Devastator (Luca Bianchi)
Tre full-length in quattro anni dimostrano che i Devastator sono attivi come non mai sopratutto se i brani composti sono il riflesso di un songwriting in continua evoluzione. Un’evoluzione che non è solo il frutto di una sempre più spiccata ispirazione, ma anche il risultato di un impegno che ha portato l’attuale trio a raggiungere buonissimi livelli di tecnica esecutiva. “Underground ‘n’ Roll” è stato quindi una piacevola sorpresa che nulla ha da invidiare a ben più blasonate realtà del panorama thrash nostrano e non. Abbiamo scambiato quattro chiacchere con il batterista Luke che prima di tutto ha introdotto la band…
Innanzitutto voglio ringraziare TrueMetal per lo spazio che ci sta concedendo con questa intervista, e in particolar modo Nicola per aver formulato le domande.
Premesso questo passo a presentare la band. I Devastator nascono in quel di Lucca (Toscana) nel lontano 2001, …ebbene sì, siamo tra i coglioni da otto anni! E posso dire di aver raggiunto un ottimo risultato di longevità, viste tutte le menate che ci sono capitate in questi anni! Sugli aneddoti divertenti che ci sono capitati preferirei soprassedere, sono talmente tanti che ricordarli tutti è dura! Forse l’avvenimento per cui siamo diventati “famosi” a livello underground risale al 2004, durante il Tytans Of Thrash 2004 alla Sfinge di Brescia. Prima del concerto il nostro chitarrista Rob si era distrutto a dovere fino a collassare sul palco! All’inizio la paura è stata tanta, poi visto che Rob non ha riportato ferite o altro, l’accaduto è divenuto presto un gesto da ricordare ai posteri! Ancora oggi ci ricordano come “quelli che gli è svenuto il chitarrista sul palco”.
Altri episodi divertenti sono tutti legati al nostro essere degli alcolizzati inguaribili. Adesso almeno io ho smesso definitivamente di bere per problemi appunto legati all’abuso, Ricca però continua a tenere alto il suo onore di ubriacone!
La line-up indica una formazione a tre. Verrebbe subito da pensare a un nostalgico gruppo thrash alla tedesca…poi metti nel lettore “Underground ‘n’ Roll” e ti rendi conto che c’è qualcosa di più. Come siete giunti a tutto questo?
Sin dagli esordi la line-up ha avuto dei problemi agghiaccianti. Gli unici rimasti dal 2001 siamo io e Rob, che poi siamo pure i fondatori. Poi c’è Ricca che suona con noi dal 2003, quindi è un altro “veterano”. Tutto il resto è sempre stato traballante eheh… In otto anni abbiamo cambiato ben due cantanti, Luchino e Albe. Con Luchino abbiamo registrato un album, con Albe ben due. Purtroppo Luchino aveva perso interesse nel progetto e ci ha mollato poco prima di incidere le sue parti in “Alcoholic Invasion”. Albe fortunatamente è entrato immediatamente nella band e ha registrato le linee vocali. Purtroppo però anche lui è voluto uscire dalla band per divergenze artistiche e musicali, e pure lui è uscito in un momento molto delicato, ovvero dopo l’uscita di “Underground ‘N’ Roll”… Quindi siamo rimasti in tre: io, Ricca e Rob, …come tre coglioni.
Inizialmente volevamo cercare un altro cantante, ma poi Rob ha cominciato a pensare di imparare a cantare e suonare. Quindi ci siamo fermati per qualche mese, nei quali Rob si è esercitato. Quando ha imparato tutti i pezzi abbiamo provato insieme e siamo rimasti soddisfatti. Così abbiamo deciso di rimanere un trio. Sono contentissimo perché adesso i cori li faccio io, e mi diverto a tirare gli urlacci mentre suono ehehe! A parte scherzi, noi tre suoniamo insieme da ormai sei anni, e andiamo molto d’accordo, sia come amici, sia come modo di vedere, suonare e scrivere la musica. Sicuramente per Rob la situazione è più scomoda, perché cantare e suonare contemporaneamente è complicato, soprattutto per uno non l’ha mai fatto prima. Però questo è l’unico contro della situazione, visto che adesso discussioni sui pezzi non esistono più, si lavora a meraviglia e l’intesa tra noi tre, già consolidata, è esplosa definitivamente.
Ritieni che questa nuova formazione sia ora un nuovo e solido punto di partenza per tentare di uscire un po’ dall’underground?
Per uscire dall’underground nostrano direi di no, anche perché se non ci siamo usciti dopo otto anni la vedo dura… Diciamo che questa nuova formazione è un solido punto di partenza per lavorare con calma e serenità, per continuare a scrivere musica nuova, che è il nostro obiettivo primario da sempre. Detto questo non chiudo le porte alla nostra maggiore notorietà futura, ci mancherebbe. Ma di quello a me non me ne frega un cazzo, a me basta continuare a essere lì e sfornare album a ripetizione. Se la gente ci segue meglio, altrimenti pace!
