Eldritch (Eugene Simone)
Soltanto dodici mesi separano l’ottimo Neighbourhell dal nuovissimo Blackenday. Anno nuovo, intervista nuova: Eugene Simone ci svela i dettagli di un disco ben fatto e ci parla di una band, gli Eldritch, alla conquista degli Stati Uniti d’America. Buona lettura.
Ciao Eugene, prima di tutto ti faccio i complimenti per un disco riuscito. Ci ritroviamo a parlare di un nuovo disco degli Eldritch dopo appena un anno dalla pubblicazione dell’ottimo Neighbourhell. C’è stata pressione da parte della vostra etichetta oppure dobbiamo parlare di “eccesso di ispirazione”?
Grazie per i complimenti! Direi che da quando la band si è “ricomposta”, ovvero prima di iniziare il songwriting di Portrait Of The Abyss Within, ci siamo prefissati come obbiettivo di essere più frequenti nelle uscite, o quanto meno di non lasciar passare 3 anni tra un disco e l’altro. Ovviamente senza forzare l’ispirazione. La realtà è che le idee non sono mai mancate e non perdiamo troppo tempo per realizzarle in sede di pre-produzione… ecco che la realizzazione degli album avviene in modo più rapido. In un primo momento volevamo prenderci più tempo per uscire il prossimo autunno ma quando abbiamo visto che avevamo in mano 15 pezzi abbiamo optato per l’uscita anticipata ad aprile, il 20 che tra l’altro è il giorno del mio compleanno! Troviamo la cosa molto positiva perché avendo l’album fuori in primavera ci ha aperto le porte dei festival estivi più facilmente.
Come sono andate le vendite di Neighbourhell?
Piuttosto bene! Come avvenuto per Portrait, abbiamo acquisito una nuova fascia di pubblico nei paesi dove prima non eravamo conosciuti. La sorpresa più piacevole è arrivata dagli USA, dove abbiamo incontrato molti consensi. Il fatto di aver realizzato un altro album a così breve distanza da Neighbourhell è stato accolto a braccia aperte dall’etichetta che vede questo periodo come quello più indicato per proporre nuovamente gli Eldritch, specie in USA.
Quanto ha influito negli anni, se ha influito, il filesharing sulle vendite dei dischi degli Eldtritch?
Credo che abbia influito come ha influito su tutte le band del mondo. E’ chiaro che le metal band, non avendo comunque un pubblico di massa, sono tra le più penalizzate… in proporzione vendiamo quanto 10 anni fa o forse anche di più e coi tempi che corrono è un buon risultato. Noi cerchiamo di vederci il lato positivo. Ci riteniamo una band in continua crescita e siamo abituati a sudare per raggiungere i nostri obiettivi, abbiamo sempre bisogno di molta promozione quindi vedendola sotto questo aspetto, non vedo il filesharing come una cosa totalmente negativa…
Capisco. Cominciamo a parlare di Blackenday partendo proprio dal titolo del nuovo disco: cosa significa? Qual è il messaggio che provate a mandare ai vostri ascoltatori?
Come forse avrai intuito amiamo usare giochi di parole. Lo abbiamo fatto anche in passato. Starebbe per “il giorno oscurato” con “end” nel mezzo che collega le due parole che crea un senso ancor più negativo. Indica tutte quelle giornate in cui ti senti a pezzi moralmente e ti deprimi pensando a quanto bello invece sia stato il giorno precedente. Un giorno in cui ti eri illuso che la tua vita avesse preso una svolta positiva, un giorno in cui avevi cominciato a credere in qualcosa che poi si è trasformato in una bolla di sapone in modo inatteso. Questi forti contrasti caratterizzano la vita di tutti i giorni e da anni la nostra carriera e, se da un lato può trasparire un messaggio pessimista, dall’altro emerge una forza che va aldilà di qualsiasi delusione e ti spinge ad andare sempre avanti, sconfiggendo qualsiasi proposito di resa. E come vedi infatti siamo sempre qui…
Ho una curiosità sulla nuova copertina: avete abbandonato il soggetto protagonista di Neighbourhell e di Portrait of the Abyss Within e avete introdotto una ragazza, si presume malata, “macchiando” di sangue il vostro logo. Ci puoi parlare dei motivi che vi hanno portato a questo cambiamento? E chi è la ragazza?
La verità è che finalmente siamo riusciti a sbarazzarci di quel patetico mostro che la nostra etichetta, per assurdi motivi di target, ci ha imposto per due album! Anche in passato avremmo voluto questo genere di artwork, scuro, di impatto ma non banale. Qualche particolare lo ha preteso l’etichetta ma si tratta di cose trascurabili tutto sommato. L’idea di base l’ha avuta Pek ed è stata sviluppata dalla Nerve Design in modo impeccabile. La ragazza (ragazzina, ha 12 anni) rappresenta in pieno lo stato d’animo che ti ho descritto: le mani che cercano di prenderla sono tutte quelle forze negative che provano a spingerti verso il basso. Lei cerca di respingerle con la mente nonostante le sue forze siano ridotte al minimo.
Passiamo alla musica di Blackenday, Eugene. Avete mantenuto quell’atmosfera “pulp” che vi caratterizza ormai da un po’ di tempo ma ho notato una leggera inflessione delle melodie (comunque protagoniste) a favore di un sound un po’ più aggressivo e, perché no, tecnico. Sei d’accordo?
