Intervista Enslaved (Ivar & Grutle)
Intervistare gli Enslaved è sempre un’emozione, e non solo perché la mia intervista a Grutle ai tempi di Riitiir era stato il mio test di ingresso in questa redazione. Allora fu per telefono, questa volta Ivar e Grutle rispondon via mail. Vediamo che hanno detto.
Gli Enslaved sono sempre stati una band molto produttiva ma per la prima volta pubblicate un disco dopo un’attesa di 3 anni. Cosa avete fatto nel frattempo?
Grutle: La produttività credo sia dovuta al fatto che Ivar è una forza inarrestabile quando si tratta di produrre riff! Siamo proprio fortunati ad avere nella band un ragazzo come lui, con un talento naturale per la musica. È sempre stato così e se non fossimo in tour o a suonare ai festival potremmo probabilmente fare due ottimi album all’anno! Detto questo, siamo naturalmente compito di noi altri tirar fuori qualcosa da quei riff, e lo trovo una gran fonte d’ispirazione quando penso a cosa possa cantare su quei riff, tenendo poi conto che mi occupo anche del basso e partecipo alla produzione. In realtà fare album diventa sempre più divertente!
Ogni vostro nuovo album diventa automaticamente un classico, ma In Times sembra davvero ecczionale perfino se rapportato ai vostri ultimi lavori. Avete fatto uso di droghe durante la scrittura dell’album come i gruppi degli anni settanta? E, se sì, di quali? (Sto scherzando ovviamente !!!)
Grutle: Grazie mille, ma posso assicurare che nessuno di noi ha bisogno di droghe…. è follia naturale … hehe. Penso invece che le droghe pesanti avrebbero l’effetto opposto su di noi, e renderebbero le nostre creazioni piuttosto semplici e noiose. Inoltre, non tutte le band dei 70’s hanno fatto ricorso a stupefacenti, è un mito. Molti di quei ragazzi erano semplicemente nati “spostati”, forse hanno ereditato questa cosa dai loro genitori nati negli anni 40’s e gran consumatori di droga a loro volta.
Puntate molto sui vostri artwork. Avete fatto un breve video per presentare quello nuovo, ma potete dirci qualcosa di più sul significato dell’immagine e sul titolo dell’album in sé?
Ivar: L’immagine è come al solito di Truls. L’ha prodotta dopo che gli abbiamo dato il testo della title-track – in cui sono menzionati giganti che guadano attraverso “un oceano di tempo”. Ma dare qualsiasi concreto tipo di “significato” uccide la capacità delle persone di fare nuove associazioni mentali, secondo me. Ma ancora… per me l’oceano è sempre contenuto tra (almeno) due “rive” di qualcosa… Passato e futuro, mitologia e realtà, individuo e società … Il titolo dell’album “In Times” potrebbe essere collegato alla prima di queste dualità – è un titolo che può essere una riflessione sulle molteplici esistenze che conduciamo in tempi diversi; il nostro passato, il nostro futuro, il nostro tempo, la storia collettiva e così via. Non c’è destra o sinistra, solo idee e associazioni. Proprio come nella musica stessa.
Nella mia ultima intervista avevo chiesto a Grutle quali fossero le ragioni che determinano l’evoluzione dei vostri testi. Ora invece mi piacerebbe sapere chi sono Thurisaz e Nauthir? (Appaiono nei 2 titoli di due canzoni e non mi ricordo questi nomi in collegamento con la mitologia norrena)
Ivar: Thurisaz e Nauthir sono rune del Futhark antico (alfabeto runico,n.d.r.) – la terza e la decima. Thurisaz è anche conosciuta come “Thorn” ed è strettamente legata ai giganti mitologici (infatti io me la ricordavo come Thorn o Thurs n.d.r.). Secondo le interpretazioni runiche tradizionali rappresenta forze inconsce, il caos, l’innovazione, l’energia sessuale maschile. Nauthir (che non conoscevo, n.d.r.) è legata invece al bisogno ed al disagio, a concetti chiave come voglia, privazione, desiderio e altro. Per me (ho scritto questi due testi) le rune hanno significati più o meno specifici, e comunque un sacco significati di personali. Ma credo che l’energia dei testi e dei loro significati sottostanti venga uccisa se si fanno troppe spiegazioni. Niente è assoluto, giusto o sbagliato. È solo il mio rapporto personale con le rune.
State pensando di fare un video-clip per una delle canzoni? Magari con un fan contest come avete fatto per Ethica Odini. (Al momento dell’invio delle domande il video di Thurizas dreaming non era uscito e credo che la risposta non riguardi solo quel video, n.d.r.)
Ivar: Ci stiamo pensando, ma siamo ancora all’inizio; una volta uscito l’album faremo un lavoro più serio. In altre parole, scusate ma non abbiamo notizie concrete per voi qui ed ora – ci stiamo lavorando!
Secondo alcune indiscrezioni ho sentito che In Times è stato registrato in un bosco. È vero e come sono andate le registrazioni?
