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Eldritch (Terence Holler)

Di Damiano Fiamin - 3 Gennaio 2012 - 19:54
Eldritch (Terence Holler)

Ecco a voi la seconda intervista che TrueMetal ha realizzato in occasione del Rock For Liguria. Questa volta, vi proponiamo un condensato della bella chiacchierata che abbiamo avuto con Terence Holler, poliedrico cantante del gruppo livornese Eldritch. In una conversazione che ha spaziato dal concerto appena concluso al futuro della band, il musicista si è lasciato trasportare in una discussione a trecentosessanta gradi che ha toccato gli argomenti più disparati. Eccola qui:

Intervista a cura di Silvia Graziola, Orso Comellini, Damiano Fiamin

Caro Terence, oggi sei qui in duplice veste: da un lato, come membro degli Eldritch, dall’altro, come organizzatore dell’evento. Puoi raccontarci qualcosa a riguardo?
Sono distrutto, è stato veramente faticoso mettere insieme tutto, ho mandato ogni giorno almeno trenta, quaranta e-mail; ovviamente, poi bisognava aspettare le risposte, alcune erano urgenti e dovevi stargli appresso. Io sono un tipo istintivo, è stata durissima! Trovo assurdo morire perché fa un po’ d’acqua. Siamo nel 2012, piove un po’ più forte e si muore…Andiamo sulla Luna e poi succedono ancora queste cose, è terribile. Conosco persone che sono state danneggiate seriamente, disperate! Gente che, magari, ha un mutuo e che ora si trova senza niente.

Come ti è venuta l’idea di dar vita a un evento del genere?
Sapendo che il popolo del rock e del metal è abbastanza unito, mi sono detto, perché no? E’ la prima volta in Italia, forse, che uno fa un concerto di beneficenza metal.

Di solito si fanno a favore di una singola persona…
Esatto, magari li fai a favore di Tizio o di Caio, di questo tipo non mi pare proprio.

C’è stata una bella partecipazione, non credi?
Si, sono molto contento. Questa è una zona che risponde, sono venute un sacco di persone nonostante le difficoltà per arrivare. Si potrebbero fare anche le cose in grande, in futuro, nei Palasport, con grandi nomi che si uniscono per una causa. Secondo me, verrebbe un sacco di gente.

Quindi, pensi sia un evento ripetibile, magari anche per l’alluvione di Messina?
Secondo me, si. Sarebbe possibile anche coinvolgere altri musicisti. Noi artisti, come gli sportivi, siamo, in un certo senso, beneficiati. Abbiamo più visibilità, se io dico una cosa, in poche ore la sanno tutti. Il personaggio pubblico ha delle responsabilità diverse. un calciatore deve fare cose diverse, non è come uno che non arriva a fine mese! Tutti gli artisti dovrebbero farlo, indipendentemente dal genere. Per l’Abruzzo lo fecero. Attenzione, però, non sopporto gli artisti che si mettono solo in mostra, bisogna farlo per bene.


Com’è stato fare l’organizzatore? Che effetto di ha fatto trovarti dall’altra parte della barricata?
Una fatica! Ho avvertito tutti tramite e-mail o Facebook, avvertendo che avevo in mente di mettere su questo festival. Di tutti quelli che ho contattato, sono venuti tutti, tranne quelli che proprio potevano perché avevano altri impegni che non si potevano spostare. Ho avvisato tutte i musicisti che conosco personalmente, tutti quelli che ho incontrato durante vent’anni di carriera. Molti altri si sono proposti da soli. Alcuni li ho dovuti scartare. mi hanno anche lanciato delle accuse per questo, ma non potevamo prendere tutti, non sono un organizzatore di concerti, non si può far venire tutti. A tal proposito, ringrazio Emilio Simeoni e Andrea Ramacciotti per il loro aiuto, hanno fatto un lavoro straordinario, aiutandomi a gestire ventisette, ventotto gruppi.

