Elysian Blaze (Mutatiis)
Cold Walls & Apparition (qui la recensione)… un cammino tetro ed introspettivo. Se avevate delle curiosità sull’autore di un disco tanto cupo, con questa intervista molte di esse potranno essere appagate. Indossiamo la tunica nera ed immergiamoci nel mondo interiore di Mutatiis…
Benvenuto sulle pagine di TrueMetal Mutatiis, dopo l’interessante “Cold Walls & Apparitions” ci tenevo davvero a fare due chiacchiere con la mente che si cela dietro l’scuro progetto Elysian Blaze.
Iniziamo dalla biografia della tua band, quando nasce Elysian Blaze?
Elysian Blaze fu inizialmente concepito attorno al maggio 2003, con il primo demo “Prophecies of Misery” autoprodotto attorno al settembre di quell’anno. Da allora, progresso e crescita sono stati costanti. Immagino che al momento sembrino ancora giorni recenti.
“Cold Walls & Apparition” è un disco estremamente cupo ma non solo, è avvolgente, freddo ed ha un’atmosfera particolarmente negativa. Vuoi descriverci quali sono secondo te i punti cardine del tuo ultimo lavoro?
Cold Walls & Apparition, come può suggerire il titolo, voleva creare un’eterea, oscura, misteriosa e triste atmosfera. Sento questa release come molto aliena, ma altrettanto umana per via del suo contenuto emotivo. Molti pensieri attraversarono la mia testa durante il processo di creazione… “Che sensazioni dovrebbe provare chi guarda il cielo di notte?”, “Come si sente colui il quale vaga solo in una casa abbandonata?”, “Come si sentono coloro i quali guardano nello specchio e riflettono riguardo alla vita ed al suo significato?” Potresti dire che si tratta di raggiungere la conoscenza attraverso l’ignoto, attraverso i più oscuri e misteriosi aspetti dell’esistenza… l’album crea una catena e un’estensione all’interno delle forze dimensionali dell’oscurità e le mette faccia a faccia con l’intrigo e una certa mistica.
Cosa vuoi comunicare con la tua arte musicale? Cosa rappresentano per te gli Elysian Blaze?
Fondamentalmente potrei ridurla semplicemente ad una totale adorazione dell’oscurità. Essere una band oscura è da sempre nella natura di Elysian Blaze e sempre lo sarà, non cercherò mai di glorificare niente che riguardi la vita, tuttavia la confronterò sempre con la mia arte. L’ignoto, il celestiale, lo spettrale… elementi della vita che sono disconnessi dalla normalità. Ho acquisito una certa forza e conoscenza dell’esistenza attraverso i poteri e le energie dell’oscurità, ho ben forgiato i miei sentieri ed il mio lato spirituale attraversando i più oscuri corridoi della vita. Non mi sento “normale” secondo il pensiero comune e la musica che creo non è per persone “normali”; un individuo deve avere una certo ordine mentale, una certa natura idealistica per apprezzare quello che faccio. Elysian Blaze sceglie di camminare lungo via oscure e si avventurerà sempre più nel profondo dell’ignoto.
Trovo molto interessante l’uso che hai fatto delle chitarre, spesso sembrano “sovrastare” il resto dei suoni restando sinistramente gelide. Questo garantisce un effetto avvolgente capace di fondersi molto bene con gli inserti melodici e le vocals un po’ nascoste.
Il tipo di produzione di “Cold Walls and Apparition” è estremamente caratterizzante. Non so realmente come sia venuta fuori… riguardo le chitarre, hanno questo strana tonalità “sorda” e funzionano molto bene nel contesto dell’album. I suoni creati hanno un certo “che” di estetico che ben si legò con l’artwork, con ogni titolo delle canzoni e con il significato che volevo esprimere.
Quali sono i tuoi riferimenti musicali? Intendo i tuoi ispiratori.
Musicalmente parlando, sono influenzato da una cerchia abbastanza vasta di musicisti; c’è un certo tipo di suono e di feeling che cerco dagli altri artisti. Per esempio, il mio album preferito di sempre è attualmente The Downward Spiral dei Nine Inch Nails, un album che stupisce su diversi piani, è un viaggio molto oscuro e mentalmente stimolante. Considero questo disco “perfetto” (o vicino alla perfezione) sotto diversi aspetti, ma l’attuale livello di influenzamento fisico musicale che ha su di me è abbastanza minimale… sono sicuro che chiunque confronti gli Elysian Blaze con i Nine Inch Nails capirà ciò che sto dicendo completamente… haha… suppongo di stare parlando più che altro da un punto di vista emozionale. Tornando a “bomba” nel campo del black metal, le mie release preferite includono praticamente qualsiasi cosa dei Darkthrone, specialmente “Transilvania Hunger” un vero classico ed oscuro capolavoro. “Hvis Lyset tar Oss” è indubbiamente una grande influenza, “Det Som En Gang var” per me crea qualcosa di abbastanza inusuale e raro all’interno della musica black metal; sono certo che molti potranno concordare con ciò. Anche “Inquisitors of Satan” dei Deathspell Omega è uno dei miei preferiti, le energie di questo particolare album sono molto oscure e possessive. Altre band degne di menzione sono Katatonia (tutto fino a “Discouraged ones” incluso), Type O Negative, Celestia, Cradle of Filth (tutto fino a “Midian” incluso), Judas Iscariot (“Heaven in Flames” è uno dei miei album preferiti di sempre) “De Mysteriis Dom Sathanas” dei Mayhem, Shining, Emperor, grandi colonne sonore horror, l’ambientazione naturale, ecc…, ecc…, ecc… potrei davvero andare avanti per anni… come puoi vedere una cerchia piuttosto vasta, con qualche scelta che potrà sorprendere le persone. La musica con atmosfere oscure e le relative energie catturerà sempre la mia attenzione.
