Enemynside (Matteo “Thrasher” Bellezza)
“In The Middle of Nowhere” è il secondo studio album dei thrasher nostrani Enemynside. Appena inserito nel lettore ho sgranato gli occhi nel vuoto e teso bene le orecchie alle casse: fin da subito mi è sembrato un disco di qualità superiore! Il gruppo ha realizzato un full-length di neo-thrash ricco di tantissimi elementi favorevoli all’uso della melodia nel classico songwriting di stampo statunitense. Un songwriting quindi potente e raffinato, dove ogni sfumatura è stata studiata nel dettaglio, dove nulla è stato lasciato al caso. Questi alcuni degli argomenti trattati con il frontman della band Matteo “Thrasher” Bellezza che, dopo una breve presentazione, ha affrontato alcune interessanti tematiche…
Gli Enemynside nascono ufficialmente nel 1999 con l’uscita del primo demo-cd intitolato “From The Cradle To The Way”, ma la band era già attiva da prima con il monicker Scapegoat. Nel tempo si sono alternati all’interno della formazione diversi musicisti e allo stato attuale la line-up è composta da me e Dave alle chitarre, Frallo alla voce, Suez al basso e Nyk alla batteria.
Il gruppo ha realizzato oltre al demo di cui prima, anche un promo intitolato “Violent Beats” (2001) e due album ufficiali: “Let The Madness Begin” uscito per Temple Of Noise/Frontiers nel 2003 e “In The Middle Of Nowhere” stampato inizialmente per Sleaszy Rider Records, ma poi uscito ufficialmente tramite Hatestone Rec./New Model Label nel 2008.
Come è cambiato il vostro approccio compositivo dal debutto “Let the Madness Begin…” a oggi?
Beh, con il tempo si matura come persone e quindi anche come musicisti, ognuno di noi ha avuto modo di fare diverse esperienze musicali (sia con gli Enemy stessi che in altri contesti) e questo ci ha portati ad avere una maggior consapevolezza dei nostri mezzi e una visione del processo compositivo sempre più lucida e critica. Gli autori principali rimaniamo io e Frallo, ma l’importanza del groove che tutto il gruppo riesce a donare ai pezzi in fase di arrangiamento è qualcosa a cui stiamo dando molta più importanza rispetto al passato.
“In The Middle of Nowhere” è un disco vario e ricco di stili che può tranquillamente giocarsela con le più recenti release di alto livello. Che feedback avete ricevuto fino ad ora?
I feedback sono stati tutti molto positivi sia da parte degli addetti ai lavori che da parte della gente che ha avuto modo di comprare o scaricare il disco! Per quanto ci riguarda riteniamo “In The Middle Of Nowhere” un netto passo in avanti rispetto a “Let The Madness Begin” anche se in quel disco ci sono comunque delle canzoni alle quali siamo legati e che continuiamo a proporre dal vivo.
È inoltre interessante constatare che, mentre la maggior parte dei gruppi sembra strizzare l’occhio alla old-school americana, voi siate ancora legati fortemente al lato più elaborato del thrash metal…
Il nostro modo di suonare è sempre stato abbastanza ricercato, non siamo mai stati il classico gruppo thrash metal che suona veloce e basta, abbiamo sempre cercato di dare una dignità artistica ai nostri pezzi in maniera che risultassero qualcosa di più che un semplice sfogo. Se gruppi come Metallica, Megadeth o Testament hanno fatto la storia di questo genere non è solo perché suonavano cattivi o veloci, ma anche perché riuscivano a creare ottime melodie e strutture strumentali di tutto rispetto!
La bella copertina di Davide Nadalin, titoli come Lesson Learnt, Burnt By The Sun, N.B.T. (No Blank Theory) piuttosto che Solstice lasciano intendere tematiche profonde. Potresti spendere qualche parola sui testi?
I testi sono tutti ad opera di Francesco e nascono principalmente da riflessioni personali sulla vita, sulle gente e sui rapporti con essa, rapporti che a volte possono essere fonte di perplessità, frustrazioni e perché no, anche di gioie….
Vorrei affrontare con te un argomento che tiro sempre in ballo di recente. Ritengo che sia tornato di moda il thrash metal dei tempi che furono…Pensi che la scena possa tenere il colpo e riemergere dopo tanti anni di oblio oppure è un vero e proprio fuoco di paglia dettato dalla necessità di una musica alleggerita dal peso di produzioni eccessive e da songwriting ipertecnici?
