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Edguy (Tobias Sammet)

Di - 10 Febbraio 2006 - 0:42
Edguy (Tobias Sammet)

Ecco l’intervista al leader degli Edguy, assemblata con domande proposte da alcuni utenti di TrueMetal.it e da Simo Narancia. C’è poco da aggiungere… La parola a Tobias Sammet!

Intervista a cura di Paola Bonizzato

Cominciamo dal nuovo album… Abbiamo notato che la prima canzone, “Sacrifice”, è molto lunga. Sembra quasi diventata una consuetudine il mettere come apertura una traccia di una certa durata. A cosa è dovuta la vostra scelta? E intanto che ci siamo, qual è il significato del pezzo?
Per quanto riguarda la scelta, non ci siamo mai interrogati su quanto debba durare una canzone. Non penso che nel campo dell’heavy metal e dell’hard rock sia importante quanto lungo sia un pezzo, perchè un metal fan è intelligente abbastanza da poter ascoltare una traccia lunghissima per intera. Il discorso sarebbe diverso se fossimo un gruppo pop, dove l’industria discografica pretende hit di 3-4 minuti al massimo in apertura di un disco, mentre il metal no, non ha bisogno di queste cose. Non abbiamo mai prestato attenzione alla durata, abbiamo solo pensato che potesse andare come traccia di apertura perchè riassume bene lo spirito degli Edguy: ci sono elementi carichi di energia, è un pezzo molto groovy con ottime melodie e una grande atmosfera. Ecco perchè abbiamo pensato che fosse un buon pezzo, senza stare a guardare l’effettivo numero dei minuti.
Per quanto riguarda l’argomento trattato, è una song molto personale che parla del mio lato privato, in quanto stanno accadendo molte cose nella mia vita, sono fatti interessanti e ne succedono sempre di nuovi. Ora sono in studio di registrazione, ora sto scrivendo un pezzo, ora sto facendo promozione a un nuovo album, ora sto gestendo la band, ora sono in viaggio per il mondo, una volta qui e una volta lì, il tutto sempre con persone intorno a me… E tutto cambia quando ci sono dei rari momenti di pausa e cala il silenzio per cui ho tempo di pensare a me stesso: io mi godo veramente la mia vita, sono veramente contento e non la cambierei per niente al mondo. Certo, se fai ciò che faccio io, è proprio impossibile vivere una vita “normale”, magari come fanno mio fratello o mia sorella, anche se ci sono i lati positivi e quelli negativi: parlo quindi del Sacrificio che si fa quando sei un musicista per cui sei sempre in viaggio e per questo gli eventi si susseguono in fretta uno dietro l’altro… Questo sentimento nasce quando sono nella mia camera in hotel e tutto si ferma, per cui ho il tempo di pensare: “Ok, ora sono finalmente sdraiato in questa stanza!”. Ma dopo che si è lavorato duramente e freneticamente, magari proprio di ritorno da un tour, il poter avere il tempo di pensare a se stessi è come cadere in un buco nero. Penso che sia una cosa comune ai musicisti: essere al centro degli eventi per poi passare a una situazione di calma piatta, tanto da non sapere nemmeno di cosa fartene del tempo che hai a disposizione! Nel momento in cui ti rendi conto che non hai scadenze da rispettare, che non c’è nessun soundcheck da fare entro i successivi 5 mesi, che non c’è più il tour manager, che non ci sono i ragazzi dell’etichetta discografica… Beh, “Sacrifice” parla proprio di questo: del tempo e del dovere che ho di condurre una vita normale. E francamente mi trovo spesso nella situazione che non so da che parte iniziare: ecco qual è il sacrificio che intendo!

Passiamo a una curiosità: nella parta centrale del lungo assolo di “Return to the Tribe” sei tu che sta cantando o è un qualche stranno effetto?!?
Sono io, sono io! A volte succede che quando siamo in studio col nostro produttore, Sascha Paeth, canto l’assolo che ho in mente anche solo per dare a Jens l’idea e la direzione da seguire. In questo caso, dopo qualche birra, abbiamo pensato: “Potremmo cantare un assolo, registrarlo e metterlo sull’album direttamente sul pezzo!”. Visto che avevamo tempo per provare, l’abbiamo fatto: è stato divertente perchè abbiamo sempre fatto stupidate in studio come questa… E’ un modo molto creativo di lavorare! Ecco che quindi abbiamo attaccato il microfono all’amplificatore della chitarra con la distorsione al massimo e abbiamo dato il via alla registrazione. Abbiamo riso come dei matti su questa cosa e ho dovuto riprovare almeno una ventina di volte prima di riuscire ad arrivare alla versione finale perchè scoppiavo a ridere in continuazione. E’ stata una situazione esilarante: nella sala non sentivamo l’effetto della distorsione applicato, per cui me ne stavo in piedi a fare rumori assurdi del tipo (comincia a imitare se’ stesso con rumori che posso garantire fossero assurdi e non si trattiene dal ridere, N.d.A.). Diciamo che il risultato è un ottimo assolo di chitarra, ergo: sono un ottimo chitarrista!

