Thrash

Dave Mustaine: spiega l’uscita di Drover e Broderick e la mancata reunion

Di Davide Sciaky - 3 Febbraio 2016 - 10:41
Dave Mustaine: spiega l’uscita di Drover e Broderick e la mancata reunion

Dave Mustaine, il frontman dei Megadeth, recentemente intervistato da Eddie Trunk per il “That Metal Show“, ha spiegato perché Shawn Drover e Chris Broderick, rispettivamente ex-batterista ed ex-chitarrista della band, hanno lasciato nel Novembre del 2014.

Diciamo che non erano contenti.
David Ellefson se n’era uscito con l’idea di fare una reunion della formazione di Rust In Peace […], quello che è successo mentre Chris e Shawn erano nella band è che David ha portato questa idea e se sei in un gruppo e uno viene a dirti una cosa del genere, se sei fatto come me, probabilmente ti viene da dire “Beh, fottiti!

All’epoca avevamo un management di cui non eravamo per niente contenti; non stava davvero funzionando bene per noi, e c’era uno di loro che ha detto a Shawn e Chris […] “dovete andare a trovarvi qualcosa da fare per un anno”.
Ed alla fine ne hanno avuto abbastanza; io ho scoperto che se ne andavano come tutti quandi, attraverso la stampa.
[…]
Capisco perfettamente perché abbiano lasciato, probabilmente l’avrei fatto anch’io se qualcuno fosse venuto a dirmi “Vatti a trovare qualcosa da fare per un anno. E comunque la gente vuole qualcun’altro al posto tuo qui”.

Nell’intervista Mustaine ha parlato anche del tentativo fallito di reunion con Nick Menza e Marty Friedman:

David Ellefson è andato a prendere Nick Menza e l’ha portato a San Diego.

Abbiamo cominciato a suonare e abbiamo fatto “Rattlehead“; non avevamo finito il primo ritornello che la canzone s’incasina e ci fermiamo. Ricominciamo e s’incasina di nuovo, ci fermiamo. Riproviamo ancora e ancora dobbiamo fermarci.
Ho appoggiato la mia chitarra e sono uscito dallo studio perché non volevo dire niente di cattivo a Nick.

Poi David Ellefson è venuto da me e m’ha detto “Amico, è molto peggio di quanto pensassi”.
[…]
Eravamo al NAMM e ci siamo incontrati lì [Mustaine, Ellefson, Menza, Friedman]; il nostro manager dell’epoca ha detto qualcosa a cena, eravamo andati a cena tutti insieme, ha detto qualcosa che ha davvero fatto incazzare Marty.

Era ovvio che non avremmo potuto farcela.
Era come tentare di rimettere in ordine le sedie sul ponte del Titanic; la nave sta affondando e non ha senso farlo.

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