Deicide (Steve Asheim)
Sentito a distanza di due anni, Steve Asheim è una persona completamente diversa: se prima, incontrato a Londra nel pieno dell’entusiasmo dovuto all’uscita di un album come “The Stench of Redemption”, era il leader “ombra” (nel senso di non riconosciuto dall’opinione pubblica, in qualche modo accecata dal ben più visibile Glen Benton) di una band che iniziava una promettente nuova vita, oggi appare come l’unico responsabile di un album (e non più di un gruppo, se non sulla carta) tutto sommato deludente, anche se sempre ad alti livelli. Una situazione che anche in prospettiva appare tutt’altro che rosea, a causa dell’improvvisa (e quanto durerà?) voglia di pensionamento da parte di Benton…Inutile lasciarsi andare a speculazioni, la parola a quello che resta, oggi, dei Deicide.
Steve, credo che la prima parola che viene in mente ascoltando, a mente libera, il nuovo album sia: “groove”. Concordi?
“Beh, sì, abbastanza direi. È difficile, per me, definire con una parola sola quello che è stato il feeling principale durante la composizione del disco…Di sicuro il groove, ma soprattutto la potenza sonora, hanno sempre giocato un ruolo fondamentale per i Deicide: sono importantissimi, anzi, sono il nucleo delle nostre composizioni sin dagli inizi. Su ‘TDDUP’ abbiamo voluto concentrare queste caratteristiche, potenziarle e rivomitarle in faccia all’ascoltatore, e secondo me ci siamo riusciti come mai prima d’ora.”
Devo dire il vero, trovo che l’album ogni tanto si perda un po’, diventi ripetitivo. Credo che comunque si possa riassumere bene citando un paio di pezzi che mostrano gli estremi dei Deicide annata 2008: ‘In The Eyes Of God’, un pezzo cadenzato, spaccacollo, come non ne facevate da ‘Once Upon The Cross’; e ‘Angel of Agony’, velocissima e diretta, forse la più violenta dell’album.
“Diciamo che in entrambi i brani che nomini, ognuno a modo suo, abbiamo voluto tornare alle basi: sia nella cadenza, nel peso massimo di ‘In The Eyes Of God’, che come dici giustamente ha un ritmo di una pesantezza pazzesca, sia nell’attacco frontale di ‘Angel of Agony’. I Deicide sono fondamentalmente il Male, e il Male si esprime attraverso suoni brutali; parlando in termini più strettamente musicali, posso dire che volevo un suono più completo, eterogeneo, e che non mi serve una canzone da 40 minuti per ottenere lo scopo che mi prefiggo coi miei pezzi.”
Scopo che non vi impedisce di cambiare ad ogni disco, comunque…
“Esatto, anzi possiamo dire che il cambiamento sia lo strumento inevitabile del nostro costante miglioramento.”
Noto che parli ancora al singolare, quando descrivi la composizione dei pezzi: immagino quindi che la situazione nel songwriting non sia cambiata, e che tu sia ancora l’unico compositore reale dei brani…
“Sì, è esatto. Non posso dire che sia la situazione ottimale, sono sincero…Ma così è, e su questo baso la stabilità dei Deicide. Per ‘TDDUP’ ho voluto un approccio maggiormente diretto, senza troppi fronzoli, anche se è sempre stato arricchito dagli splendidi assoli di Ralph (Santolla, oggi chitarrista degli Obituary, Ndr). Mi trovo in una situazione strana, per dirla tutta, oggi non posso dire che siamo affiatati come dovremmo essere.”
Parlami appunto della situazione della line-up: Ralph ha lasciato la band per ragioni non chiarissime, attribuite in alcuni comunicati a contrasti con la Earache, in altri alla situazione interna ai Deicide stessi. Mi puoi dare la versione definitiva in merito
“La verità è che Ralph ha abbandonato i Deicide per poter suonare dal vivo, e gli Obituary erano la and che più si prestava a questo, quando ha deciso. Era in contatto già da tempo con loro, si conoscono da anni, e ha scelto quella strada per potersi tenere costantemente in attività.”
Da come ne parli, sembra che i Deicide non siano una band attiva..
“Purtroppo è esattamente così. Non c’è nessun gruppo al momento, nessuna prova in sala, nessun concerto, nulla: solo un disco in uscita, su cui hanno partecipato le quattro persone che fanno parte dell’organico dei Deicide.”
