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Eyes Of Shiva (Ricardo Gil)

Di - 23 Luglio 2005 - 20:10
Eyes Of Shiva (Ricardo Gil)

Tracciamo oggi un profilo degli Eyes Of Shiva, giovanissima band power metal autrice di “Eyes of Soul“, insieme a Ricardo Gil, chitarrista e fondatore del gruppo, che ci aiuta a capire meglio passato, presente e futuro del combo brasiliano.

Intervista a cura di Matteo ‘once’ Lasagni.

Prima di tutto complimenti Ricardo per il vostro debutto, davvero interessante e ricco di spunti. Partiamo subito con qualche curiosità… vi aspettavate un’accoglienza così positiva da parte della stampa specializzata?


Bè, veramente no… anzi vorrei ringraziare tutti quelli che hanno aiutato la band finora.

Come ho scritto nella mia recensione, trovo negli Angra il più grande riferimento degli Eyes Of Shiva. Il vostro maggior merito però resta secondo me aver espresso un songwriting molto personale e profondo. Questo ha impedito alla critica internazionale di etichettarvi come “cloni” degli stessi Angra. Credo sinceramente che questo passo sia di fondamentale importanza per il vostro futuro. Ci sono band che impiegano molti anni prima di scrollarsi di dosso scomode etichette e voi invece avete subito impresso il vostro marchio di fabbrica! Cosa ne pensate?


Veramente gli Angra non sono la nostra principale influenza. Quello a cui noi tendiamo sono sonorità brasiliane e latine. Infatti abbiamo diverse influenza latine e forse a causa dell’uso massiccio di percussioni e di alcuni strumenti brasiliani su alcune canzoni siamo paragonati agli Angra. In ogni modo quello che cerchiamo di realizzare è un suono decisamente heavy con influenza latine.

Nonostante la giovane età, mi sembrate tecnicamente preparatissimi ed artisticamente pronti per il grande salto nell’Olimpo degli “Dei del Metal”. Eyes Of Soul infatti è a mio modo di vedere un album “completo”, perché non presenta cadute di tono eclatanti e perché avete dimostrato di saperci fare sia negli episodi più speedy che in quelli più lenti e delicati. Le trame chitarristiche sono davvero eccellenti e la sezione ritmica spinge sempre a dovere. Mi sembrate una band molto compatta, non è vero?


Oh! Prima di tutto grazie mille. Sono contento ti sia piaciuto “Eyes Of Soul”. Bè, noi cerchiamo, all’interno del nostro stile, di fare sempre qualcosa di diverso per suonare, attraverso le nostre influenze, “differenti”, ma allo stesso tempo tremendamente power!

Parlando proprio dei momenti lenti, sono rimasto colpito dalla splendida “Pride”, uno di quei brani che secondo me in pochi possono permettersi di scrivere. Le ballad sono sempre molto “rischiose”, ma in questo pezzo avete dato prova di grande maturità artistica.


Penso che quando si compone una ballad essa debba suonare come tale. Non ha senso comporre un lento solo per dire che c’è una ballad nell’album. Bisogna sempre cercare di arrangiarla molto attentamente in modo che suoni davvero come tale, non come un semplice riempitivo. Penso che il segreto sia questo.

Ho apprezzato molto anche la scelta della cover di “Alone”, che avete interpretato perfettamente, senza snaturarla e al tempo stesso amalgamandola meravigliosamente col resto dell’album. Come siete arrivati a scegliere questo pezzo?


Abbiamo scelto “Alone” perché a tutti i membri della band piace molto l’Hard Rock anni 70/80 ed “Alone” è veramente una grande canzone. Penso che gli Heart siano una grande band. Così abbiamo deciso insieme di realizzare questa cover.

Dal lato più speedy invece è indiscutibile l’impatto di un’opening track come “Eagle Of The Sun”, che immagino sarà il vostro cavallo di battaglia in sede live, giusto?


Sì, alla maggior parte dei fans piacciono “Eagle Of The Sun” e “Just A Miracle”. Queste sono le canzoni più speedy in “Eyes Of Soul”, ma il pubblico brasiliano ama molto anche “Psychos Of The New Millenium” e “World Tomorrow”. Naturalmente le canzoni veloci hanno più energia, ma piacciono anche le altre. Non so cosa preferirà il pubblico europeo, te lo dirò in futuro se faremo qualche concerto o festival in Europa. Sarebbe fantastico!

