Dragonforce (Herman Li)
Intervista a cura di Alberto “prince_of_the_sky” Viale
A pochi mesi dalla loro ultima esibizione al Gods of Metal, ecco di ritorno in terra italiana gli inglesi Dragonforce, fautori di un power metal iperveloce e con l’ultimo album Inhumane Rampage ancora nei negozi. Il chitarrista e mente del gruppo Herman Li, a soundcheck terminato, si è prestato molto gentilmente a rispondere ad alcune domande.
Ecco il frutto della nostra chiacchierata nei camerini dell’Alcatraz.
Buona lettura…
Ok, Herman, grazie della disponibilità innanzitutto. Il vostro ultimo album Inhumane Rampage è uscito qualche mese fa e credo abbia venduto abbastanza bene…
Oh, si. Grazie a tutti…(risata, ndr)
Cosa ne pensi di quella produzione e cosa vorresti cambiare, aggiungere, etc etc?
Direi che adesso non è il momento di guardare indietro, di pensare a quello che abbiamo fatto e dire se è stato fatto bene o male. Preferisco pensare a quello che faremo, a quello che dovremmo registrare, essendo comunque consapevoli che ciò fatto in Inhumane Rampage è qualcosa di buono a cui siamo arrivati dopo anni di lavoro.
Voi siete una delle poche power metal band provenienti dal Regno Unito. Come è stata, all’inizio della vostra carriera, l’accoglienza del pubblico e della stampa nei vostri confronti?
Effettivamente fino alla pubblicazione del nostro secondo album, Sonic Firestorm, non abbiamo trovato molto spazio sui magazine e nelle altre possibilità di promozione. Da quel momento in poi abbiamo avuto maggiore copertura e sicuramente siamo riusciti a farci conoscere ad un pubblico più ampio. Ora abbiamo un buon successo, siamo seguiti non solo in UK ma anche in altre parti del mondo. Stiamo andando bene…
Per quanto riguarda il pubblico, da noi si aspetta sicuramente di ascoltare power metal, ma ti devo dire che con l’ultimo album ci siamo superati e abbiamo aggiunto sicuramente elementi nuovi e innovativi che ci hanno fatto comporre qualcosa di più evoluto, più sofisticato rispetto ad il tradizionale power metal che suonavamo ad inizio carriera.
Ok, ripensando agli inizi della vostra carriera, come avete scelto il nome Dragonforce? Qualche particolare interesse?
No, non c’è nessun motivo reale (risata, ndr). Era un nome che poteva essere cool per una band e lo abbiamo scelto! (risata,ndr)
Voi se non sbaglio siete una band con elementi che provengono un po’ da tutto il mondo. Come vi siete trovati, come è stato possibile questo?
Semplicemente perché tutti abitavamo a Londra (risata, ndr)! Sebbene ognuno di noi abbia origini diverse (Herman Li da Honk Kong, ZP Theart dal Sud Africa, Vadim Pruzhanov dall’Ucraina, Sam Totman e Dave Mackintosh inglesi almeno loro…).
Al tempo nessuno di noi non era un musicista famoso o già affermato con qualche altra band. Ci siamo messi in contatto ed abbiamo iniziato a suonare. Tutto qui!
In passato ti è capitato di definire “extreme power metal”, la musica che voi suonate, se non sbaglio. E’ un termine nuovo che non avevo mai sentito. Cosa intendi precisamente con “extreme power metal”?
Quello che si intende con power metal è qualcosa di leggermente diverso, ci sono più mid-tempo, melodie più semplici. Noi facciamo un power metal con più rabbia, più veloce, più frenetico.
Prendiamo spunto da diverse fonti come ad esempio le melodie dei videogames (risata, ndr), qualche cosa dal thrash, dal death e dal black metal, ma manteniamo la melodia attraverso il cantato pulito e tipico del power metal tradizionale.
In poche parole il nostro è un power estremo, veloce, esagerato. Un po’ “tutututututututututut” (Herman Li tenta di esplicitare tutto con improbabile vocal drumming, risate generali, ndr)
Mi parlavi di Death e Black Metal. Quali sono i gruppi che ascolti o che ti piacciono maggiormente?
Beh, io ho sempre ascoltato band come i Morbid Angel, i Deicide, i Death, quindi è inevitabile che possa esserci una loro influenza anche nella nostra musica.