Abbastanza sconsolante come prospettiva, lasciamelo dire. Proseguiamo comunque parlando dell’album per un attimo: devo dire di essere rimasto abbastanza stupito dall’artwork, completamente diverso da quanto proposto con gli altri due album su Earache. Sembra molto più retrò, quasi nostalgico…
“Questa è stata una trovata di Glen al 100%. Abbiamo discusso per diverso tempo della necessità di trovare un’immagine che desse l’idea di un disco molto più grezzo e diretto, anche retrò come hai detto tu, e lui se n’è uscito con questo dipinto rinascimentale perfetto per il feeling che volevamo dare: credo che si adatti in pieno all’idea che voglio, anzi vogliamo, dare della nostra musica oggi.”
Un’iniziativa invece completamente nuova per voi è il contest per realizzare il video di ‘In The Eyes Of God’: un modo originale per fare partecipare i fan…
“Sicuro, l’obiettivo del resto è tenere costantemente vivo l’interesse dei nostri fan, e farli sentire vicini al gruppo, anche quando non suoniamo live. Abbiamo ricevuto letteralmente tonnellate di materiale, e moltissimo altro viene reso disponibile su YouTube ogni giorno…Stiamo valutando i migliori arrivati, e non è facile, credimi.” (Oggi, due mesi abbondanti dopo la mia chiacchierata con Asheim, la band ha scelto il video vincitore, assegnando al suo realizzatore un basso Ibanez autografato dai membri dei Deicide e pubblicandolo su YouTube, dove ha già fatto contare decine di migliaia di visite, Ndr).
Un’altra notizia legata ai Deicide che ha fatto scalpore recentemente riguarda l’uso della canzone ‘Fuck Your God’ da parte delle truppe USA durante gli interrogatori a terroristi o presunti tali…Francamente, me la puoi confermare?
“Credo che io e te abbiamo le stesse notizie, anche a me risulta la stessa cosa, ma non ho parlato direttamente con nessun membro delle forze armate.”
E che cosa ne pensi, ad ogni modo?
“Guarda, mi disturba l’idea. E non per questioni ‘umanitarie’, ma non capisco perchè la nostra musica debba essere considerata ‘tortura’. Voglio dire, allora anch’io, in questo preciso istante, vengo torturato! (E fa silenzio qualche secondo per permettermi di riconoscere la canzone sul suo stereo in quel momento, ‘Homage For Satan’ dall’album precedente, Ndr) Io concepisco la musica dei Deicide come aggressiva e anche offensiva, ma comunque un piacere per chi la ascolta, non una forma di violenza nei suoi confronti! (Notare come la risposta sia diametralmente opposta a quella data ad altri media, dove si era detto orgoglioso, in quanto figlio e nipote di soldati, di dare un aiuto all’esercito del suo Paese! Ndr)
Senti, visto che pare comunque impossibile evitare l’argomento, arriviamoci, infine: hai parlato prima di mancanza di live, anzi, di mancanza di un vero e proprio gruppo. Inutile dire che le recenti vicente che hanno visto i tour dei Deicide annullati all’ultimo, o la sostituzione in extremis di Benton con un paio di cantanti offertisi volontari, ha suscitato non poco scalpore, oltre che un’ondata di speculazioni. Detto questo, quali sono le prospettive future per i Deicide?
“Come ti dicevo prima, sono prospettive abbastanza buie. Al momento non siamo una band a tutti gli effetti, e soprattutto non abbiamo in programma nessun concerto, il che è tragico per un gruppo come il nostro! E principalmente per me, che sento il bisogno di andare in tour appena possibile per proporre la nostra musica.”
Ma, scusa la domanda diretta, possiamo attribuire i motivi ai problemi personali di Glen?
“Sì. I problemi che ha avuto con la sua famiglia (Glen ha recentemente divorziato, Ndr) e altri hanno bloccato la sua possibilità di partecipare ai nostri live, con le conseguenze che ben conosci. Che dire, si tratta di una situazione pesantissima, che al momento ci blocca quasi del tutto. Ognuno di noi cerca via di fuga, a partire da Ralph che appunto ci ha lasciati per andare in tour e registrare con gli Obituary, e al momento la situazione si fa sempre più buia, dato che Glen ormai da due anni ha preso una pausa quasi completa dal gruppo…”
Alberto Fittarelli