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Edguy (Tobias Sammet)

Di - 23 Marzo 2004 - 14:51
Edguy (Tobias Sammet)

Ho avuto la possibilità di intervistare Tobias Sammet un paio di mesi prima dell’uscita del nuovissimo album “Hellfire Club” targato Edguy. Una chiacchierata ironica e interessante con un artista che si è dimostrato essere, soprattutto, un ragazzo divertente e molto “terra-terra”. Buona lettura!

(Paola) Vorrei iniziare proprio dal titolo dell’album: “Hellfire Club”… L’ho ascoltato un paio di volte prima di questa intervista e ho notato che la parola “Fire” è ripetuta spesso nei vari testi delle canzoni… Come mai questa volta siete stati così “influenzati” da questo elemento? E perché avete scelto questo titolo?
(Tobias) Per quanto riguarda la prima domanda sono un po’ in difficoltà perché sinceramente non mi sono accorto di aver ripetuto così spesso la parola “fire” durante la stesura dei testi… Per questo credo di poter dire che sia una cosa non voluta… Beh certo… “Fire” si addice di più a dei pezzi heavy come quelli presenti nel disco… Non avrei certamente potuto ripetere “hamster” (ride, ndr)!
Per quanto riguarda il titolo dell’album, quello che avevamo pensato inizialmente era “Mysteria”, ovvero il titolo della prima traccia, che è anche tra i pezzi più heavy dell’album e quindi poteva rappresentare bene l’intero lavoro… Poi però abbiamo cambiato idea e optato per “Hellfire Club”, una società segreta del 18° secolo costituita da persone dell’alta società, principalmente da giovani ricchi. Tra l’altro nella canzone “Under The Moon” facciamo riferimento anche a questo.. Si parla di una loggia che cerca di creare esseri umani perfetti.

(P) Gli Edguy sono tra le band più apprezzate della generazione power di fine anni ’90, ma in “Hellfire Club” si può notare un certo “indurimento” del sound. E’ sicuramente più heavy dei suoi predecessori. E’ questa la strada che volete seguire anche in futuro? Perché non credo che sia stato un esperimento… ma piuttosto un’evoluzione…
(T) Evoluzione! Certo! Con noi non si può parlare di esperimenti, non siamo scienziati (ride, ndr). Ogni cambiamento nella nostra musica è una cosa che avviene in maniera del tutto naturale. Questo album sotto certi aspetti è più heavy, ma con una solida base di metal in puro stile Edguy. Non c’è stato nessun cambiamento forzato e sconvolgente.

(P) Qualche giorno fa ho visto il video “King Of Fools” sul sito della vostra nuova label, la Nuclear Blast. Ci puoi raccontare qualcosa a riguardo?
(T) Beh… Io odio girare video. E’ proprio una cosa che non sopporto. Durante le riprese ti fanno ripetere le scene un sacco di volte. Per girare quello di “King Of Fools” abbiamo impiegato 4 giorni di riprese più non so quanti dopo di lavoro per tagliare e montare le scene al posto giusto. Il video è una metafora, ambientata in un teatrino delle marionette.

(P) Avete alle spalle i video di “All The Clowns”, quello di “King Of Fools”, un album live… Non è che per caso ci sarà un DVD tra le vostre uscite future?
(T) Effettivamente abbiamo un sacco di materiale nei nostri archivi, per cui un prossimo DVD non è da escludersi… Abbiamo intenzione inoltre di fare un po’ di registrazioni durante il tour di Hellfire Club, quindi speriamo di accontentare al più presto tutti i nostri fans che reclamano da tempo un nostro DVD!

(P) Effettivamente anche io lo reclamo!
(T) (ride, ndr) Sì, sì. Lo avrete!

(P) Tra l’altro, credi che ci sia la possibilità che anche il video di “King Of Fools” venga trasmesso in Italia, così come era successo per “All The Clowns”? Io ero rimasta allibita quando l’ho visto passare su MTV…
(T) Addirittura su MTV?! Sono certo che è stato trasmesso in Germania, ma della situazione in Italia non ne avevo la minima idea… Per quanto riguarda il video nuovo, beh.. credo che dipenderà da come andranno le vendite del nuovo album e dell’EP. Perciò, se non lo trasmettono, richiedetelo a gran voce!

(P) In molte canzoni di questo nuovo album possiamo sentire suonare la Film Orchestra Babelsberg. Come avete fatto per lavorare insieme durante la produzione del disco? Credi che un’orchestra si unirà agli Edguy anche nei prossimi album?
(T) Non ne ho idea. Se mai ce ne sarà bisogno e se avrà un senso la cosa è fattibile! Per “Hellfire Club” volevamo dare una dimensione al suono più profonda. Ecco quindi com’è nata la decisione di sostituire tutte le tastiere con una vera e propria orchestra sinfonica (il sogno di tutti gli artisti!). E’ stato sicuramente un salto di qualità, che ha richiesto anche un certo investimento (finanziario) da parte nostra! Comunque siamo molto soddisfatti del risultato: l’orchestra si è integrata perfettamente nei nostri pezzi, è come se fosse diventato un pacchetto unico. Tra l’altro la Film Orchestra Babelsberg ha una grande esperienza in studio, infatti è la stessa con cui hanno lavorato i Rammstein e gli Scorpions e ha lavorato per incidere parecchie colonne sonore.