Penso che il contrasto tra aggressivo e melodico non sia più sbilanciato verso un sound più cattivo rispetto a Neighbourhell. Piuttosto credo che la maggior parte dei pezzi abbiano una struttura più semplice e diretta. L’aspetto tecnico è sempre presente ovviamente come nello stile Eldritch. Credo però che emerga in modo meno invadente rispetto al passato.
Sicuramente: meno rispetto al passato ma un po’ di più rispetto a Neighbourhell, come dicevo. Quali sono, secondo te, le differenze tra Blackenday e Neighbourhell? E’ cambiato qualcos’altro nella fase di songwriting?
Blackenday non è altro che un’evoluzione dello stile di Neighbourhell. Abbiamo trovato una formula che ci piace e stiamo cercando di svilupparla affinché si possa amalgamare con tutte le nostre influenze. Credo che in questo senso sia stata raggiunta una maturità superiore rispetto al passato. In più devo aggiungere che il contributo di Pek in fase compositiva è stato determinante, come lo è stato per Neighbourhell. Ha idee validissime che hanno impreziosito il nostro sound. Per motivi burocratici nel booklet è riportato che l’autore della musica sono solo io ma in realtà un buon 30% lo ha composto Pek! E nella song Rumors c’è lo zampino di John, come si può intuire dal giro di basso iniziale. L’altro aspetto è la produzione, più compatta e nitida rispetto a Neighbourhell. Mixing e mastering sono stati affidati agli studi di RD Liapakis e Christian Schmidt (che aveva masterizzato i due precedenti album) e siamo abbastanza soddisfatti del risultato.
Purtroppo, in questa occasione non mi ha convinto del tutto la prova di Terence Holler al microfono. Anche se non sarai della mia stessa opinione trovo giusto dirti che l’ho trovato un po’ sottotono rispetto all’ottima performance del disco precedente, soprattutto sulle frequenze medio-basse. Che ne pensi?
Ti sei già risposto… non sono d’accordo eheheheh. Non lo sento al di sotto di Neighbourhell, forse avendo impostato la voce maggiormente sui toni bassi e sofferenti si può notare una differenza un po’ spiazzante per chi era abituato a sentirlo cantare nei precedenti dischi. E’ stata una scelta voluta quella di scendere un po’ più sulle basse. Terence, a differenza del 90% dei metal singer di oggi, ha un’impostazione molto vecchio stile. Viene dagli anni ’80 dove nelle voci c’era uno spirito molto più caldo e rough, meno tecnico ma anche assai meno freddo.
Quali sono, a tuo parere, i brani più rappresentativi del nuovo disco?
Ci piace molto The Blackened Day per il quale è stato realizzato il videoclip, canzone molto scura e melodica. We Hold On che purtroppo l’etichetta ha voluto mettere come bonus contro la nostra volontà, The Child That Never Smiles, Why e Shallow Water Flood, una sorta di Shallow Waters 2. E poi direi l’opener Silent Flame che rappresenta un po’ gli Eldritch di tutte le ere…
C’è un brano in particolare che riflette la tua personalità?
Sicuramente qualche aspetto c’è visto che riguardano la vita della band ma solo casual, poiché i testi sono opera di Terence. Dovresti fare a lui questa domanda per avere risposte più dettagliate. Comunque in linea di massima, i testi sono tutti abbastanza collegati l’uno con l’altro. Pur affrontando situazioni diverse, emerge il disagio di cui ti ho parlato precedentemente, facendo sempre riferimento alla carriera della band.
Come mai la scelta di riservare addirittura tre tracce bonus nell’edizione limitata del disco? Puoi dirmi di che brani si tratta considerando la loro assenza sul disco promozionale?
15 pezzi sono stati ritenuti troppi per la versione “normale del cd” ed ecco che sono stati inclusi in quella digipack che comprende anche il videoclip. I brani sono We Hold On, Do You Believe e Hate Me e sono tra quelli che a noi piacciono di più, infatti, almeno due di questi avremmo voluto inserirli tra i primi 12 ma l’etichetta ha deciso così… peccato.
Anche dopo l’ottimo responso di Neighbourhell, gli Eldritch hanno fatto fatica a suonare in Italia. Se non erro soltanto 7 date inclusi Gods of Metal ed Evolution Fest. Cambierà qualcosa dopo Blackenday, vero?
Speriamo di si! Il fatto è che dovevamo fare un po’ di date in più lo scorso autunno ma la scelta di buttarci nuovamente a comporre ha frenato tutto. Comporre e registrare porta via molto tempo e volevamo dedicarci a questo in modo totale. Le date che abbiamo fatto però sono state tutte entusiasmanti e questo è importante. Soprattutto il Chicago Powerfest e l’Evolution.
Giugno 2007 sarà un mese particolarmente caldo per gli Eldritch, vogliamo ricordare agli utenti di Truemetal quali e quanti concerti sosterrete?
Abbiamo già 5 date fissate e altre probabilmente si aggiungeranno entro breve. Il periodo più intenso è infatti giugno… Gods Of Metal il 2, Sweden Rock il 7, Morarock festival come headliner il 22 e a Livorno il 23… Il 31 Ottobre suoneremo poi al Glory Metal Fest a Napoli. L’idea è comunque quella di pianificare date sia in Italia che all’estero, date che ci tengano impegnati sul fronte live per molto tempo…
Bene Eugene, per quanto mi riguarda è tutto. Puoi lasciare un messaggio e ti faccio un “in bocca al lupo” per le vostre prossime scadenze.
Un saluto a tutti i TRUEMETALLERS!!! Ci vediamo al Gods!!!
Gaetano Loffredo