Crying Steel (Alberto Simonini e Franco Nipoti)
Dopo anni di silenzio, per la gioia dei loro fedelissimi fans, sono finalmente tornati in pista i bolognesi Crying Steel; TrueMetal.it ha colto l’occasione al volo e, grazie alla simpatica disponibilità dei due axeman, offre adesso ai propri lettori una intervistona “coral-Truemetal” ricca di info su questa splendida leggenda dell’80s Italian Metal.
Buona lettura!!
1) Ciao Alberto!! Non ci posso credere: sto per intervistare uno dei miei gruppi più amati di sempre!!! Wow..ok, calma…mmm..per iniziare perché non racconti brevemente ai nostri lettori la storia dei Crying Steel?
Alberto Simonini: Iniziammo nel lontano 1982 per una metamorfosi che portò il trio di cui facevo parte chiamato Wurdalak a trasformarsi in un gruppo metal, vista l’invasione di gruppi tipo Judas Priest, Saxon e Iron Maiden. Un mio amico ci propose circa 200 nomi e noi scegliemmo quello che ci sembrava piu’ originale. La formazione doveva essere rigorosamente a due chitarre, perchè il metallo è solo con due chitarre…non accettate imitazioni 🙂
Subito registrammo un demo che Beppe Riva recensì su Rockerilla…
ben presto fummo inseriti sulla prima compilation HM italiana:
Heavy-Metal Eruption. Cominciammo a giggare un po’ dovunque in italia e rilasciammo un mini-LP omonimo, ricevemmo offerte dalla Ebony Records ma a dire il vero non ci fidiamo dei discografici vicini, figuriamoci di quelli lontani. Continuammo a giggare ininterrottamente e accettammo un contratto per la L.M. records per la quale uscì il nostro unico LP “On The Prowl”. Non mi piace menzionare recensioni o classifiche perche’ mi suona vanitoso. Eravamo semplicemente apprezzati per la nostra sincerita’, e anche perche’ non abusavamo nell’uso delle tastiere.
Secondo me il gruppo finì di avere la sua identità quando io e il cantante Luca ce ne andammo, perchè penso che per essere onesti cambiando il cantante il gruppo debba cambiare nome. E cio’ accadde circa nell 1989.
Ed e’ proprio per questo prematuro scioglimento che ora il dinosauro si e’ potuto svegliare, state attenti a non essere divorati (The Hellion) 😉 .
Penso che il nostro punto di forza sia un songwriting azzeccato unito
alla personale voce di Luca.
2) Come è nata l’idea di riformarvi? Avete mantenuto il rapporto con i vostri fans anche dopo lo scioglimento?
Franco Nipoti: L’idea di riformarci ci e’ venuta perche’ non abbiamo mai smesso di amare il genere in piu’ siamo sempre rimasti in contatto e in buoni rapporti fra di noi ,in piu’ i fans,con cui eravamo in contatto ci hanno invitato a riformarci.
Alberto Simonini: Facemmo una one gig reunion nel 1997 e tutto si spense li’..il dinosauro era tornato in letargo.
Nel 2002 io stesso ho sentito una strana forza salire da dentro. Ho subito telefonato a tutti, ma mi ci è voluto qualche mese per organizzarsi.
YAAAWN I rapporti con i fans erano addormentati come noi, hey! vi svegliate o no?
3) So che in questi anni comunque la maggior parte di voi ha continuato a suonare in diverse bands. Mi potresti dire più dettagliatamente i nomi dei gruppi in cui avete militato e gli ambiti musicali da voi intrapresi?
Franco Nipoti: sciolti i Crying nel 92 Fuorizona (rock italiamo ) nel 94, Coverland nel 95/96 (gruppo cover), Rockdoc (dal99 a oggi ).Rispondo io per gli altri, Luca Bonzagni(vocals): nessuna esperienza musicale di rilievo, qualche allenamento vocale.
Luca Ferri (drums): appese le bacchette al chiodo.
Angelo Franchini(bass): appeso il basso al chiodo.
