Intervista ai Crimson Glory da parte di Alex Solca tratta dalla rivista H/M numero 17, anno 1987.
Buona lettura
Steven Rich
L’abitudine di far uso di una maschera non è poi cosa tanto inabituale nel mondo del rock’n’roll dove finzione e teatralità sono sempre state componenti basilari di questo tipo di musica, soprattutto nel campo dell’heavy metal. Come non ricordarsi di quel clamore che i Kiss causarono i primi tempi della carriera, quando si presentavano ovunque con i visi completamente pitturati? Una decina di anni dopo, quando ormai Gene Simmons ha definitivamente messo nel cassetto dei ricordi la maschera del vampiro, ecco comparire dalla Florida cinque individui con il volto celato da una anonima maschera cromata che si fanno chiamare Crimson Glory. Chi pensava che la maschera fosse solo un abile artificio per rendere interessante l’immagine del gruppo si sbaglia di grosso: nossignori, in questo caso oltre al fumo vi è un grande arrosto (o un mucchio di succulenta insalata, per i vegetariani). Musicalmente parlando, Crimson Glory si presentano con un grande album di esordio molto tecnico e carico di atmosfere molto emotive. Subito si è parlato di “Queensryche dalla Florida”, cosa che non corrisponde molto alla realtà, visto che Crimson Glory sono mille volte più aggressivi…
Comunque lasciatemelo dire, vedersi entrare dalla porta cinque individui mascherati fa sempre un bell’effetto, soprattutto se queste maschere sono lisce e luccicanti come l’argento, rinviando qualsiasi piccolo riflesso. Attualmente il gruppo sta portando a termine un tour europeo con Anthrax e Celtic Frost. Secondo quello che i miei occhi hanno potuto constatare a Ludwigsburg, il gruppo fa un po’ la parte del pesce fuori dall’acqua visto che la maggior parte dell’audience era composta da thrash-bangers e “apprendisti” tuffatori… E in effetti il gruppo si è trovato costretto a suonare solo venticinque minuti scarsi, visto che subito la loro prestazione è stata tecnicamente sabotata dagli stage-divers impazziti, che hanno invaso lo stage sradicando parecchi fili e mettendo K.O. il gruppo.
Malgrado questa serata storta, il gruppo non sembra affatto demoralizzato durante la chiacchierata del dopo concerto: siamo tutti comuni mortali e gli alti e bassi sono una realtà per tutti… Presenti alla conferenza stampa vi erano Midnight (il cantante) e i due chitarristi, vale a dire Jon Drenning e Ben Jackson. Nessuno di loro porta la maschera, però vi è il divieto generale di fotografarli. Come ai vecchi tempi dunque…
— Allora, ci avete messo molto per fare un album così sofisticato e tecnicamente pregevole come il vostro?
Crimson Glory: Quasi un anno, ma lavorando solo due giorni per settimana, perché di giorno abbiamo tutti un lavoro. È stato un lungo processo…
— Come siete arrivati o creare il “Crimson Glory concept”?
C.G. : il concept è nato come una combinazione delle nostre personalità e del feeling misterioso che pervade la nostra musica. Il fatto di suonare musica molto emozionale ed allo stesso tempo misteriosa ci ha spinto all’idea di far uso delle maschere, che conferiscono un alone di mistero attorno all’immagine del gruppo e dei musicisti che lo compongono. E anche un notevole centro di interesse perché la gente viene attratta da questa immagine poco consueta ed allo stesso modo, dopo aver assimilato l’immagine del gruppo, assimilerà la musica. Non esistono fotografie di noi senza maschere e possiamo andare in giro perfettamente tranquilli…
— Che cos’è il significato di “Crimson Glory”?
C.G. : Il significato del nostro nome è di ampia interpretazione: da un lato “Crimson” sta per una scala di colori attorno al rosso, mentre “Glory” si riferisce al massimo grado a cui uno può accedere. Può riferirsi a Gesù Cristo e alla resurrezione: “Crimson” sta per il rosso, vale a dire il colore del sangue e dunque della morte. “Glory” sta invece per la resurrezione.
— Come mai il vostro cantante si chiama Midnight?
C.G. (Midnight): Molto tempo fa vivevo in California da solo in una baracca cercando di vivere con i soli prodotti della natura. Poi una sera, mentre suonavo in un bar per avere i soldi per mangiare (ti annoi in fretta di bacche e radici) incontrai una ragazza strana che cominciò a dirmi cose sul mio futuro e “vedeva” avvenimenti della mia vita passata che realmente erano accaduti e che lei normalmente non avrebbe dovuto sapere. Questa ragazza sapeva leggere nel futuro e mi disse che sarei ritornato in Florida per mettere assieme un gruppo di sicuro avvenire. A quel tempo non avevo ancora la minima intenzione di suonare in una band. Mi disse anche che il mio spirito si chiamava Midnight. Sfortunatamente questa ragazza morì una settimana dopo in un incidente automobilistico e decisi poi di mantenere il nome.
— Il testo di Queen Of The Masquerade si inserisce perfettamente nel concept del gruppo. Puoi dirci due parole a riguardo?
C.G. : Questa song parla della gente che in un primo momento appare gentile e simpatica, ma che poi rivela la sua vera identità “weird”. Una ragazza può sembrarti al primo colpo d’occhio molto simpatica, ma una volta che la conosci bene, quando sei riuscito a toglierle la maschera, allora essa appare nella sua reale cattiveria.
— Quali sono le vostre ambizioni musicali?
C.G. : Vogliamo riuscire a creare musica che duri, non una manciata di canzoni che durano un paio d’anni e che poi sono dimenticate. Apprezziamo molto la musica emozionale carica di feelings, vale a dire la musica classica e bands come Led Zeppelin o Queen. Pezzi come Stairway To Heaven sono immortali.
— Voi siete originari della Florida, che cosa potete raccontarmi di questa regione?
C.G. : In Florida non esiste una vera e propria scena musicale, ed anche per questo siamo molto stimolati a fare qualcosa di innovativo e originale. In Florida non è come New York o Los Angeles, dove tutte le band possiedono un marchio comune, sia nel look o nel modo di suonare. Per il resto in Florida fa dannatamente caldo: durante il giorno vai a lavorare e sudi per tutto il tempo, poi alla sera fai una bella doccia, vai a suonare e ricominci a sudare come prima…
— Mi sembra che in questo piccolo tour europeo non abbiate il pubblico adatto: non trovate che sia difficile per voi suonare di fronte a fans di thrash?
C.G. : In effetti pensiamo anche noi che questo non sia proprio il nostro pubblico, ma ci piace suonare per una cerchia molto vasta di persone in modo da allargare la cerchia dei nostri fans. Il concerto di stasera è stata una cattiva esperienza. Siamo arrivati in ritardo ed abbiamo dovuto suonare sei songs in meno, perché niente funzionava a dovere ed il sound era osceno. Ma comunque non abbiamo problemi a riprodurre dal vivo il suond dei dischi perché ci siamo portati il synt-clavier ed i computer. Peccato che stasera nulla ha funzionato ma comunque il nostro show di sabato prossimo all’Hammersmith Odeon di Londra sarà un’altra cosa…
ALEX SOLCA
John Patrick McDonald Jr., noto come Midnight, ex cantante dei Crimson Glory, si è purtroppo spento il 7 luglio 2009, all’età di 47 anni, per gravi problemi a fegato e reni.