(P) Cosa mi dici di “The Piper never dies”? 10 minuti di canzone…
(T) “The Piper never Dies” si è evoluta naturalmente mentre veniva scritta. Spesso ci sono gruppi che decidono di fare canzoni lunghissime, e quindi diventano una sequenza forzata di pezzi: uno, un altro e ancora un altro finché non si accumulano interminabili minuti. Invece nel nostro caso il brano ha avuto, diciamo, un decorso naturale. Ogni secondo ha un senso ben preciso.

(P) Tu e l’orchestra in “The Spirit Will Remain” (che tra l’altro è un pezzo davvero bello!). E’ una song molto maestosa.. Raccontaci qualcosa a riguardo.
(T) Grazie per i complimenti. E’ stato molto difficile mettere giù questo pezzo.. Sinceramente mentre ero lì a cantare mi stavo pentendo di averla scritta! Il fatto è che le linee vocali sono molto alte e lunghe da tenere, e quando non si ha tutto il “rumore” intorno in studio (della batteria, delle chitarre..) mentre si canta è una condizione completamente diversa… Molto difficile davvero. Ma sono molto soddisfatto e orgoglioso del risultato.

(P) Raccontami qualcosa di “Lavatory Love Machine”. So che ha alle spalle una storia divertente, e infatti è una canzone molto “happy-metal”!
(T) Sì, infatti! Io ho molta paura di volare, e un giorno stavo andando con Sasha Paeth a San Paolo, in Brasile, per lavoro. Mentre eravamo ad alta quota scherzavamo sul “cosa faremmo se l’aereo dovesse precipitare in questo momento e avessimo un paio di minuti prima di schiantarci?”.. Beh, in quel momento è passata la hostess, una gran bella ragazza, e allora la risposta è stata “Perché non passare gli ultimi momenti con lei nella toilette dell’aereo?”. Da questa idea sciocca e divertente, una volta tornato a casa, ho scritto il pezzo… L’argomento rispecchia i testi anni ’80 dei Kiss e dei Poison, tanto per fare un esempio, e comunque si tratta di una canzone frizzante e “cool”. E’ una specie di scherzo, ed è in pieno stile Edguy.

(P) Se non sbaglio il thrasher Mille Petrozza ha fatto le backing vocals di “Mysteria”, ma questa versione non è sull’album. Perché? Che fine ha fatto?
(T) No, no! Ti sbagli! Ha fatto le lead vocals con me, non le backing vocals. E questa versione non è andata smarrita. Il fatto è che quando abbiamo inciso questa versione insieme, la sua etichetta non ci ha dato il permesso di pubblicarla, allora ho dovuto reincidere il pezzo da solo tutto da capo. Poi, quando finalmente abbiamo finito tutto il lavoro, è arrivato Mille dicendo che la sua label gli aveva accordato il permesso di mettere la versione originaria sul nostro album, solo che era troppo tardi! Allora è stato deciso che questo pezzo con Mille sarà presente sull’edizione limitata di “Hellfire Club”.

(P) Molti fans vi vedono come un gruppo pieno di vitalità… Le persone ai vostri concerti si divertono parecchio perché quando siete sul palco avete molta carica. Pensi che questa possa essere una delle ragioni del vostro successo (oltre la musica, intendo)?
(T) Non so quale sia il segreto del successo, però posso garantire che noi mettiamo molta passione in quello che facciamo. Credo che più una cosa è fatta con passione, più sia facile sfondare. Lavoriamo duramente ai nostri album, e amiamo costruire la nostra musica. E ci divertiamo anche sinceramente, e la gente con noi. Certo, sono felice perché riesco a vivere grazie alla musica che faccio, ma se non ci fosse passione e non ci piacesse ciò che facciamo, non avrebbe certamente senso.

(P) Se dovessi dire una parola sola per descrivere ciascun album della vostra discografia, quali useresti?
(T) Una sola per ciascun album? Potrei parlare per ore… Vediamo: Kingdom of Madness… Una parola non basta! Direi.. “Good-songs-bad-sounds”! Vain Glory Opera è “Breakthrough”, Theatre Of Salvation è “Overproduced”, The Savage Poetry è “Re-Recorded”, Mandrake è “Heavy” e Hellfire Club è “Even-more-heavy”.

(P) Ora vorrei farti una domanda che esula dal contesto Edguy… Ovvero: molti hanno apprezzato la tua interpretazione sulla metal opera degli Aina, “Days of Rising Doom”. C’è qualcosa di tuo nella composizione del pezzo “Flight of Torek”? O è stato scritto appositamente per te? Cosa ne pensi del risultato finale dell’album?
(T) Sinceramente non ho ancora sentito il lavoro finito, per cui non saprei darti un parere. Sono stato chiamato per interpretare “Flight of Torek”, che però, originariamente, era un pezzo scritto per Kiske.

(P) Siamo quasi alla fine… Visto il successo che ha avuto Mandrake entrando nelle varie chart internazionali, pensi che Hellfire Club riuscirà almeno a eguagliarlo?
(T) Di più di più! (ride, ndr) A parte gli scherzi, credo che questo sia il nostro miglior lavoro, e non lo dico tanto per dire!

(P) Bene, a questo punto le ultime parole sono tutte per te, Tobias, dì ciò che ti passa per la testa ai nostri lettori!
(T) Ok… Allora: andate in un qualsiasi negozio di musica e ascoltate un minuto di “Hellfire Club”, sono sicuro che non ne sarete delusi! E poi.. Ci vediamo tutti a Milano all’Alcatraz l’8 Aprile! Ciao!!

Paola Bonizzato