Da chi o da cosa trai ispirazione per la tua musica? Non penso sia facile comporre musica dal sapore così “negativo”, avrai bisogno di condizioni particolari per poterci lavorare…
Vero, effettivamente ho bisogno di un certo ordine mentale per creare, ma le mie principali ispirazioni in senso “organico” hanno origine da elementi con un’essenza notturna: il misterioso vuoto dello spazio ed il cielo notturno, le energie ultraterrene e spettrali, le esperienze e le emozioni umane. Sono sempre ispirato dalle esperienze e dall’auto comprensione/consapevolezza. Ovviamente, come ottengo ciò è un’altra storia, ma ho un metodo e molti modi. E’ una disconnessione dal mondo normale verso un’esplorazione dell’oscurità attraverso il corpo, il sangue, lo spirito e la notte. E’ quasi un rituale, ma ovviamente sono abbastanza giovane e lo sto apprendendo così sto sempre progredendo in tal senso. Incontrerò sempre il cambiamento, l’evoluzione spirituale e l’auto rivelazione. Apprendere che sei meramente umano è importante, ma come una persona agisce e definisce sé stesso è veramente importante. Come dichiarato già molte volte, ho trovato il mio luogo nell’oscurità.
Come definiresti la tua musica? Io l’ho inserita per comodità nel filone “depressive” anche se ultimamente il settore sta accogliendo talmente tante band da far perdere il senso iniziale della definizione…
La musica ha sicuramente elementi malinconici e deprimenti. La maniera in cui lavorano i riff, il modo in cui le canzoni “esistono” e si confrontano con un’individualità inducono a sensazioni oscure di malinconia e isolamento. Personalmente, trovo che questa forma di emozione sia davvero irresistibile ed oscura, oltre che misteriosa e potente. Le sensazioni di tristezza, odio e tutte le emozioni negative corrono vigorose attraverso me e sono materializzate all’interno della mia musica. Le energie e le vibrazioni sono tutte rilevanti per un certo stato emozionale della mente. Come già menzionato , trovo la musica molto aliena, ma anche molto umana nella sua natura, ma classificare gli Elysian Blaze è cosa difficile da farsi al momento… è un’oscura ed eterea forma d’arte che ha fortemente origine dall’emozione. La sua evoluzione nel suono e nell’estetica sarà comparabile alla mia personale evoluzione, come del resto così solo può essere. Sto realmente cercando di evolvere Elysian Blaze in una semplice “Elysian Blaze Music”, se comprendi le mie origini, capirai che si tratta semplicemente di me stesso privo di ogni influenza esterna.
Nel cd non sono compresi i testi, vuoi descriverci i soggetti dei vari brani?
Ti spiegherò un paio di tracce ed il loro significati se lo desideri. La traccia d’apertura “Celestial Mourning beneath a Forgotten Sky” disegna un’atmosfera molto desolata e tetra. Citando il testo “… celebrando la perdita, di uno spirito superiore…” (“…mourning the loss, of a higher spirit…“) sta a spiegare che la canzone riguarda la perdita di ogni significato di sé stessi: dove non c’è l’ “io”, non c’è il “pensiero”, dove non c’è il “pensiero”, non c’è “l’intento” e dove non c’è “l’intento” non c’è ragione di vivere. La morte del cielo è usata come metafora visiva per questo, con morte, paesaggi ghiacciati e freddi… tetra com’è, il pensiero mi conforta alquanto. “The Altar of Necromancy” usa ancora una volta un immaginario metaforico per inseguire un ideale. L’ “altare” è attualmente il corpo umano e descrive come una persona può estenderlo ed usarlo come una risorsa di magia per inseguire il regno dell’oscurità ed il suo alienante vuoto. Le limitazioni della carne sono interessanti, ma se riesci a tagliare in profondità puoi svelare misteri, schiudere il dolore, le emozioni, la sensibilità ed essere assorbito attraverso lo spirito dell’oscurità. Scelgo di abbracciare questo, di non averne paura, anche se lo temo in una strana maniera. Forza attraverso l’oscurità, ma non temere di essere depravato nel suo abbraccio, un bilanciamento deve essere raggiunto.