Alberto Simonini: Io ho suonato per un anno con i Midway che comprendevano tre quarti dei vecchi Revenge, ho suonato molto dal vivo con Paul Chain e partecipato con tre miei pezzi ai due dischi solisti di Steve Sylvester: Freeman e Mad Messiah.
Poi ci tenevo a precisare che, anche se nessuno lo sa, sono il compositore insieme a Steve Sylvester di un pezzo dei DeathSS intitolato “Let the sabbath begin” che ovviamente è stato arrangiato poi dalla band.
Ai tempi, d’accordo con Steve, non volli il mio nome sul disco perchè mia madre era morta da poco ed ero molto fatalista. Ora invece desidero rendere pubblica la paternita’ della mia opera.
Ho anche suonato per 3 anni circa con i Malavida, gruppo con influenze Grunge-Metal-Punk di bologna con i quali siamo stati ad Arezzo Wave e un live a Videomusic.
Parlando del futuro anche se non e’ nella domanda ho un progetto molto innovativo ma che mantiene una certa “fede nel metallo” da iniziare dopo l’estate 2003: ho trovato una mia accordatura chitarristica personale, e sara’ un mix di dark-metal-classica-elettronica e Non-Music (un genere che ho inventato io). Cerchero’ un cantante,un tastierista molto evoluto,bassista e batterista elettronici/computeristici o midi, + la mia girlfriend che suona il flauto traverso e fiati-midi.
É ora di cambiare stile sempre mantenendo la “Fede”.
Franco “Spruss”:
4) Ragazzi, credete che sia possibile che i vostri lavori vengano ristampati? Come inquadrerete il sound dei Crying Steel nel terzo millennio?
Alberto Simonini: Certo che lo e’!
Personalmente posseggo vari masters, li ho restaurati io stesso, ma penso che la grafica dovra’ subire delle migliorie, ma ahime’, non so quando pero’…Se qualche casa discografica sara’ interessata si fara’ prima.
contacts: simonini@hotmail.com
Il sound dei Crying Steel? Hai presente il vero metallo?
Quella sensazione che ti fa sentire unico e che stai toccando la velocita’
della luce…che nulla ti puo’ toccare e che non sei piu’ umano.. Ecco…bando ai romanticismi. Comunque abbiamo gia’ una nuova track intitolata: Kill them all. Noi seguiamo il nostro istinto dovunque esso ci porti. Altre nuove tracks seguiranno prima possibile. E poi registreremo una nuova testimonianza.
Franco Nipoti: Secondo me non ci sono molte possibilita’ che vengano ristampati i nostri lavori, ci vorrebbe l’iniziativa di una label di appassionati del genere, come ha fatto la Frontiers di Napoli per il rock melodico.
Vincenzo “Enzo” Ferrara:
5) Qual è il vostro giudizio sulla scena True Metal italiana? Quali sono i gruppi dei nostri giorni che fra anni potranno diventare di culto?
Franco Nipoti: Della scena true metal italiana attuale io non so niente, conosco solo Labyrinth, Rhapsody, Domine, che sono tutti molto bravi anche se non e’ il genere che preferisco.
Alberto Simonini: Scusami caro Vincenzo,ma non posso sostituire il destino nel ruolo che esso ha “sopra di noi”. Per diventare veramente di culto una band deve sciogliersi. E’ un grave peccato rovinare il culto facendo cose non all’altezza. Ma e’ un rischio che bisogna correre. E’ sempre cosi’, se muori, manchi alla gente che resta,e il culto puo crescere infinitamente. Forse si vive di piu’ da morti.
6) Mi potresti parlare adesso del vostro debutto omonimo? La copertina è qualcosa di eccezionale: da dove avete preso ispirazione per un’immagine così strepitosa?
Alberto Simonini: i cosiddetti “concepts” vengono quasi sempre da Luca Bonzagni(Vocals) e in qualche eccezione da Luca Ferri(Drums).
Questo accadde sia nei testi che nelle copertine degli albums e nel caso che menzionavi e’ colpa del Bonzagni. L’alchimia del gruppo e’ molto piu’ complessa del solito.