Visto che hai tirato in ballo Jens, ti dico che c’è uno dei nostri utenti che ha notato che negli ultimi album, le canzoni più heavy sono composte da te con la sua collaborazione. E’ per caso proprio Jens a portare questa influenza più heavy sui dischi degli Edguy?
Mmmm… Ora non mi vengono in mente i pezzi che io e Jens abbiamo scritto insieme per l’ultimo album. In “Hellfire Club” i pezzi più heavy sono “Mysteria” e “Under the Moon”. Per quest’ultima Jens ha scritto il bridge, mentre io mi sono occupato del resto. In “Mysteria”, invece, Jens si è occupato del chorus mentre io delle parti heavy di chitarra… Penso che si tratti di una semplice coincidenza…

In “Save Me” quasi si sfocia nell’AOR, “Trinidad” è hard rock scanzonato allo stato puro e “Superheroes” non è strettamente metal, almeno nel ritornello: dati i risultati eccellenti ottenuti, pensi che questo possa essere il futuro degli edguy? Avete una direzione da seguire?
Non pianifichiamo nulla: anche in questo caso si tratta di coincidenza. Se prendiamo per esempio “Vain Glory Opera”, uno degli album più amati dai fans, la stessa title-track è di base un pezzo hard rock con tastiere alla Europe. La stessa cosa vale per “Holy Shadows” su “Theatre of Salvation”. Anche le nostre ballads sono costruite su una base hard rock. Non possiamo parlare di una tendenza: personalmente non faccio distinzione tra l’heavy metal e l’hard rock in quanto sono entrambi dei generi splendidi, perciò posso dire quasi con certezza che anche in futuro troveremo nelle speed metal songs targate Edguy una doppia struttura portante. Non ci vogliamo spostare verso una direzione preferenziale. Sembra che la gente pensi sempre che il prossimo album della band sarà più hard rock del precedente: eppure “Hellfire Club” è uno dei nostri album più power metal, con passaggi veloci e altrettanto veloci up-tempo. Sicuramente traiamo ispirazione da Scorpions e Guns n’ Roses… Anche la stessa “Avantasia” è un pezzo dalle basi rock, comprese le ballad dello stesso album…

Ecco, ora ti tocca rispondere alle numerose richieste di tanti fans, che vogliono sapere se mai vedrà la luce un Avantasa pt. 3!
Ah! Forse! Perchè no? Non ho niente in programma, ma quando abbiamo suonato “Judas at the Opera” mi sentivo come a casa, perchè questo genere di pezzi è una parte di me. Se mai avrò il tempo da dedicare a un nuovo capitolo, non sarebbe comunque la continuazione della stessa storia che ormai si è conclusa ed è stata scritta 5/6 anni fa, per cui fa parte del mio passato. Ripeto, mi piacerebbe dare vita a un nuovo lavoro con tanti artisti e un’orchestra, possibilmente vera, ma bisogna vedere se ne troverò mai il tempo necessario. Non oggi, non domani, probabilmente nemmeno l’anno prossimo…

Cosa mi dici del videoclip di “Superheroes”? Immagino sia stata una bella esperienza…
Di solito non sopporto girare video perchè mi annoio terribilmente: devi stare lì ad aspettare che le luci e tutto il resto siano al posto giusto… Il make-up che non va bene… Mentre questa volta non è stato così noioso come le volte precedenti: c’erano così tante ragazze che ci correvano intorno ed è stata una visione interessante! La sceneggiatura è stata scritta dal regista, che quando ce l’ha presentata non abbiamo potuto fare a meno di dirgli: “Hai proprio c’entrato in pieno lo spirito della band!”…

Io pensavo che fosse stata una vostra idea!
No, no… E’ stata una sua idea, noi abbiamo applicato delle varianti, tipo la scena con la carota…

Ora è il momento della consueta “domanda stupida”, di cui già Jens è stato vittima nella precedente intervista… Gira voce che tu sia un vero e proprio sex symbol per le metal girls…
Oh! E’ bello saperlo!