Nel logo della band c’è un impiccato. Cosa pensi del suicidio?
Il suicidio mi affascina. L’immagine dell’uomo impiccato è estremamente dark, simboleggia anche un’uscita dalla carne, una totale distruzione del se stesso fisico ed una rinascita in una forma spirituale. L’arte della morte mi sorprende, ed è qualcosa alla quale penso ogni giorno. Alcuni giorni mi sento come stessi morendo, penso al modo per fuggire dal guscio fisico nel quale siamo prigionieri che può diventare molto seccante. Credo sia questo il perché io guardo ai poteri metafisici dell’io, perché sono forme di liberazione dalla normalità e suppongo siano vita di per sé, ma non posso vedermi commettere l’atto del suicidio, sento di avere troppo da fare e da scoprire. L’atto del suicidio sarà sempre qualcosa che mi interessa, in un reale senso perverso, ma solo perché la morte è il più grande mistero che io conosco e flirtare con l’idea è eccitante, ma anche profondamente disturbante.
“Cold Walls & Apparition” è un disco molto particolare, non è facile da ascoltare e serve uno stato d’animo preciso. Secondo il tuo punto di vista, cosa dovrebbe immaginare l’ascoltatore per viverlo in pieno? Per me è stato affascinante immaginarmi lungo i corridoi della prigione che campeggia all’interno del booklet…
Ogni ascoltatore che intenda veramente provare l’esperienza della vera essenza di “Cold Walls & Apparitions” dovrebbe sentirlo nella totale oscurità, ponendo se stesso in un ambiente come una camera da letto o fuori sotto un cielo notturno, o ancora durante una giornata grigia che si annuvola, osservando l’umanità ed i suoi ridicoli comportamenti. La mia musica è molto personale, questo non è un party o “metal per bevitori di birra” o nulla di simile. Questa musica dovrebbe sopraffarti nell’oscurità e disconnetterti dal mondo reale per entrare nel nero e grigio vuoto dell’atmosfera dell’emozioni e dell’horror. Lo scenario della prigione che hai descritto è davvero gradevole da conoscere, tu ovviamente hai capito la sua estetica… isolamento, muri freddi, apparizioni, pura essenza notturna… la musica che creo intende essere possessiva e senza sollievo. E’ vitale che la dimensione dell’oscurità sia forte.
Provieni da un paese che per un europeo rappresenta ” l’altro mondo ” per cui può essere difficile per noi conoscere veramente il metal australiano. Com’è la situazione del metal da voi?
Onestamente non ne ho idea. So che c’è qualche band attiva e che è abbastanza buona, ma non mi associo per nulla con esse. Ne ho parlato a riguardo con una o due persone coinvolte nella “scena”, ma questo è tutto. Non sento il bisogno di provare a parlare con altre band, essere in contatto con loro, discutere della vita e dei problemi, buttare il tempo in stupide message board, spettegolare riguardo incomprensibili stronzate o soltanto provare a farmi un grande nome. Io sento se faccio quello che voglio fare e lascio alle persone importanti venirne a conoscenza e le cose mi vanno bene così. L’Australia è uno strano luogo, la sua cultura non ha un vero valore per me, gioca un po’ a seguire chi comanda. Ma sono realmente affascinato dalla Tasmania, ha una certa atmosfera e attualmente mi ricorda l’Europa. Progetto di spostarmi in Europa un giorno, ma sono povero, giovane ed ho un sacco di cose di cui occuparmi. Sei fortunato a vivere il un luogo con una cultura ed una storia.
E’ un’umanità da compatire quella di questi giorni, è così slavata e frustrante, grandi cambiamenti sono necessari, ma sento che questi possono essere ottenuti solo attraverso la totale distruzione, un grande repulisti e rinascita. L’apocalisse è più che bene accetta…
Vuoi farmi un paio di nomi di band del tuo settore che andrebbero “scoperte” e che provengono dal tuo paese?
Queste band meritano di essere citate: Nazxul, Spear of Longingus, Nocturnal Graves e Old Cemetery (malgrado nulla sia stato realizzato… ancora) anche Striborg, Vrag e Pestilential Shadows (che hanno un full lenght che deve uscire a breve).
Siamo ai saluti, ti ringrazio tanto per la tua disponibilità. Vuoi lasciare un messaggio ai lettori di TrueMetal?
Grazie a te per avermi intervistato. E’ stata davvero piacevole ed il tuo supporto è apprezzato tantissimo. Aspettatevi del nuovo materiale in un futuro molto vicino… questo porterà Elysian Blaze ad un altro livello…
Nessuna speranza, nessun compromesso.