Per esempio: a volte io ho composto parti di batteria (non la so suonare), e il Ferri ha composto riff chitarristici (non suona la chitarra). Strano vero?
7) Parliamo adesso di quel capolavoro di “On the Prowl”. Ho visto che esistono diverse versioni differenti di questo album. Come è nata questa scelta? Sono tutte originali dell’epoca le stampe della LM records, no?
Franco Nipoti: On the prowl :esiste la versione in cd, vinile,vinile trasparente e cassetta ,tutte originali dell’epoca,fu uno dei primi lavori metal ad uscire su cd, e fu differenziato il tipo di supporto per accontentare un po’ tutti i fans.
Alberto Simonini: Come? Vorrei che mi spiegassi meglio che differenze noti…Noi siamo al corrente di una sola release…
8) “Heavy Metal Eruption”, “Crying Steel”, “On the Prowl”, nonchè una serie di demos e registrazioni live (in totale 8 a quanto so) sono ormai delle rarità ambite da molti fedeli fans. Che effetto fa sapere che c’è gente che ricorda con piacere e venerazione i Crying Steel?
Franco Nipoti: Guarda, non puoi veramente immaginare quante volte ci e’ capitato in questi anni di essere contattati da fans (anche non italiani ) ancora pieni di complimenti. E’ una cosa che non avremmo mai immaginato ,che ci riempito di gioia ed orgoglio e che ci ha dato la carica per i due “ritorni”, nel 94 e oggi.
Alberto Simonini: Penso che ora posso anche morire contento, a me basta questo per sentirmi al settimo cielo. É importante lasciare una piccola traccia di se nell’universo. Grazie di cuore a tutti.
P.S.: i demo sono 3 e li ho tutti restaurati, e riguardo ai live sono di piu’…esiste anche qualche video.
Matteo Lavazza:
9) Cosa ne pensate di gruppi italiani (Rhapsody, Labyrinth, ecc..) che in questi ultimi anni hanno riscosso molto successo anche all’estero?
Alberto Simonini: Da bravi vecchietti HM italiani diciamo: abbiate rispetto dei vecchi,senza i quali non avreste potuto arrivare dove siete arrivati e ricordatevi che se un giorno avrete la pensione sara’ anche merito nostro. 🙂
A parte gli scherzi, sono piu’ bravi di noi,ma li sfido a comporre un pezzo nel nostro stile.
Franco Nipoti: Rhapsody e Labyrinth sono molto bravi e meritano tutta la attenzione che c’e’ attorno a loro..a volte troppi tecnicismi danneggiano la creativita’ ed espressivita’, ma loro riescono molto bene a conciliare questi 2 aspetti.
10) Quando ancora girava solo il vinile, la nazionalità dei gruppi si poteva riconoscere in base al tipo di registrazione usata. Al di là degli innegabili vantaggi delle moderne tecnologie audio, che ne pensi dell’altrettanto innegabile appiattimento della personalità nazionale delle bands? Ormai si fa solo distinzione se il suono è “registrato nitidamente” o meno&non pensi che i gruppi (al di là del genere) dovrebbero in un certo modo differenziarsi anche per scelte stilitische inimitabili e connaturate al background della loro scena?
Alberto Simonini: Certo,sono d’accordo. Come in tutti i generi esiste un cliche’ da seguire.. E chi lo segue perde le proprie caratteristiche, i propri spigoli. Chiaramente esistono anche spigoli da smussare un po’. OK al seguire la propria scena, a patto di non inserire elementi folk. Non funzionano nel metal. Ovviamente parlo di quello True. A parte i problemi gravi della lingua inglese il metal è un linguaggio di comunicazione internazionale.
11) Secondo te, quali bands italiane di Hard and Heavy degli anni 80, se supportate adeguatamente da una label seria e mezzi necessari, sarebbero potute diventare internazionalmente famose o quantomeno competitive rispetto ai colleghi inglesi, americani e tedeschi?