Come vivi questa cosa? Hai qualche episodio da raccontarci?
Episodio?!

Ma sì! Non so… Qualche fan particolarmente scatenata che ti ha preso…
(Scoppia a ridere, N.d.A.) Qualche scalmanata mi ha preso alla sprovvista c’è stata… No a parte gli scherzi… Non mi rendo conto di essere percepito come un sex symbol… Non so nemmeno da dove possa nascere questa immagine di noi, perchè come band non abbiamo mai cercato di risvegliare un interesse in questo senso!! La nostra carriera ha avuto inizio quando eravamo molto giovani e penso che ai nostri concerti ci siano sempre state tante ragazze quante quelle che vanno ad assistere altre band… No, non ci sono episodi da raccontare al momento: siamo un gruppo piuttosto timido! (Io rido, N.d.A.) No! Ma è vero! E’ la verità! Non siamo certamente una band in stile Motley Crue… Insomma a voi basta chiedere… Chiedete, donne, chiedete! Dovete solo venire da noi e… Chiedere!

Beh mi è capitato di leggere apprezzamenti su di te sui vari forum in internet… Quindi ho pensato che fosse giusto sentire anche l’altra campana…!
(Prende il registratore in mano per fare un annuncio ufficiale, N.d.A.) Allora: care lettrici, se vi state chiedendo se siamo o meno un gruppo timido e riservato, dovete solamente farvi avanti e chiederci espressamente se vogliamo fare sesso… Chiedete! Non fatevi problemi di alcun tipo! Io sono molto timido, per cui non mi farei mai avanti per primo!

Torniamo seri: avete mai pensato di fare una cover di un pezzo di un genere completamente diverso dal vostro?
Ma lo abbiamo già fatto!

Ah sì? Quale?!
“Hymn” degli Ultravox!


Su “Vain Glory Opera”! Dai la conosci per forza! (la canticchia e io corro a sotterrarmi per la figuraccia e la dimenticanza!!! N.d.A.)

Ah sì sì, scusami! Ecco era questa la vera domanda stupida! Non me la ricordavo proprio!
Beh ma a me piacerebbe suonare le cover di molti pezzi… Prima o poi vorrei fare la versione di “But Out of Hell” dei Meatloaf…

Che cosa stai ascoltando in questo periodo?
Mi sto concentrando principalmente sull’hard rock: AC/DC, Kiss, Deep Purple, Def Leppard, Twisted Sisters… Ma ho una mentalità molto aperta: Queen, Bon Jovi, Judas Priest, Iron Maiden… Non sono sicuramente così egoista da ascoltare solo ciò che suono io col mio gruppo!

Ci avviamo verso la conclusione… Come mai avete scelto lo stile cartoon per l’artwork del singolo e dell’album?
Per il singolo volevamo in copertina la band in versione supereroi, per cui essendo impossibile fare una foto, abbiamo optato per un disegno. Era anche l’unico modo per pubblicare un’immagine che non fosse troppo seria, adattabile al nostro concetto di “Superheroes”! Il risultato ci è piaciuto, per cui abbiamo adottato la stessa tecnica anche per l’album. E’ anche un modo per incuriosire le persone, che non sanno quindi cosa aspettarsi dal disco guardando la copertina… Mi piace creare questo genere di reazioni…

A questo punto mi costringi a rivelarti che alcune persone, dopo aver visto la cover di “Superheroes”, hanno detto che tu assomigliavi a Michael Jackson!
(Attimo di silenzio, N.d.A.) WOW!!!!!

Te lo dico per correttezza visto che sei l’obiettivo del commento! Non è colpa mia!
Se avessero detto che nel disegno ho più capelli che nella realtà, sarei stato d’accordo… Ma Michael Jackson!!! (Il tono è abbastanza sconvolto, N.d.A.)

Avevo fatto presente la stessa cosa a Jens nel corso dell’ultima intervista fatta per il singolo… E ci ha riso molto sopra!
Ah! Anche questo mi tocca sentire! Lo terrò presente!

Ok, ora il finale è tutto tuo!
Ringrazio tutti quanti per il supporto! A presto! Ciao!!