Doro: “Negli anni ’80 nessuno mi ha mai trattata diversamente in quanto donna, il vero problema era essere tedesca!”
Nella nuova intervista di TrueMetal.it alla Metal Queen Doro che verrà pubblicata nei prossimi giorni, la cantante ha parlato della sua esperienza negli anni ’80 come cantante Metal donna:
Tu sei stata una delle prime cantanti donna ad avere successo nel Metal, probabilmente la prima in assoluto in Germania. Hai mai trovato difficile essere una donna in una scena che era principalmente composta da uomini?
Sai, onestamente non ho mai sentito che qualcuno mi trattasse in modo diverso, ero “una dei ragazzi” e mi sentivo così fortunata a poter andare in tour con tutte queste band fantastiche, le mie band preferite.
Il nostro primo tour fu con i Judas Priest, nel 1986, poi con i W.A.S.P. in Inghilterra, poi con il mio eroe Ronnie James Dio, poi i Motörhead, tantissimi festival fantastici, tante volte con i Saxon, in America con i Megadeth, e mi sono sempre sentita trattata bene, ho sentito tanto supporto, non ho mai trovato nessuno che mi guardasse in modo strano perché ero una ragazza.
Ero semplicemente un membro della band e tutti potevano vedere quanto amassi questa musica in modo sincero, quanto fossi dedicata ai fan e alla musica.
Mi sono sempre sentita assolutamente integrata, non è mai stato un problema il mio essere una donna, ho sempre fatto quello che amavo e fatto del mio meglio in tutto.All’inizio è stato difficile perché vedevo le band inglesi, le band della New Wave of British Heavy Metal di cui ero una grande fan, e pensavo che bisognasse essere inglesi o americani per riuscire a fare il salto di qualità con la mia carriera.
Quello è stato il vero problema, venendo dalla Germania dovevi provare il tuo valore e lavorare dieci volte più duramente per convincere le etichette inglesi e americane.
All’epoca le etichette avevano un potere incredibile, oggi non è più così, oggi lavoriamo tutti insieme, ma all’epoca c’era una pressione incredibile e così ci vollero tre dischi prima che cominciassero a distribuirci anche negli Stati Uniti.
Bisognava lavorare molto più duramente degli inglesi ed americani per mostrare il proprio valore.
Poi nessuno di noi parlava inglese molto bene, quindi tutti ci prendevano in giro per il nostro accento.
Dovevamo combattere per la nostra musica, combattere per conquistare il mondo dalla nostra piccola sala prove in Germania.
Questa è stata la vera sfida, il fatto che fossi una donna non è mai stato un vero problema, ho semplicemente sempre fatto quello che volevo fare e ho sempre avuto un grande rapporto con i fan.
Mi ricordo sempre, fin dal primo concerto, anche prima che fossi nei Warlock quando ero in altre band; il mio primo gruppo si chiamava Snakebite, poi Beast, poi Attack, poi i Warlock.
Quando suonavamo dal vivo i fan sono sempre stata dalla mia parte, mi sono sempre divertita.
Sono sempre stata semplicemente un metallara come tutti, un membro della band.
Oggi ovviamente la situazione è pure migliorata, ci sono tante band con delle fantastiche donne come membri, tutte di grande talento, ed è fantastico!
All’epoca magari si poteva sentire un po’ di solitudine al massimo, ma a parte quello andava tutto bene, non ho mai avuto alcun problema.