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Eldritch (Eugene Simone)

Di - 28 Aprile 2006 - 11:47
Eldritch (Eugene Simone)

Da pochissimo sugli scaffali con l’ottimo “Neighbourhell“, gli Eldritch si apprestano a calcare il palco del nostro “Evolution Festival“. Quella che leggerete di seguito è una interessante discussione su passato, presente e futuro del gruppo avvenuta con l’indomito Eugene Simone. Buona Lettura.

Ciao Eugene, comincio l’intervista col congratularmi per Neighbourhell: un disco sopra le righe.

Grazie! Anche noi siamo molto soddisfatti!

Gli Eldritch sono sulla scena heavy metal da 15 lunghi anni: cosa non faresti potendo tornare indietro? E di cosa, invece, non puoi fare a meno?

La delusione fu il divorzio da noi voluto con la Inside Out causato da alcune incomprensioni. Purtroppo fu un errore in quanto in realtà la Inside Out puntava molto su di noi. Per il resto potrei dirti le due partecipazioni al Gods insieme a grossi nomi del metal mondiale, il tour con gli Angra nel ’97, la firma dei contratti che ci legarono alla LMP e alla Inside Out… ma credo che le più grosse soddisfazioni le stiamo avendo adesso. Fino a pochi anni fa ci davano per morti e adesso abbiamo nuovamente un contratto importante, usciamo in tutto il mondo e andiamo in USA come headliner!

Sesto album per la band, siete passati da un’etichetta all’altra arrivando a firmare contratti, come detto, con etichette importanti, Inside Out Music, Limb Music Products, Metal Blade Records, Spv. Questi interessamenti sono dovuti a particolari risultati di vendite? Una dimensione un po’ più contenuta, con una label che considererebbe gli Eldritch una priorità, non gioverebbe maggiormente?

Posso assicurarti che la nostra etichetta, la Diversity-Media (ex LMP) ci considera assolutamente una priorità. Le band di punta credo siamo noi e i Pagan’s Mind.
Purtroppo sono circolate per troppo tempo voci infondate sulle vendite degli Eldritch, causate anche da affermazioni di altre band che sulle proprie vendite hanno sparato negli anni cifre assurde, facendo credere di conseguenza ai fans che noi vendevamo poco. La realtà è ben diversa. Solo che non lo abbiamo mai sbandierato. Le vendite sono sempre state assai superiori rispetto a quelle che molti pensano, considerando anche che il nostro è un genere molto poco commerciale. Questo è uno dei motivi per cui gli Eldritch godono di cosi’ tanta considerazione da parte delle labels straniere importanti.

Ricordo di aver parlato con Terence il secondo giorno del Gods of Metal 1999, in quel del parcheggio del Fila Forum di Assago, era in mezzo al pubblico… Si lamentò apertamente degli italiani che, a detta sua, non supportavano abbastanza i gruppi tricolore. E’ ancora di questa idea? Se si, dove sta il problema?

Terence ha molto rispetto dei fans italiani e in più di un’occasione ha ribadito che sono i migliori al mondo. Ed è vero perchè lo dicono anche i gruppi stranieri. Di sicuro quello che voleva dire è che  in Italia c’è la grossa propensione a credere che le band straniere siano comunque superiori, anche quando non lo sono assolutamente. E’ sempre stato così e lo è ancora. E il problema non riguarda solo i fans ma anche la stampa. C’è una forte tendenza a sminuire le band italiane anche se qualche eccezione c’è….
Non ero presente al Gods di due anni fa quando suonarono i Lacuna Coil ma seppi che gli tirarono di tutto durante la loro esibizione, una cosa vergognosa per una band che sta avendo un successo incredibile soprattutto negli States. Dovremmo essere orgogliosi di avere in Italia una band così. All’estero queste cose non succedono, c’è maggior rispetto verso le proprie band e crediamo che in Italia questo aspetto un pò manchi…

Passiamo a Neighbourhell, inutile negare che ci siano passaggi in esso meno arzigogolati e più diretti. Il risultato è qualcosa di compatto, omogeneo e di facile assimilazione. E’ una scelta precisa o la naturale prosecuzione dell’Eldritch sound?

Assolutamente prosecuzione del nostro sound. Non ci siamo mai messi a tavolino a decidere che tipo di disco fare. Quando inizio a comporre lascio via libera “all’immaginazione”. Inevitabile che incidano molto anche le influenze musicali del momento, nonchè la situazione personale. Il mercato non lo prendiamo neanche in considerazione, sembra evidente, altrimenti avremmo seguito il carrozzone del power, come molti ci avevano consigliato o quello del nu-metal. L’altro aspetto che ci ha spinto ad avere un impatto più diretto è quello di poter funzionare meglio dal vivo. Abbiamo cercato di mantenere le nostre caratteristiche enfatizzando però certe situazioni in funzione di una maggiore resa live. E non è stato difficile visto che Neighbourhell è stato prodotto proprio con questa filosofia. Volevamo qualcosa che suonasse molto diretto e live senza soffermarci troppo sui dettagli. La batteria ad esempio è stata suonata per la prima volta senza l’ausilio di trigger, totalmente acustica. Volevamo ottenere un sound caldo e soluzioni riproponibili dal vivo in tutta la loro integrità. Purtroppo so che molti fans in genere si aspettano dai propri beniamini che facciano dischi tutti uguali… Mi dispiace ma non rientra nella nostra mentalità. Preferiamo andare avanti prendendoci i nostri rischi, piuttosto che frenare la voglia di proporci in maniera diversa ogni volta che ci presentiamo sul mercato. 

