimo spettacolo sarà il 25 giugno in Belgio al Graspop. Pensate di passare qualche giorno di riposo qui in Italia?
 
Dani: No, purtroppo no. Ti racconto cos’è successo in questi giorni: due giorni fa abbiamo suonato all’Hellfest in Francia, solo che il pullman si è rotto vicino a Lione così abbiamo dovuto guidare da Lione fin qui da soli la notte scorsa, ahahahah… quindi credo che rimarremo qui domani e poi prenderemo direttamente un aereo per il Belgio e cercheremo di rilassarci un po’ prima dello spettacolo.
 
Tarja: Ok, i 15 minuti consentiti sono finiti, a questo punto a te la parola: come ti piacerebbe concludere questa intervista?
 
Dani: Vorrei ringraziare tutti coloro che leggeranno questa intervista e ringraziare tutti quelli che sostengono la nostra band. Siamo lieti e felici dell’opportunità di venire in Italia a suonare con tutte le grandi band che suonano qui oggi! E’ davvero fantastico essere qui! Anzi, è unico!
 
 
 
 
 
Intervista raccolta da Tarja Virmakari