Quindi ascolti anche generi diversi, vedo…
Si senza dubbio, ultimamente sto ascoltando parecchi gruppi emo e metalcore. soprattutto un gruppo che ci ha fatto da opening act negli Stati Uniti, i Meended (non conoscendoli m’è toccato cercarli su internet, spero siano loro… K ndr) sono molto bravi, tecnicamente fenomenali ed anche abbastanza melodici.
Mi spiace ma sono poco informato su quel tipo di musica…
Lo so che sono generi molto diversi da quello che si intende per Heavy Metal…eheh
Tu l’anno scorso vincesti il premio intitolato a Dimebag Darrel come miglior giovane chitarrista ai Metal Hammer Awards, quest anno tu e Sam siete in nomination in quattro categorie come migliori chitarristi nel sondaggio indetto da Guitar World. Avete qualche ambizione di vittoria?
Siamo molto orgogliosi di essere in nomination, ma sinceramente non ci aspettiamo di vincere qualcosa. Dipende solo dai lettori e ci sono molti chitarristi più famosi e conosciuti rispetto a noi due. Vedremo…
Voi avete avuto la possibilità di suonare e di essere in tour con band come Angra, Edguy e Iron Maiden. Qual è stato il rapporto con queste band? Qualche episodio simpatico che vorresti raccontare in particolare?
Avendo la possibilità di essere in tour con diverse band c’è sempre qualcuno di loro che ti sta più o meno simpatico, più noioso o più divertente. Comunque sul tour bus ci siamo sempre divertiti, si ride, si scherza, si fa apposta a far incazzare qualcuno (risata,ndr). Tutto qui. Qualcosa in particolare non ricordo…
Solo per sapere, hai ascoltato il nuovo album degli Iron Maiden? Cosa ne pensi, ti piace? Diciamo che ha un po’ diviso tutti, c’è chi dice: ”Sì, è un gran album” e chi “no, ormai sono finiti”…
No, a dire il vero non l’ho ancora ascoltato. Gli altri ragazzi della band l’hanno fatto. Mi spiace ma non posso darti il mio parere.
Comunque penso sia normale che un gruppo importante come loro divida l’opinione pubblica. Ci sono tante persone che li seguono e quindi necessariamente tante opinioni.
Come descriveresti, in poche parole, ogni vostro album realizzato? Partiamo da Valley of The Damned…
Sicuramente si tratta di un album molto catchy, realizzato con canzoni che avevamo già pronte. Diciamo molto easy-listening, molto melodico. Rispecchia un po’ lo spirito originario dei Dragonforce.
Sonic Firestorm?
Un album che è uscito dopo un anno di registrazioni, qualcosa di più evoluto, un po’ più completo.
Per quanto riguarda Inhumane Rampage ne abbiamo parlato prima… Allora dimmi il prossimo disco come sarà!
Sicuramente seguirà il processo di evoluzione che abbiamo intrapreso, sarà qualcosa di ancora più estremo, più veloce ed esplosivo.
Voi avete suonato due volte al Gods of Metal qui in Italia, la prima con Iron Maiden e la seconda nella giornata con i Guns n’Roses lo scorso giugno. Quali sono i tuoi ricordi riguardo quelle esperienze?
Beh, il Gods of Metal con Iron Maiden è stato sicuramente il festival migliore a cui abbia mai partecipato. Abbiamo suonato davanti ad una folla incredibile, qualcosa da mettere i brividi!
L’anno scorso è stato altrettanto fantastico, sebbene fossimo collocati in una giornata con gruppi nu-metal, che fanno sicuramente musica diversa dalla nostra. Potevamo suonare il giorno prima, quello di tutte le power bands, ma probabilmente sarebbe stato noioso. Abbiam suonato la domenica ed abbiamo proposto qualcosa di diverso rispetto allo standard della giornata. Alla fine a noi non interessa se con noi suonano i Korn o i Deftones o chi altro, l’importante è “kick the ass”! (risate generali….)
Quali sono i vostri piani per il futuro?
Il nuovo album non uscirà prima del 2008 come d’accordo con l’etichetta ed inizieremo le registrazioni nel 2007. Concludiamo questo tour in Europa e probabilmente proseguiremo negli Stati Uniti. Tutto qui!
Ok, abbiamo finito. Ti lascio il microfono per dire qualcosa ai lettori di Truemetal.it e ai fans italiani…
Innanzitutto grazie ai fans che ci supportano nei nostri concerti e ascoltano la nostra musica. Devo dire che lo show di ieri a Treviso è stato uno dei migliori del tour (paracu*o…ndr), speriamo stasera sia la stessa cosa. See ya soon! Grazie!