Death SS (Steve Sylvester)
E’ da poco uscita l’ultima release dei Death SS e per l’occasione ho avuto il piacere di intervistare il carismatico leader Steve Sylvester.
Poche battute per una delle voci metal made in Italy:
– Ciao Steve, perchè una raccolta di vostri demos, riprese live e versioni inedite con la storica formazione, o meglio perchè oggi?
Si tratta di una sorta di “regalo” fatto per tutti quei fans che da sempre sono alla ricerca delle primissime incisioni della band, quelle fatte dalla prima line-up nel periodo 1977-1982….Sono già uscite in passato delle compilations che includevano alcuni di quei brani, tipo “The story of” o “Horror Music”, ma mai un album completo che le racchiudesse tutte assieme. Si tratta quindi della “chiusura del cerchio” definitiva di tutto ciò che riguarda le mie origini nei DEATH SS, cosa che mi permette ora di riguardare con più serenità ad un passato tormentato ma importante e di concentrarmi verso il futuro….
– Per anni il tuo rapporto, o meglio il tuo rapporto filtrato dalla stampa, con il vecchio partner Paul Chain non è stato dei migliori. Forse sta avvenendo un riavvicinamento? O questa nuova release è a prescindere dai rapporti che intercorrono tra te ed il vecchio chitarrista?
Non ho più rapporti con Paul Chain ormai da parecchi anni e personalmente non sono interessato ad alcun nostalgico riavvicinamento….Il disco è uscito per una mia precisa volontà, come ti dicevo unicamente perchè spinto dalle richieste del nostro Fan Club…Si tratta inoltre di una edizione limitata che scomparirà presto dal mercato e che non preannuncia alcuna inutile “riunione”…..
– Sempre alla luce di questo, chiamiamolo, “revival”, puoi raccontarci gli avvicendamenti, i cambi di rotta, lo stile differente che ha caratterizzato gli esordi e caratterizza ora i Death SS?
Lo “stile” DEATH SS è uno solo ed è rimasto sempre lo stesso….Come artista però non sopporto l’immobilismo creativo e per questo motivo ad ogni disco abbiamo cercato un diverso approccio per esprimerlo…Personalmente non vedo grandi mutamenti da “The Story” a “Humanomalies” se non il fatto che il nostro sound si è di anno in anno evoluto ed arricchito, in modo da esprimere la nostra visione legata all’Horror e all’esoterismo “liberale” in maniera sempre fresca ed originale, evitando di diventare la parodia di noi stessi…. Capisco comunque che questo richieda da parte nostra un grosso coraggio e che non tutti
tra il pubblico siano in grado di “crescere” assieme a noi..Pazienza! Mi viene solo da ridere quando leggo cose del tipo: “quelli di oggi non sono più i veri DEATH SS” o cazzate simili…Chi, all’infuori del sottoscritto che li ha creati, può arrogarsi il diritto di sindacare cosa è “Death SS” e cosa no?
– Che cosa vuol dire Vampiro per Steve, ha senso ancora secondo te l’iconografia che ha caratterizzato tutta la vostra carriera musicale?
Anche per questo vale il discorso fatto sopra….Nel 1977 ho inventato un certo tipo di make-up ed iconografia, poi negli anni ampiamente scopiazzata ovunque….Ma tutto ciò viaggia di pari passo con la musica e quindi anche il mio essere “vampiro” è mutato e si è evoluto di conseguenza….Che senso avrebbe ripropormi sul palco con gli stessi vestiti di 20 anni fa? Noi non siamo i Kiss e non abbiamo interessi miliardari alle spalle che vincolano le nostre scelte….!
– Cosa pensi del fenomeno cyber (dal quale voi tra l’altro traete più di uno spunto)
Non so cosa intendi per ” fenomeno Cyber” e tra l’altro non ne ho neppure mai sentito parlare….! Se ti riferisci al cosiddetto “industrial metal” e all’operato di bands come Nine Inch Nails, Ministry e Rammstein allora ti posso dire che sono bands che hanno saputo rinnovare la scena musicale “estrema” fornendo nuovi imputs che hanno sicuramente apportato benefici al “metal” tradizionale, e per questo le trovo degne del massimo rispetto….
(chiedo scusa a Steve per essermi spiegato male, intendendo come fenomeno cyber quello caratteristico di bands quali: The Kovenant, Deathstars, ecc…N.d.A.)
– Da veterano del metal (in senso lato) cosa pensi del fenomeno italiano? mi spiego: in Italia, rare eccezioni a parte (di cui voi fate parte) sembra assistere al prolificare di scene che nascono e muoiono nel giro di un anno o due, che hanno la caratteristica principale di essere delle mere copie di scene (ben più caratterizzate) di altri paesi culturalmente (metal, of course) più pregnanti del nostro.
Be, tutti sanno che l’Italia non ha mai avuto di suo una tradizione musicale “metal”… Tutto quanto si è prodotto in questo senso nasce necessariamente come derivazione anglosassone…. Ma questo riguarda anche altri paesi come la Spagna, la Francia, il Brasile e molti altri che però differiscono da noi per non essere così ciecamente esterofili…Questa situazione e l’eterno ostracismo da parte delle strutture musicali “che contano” non ha certo aiutato il nostro paese a crescere musicalmente e ad aprirsi anche ad altre realtà diverse dal solito pop da classifica che da sempre ci viene propinato dai media….Ovviamente non è che manchino artisti validi “alternativi” qui da noi, ma quello che è praticamente assente e che ci blocca è il sostegno da parte delle etichette che non se la sentono di investire in promozione (cosa assolutamente indispensabile) e dello stesso pubblico che preferisce sostenere le scene “estere” piuttosto che la nostra, e questo è un fenomeno tipicamente italiano…..
– Non voglio approfondire l’argomento ma, a livello lirico, i richiami esoterico/magici vengono tutt’ora trattati? così come li trattavate le decadi scorse? Vi è un superamento di certi “credi”, come dire, hai trovato una nuova ottica con la quale scrutare il Mondo?
Penso che ognuno abbia una sua personale ottica con la quale “scrutare il mondo”… Se leggi uno qualsiasi dei nostri testi potrai sempre trovarci diverse chiavi di lettura che inevitabilmente riportano all’esoterismo e alla magia, basta solo saperli interpretare! Non so che idea ti sei fatto in proposito, ma l’unico
“credo” dei DEATH SS dagli inizi ad oggi è sempre stato quello della libera scelta e delle dignità del nostro essere “umani” e allo stesso tempo unici ‘”dei” di noi stessi….In questo senso il “motivo di fondo” che lega il nostro pensiero musicale non è mai cambiato negli anni, anche se anch’esso si è evoluto di pari passo con la musica, in modo di poter esplorare sempre diversi aspetti del nostro essere “magici”…..
– Cosa puoi dirci della prossima release?
Sarà un disco molto importante per noi, in quanto chiuderà un’era “magica” iniziata tanto tempo fa….Musicalmente sarà diverso da “Humanomalies” e conterrà diversi richiami al passato recente e lontano della band…Si intitolerà “The Seventh Seal”…..!
Grazie della disponibilità, a presto.
Alessandro Di Clemente