Vario

Deathstars (Whiplasher)

Di - 28 Gennaio 2006 - 10:52
Deathstars (Whiplasher)

Mi accingo ad intervistare il febbricitante Whiplasher., cantante degli svedesi Deathstars che, tra un colpo di tosse e uno starnuto, ci presenterà il loro nuovo cd intitolato “Termination bliss”, che uscirà nei negozi alla fine di Gennaio 2006; un lavoro decisamente più potente del precedente “Syntetic Generation”, destinato ad essere apprezzato da un pubblico sempre più vasto

(Claudio Casero): “Termination bliss” è un lavoro molto più potente di “Synthetic Generation” e con sonorità molto più vicine all’heavy e con meno momenti elettronici, concordi con me?

(W): Hai ragione, “Terminal bliss” è decisamente più potente e melodico rispetto a “Syntetic generation”; questo è dovuto al fatto che la band è cresciuta e si è avvicinata a sonorità più heavy abbandonando un po’ il sound elettronico che era decisamente più evidente nel primo lavoro.

(C.C.): Il brano che preferisco del cd è “Cyanide”, canzone in cui parlate dell’oscurità; cosa rappresenta per te l’oscurità e che significato dai ad essa?

(W): Credo che l’oscurità sia la fonte di tutto; in “Cyanide” si parla dell’oscurità che alberga dentro di noi e di come dobbiamo studiarla; dentro di essa esistono parecchie cose positive e sta a noi carpirle e farle nostre per poter migliorare il nostro modo di pensare e di vivere. Quando scrissi questo brano era da poco morta una persona a me molto cara; la sua scomparsa mi ha fatto riflettere e capire come dentro la nostra anima ci sia un’immensa oscurità da cui possiamo estrarre la nostra vera essenza.

(C.C): Credo che il testo sia essenziale in un brano, di cosa parlano le lyrics di “Termination Bliss”?

(W): I nostri testi parlano delle cose di tutti i giorni, di quello che ci accade e delle nostre riflessioni sull’umanità; altri invece parlano di una ricerca interiore, di uno studio psicologico che dovrebbe impegnare tutti. Diciamo che vedo il testo di una canzone come un poema che esprime la parte più recondita dell’artista

(C.C.): Che emozioni volete trasmettere ai vostri ascoltatori con la vostra musica sia in studio che durante un concerto?

(W): Con la nostra musica vogliamo prima di tutto intrattenere in maniera piacevole al pubblico ma anche trasmettere i nostri pensieri e le emozioni che proviamo nel momento in cui il brano viene creato. Dal vivo non esiste nessun singolo componente della band ma esistono solo i Deathstars, un’unica mente, un’unica figura che si propone di esprimere le proprie emozioni e sensazioni attraverso le note e l’atmosfera che riusciamo a creare.

(C.C.): Quanta importanza dai alla melodia e alla potenza nella musica ?

(W): Dipende dal momento, dall’umore che abbiamo quando scriviamo un testo e da cosa vogliamo trasmettere a chi ci ascolta. Quando decidiamo di scrivere un brano non lo configuriamo a tavolino ma semplicemente iniziamo a suonare e a riunire le idee di ognuno e quello che ne uscirà sarà la canzone.

(C.C.): Avete già programmato un tour per promuovere il nuovo cd? Farete qualche data in Italia?

(W): Faremo sicuramente un tour per promuovere il nostro nuovo cd, ma per il momento è troppo presto e non abbiamo ancora deciso nulla di preciso; sappiamo solo che toccheremo le principali nazioni europee e quindi verremo anche in Italia senza dubbio; probabilmente faremo qualche data anche negli Stati Uniti. Abbiamo molte proposte di date da parte di parecchi promoter ma non abbiamo ancora deciso nulla.

(C.C.): Io scrivo per www.truemetal.it, cosa significa per te il termine “true metal”?

(W):Per me “true metal” è un modo di essere e di vivere; mi ricordo quando ero un ragazzo e mi vestivo di pelle, magari con una maglietta di qualche gruppo ritenuto “true”; allora credevo che il “true metal” fosse quello che ascoltavo io e denigravo tutto il resto dicendo “Morte al false Metal, se non sei true, ti prendo a calci nel sedere”. Adesso invece credo che true sia qualsiasi cosa uno si sente dentro e che rappresenti un modo di essere.

(C.C.): Cosa ne pensi invece delle nuove correnti musicali all’interno del metal, del nu metal per esempio?

(W):Non ascolto nulla di quello che viene definito “nu metal”, non mi piacciono per niente i gruppi che mischiano il rap al metal come i Link Biskits perché credo che i due genere non siano compatibili; per quanto riguarda invece band come Fear Factory o Machine Head, non li apprezzo particolarmente ma ammetto che hanno avuto parecchie idee innovative. In conclusione diciamo che il nu metal non lo ascolto e basta, quindi non sono molto informato sul genere.

(C.C.): Quanta importanza ha il look per un band secondo la vostra idea?

(W): Il look per una band è molto importante; anche attraverso esso un gruppo può esprimere quello che pensa sia attraverso un video clip che in un concerto. Fa parte del modo di essere di una persona ed esprime la propria personalità e completa l’idea di intrattenimento che abbiamo noi.

(C.C.): Questo spazio è tutto tuo, dì quello che vuoi ai fan dei Deathstars in Italia.

(W):Intendi riguardo alle ragazzi o ai ragazzi? Riguardo alle ragazze, direi…meglio che non dico niente altrimenti mi censuri!!! A parte gli scherzi, siete l’audience più calda e divertente di tutta Europa; quando siamo venuti a suonare nel vostro paese con i Paradise Lost abbiamo capito che siete il miglior pubblico per un concerto; tutti si muovevano, pogavano e gridavano; figurati che uno si è pure tolto i jeans ed ha iniziato a bruciarli. Spero quindi di tornare presto in Italia, cosa che probabilmente succederà nel corso del 2006; aspettateci e di certo non vi deluderemo.

In attesa di sapere quando i Deathstars calcheranno il nostro suolo con un concerto, ascoltate il nuovo lavoro sicuramente degno di nota e che non mancherà di creare nuovi proseliti all’interno del nostro paese.

Claudio “Fallen Angel” Casero