Enthroned (Nornagest)
In occasione dell’unica data sull’italico suolo degli Enthroned, mi accingo a scambiare quattro parole sull’ultimo album Xes Haereticum, di cui potete leggere a questo indirizzo la recensione pubblicata su TM, con un cortese e molto disponibile Nornagest, chitarrista e membro storico della band belga.
M.M. Xes Haereticum è uscito ormai da qualche mese, come è stato accolto? Che responsi avete avuto?
N. Devo dire delle buone risposte, delle ottime recensioni fino ad ora… molti dicono che sia il nostro album migliore, qualcuno invece lo ha criticato affermando che sia troppo melodico… non ci interessano comunque queste critiche, certamente l’album ha dei maggiori spunti melodici rispetto a quanto abbiamo fatto in passato, ma allo stesso tempo è più oscuro, più aggressivo.
M.M. Personalmente a me l’album è piaciuto molto e tra l’altro devo ammettere che gode di un’ottima produzione. Quello che però mi ha colpito maggiormente è stato il songwriting e tutto il lavoro effettuato sulle linee di chitarra da parte tua e dell’altro chitarrista Nguaroth.
N. Ehm… ( inizia a ridacchiare, ndr ) è stato Nerath Daemon ( il precedente chitarrista, ndr ) a registrare le linee di chitarra con me, proprio prima di uscire dalla band… comunque si, è vero, abbiamo fatto un gran lavoro.
M.M. L’album è molto eterogeneo, si va da episodi violenti come Crimson Legions ad altri più rallentati come Vortex of Confusion, per passare da quello che a mio parere è il pezzo migliore di Xes Haereticum, sarebbe a dire Seven Plagues, Seven Wrath.
N. Si è vero, abbiamo cercato di fare un lavoro vario… prendi appunto Seven Plagues, Seven Wrath… è un pezzo epico con un pizzico di sperimentalità, un pezzo che volevamo fare da diverso tempo… parla del famoso episodio biblico delle Sette Piaghe d’Egitto e del culto di Amon.
M.M. Tra l’altro questo pezzo è molto particolare, sia per l’utilizzo in parte delle clean vocal sia per l’intro dalle sonorità etniche.
N. Ah si… ( ride ancora, ndr ), la parte cantata in pulito avrei dovuto farla io, ma a causa di un problema alla voce, ovvero avevo bevuto troppo whisky ( ride, ndr ) e non mi riusciva bene… allora sono stato sostituito dal nostro produttore. Per l’intro invece, abbiamo utilizzato dei musicisti che hanno suonato degli strumenti egiziani, proprio per ottenere quel tipo di sonorità.
M.M. Come mai avete inserito un sample dell’inno nazionale belga alla fine della canzone Hellgium Messiah?
N. E’ una cosa speciale… abbiamo fatto questo pezzo in omaggio all’elite della scena belga, non solo ai gruppi… ma anche nei confronti delle persone che fanno parte di essa e che conosciamo. Non abbiamo fatto questa scelta con motivazioni nazionaliste e politiche, diciamo che è stato anche il nostro personale modo per indirizzare un bel “fuck off” a tutti coloro che speculano sulle divisioni tra la comunità francofona vallone e quella fiamminga.
M.M. Come è stato l’innesto in line-up di Glaurung, credo che abbia fatto un ottimo lavoro su Xes Haereticum?
N. Ehm… ( ride, ndr ) non è Glaurung che suona su Xes Haereticum, ma il precedente batterista Alsvind. Glaurung comunque si è ambientato bene e siamo contenti di come stiano andando le cose.
M.M. Guardando il vostro sito, ho notato che tra le vostre influenze, o comunque tra la musica che maggiormente ascoltate, ricorrono spesso i nomi sacri del thrash teutonico tipo Sodom, Destruction, Kreator, sono importanti per voi questi gruppi? ( per questa domanda ci raggiunge anche Glaurung )
N. Si, ti posso dire che all’inizio, personalmente risentivo dell’influenza di questi gruppi da te citati, successivamente però, negli ultimi album, ho maturato uno stile personale per quanto concerne il mio scrivere la musica e le parti di chitarra. Viene naturale tutto questo, anche se ti devo dire che non è facile alle volte trovare l’ispirazione dentro se stessi.
G. Le mie influenze musicali si rifanno a questi gruppi, ma nel mio modo di suonare mi ispiro più a gruppi death come Morbid Angel, Nile, Angelcorpse, ma comunque ascolto tantissimo thrash degli anni Ottanta e credo che l’influenza di gruppi come Sodom, Destruction, Kreator, Hellhammer e Celtic Frost sia enorme su quei gruppi che iniziarono a suonare black metal all’inizio degli anni Novanta.
M.M. Ho letto da qualche parte che avete in preparazione un live, cosa mi racconti?
N. Si, abbiamo in preparazione un album, registrato durante alcune date in Brasile. Solo che non sappiamo ancora quando uscirà a causa di alcuni piccoli dettagli tecnici.
M.M. Cosa pensi della scena black metal attuale?
N. E’ una merda… è pieno di poser e di gente che crede di sapere tutto, soprattutto che crede di essere “evil” ma alla fine non è niente. Molti suonano senza sentire il feeling e il vero spirito del black metal, lo fanno per moda.
M.M. L’intervista è finita, ti ringrazio per la disponibilità e ti lascio l’ultima parola.
N. Un’ultima parola? …Ad Maiorem Satanam…