Bellissima, a parere mio, la scelta dei suoni di sottofondo: quasi a ricreare l’atmosfera di un film da paesaggio, come scritto sulla mia recensione, post-nucleare. Sei d’accordo?

Sono contento di questa tua osservazione! Tengo a precisare che non ci sono tastiere, quelle che senti sono solo chitarre con effetti particolari…..lo dico perchè ho letto una recensione in cui si dice che in questo album ci sono molte tastiere……Stiamo cercando di introdurre delle soluzioni chitarristiche inusuali per il metal tradizionale ed è sempre stato nel nostro dna cercare delle varianti pur senza eccedere in cose ripetitive. In più le atmosfere e i testi sono molto più scuri rispetto ai classici stereotipi del metal classico, specie quello happy che vende tanto. Credo che questa linea verrà portata avanti anche in futuro.

I testi degli Eldritch tendono ad esaltare una specie di innato pessimismo. Anche quelli del nuovo album riflettono questa linea: cosa si nasconde dietro suddetto sentimento negativo?

Come per Portrait of the abyss within, i testi di Neighbourhell sono autobiografici e non si discostano molto dai precedenti. Sono stati scritti totalmente da Terence. Diciamo che mentre per l’album precedente erano presenti varie situazioni di diversa natura, adesso il tema predominante è quello del tradimento, in senso esteso. Nelle amicizie, nei rapporti di coppia, nel lavoro in genere. In ogni canzone è presente questo aspetto riconducibile appunto ad alcune esperienze realmente vissute da Terence. Per noi, è molto importante trasmettere con la musica quelle che sono le nostre emozioni e credo che non ci sia miglior interprete di chi le deve cantare…
Il nostro non vuol essere un messaggio negativo ma solo il racconto di esperienze di vita che hanno in qualche modo lasciato il segno e insegnato qualcosa.

Cosa raccontate nel brano “More than Marylin”?

Ehehehe…è una domanda ricorrente questa… Marilyn Monroe è stata presa come esempio per identificare il tipo di donna che può farti girare la testa a tal punto da non vederne che esclusivamente gli aspetti positivi, o meglio, da indurti a rifiutarti di credere che esistano in lei anche aspetti negativi. Aspetti che però quando emergono ti risvegliano in modo assai amaro. Anche in questo caso si tratta di un’esperienza vissuta in prima persona da Terence e il testo è quasi un’auto-accusa su come bisognerebbe sempre restare coi piedi per terra anche di fronte a situazioni “incontrollabili”.

Quali sono le influenze degli Eldritch del 2006? In quindici anni mi pare abbiate attinto da diversi generi che spaziano dal thrash bay-area ottantiano, al prog squisitamente tecnico fino al classico power-sound.

Credo di poter dire che gli Eldritch hanno avuto molte influenze anche al di fuori del metal che forse in pochi riescono a sentire. E’ vero, non abbiamo mai fatto segreto delle nostre band preferite di sempre che appartengono per lo più ai filoni che hai citato. E’ altrettanto vero però che abbiamo sempre avuto un nostro sound personale che da anni ci viene riconosciuto. Negli ultimi tempi ci siamo avvicinati un pò alle band nordiche più evolute tipo ad esempio i Katatonia e il lato vagamente dark è più presente ma credo che sostanzialmente, pur con le dovute differenze tra disco e disco, siamo rimasti sempre noi.

Torniamo al Gods of Metal: cosa ricordate delle edizioni nelle quali avete partecipato? Avete avuto qualche contatto con band di spessore quali Manowar o Metallica? Hai qualche aneddoto da raccontarci?

Sono stati sicuramente momenti indimenticabili anche se contatti diretti con i Manowar non li abbiamo mai avuti. Ricordo che nel ’97 tutte le band avevano il camerino nel solito corridoio mentre loro lo avevano da tutt’altra parte per cui… Nel 2000 in Austria provammo ad avvicinarci a Joey De Maio per una foto ma ci respinse quasi educatamente rimandandoci a dopo lo show… Con i Metallica purtroppo non abbiamo mai avuto l’onore di dividere il palco. Di ricordi belli ce ne sono, dai complimenti dei fans a quelli delle altre band, tutte belle esperienze che fortunatamente continuano a ripetersi. Non amiamo comunque vivere di ricordi, anche perchè queste cose le stiamo vivendo ancora, anche se non saremo al Gods. Ricordo che siamo reduci dalla trasferta di Chicago che è stato un sogno realizzato! Suoneremo all’Evolution il 15 Luglio che è un grandissimo festival! E stiamo valutando altre proposte per  un’attività live che dovrebbe partire più costantemente in autunno.

