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Darkside (The Wolf)

Di Nicola Furlan - 23 Aprile 2007 - 0:00
Darkside (The Wolf)

I Darkside sono una band austriaca autrice di un death metal dalle sfumature brutal. Un gruppo che nel corso degli anni ha sviluppato degli aspetti compositivi in continua evoluzione, passando dall’uso delle tastiere alla sostituzione delle stesse con una seconda chitarra. Un combo che propone una concezione musicale molto personale e che per questo ha captato la nostra attenzione.

Eccomi allora seduto vis a vis con il cantante ed ex tastierista Wolf.

 

Ciao Wolf. Cosa c’è da dire a chi non vi conosce?

Ciao TrueMetal!

Ti dico le cose più importanti. Siamo nati nel 1991 ed abbiamo avuto molti cambiamenti di line-up. Abbiamo fatto cinque dischi e da poco è uscito il nostro ultimo lavoro “Amber: Skeletal Journeys Through the Void”. Il disco è un semi-concept ovvero le canzoni affrontano tematiche simili senza che ci sia una vera e propria storia tra le righe. Rispetto al passato stiamo compiendo passi inaspettati in diverse direzioni sia in merito agli obiettivi stilistici che alla proposizione dei pezzi in sede live. E’ un momento di cambiamento per noi e vogliamo essere pronti a lasciare il segno rispetto le precedenti produzioni.

Vi state quindi pian piano spingendo a realizzare un concept album?

Si. Stiamo già lavorando sul prossimo full-length che sarà proprio un concept. Non c’è niente di definitivo, ma i lavori hanno preso una certa piega.

Ma ne avete appena finito uno…Complimenti!…Avete già deciso il titolo e gli orientamenti compositivi da adottare?

Ti posso anticipare che si intitolerà “Inferno”. Lo sapevo che saresti rimasto sorpreso della cosa. E che ci mettiamo molto tempo a fare un album per cui non appena ne finiamo uno dobbiamo subito metterci sotto per comporne un altro (ride ndr). Poi sai abbiamo un sacco di impegni live durante l’anno e quindi il tempo alla fine rimane poco.

Quali sono state le grandi band con le quali avete condiviso il palco?

Ci sono state grandi band che abbiamo supportato. I Sinister, i Six Feet Under, i Vader, i Mortician per dirtene alcune. E non dimenticherò mai il tour del 1998 con i Moonspell.

Passiamo alla vostra musica. Come è cambiato il vostro sound dai primi dischi ad ora?

Abbiamo iniziato con sonorità thrash metal usando voce growl e sottofondi di tastiera. Se ricordi i Nocturnus ti posso dire che sono una di quelle band che in quegli anni ci ha molto ispirati. Con l’ultimo album le tastiere sono state messe da parte per provare immediatamente a verificare come suona la nostra musica con una seconda chitarra.

E come è andata a finire?

Alla fine abbiamo deciso di accantonare le tastiere. Inoltre questo mi permette maggior movimento rispetto a prima quando ero vincolato a stare dietro ai tasti. Devo dire che mi sento molto più a mio agio con il pubblico ora che sono “free”. La scelta diventerà permanente.

Chi avete scelto come seconda chitarra?

Janos “Janosz” Murri dei Resurrecturis. Il perchè è presto detto. Janos è un chitarrista validissimo e con una grande preparazione musicale. Ha subito dimostrato una grande capacità tecnica e di analisi. Ci siamo seduti dietro un tavolo e concordemente a lui abbiamo pensato di sfruttare al massimo il movimento che avremmo avuto sul palco senza la presenza delle tastiere. Ci siamo messi al lavoro ri-arrangiandone le linee in chitarra, usando arpeggi e ogni altro artificio tecnico esecutivo che non snaturasse niente di ciò che era stato fatto, bensì lo arricchisse. Il risultato è stato davvero soddisfaciente.

Come si orienterà il vostro songwriting dopo questi cambiamenti?

Le idee che stiamo sviluppando hanno preso una vena molto progressiva. Le composizioni sono molto libere e variano dai pezzi lenti in stile Pink Floyd a quelli più brutali in stile Morbid Angel. Vogliamo qualcosa di nuovo che ci caratterizzi in maniera assoluta.

Per cui ci dovremmo aspettarci qualcosa che stravolga il passato…

Solo in parte. Esiste nella nostra musica una filosofia che si porta avanti fin dai primi dischi. È quella parte di noi stessi che ci fa essere i Darkside e che mai perderemo per strada. Ti dirò poi che la scena death metal attuale è molto movimentata, ma sempre ispirata da quelli che possono essere stati i grandi maestri del passato. Sebbene le nuove leve siano anche molto interessanti, credo che molte di loro siano dei copioni. Tante scatole con scritto sopra “brutal death” e basta. Poca personalità per dirla con due parole. Noi abbiamo cercato di fare qualcosa che le altre band brutal death non hanno mai fatto. L’ultima cosa che vogliamo è essere “inscatolati” dalla critica.

Quali sono le idee in cantiere?

Stiamo al momento lavorando alla fase di songwriting e non manca l’uso di chitarre acustiche ed altri piccoli accorgimenti di cui non voglio ancora anticiapare nulla per non togliervi il gusto della curiosità. Ma vi posso assicurare che tratteremo la musica come mai altre brutal death metal band hanno fatto. Ci piace provare cose nuove.

Grazie Wolf. Lascio l’ultima parola a te per i saluti…

Saluto tutti quelli che ci supportano, le band dell’underground che stanno facendo crescere questa corrente musicale ed il pubblico che viene sotto il palco a vivere la musica dei Darkside. Ci vedremo presto! Ciao!

Nicola Furlan