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Darkane (Lawrence Mackrory)

Di Daniele D'Adamo - 5 Ottobre 2013 - 16:37
Darkane (Lawrence Mackrory)

 

 

Dopo una pausa di cinque anni dall’ultimo album, “The Sinister Supremacy” sorprende per un’incredibile energia che sembra riportare ai vostri primi album, come “Rusted Angel”. Quali sono gli elementi che concorrono alla realizzazione di un album di successo?

Grazie! Gli altri membri della band direbbero che sia dovuto al mio ritorno e al contributo che ho dato con i testi e gli arrangiamenti vocali. Ma non è stato solo questo ciò di cui avevano bisogno di Darkane. Abbiamo anche avuto molto tempo per preparare questo album e lavorare sulle canzoni fino al momento in cui non siamo stati del tutto soddisfatti, perciò anche questa può essere stata la vera ragione.

Il tuo ritorno ha contribuito ad un cambiamento del sound rispetto a “Demonic Art”? In che modo?

Non saprei dire con precisione, il sound viene fuori come viene, poi noi ci basiamo su quello per fare gli arrangiamenti. Sicuramente ho avuto una parte nel processo di mixing insieme al produttore Daniel Bergstrand. Penso di avere influenzato il sound in modo positivo avvalendomi di uno stile canoro che risultasse più vario rispetto ai cantanti precedenti.

Il divario cronologico tra “Demonic Art” e “The Sinister Supremacy” è stato causato solamente dal cambiamento della formazione?

È stato causato da moltissimi motivi differenti. Abbiamo avuto qualche problema personale nella band. Per esempio io ho divorziato e per diverso tempo ho dovuto concentrarmi su come tenere insieme la mia vita. Abbiamo anche speso molto del nostro tempo libero per realizzare uno studio tutto nostro. E questo ci ha portato via quasi due anni. Poi non abbiamo voluto registrare l’album finché non siamo stati totalmente soddisfatti dalla riuscita delle canzoni.
 

 

Sulla copertina di The Sinister Supremacy” è raffigurato un test di Rorschach. Qual’è il suo significato, e come si relaziona con le tematiche dell’album?

Il significato del test di Rorschach è che spetta a voi dire a cosa assomigli. Ho sentito persone interpretarlo nei modi più diversi. I temi dei testi riguardano l’oscurità delle nostre menti e del male che controlla ognuno di noi. Si tratta di un tema molto oscuro, “dark”.

Potete dirvi appagati del modo in cui The Sinister Supremacy” è stato accolto dal pubblico?

Sì, molto! Abbiamo ricevuto punteggi molto alti nella maggior parte delle recensioni e parecchie persone (anche se non tutte) pensano che “The Sinister Supremacy” sia il nostro lavoro migliore realizzato finora, quindi ne sono soddisfatto considerando che si tratta del nostro sesto album. Siamo molto desiderosi di suonare le nostre canzoni dal vivo, e nel giro di pochi giorni faremo il nostro debutto live con il nuovo album, suonandolo dall’inizio alla fine per vedere che tipo di impatto fanno le canzoni sugli spettatori.

Cosa ne pensi dell’attuale mondo death metal?

Sfortunatamente io non ascolto molta musica in generale, ma sono felice di vedere che la scena death metal è ancora viva. Ho ascoltato molte band che sembrano essere state influenzate dalle band svedesi old school come Entombed o Dismember. Inoltre ci sono anche diverse band metalcore, il che significa che parecchi ragazzini si stanno mettendo alla prova. E ciò è bene.

 

The sinister Supremacy” ripropone alcune caratteristiche ormai consolidate dello ”stile Darkane”, per esempio il ricorso alla musica classica: non è una scelta molto comune nell’ambito death metal. Potresti spiegare questo tipo di preferenza?

Ho sempre amato la musica classica, così come la musica dei film del terrore. Da quando abbiamo iniziato a inserire come intro brani famosi (in band prima dei Darkane) come i Carmina Burana, o il Requiem di Verdi, o il tema di Hellraiser, ho cominciato a pensare che sarebbe stato più d’effetto comporre le intro così. E si può essere certi che nessun altro le utilizzasse live. Credo che questo tipo di intro suoni molto bene sia nei dischi metal sia nei concerti metal dal vivo.

È possibile riscontrare un Leitmotiv tra i vostri album? Quale?

Secondo me potrebbe essere l’osservazione dei lati più tenebrosi della mente umana. Abbiamo scritto molto su questo argomento. È ben presente in ogni nostro album.

Come si è evoluto il vostro sound nel corso degli anni?

Difficile a dirsi. Per noi è importante evolverci, ma allo stesso tempo attenerci allo stile con cui abbiamo cominciato. Oggi siamo musicisti migliori rispetto a come eravamo quindici anni fa, ma contemporaneamente è difficile elaborare nuove idee che non abbiamo sperimentato prima. Ci siamo concentrati molto sul lavoro per non sembrare ripetitivi, ma in ogni caso vogliamo che si capisca subito che si stanno ascoltando i Darkane.
 

 

Cosa si devono aspettare i vostri fan per il futuro dei Darkane?

Quest’anno abbiamo qualche concerto live in Svezia, e stiamo lavorando per l’anno prossimo a tour sia in Europa sia negli Stati Uniti. Cominceremo a metterci all’opera per il prossimo album quanto prima possibile. Abbiamo già moltissime idee, quindi inizieremo a metterle insieme per le nuove canzoni già nel prossimo futuro.

Intervista a cura di Chiara Rizzatti