Alberto Simonini: I problemi di lingua si potevano anche risolvere. E’ sempre il solito problema. Noi italiani abbiamo idee grandiose,ma non riusciamo a realizzarle, o ad esportarle. Negli anni 80 eravamo un po’ grossolani e imprecisi. Non ci si poteva fare niente. Ma c’erano piu’ idee di adesso. Non cresce il grano in un campo incolto..ma crescono delle bellissime erbacce. 🙂
Beh, vuoi dei nomi?
DeathSS, Revenge e Crying Steel su tutti.
Virtualmente quasi tutte le bands principali che tu certamente conosci avrebbero potuto avere le carte in regola…ma le tre che ho menzionato avevano una composizione migliore, e piu’ personale, cosa che ritengo essenziale nella lunga distanza. Mio modesto giudizio.
Franco Nipoti: Bella domanda!!! Le bands degli ’80 che avevano le qualita’ per diventare famose secondo me erano: Elektradrive, Skanners, Hocculta, Sabotage.
12) Tu che sei un Eroe di quel periodo, mi potresti dare la tua opinione sui seguenti gruppi? Grazie!
Alberto Simonini:
Adramelch: Mai ascoltati, spero di farlo presto.
Astaroth: Buoni spunti ma troppo grezzi.
Bulldozer: Buona risposta ai Motorhead, ma non mi impressionavano i loro pezzi.
Dark Lord: Ottima band ma mancanza di pezzi importanti.
Death SS: Se ben curati da produttori, potevano sorprendere anche all’estero.
Gunfire: Gruppo dinamico,stesso problema dei pezzi.
Hocculta: Voce troppo simile a Klaus Meine ma buonissimo gruppo,pezzi un po’ anonimi.
Lunar Sex: non conosco, scusate l’ignoranza…ma ero impegnato a suonare, 🙂
Morpheus: non conosco.
Revenge: Ottimo gruppo, unico neo i vestiti di scena un po’ grezzi.
Scarlet: Ricordo la loro cantante, look grezzo, ma non li ho mai ascoltati.
Spitfire: Di dov’erano? o veneti o di firenze credo…non li ricordo bene.
Steel Crown: Gruppo molto tecnico,bravissimi e coinvolgenti ma i pezzi dove erano? Yako era il vero motore, mi dispiacque molto la sua scomparsa.
Strana Officina: Grandi dal vivo, un po meno in studio, incontravo sempre i fratelli Cappanera, un pensiero a loro per aver costruito un bel pezzo di metal veramente italiano, grazie.
X-Hero: Veneti, non li ho mai ascoltati.
13) Per quanto riguarda la scena bolognese degli anni 80, mi sai dire se -oltre a voi- se c’erano altri gruppi HM? Sai se hanno mai registrato qualcosa?
Alberto Simonini: Bologna pullulava ai tempi..Danger Zone il cui unico lavoro pero’ e’ “Victim of Time” a parte un master mai pubblicato, c’erano gli Odds che non uscirono mai se non con un paio di demos e compilation.
Anche i Rain erano attivi (2 demo 1 vinile 1 cd). Urban Fight con alcuni demo all’attivo piu’ un CD recente. Ecc ecc ecc
14) In questi anni sono uscite delle recensioni dei Crying Steel su fanzines greche, tedesche e così via. Mi sai dire se all’epoca avete avuto la possibilità di finire sulle pagine della stampa estera?
Franco Nipoti: Abbiamo avuto molti consensi anche allora da molte fanzines estere quasi piu’ che da quelle italiane (anche se non bisogna dimenticare che i lettori del mensile italiano HM ci elessero secondo miglior gruppo metal italiano nel’88 e nel ’90).
Alberto Simonini: Ricordo un buon articolo su Enfer, rivista HM francese, piu’ innumerevoli fanzines olandesi,tedesche,ecc
Eravamo concentrati sull’italia ma abbiamo venduto molti demos in olanda e germania. Abbiamo sempre preferito il contatto ravvicinato col pubblico per cui preferivamo voi italiani.
15) Quali sono state le più grandi soddisfazioni dei Crying Steel durante la loro mitica carriera?
Franco Nipoti: Le piu’ grandi soddisfazioni dei Crying Steel sono state secondo me: il concerto al palasport di BO 1986 con Motorhead e Twisted Sister, i risultati dei 2 referendum che ho detto prima, e soprattutto le tantissime manifestazioni di affetto dei fans che hanno sempre “sentito ” il nostro grande rispetto per loro che si traduceva nel dare tutto sul palco.