E ne avete sfornati! In tre anni avete dato alla luce un live album, demo e tre full-length. Da dove nasce tutta questa ispirazione? Quali sono i punti di riferimento della vostra storia musicale?
Se posso correggerti, all’attivo abbiamo anche un altro live album, “Live To Make War” del 2003, anche se composto da soli quattro brani, poiché registrato durante un concorso. Ci tengo a nominarlo perché inspiegabilmente quel live è piaciuto un sacco e ci ha introdotto nell’underground italiano. Dico inspiegabilmente perché ascoltandolo oggi posso solo pensare “ma che schifezza!” …ahah! D’altra parte eravamo davvero agli inizi ed eravamo molto più scarsi, sia come musicisti, sia come autori, …non che adesso siamo bravi eh! Comunque tornando alla tua domanda la nostra prolificità nasce dal fatto che amiamo comporre nuova musica di continuo, primo perché fortunatamente abbiamo un sacco di idee, secondo perché i pezzi fanno presto a venirci a noia e il bisogno di rinnovare il repertorio è una necessità ehehe! Del resto abbiamo sempre fatto così, non siamo come certe band che esistono da dieci anni e hanno all’attivo uno o due dischi…
Viene allora spontaneo chiederti se c’è nuovo materiale in cantiere…
Ma certo che abbiamo nuovo materiale! Attualmente abbiamo composto sette nuovi pezzi: cinque di questi sono completi, gli altri devono essere sempre perfezionati, comunque la base è ben definita. Il nostro modo di lavorare è il solito da sempre: scrivere il maggior numero di canzoni possibili in modo che quando arriviamo a decidere la scaletta di un album possiamo mettere dentro solo le canzoni migliori e cestinare quelle meno efficaci. Tutti i dischi dei Devastator sono nati con questo procedimento; posso dirti che se avessimo tenuto tutti i pezzi effettivamente scritti avremmo uno o due album in più in discografia. C’è anche da dire che “Underground ‘N’ Roll” è un disco relativamente vecchio, perché poteva uscire senza problemi nel 2008; peccato però che ha subito enormi ritardi per colpa di simpatici signori che hanno tentato di buttarcela gentilmente nel culo. Per questo che a pochi mesi dalla sua uscita abbiamo già tanti pezzi inediti a disposizione. Posso inoltre dire che presto usciremo con nuovo materiale, che presenterà ufficialmente la nuova formazione a tre. Grosse novità in vista, sia dal punto di vista musicale, sia vocale! Restate sintonizzati!
Veniamo al concreto e parliamo del disco. Spendi due parole per definire “Underground ‘N’ Roll”…
“Underground ‘N’ Roll” è il disco che racchiude il nostro modo di vedere la musica. Mi riferisco al fatto di non porsi assolutamente dei limiti. Infatti nel disco puoi trovare di tutto: thrash, hardcore, punk, rock ‘n’ roll, stoner, heavy metal… Alcuni recensori hanno scritto che i pezzi del disco sono quasi tutti uguali, la mia domanda allora è: “ma l’avete ascoltato?”
In effetti a me è parso assai vario…
Credo che il suo essere vario sia anche il suo punto di forza, a prescindere dai gusti musicali di ogni ascoltatore, che ovviamente sono inappuntabili. Questo è il nostro modo di scrivere: prendere o lasciare. Tutto quello che ci passa per la testa lo mettiamo nei nostri pezzi, evitando di seguire un filo generale. Questa è un’arma a doppio taglio, perché un disco come “Underground ‘N’ Roll” può non piacere ai fanatici di certi settori, ma può però piacere a chi come noi ascolta tutta la musica estrema e non disprezza le fusioni tra i vari generi.
Quali sono le principali differenze tra questo e i due dischi precedenti? Potresti identificare pregi e difetti di ognuno e tracciare la vostra linea evolutiva dal 2005 a oggi?
Ogni nostro album è diverso dal precedente, e sarà sempre così, per nostra scelta. Analizzando la nostra discografia posso dirti che “Thrash ‘N’ War” del 2005 è il nostro più monotematico. Chi lo ascolta sicuramente capirà che è un disco thrash quasi nella sua interezza. Ciò è stato dovuto dal fatto che all’inizio noi eravamo fondamentalmente una band thrash metal, anche se i più attenti ascoltatori noteranno che in “Thrash ‘N’ War” alcune influenze estranee al thrash sono presenti, almeno in alcune canzoni. Questo sicuramente è il difetto principale dell’album. Con “Alcoholic Invasion” del 2007 abbiamo cominciato ad allargare i nostri orizzonti compositivi; infatti rispetto al primo disco c’è molta più varietà, tutte le nostre influenze odierne sono già individuabili. Come pregio posso riconoscere la sua immediatezza e il suo essere divertente, come difetti qualche brano decisamente da tagliare e una produzione non eccelsa, ma di certo superiore a quella di “Thrash ‘N’ War”. Infine “Underground ‘N’ Roll” completa l’opera e l’obiettivo che ci eravamo già posti in passato è stato raggiunto: ovvero mescolare in un unico sound tutte le influenze più disparate. È un disco diretto e piacevole, divertente e di facile assimilazione. Anche la produzione è notevolmente migliorata grazie allo sgrezzamento di quelle pecche presenti su “Alcoholic Invasion”.