Grutle: Non in un vero e proprio bosco, ma sì, abbiamo registrato dentro (e fuori) casa mia nei boschi di Valevåg, un piccolo paese due ore a sud di Bergen. Io, Ivar e il co-produttore Iver Sandøy abbiamo trascorso un fine settimana a registrare backing vocals, cori, passi, pioggia, urla, rami spezzati, pietre infrante, martelli battuti su vecchi strumenti e così via. È possibile ascoltare queste registrazioni durante tutto l’album, sono molto molto significative!
Compositore principale e scrittore degli Enslaved è Ivar Bjornson. Lo è stato anche questa volta o il resto della band è stato più coinvolto?
Ivar: Sì, è stato lo stesso, ho scritto tutto ancora una volta, ma è importante sottolineare che solo gli Enslaved suonano come gli Enslaved – c’è il suono di chitarra e c’è la voce di Grutle – è impossibile ricreare quel suono, non importa chi scrive la musica. Poi vabbé, potrei anche essere lo scrittore che ci fa suonare a questo modo. E, comunque, l’intera band può contribuire con idee riguardo arrangiamenti e così via; Prendo come un complimento il fatto che per In Times sia accaduto raramente. Naturalmente i due cantanti intervengono maggiormente in merito agli arrangiamenti, ma cerco di anticipare i loro pensieri, creare qualcosa che funzioni bene per loro.
Riitiir era altamente sperimentale, IN TIMES invece, pur mantenendo il suono tipico degi ultimi lavori è meno progressive (nonostante la lunghezza delle tracce) ed è zeppo di riff old school, il che lo rende semplice e groovoso. Come siete arrivati a questa scelta?
Ivar: Comporre musica non significa fare scelte consapevoli per me; ci sono cose che sembrano far funzionare le mie idee e mi aiutano a trasformarle in canzoni. Non mi importa troppo da dove vengono, finché funziona continuo a lavorare nello stesso modo. Ma penso che collegare le radici della band portando avanti allo stesso tempo gli elementi progressive, suonando così più dinamici ma anche melodici, sia la via giusta per noi – “In Times” è una parte significativa di tale via.
Ho notato anche che Hedbrand ha una parte sempre più rilevante come cantante, le sue linee vocali sono sempre più complesse (anche in quanto a performance). Come è funzionato il processo di miglioramento?
Grutle: Beh, abbiamo aggiunto Herbrand all’ovile nel 2004. Serviva qualcuno per fare le tastiere dal vivo ed aiutarmi con le vocals. Su “in times” in realtà Herbrand canta un po’ meno rispetto alle precedenti registrazioni. Nessun dramma, questa volta ho voluto contribuire un po’ di più al canto pulito. Anche Ivar e Iver partecipano ai cori su “In Times”.
Anche in ragione della domanda precedente, avete in programma di fare un album acustico con sole voci pulite? (è una cosa abbastanza frequente, Borknagar o Finntroll già fatto)
Grutle: Ho seri dubbi. Credo che gli Enslaved siano un po’ troppo “sonici” per essere effettivamente in grado di fare un album simile. La meglio è realizzare le parti acustiche e integrale nelle nostre canzoni come già facciamo! L’equilibrio è importante! Quei discorsi del tipo “fanculo tutto, facciamo un album acustico e sexy” li lasciamo ad altri gruppi.
Che dite invece di un album dal vivo o un DVD? L’ultimo è del 2005. (In realtà ho sempre apprezzato questo aspetto degli Enslaved, che non buttano fuori un live ogni due anni per far cassetta, ma ormai sarebbe ora n.d.r.).
Ivar: Oh sì, questo lo abbiamo in mente eccome. In realtà stiamo lavorando ad un nuovo DVD psichedelico dal 2012-2013 in realtà. Ci sarà qualche notizia in più molto presto, ma in via non del tutto ufficiale. Hai assolutamente ragione; abbiamo bisogno di una nuova versione visiva per ritrarre la live-band che siamo ora, il 2005 è molto lontano!
Vi ho visti sul palco per la prima volta a Vienna 3 anni fa. Ricordo Grutle parlare con il pubblico in tedesco e bere Jägermeister. Cambiate lingua e alcolici a seconda del luogo in cui suonate?
Grutle: Hehe, allora probabilmente hai sentito le sole 10 parole che so in tedesco… E bevevamo Jäger solo perché avevamo finito la roba pesante. La risposta è no, temo. Ma, a volte cerco di imparare qualche espressione tipica da dire al pubblico, o parlo di qualcosa che è molto, molto tipico del posto. Nel bene e nel male, of course..hehe
La domanda di chiusura è ancora sulle date live. Andrete in Italia di sicuro, ma mi piacerebbe sapere se ci sarà un normale tour promozionale o se vi esibirete prevalentemente nei festival la prossima estate. E soprattutto, Verrete a Praga questa volta o devo prenotare un altro biglietto per Vienna?
Grutle: Dopo la cosiddetta “stagione dei festival,” che si conclude a settembre, cercheremo di fare un lungo tour europeo per promuovere l’album. Spero davvero che la nostra agenzia sia in grado di farci arrivare sia a Praga che a Vienna, e in molte altre città fantastiche del continente!
Grazie per il sostegno e spero di vedervi in tour!