Alberto Simonini: Sicuramente il suonare con Motorhead, Twisted Sister al palasport di Bologna nel 1986 ricopre una particolare importanza. Ricordo di aver rischiato la vita per essere stato l’ombra di Dee Snider che alla fine mi ha dato un low five da spaccamano (aveva un gorilla nero alto 2 metri).
E anche l’espressione facciale di Lemmy che mangiava un’arancia siciliana non si puo’ certo dimenticare. Però anche essere aggrediti affettuosamente dal pubblico barese in un vecchio live si ricorda con piacere.
16) Verso la fine degli 80, tu ed Red Crotalo avete formato i Midway. Che mi dici di questa esperienza?
Alberto Simonini: Bellissima, come tutto quello che succedeva in quegli anni che non torneranno piu’… Mi ero trasferito a Pesaro e facevo il pendolare con chitarra. Sempre vestito come un barbone…hehe. Siamo durati poco ed abbiamo fatto solo 2 o 3 concerti..Ma erano scintille chitarristiche. Esistono due registrazioni…”Follow your dream” dalla compilation 0721 Manicomio, un demo di 5 pezzi, piu’ i soliti “live” su cassetta.
17) Sai mica se, in base alle tue conoscenze, sarebbe possibile organizzare un ritorno (anche solo per qualche concerto) di alcune leggende del Metallo Tricolore (Halloween, Revenge, Run After To, Astaroth, ecc..)? Svengo al solo pensiero!!
Alberto Simonini:Non credo siano cose facili da realizzare..
Per quanto riguarda gli Halloween sono ancora in contatto con Ronnie Angel…non e’ da escludere..i Revenge ci stanno provano ma ancora senza risultato. Molto piu’ difficile per me reperire Run After To e per gli Astaroth credo sia proprio escluso. Parlo di formazioni originali o quasi.
Franco Nipoti: Secodo me sarebbe possibile organizzare 1 o piu’ concerti con gruppi metal anni 80, gli Skanners hanno risuonato recentemente, qualcuno dei Vanadium anche, si tratterebbe di trovare qualche organizzatore che ci credesse veramente…
19) Nella mia tormentata carriera di ricercatore di rarità, una volta ho trovato un tizio che aveva il demo “Cavalieri del Metallo” (datato 1985) di una band italiana chiamata “Crotalo”, della durata di ben 38 minuti. Visto che tu sei uno dei pochi che di sicuro ne dovrebbe sapere qualcosa, ti scongiuro di dirmi tutto (o quasi) quello che sai su questo nastro/gruppo; sono anni che non trovo niente!! Il tipo che ce l’aveva non si sa che fine ha fatto!!
Alberto Simonini: Ne ho solo un vago ricordo!
Se trovo qualcosa ti faro’ sapere. Good Luck… 🙂
20) Eccoci arrivati alla conclusione. Grazie mille per la tua simpatia e disponibilità! È stato stupendo poterti intervistare!! Qui sotto hai spazio libero per inviare saluti ai tuoi fans/lettori e dire tutto ciò che vuoi! 🙂 Keep the Faith!
Franco Nipoti: Io i fans li ringrazierei per il supporto che non e’ mai mancato in questi anni e annuncerei che stiamo valutando le possibilita’ di concerti della reunion 2003 non solo a Bologna, ma anche in altre città…quindi di stare all’erta!! Stiamo arrivando!!!
Alberto Simonini: Grazie a Voi per le Bellissime Domande!
Ci terrei a ricordare l’evento:
Crying Steel 2003 First Reunion Gig
che si terra’ a Bologna nel locale Container,Via dello Scalo
il 3 Maggio 2003 alle ore 21:30
Spero di incontrarvi tutti quella sera. Vi saluto con una frase tipica dell’epoca: Keep on Rockin’ Comprate il nostro Disco!
Alberto Simonini & Franco Nipoti, the wild axemen of Crying Steel.