Il 7 aprile avete suonato in quel di Chicago per il Powerfest 2006. La band sbarca ancora una volta  in America: che tipo di riscontro avete ottenuto nel paese a stelle e strisce?

Straordinario! Giuro che mai mi sarei aspettato accoglienza migliore. Quando ci chiamarono proponendoci di suonare headliner rimanemmo un pò interdetti pur sapendo che le vendite di Portrait erano andate molto bene da quelle parti. Arrivati la abbiamo incontrato gente che veniva dalla Pennsylvania, dal Texas, dalla California ecc. per vederci. Durante lo show non puoi immaginare quanto abbiamo venduto di merchandising. E’ stato indimenticabile anche come atmosfera. Nessuna rivalità tra le band, anzi. Abbiamo fatto dei disastri insieme eheheh… Speriamo di cuore di poter tornare in USA presto, le premesse sembrano esserci.

Tornando all’attività live italiana, perché gli Eldritch suonano così poco da noi? E’ come vanno le vendite in terra natia?

Bella domanda… per Portrait ci limitammo a qualche data sporadica e festival in Italia per amalgamarci un pò e tornare subito a comporre. Per Neighbourhell doveva esserci subito un tour italiano… andato in fumo per casini dell’agenzia alla quale ci eravamo ingenuamente affidati. Adesso ci stiamo muovendo un pò da soli, un pò con l’aiuto della Loud Session e altre persone per l’autunno. Per il resto ci sarebbe da parlare tanto ma non vorrei entrare in polemica con nessuno.
Le vendite, notizia di questi giorni, dopo solo un mese dall’uscita dell’album, sono già il doppio di quelle vendute da Portrait nei primi sei mesi e Portrait non era andato male. La Diversity-Media sta già provvedendo a ristamparli in quanto sia l’edizione limitata che quella “normale” sono già state vendute quasi tutte, speriamo di continuare così.

Ricordo un vostro tour di supporto agli Angra… gli inarrivabili (a mio parere) Angra di Andrè Matos nella formazione tipo. Avete qualcosa da raccontare per chi, come me, ricorda quella band con una certa malinconia?

Credo che a quel periodo appartengano i più bei ricordi di sempre. Nonostante eravamo inesperti in sede live, riuscimmo sempre ad uscire tra l’entusiasmo e gli applausi dei fans di Francia e Germania. Gli Angra di quel tempo erano una grande band, veramente bravi sul palco. Lo sono sicuramente anche adesso anche se li ho persi un pò di vista. Per loro però, quello di fine anni ’90, è stato un periodo magico e siamo orgogliosi di averne fatto parte. Ci hanno permesso di suonare di fronte ad un pubblico vastissimo ed è anche grazie a quell’esperienza se siamo maturati tanto.

Gli Eldritch, come detto, sono al sesto disco: un traguardo sicuramente invidiabile. C’è qualche produzione che non ti convince totalmente? Qual è invece l’album che vi ha regalato maggiori soddisfazioni?

Quelle che non mi convincono totalmente? Direi un pò tutte eheheheh, voglio dire, anche Neighbourhell più lo ascolto, più dico che avremmo potuto fare meglio in alcuni punti. Figurati per gli altri album! In realtà si parla di sottigliezze perchè sostanzialmente siamo molto contenti di tutti i dischi prodotti. Sono del parere che ogni album fa storia a se. Di sicuro i primi due, il primo in particolare, sono quelli che presentano qualche difetto in più dovuto all’immaturità dell’epoca. Al tempo stesso però hanno proprio in questo aspetto un punto di forza che li fa risultare un pò più “pazzi” e ricchi di idee, magari messe li in modo leggermente più confuso rispetto alle produzioni più recenti. Ogni disco fa parte di un’epoca ben precisa e rappresenta in pieno quello che eravamo allora. Forse El Nino e Neighbourhell sono un gradino sopra gli altri.

Dopo sei dischi non è il momento di rilasciare un live album?

E nei nostri piani da anni ormai. Il fatto è che vorremmo farlo con un dvd ma la sua realizzazione è molto complicata. Stiamo filmando un pò tutto quello che avviene intorno alla band per poter realizzare qualcosa che non si limiti al solo concerto ma si possa estendere anche a situazioni in cui la band non è sul palco. Speriamo di poterlo realizzare in tempi brevi ma credo che andremo ad anno nuovo… ci sono in arrivo le ristampe di Seeds Of Rage ed Headquake che usciranno a fine Maggio e quella di El Nino che uscirà al massimo a Gennaio 2007… poi vedremo.

Bene, siamo giunti alla conclusione, puoi lanciare un ultimo messaggio ai numerosi utenti di Truemetal.

Certo! Un saluto speciale a tutti i lettori di Truemetal, in particolare a tutti quelli che ci seguono!