Come si sono svolti i lavori in sala di registrazione?
Benissimo, devo dire. Un altro nostro pregio è che siamo molto veloci a registrare in studio. Fortunatamente non abbiamo nessun tipo di problema a suonare su click, e ciò ha comportato un minore stress e anche un notevole risparmio economico ehehe! Io ho registrato tutte le mie parti in circa otto ore, suddivise in tre giorni. Poi Ricca ha registrato tutte le parti di basso in un’altra giornata, e Rob le ritmiche e i soli nel giorno successivo. Infine Albe ha completato le registrazioni, seguito dai vari cori e perfezionamenti di contorno.
L’esperienza in studio è stata fantastica: siamo tornati negli High Distortion Level Studios di Altedo (BO), dove registrammo “Alcoholic Invasion”. Ci trovammo bene al tempo e ci siamo trovati ancora meglio per “Underground ‘N’ Roll”. Colgo l’occasione per ringraziare Luca Gomedi (l’ingegnere del suono) per l’ottimo lavoro svolto e soprattutto per l’amicizia che ci lega! Consiglio a tutti: il suo studio di registrazione è eccellente, provare per credere!
Dovessi invogliare qualcuno a dare un ascolto a questo full-length cosa gli diresti e quali brani gli consiglieresti?
Beh, non lo so cosa direi sinceramente… Potrei semplicemente dire: “Ehi, se non sai cosa fare per mezz’ora e vuoi divertirti ascoltando musica veloce e incazzata sentiti “Underground ‘N’ Roll dei Devastator!” Però fosse per me lascerei stare e non direi niente, visto che non sono molto bravo in queste cose eheh! Non mi sento di consigliare qualche brano in particolare, visto che il disco va ascoltato nella sua interezza per capirne le intenzioni e le caratteristiche.
So che più di qualcuno si è già espresso in merito al disco. Ho letto in giro qualche recensione. Tu ci sarai stato dietro più di me…oltre alla tua critica precisazione, come lo sta valutando la critica? Siete abbastanza soddisfatti?
Per adesso siamo molto soddisfatti, non abbiamo ancora avuto una recensione negativa. Ovviamente alcune recensioni sono migliori di altre, come accade sempre. Si passa dal recensore che ha effettivamente ascoltato il cd, al recensore che non ha assolutamente ascoltato a fondo il cd e si è limitato a scopiazzare qualche passo dalla biografia allegata. Già in due recensioni mi hanno detto che i pezzi del disco sono tutti simili tra loro. Secondo me questo pensiero esula dai gusti personali (per altro inappuntabili) di un ascoltatore. “Underground ‘N’ Roll” è un disco molto vario, e la principale caratteristica dei brani è proprio quella di differenziarsi tra loro! Almeno così la vedo io…
Avete in agenda qualche data promozionale?
Al momento abbiamo quattro date in programma, tra l’altro molto valide. Inoltre stiamo lavorando a più non posso alla promozione del disco, in ogni sua dimensione. Stiamo spedendo il CD a zines, webzines, radio, riviste, locali e chi più ne ha più ne metta: è il modo migliore affinché il disco giri! Anche sul fatto della promozione posso ritenermi soddisfatto. E’ un duro lavoro e non nego che certe sere preferirei stare in giro a farmi i cazzi miei piuttosto che stare chiuso in casa davanti al pc. Fortunatamente posso contare su Giulio, il “quinto membro” dei Devastator, che da sempre mi aiuta grandemente a fare promozione chiamando i locali per i live. Inoltre partecipa attivamente alle spese, per cui è da ringraziare doppiamente! Sia io che lui stiamo lavorando senza sosta per organizzare una bella quantità di date a supporto del disco, sempre confidando nella disponibilità dei locali…
Bene ecco qui, sia giunti a conclusione della chiaccherata…Lascio a te i saluti…
Saluto tutti i lettori, soprattutto quelli che si sono ritrovati nelle mie parole. Ringrazio True Metal per lo spazio che ci ha concesso, e in particolare te per la meravigliosa intervista. Inoltre invito tutti a visitare la nostra pagina myspace per ascoltare la nostra musica e lasciare ogni tipo di commento! Accettiamo tutte le critiche costruttive! Grazie ancora per il s(o)pporto!
PROUD TO BE UNDERGROUND!