Editoriale: sulla fedeltà delle interviste
Visto che il cd è appena uscito, ho rimesso in home page il report della conferenza stampa che avevamo pubblicato un mesetto fa. Vi posso garantire che, insieme a quello di metal.it, è il più fedele e curato tra tutti quelli che ho visto online.
Ne ho visti alcuni decurtati di parecchie risposte, con il testo e le parole della band rielaborati in riassunti degni del Reader’s Digest.
Ma io dico, cosa hanno fatto di male i lettori per non poter leggere una versione fedele della parole del loro gruppo preferito? Se Joey De Maio dice 100 volte fottuto, io lo trascrivo, se Eric Adams fa apprezzamenti comici su una fanciulla in prima fila, io lo scrivo.
Noi siamo cronisti, spesso nelle interviste ti viene voglia di intervenire, di dire “ehy ma che cazzo dici”, “io non sono d’accordo” o cose del genere. Ma devi trattenerti, perchè il tuo compito è riportare ai fan il pensiero dell’artista.
Specialmente per noi, cronisti web, che non abbiamo nessun problema di spazi, nessuna menata legata all’impaginazione, mi pare assurdo ridurre, riassumere, limitare, decidere per i lettori cosa è interessante e cosa no.
Lascio ai miei lettori la risposta e il giudizio. Non mi piace creare polemiche, ma non potevo esimermi dal commentare questa situazione.