Puoi dirci qualcosa sul locale? Come mai l’hai scelto?
Sapevo che era un bel locale, validissimo, magari un po’ difficile da raggiungere. Secondo me abbiamo vinto anche per questo, abbiamo fatto arrivare un sacco di gente, abbiamo riempito tutto, e tutti paganti. A proposito, ci siamo messi d’accordo con la Carige per il versamento finale; c’è un loro rappresentante qui in giro, alla fine prenderà i soldi e li porterà direttamente in banca, dopo averci dato tutte le ricevute. Dovremmo aver tirato su almeno seimila euro. Non male, alla faccia di quegli  sfigati che hanno in mente solo lo stereotipo del metallaro grezzo e senza cuore; alla fine non è vero, l’abbiamo dimostrato! Certo, alcuni se ne sono andati via prima e ci sono rimasto un po’ male, ma va bene così, il risultato è positivo.

Parliamo un po’ della band, ti va? Com’è andata oggi?
La nostra esibizione è andata molto bene, anche a livello tecnico. Non era una cosa scontata, soprattutto a causa delle poche prove che avevamo potuto fare. Tra una cosa e l’altra, il tempo è stato pochissimo!


La storia degli Eldritch è stata caratterizzata da numerosi cambi di formazione: in che modo questi hanno influenzato il vostro sound? Cosa rimane stabile e cosa viene portato “da fuori”?
E’ vero, abbiamo avuto molti cambi…Siamo solo due superstiti della formazione originaria, ma questo vuol dire che, comunque, gli autori delle canzoni ci sono da vent’anni. La prima formazione era di un certo tipo, aveva determinate caratteristiche, ma non scordiamo che, a livello creativo, ogni musicista nuovo ha portato qualcosa. Certo, questo non vuol dire che arriveremmo mai a cambiare del tutto perché arriva qualcuno e ce lo dice. A livello umano, siamo grandi amici, ci divertiamo e facciamo cose insieme, è importante…


Puoi dirci qualcosa sul nuovo lavoro e sul processo creativo che c’è dietro?
Si, in questo periodo stiamo componendo canzoni per l’album nuovo. E’ un lavoro di squadra, roba seria. Nella nuova formazione abbiamo tanta gente competente, musicisti diplomati al conservatorio, gente con esperienza…Gli argomenti saranno, in parte, ricollegati con questa serata, parleremo di ecologia, di cose serie che possano dare un input alla gente. Niente politica, in un periodo del genere, meglio evitare…Io sono americano, madrelingua, non è che cerco sul dizionario le parole che comporranno il testo delle canzoni, mi vengono e le scrivo, punto. Abbiamo scritto cose forti e impegnate, non so se lo farò di nuovo in futuro; le reazioni sono state per il 95% positive, ma quando leggo le critiche, mi da fastidio.  Siamo già a buon punto con i riff, ora vediamo cosa viene fuori con le melodie.

Da quello che abbiamo potuto vedere stasera, si direbbe che la scena toscana sia piuttosto affiatata…
La scena toscana è  davvero unita, non solo questa sera. Ci vediamo spesso insieme, con i Domine anche, mangiamo insieme a casa mia, facciamo grigliate intorno alla piscina…Con i Tossic, ci sbronziamo, ridiamo, non c’è rivalità alcuna tra i gruppi. Siamo tutti metallari, bisogna far crescere il rock e il metal in Italia e quindi bisogna essere uniti.

Vuoi cogliere l’occasione per toglierti qualche sassolino dalla scarpa?
Mi sarebbe piaciuto che ci fosse qualcuno in più stasera, mi dispiace che certi non si siano presentati, non abbiano fatto neanche il gesto di venire…dico, è una cosa di beneficenza, no? Vieni, dai il tuo contributo, poi te ne puoi pure andare, soprattutto se sei in zona. Mi fanno un po’ pena, quando si comportano così.

Grazie di tutto, Terence. Alla prossima!
Grazie a voi e a tutto lo staff di TrueMetal per essere intervenuti. Un grazie anche a tutti quelli che hanno partecipato!