Mi è capitato qualche volta di imbattermi in questi nuovi gruppi che stanno riproponendo le mitiche sonorità dei tempi andati, ma la maggior parte di loro mi ha lasciato abbastanza indifferente. Su YouTube ho visto il videoclip dei Mantic Ritual e ho trovato ogni cosa davvero troppo prevedibile, dalla struttura del pezzo, ai riff, ai cambi di tonalità, alla parte strumentale prima degli assoli. Sembrava una cover band! Magari molti di questi gruppi sono anche bravi e agguerriti per carità, ma non riescono a colpirmi più di tanto. Per me che sono cresciuto con Vio-lence, Exodus, Nuclear Assault e simili, e dei relativi dischi ho fatto indigestione, è un po’ diverso. Non riesco proprio a sentire quel tipo di sonorità riprodotte peredissequamente senza quello spirito selvaggio e oltraggioso di chi si affacciava con strafottenza in un mercato relativamente giovane e pronto ad essere messo a ferro e a fuoco dalle bands dell’epoca. Ma il mio è un discorso del tutto personale….
Per rimanere in tema…, mi è piaciuta molto la produzione che avete adottato. Riesce a enfatizzare bene ogni aspetto, dalla pulizia, agli arrangiamenti.
Della produzione si è occupato Stefano dei 16th Cellar Studios con cui ci siamo trovati molto bene. Abbiamo ottenuto quello che volevamo quando abbiamo iniziato a pensare a come doveva suonare l’album. Volevamo suonasse come un mattone di granito, compatto e potente e, soprattutto nel suono delle chitarre, direi che la meta è stata raggiunta! Proprio per queste ultime abbiamo utilizzato due testate diverse registrando quattro chitarre ritmiche (due left e due right), è stato un lavoraccio, ma ne è valsa la pena.
Noto con sempre più frequenza l’apprezzamento per le release DVD di concerti particolarmente riusciti. Pensate possa essere una buona idea anche per la promozione di band underground?
Dipende da quanto è conosciuto un gruppo. Se è famoso può esser utile. In caso contrario direi che è meglio spendere soldi per registrare materiale originale piuttosto che dedicarsi a release in DVD o simili.
Quali sono state le band che più hanno indirizzato il vostro percorso musicale dalle origini ad oggi? Credo possano essere informazioni utili per comprendere bene da dove venite e dove volete arrivare…
Indubbiamente la scena thrash americana ha avuto un’importanza particolare per quello che è stato il nostro percorso musicale specialmente agli inizi. I gruppi che ti ho citato prima insieme ai vari Slayer, Exodus, Anthrax e compagnia bella fanno parte del nostro DNA, ma ascoltiamo sempre molta musica in generale e molti gruppi diversi, dai Faith No More ai Foo Fighters passando per gli Alter Bridge, i Backyard Babies e gli Stone Sour, per poi tornare magari ai Machine Head! Insomma siamo abbastanza onnivori musicalmente e questo penso si possa notare anche dando un’ascolto ai nostri vari progetti paralleli.
A livello italiano, quali sono al momento le band che più ti stanno impressionando per qualità e determinazione nel voler emergere in un sistema spesso troppo critico e severo nei confronti della musica metal?
In Italia ci sono tantissime bands che sgomitano per ritagliarsi un posticino di rilievo nell’underground nazionale. Ma il problema penso sia proprio questo: o si riesce in qualche maniera ad uscire dai patri confini o ci si deve accontentare delle briciole che offre un paese culturalmente, e a livello di strutture, inadeguato al rock. Ed è un peccato mortale perché ci sono molte bands davvero di rilievo, mi vengono in mente Extrema e Infernal Poetry con cui abbiamo anche condiviso il palco e che non sono certo gruppi che hanno bisogno di presentazioni, fino a bands dell’underground romano con cui siamo in stretti rapporti come The Guestz, StickItOut e Withate che meriterebbero di certo più chances di quelle che può offrire la terra degli spaghetti, pizza & mandolino!
Avete pianificato qualche minitour a supporto di “In The Middle of Nowhere”? Ancora meglio, vedete qualche bel Festival all’orizzonte?
Si fra qualche giorno partiremo per un tour in Scandinavia di supporto a Blaze Bayley e sarà l’occasione per promuovere al meglio il nuovo disco li dove siamo già stati l’anno scorso e dove questo tipo di sonorità sono molto ben accette! Partiremo da Helsinki per altre 5 date in Finlandia fino a spostarci in Svezia dove suoneremo fra le altre a Stoccolma e dove ritorneremo anche il 30 maggio per un festival, l’EAST’09, al quale siamo stati da poco confermati. Per questa estate stiamo aspettando un altro paio di conferme per altri festival, uno in Italia e uno all’estero, staremo a vedere. Comunque per gli aggiornamenti c’è sempre il sito ufficiale e il nostro myspace costantemente aggiornato.
Bene, siamo arrivati a conclusione dell’intervista. Ti auguro buona serata e buon lavoro…
Grazie a te e a TrueMetal.it per l’intervista, rock on!