Personalmente ho trovato la conclusiva “Just a Miracle” letteralmente impressionante. L’attacco è spaventoso ed il refrain un vero incanto. Sicuramente la mia song preferita di Eyes Of Soul. Cosa mi dite a tal proposito?


Sono d’accordo, penso che “Just A Miracle” abbia un refrain grandioso e per di più ci piace molto suonare pezzi veloci come questo. Penso che Andrè abbia avuto un grande merito nel creare ed arrangiare le backing vocals di sostegno alla melodia principale. Renato ed io abbiamo arrangiato le chitarre in modo che suonassero molto heavy e Ricardo Longhi ha fatto un gran lavoro soprattutto nella parte introduttiva. Come per te, “Just A Miracle” è anche la mia canzone preferita! E ti posso dire anche che stiamo lavorando per comporre più canzoni come questa o come “Eagle Of The Sun” sul prossimo album. Vedrai!

Il vostro lato più progressive invece è rappresentato dalla title track, in cui comunque non perdete mai di vista uno spiccato gusto melodico. Mi sembra che la ricerca di linee vocali ariose e positive sia una delle vostre priorità, non è vero?


Sicuramente! Adoro le melodie forti! Penso che una band senza melodie vincenti sia noiosa!

Complimenti anche per la scelta di Andrè Ferrari come singer, un vero portento della natura, dotato di un timbro magnifico e tecnicamente ineccepibile. Ma dove lo avete scovato?


Hehehe…Andrè è un ottimo ragazzo! Bè, come tu sai Renato ed io abbiamo creato la band, e avevamo già pronti i pezzi anche senza il resto dei membri! Cercammo di scrivere alcuni testi e di farli cantare ad altri, ma nessuno era in grado di cantarli a dovere, né tantomeno abbiamo trovato nessuno bravo come Andrè. Una sera io e Renato eravamo in un bar e Andrè stava cantando lì. Così io dissi a Renato… “ehi, abbiamo trovato il cantante degli Eyes Of Shiva!” Così lo invitammo ad unirsi alla band e lui accettò ben volentieri!

Come ho scritto nella review, per il vostro tipo di musica forse avrei auspicato un utilizzo di cori più massiccio, in particolare in alcuni refrain particolarmente pomposi, come ad esempio in “Just A Miracle”, in cui la sola voce di Ferrari, per quanto potentissima, stenta a riempire l’enfasi sonora creata dalla band. Siete d’accordo con questa mia disamina?


Bè, io amo i cori, e forse hai ragione, ma questa volta non abbiamo sentito l’esigenza di utilizzare i cori in quella song. Magari un giorno potremmo realizzare una versione di “Just A Miracle” usando la tua idea e vedrai come suonerà!

Nella mia recensione ho commesso un “tragico” errore, vi ho chiamato “carioca”! Vi chiedo scusa ma non ero a conoscenza della vostra precisa provenienza e soprattutto della rivalità fra “paulisti” e “carioca”! Potete spiegare meglio a noi italiani che tipo di rivalità vi divide?


Veramente io non ho nessun rivale fra i “carioca” e ho parenti e amici che vivono a Rio De Janeiro. Sinceramente non so perché ci sia questo tipo di rivalità. Forse perché ci sono differenti culture e tradizioni fra “paulisti e carioca”, o qualcosa del genere.

Dal vostro paese ultimamente stanno arrivando proposte molto interessanti…. oltre a voi mi vengono in mente i giovanissimi Thalion e gli Hibria…. a cosa è dovuto secondo te questo momento di particolare fermento della scena metal brasiliana?


Penso che il Brasile sia un grande paese e che la scena metal stia crescendo sempre più.

Cosa dobbiamo aspettarci dal vostro prossimo album?


Yea! Potete aspettarvi canzoni molto power e heavy, con sonorità innovative, ma anche con grandi melodie, influenze latine e ballads!

Progetti live?


Abbiamo alcuni concerti in Brasile e alcuni progetti live in Giappone tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo.

Finora siete soddisfatti delle vendite di “Eyes Of Soul” e della promozione della vostra casa discografica, la Locomotive Music?


La Locomotive Music ha fatto una buona promozione in Europa e abbiamo venduto diversi album. Penso che abbiano fatto un buon lavoro, ma credo che avrebbero dovuto darci la possibilità di fare un tour in Europa, sarebbe stato un ottimo modo per vendere più dischi e per promuovere maggiormente la band. Credo sarebbe stato un vantaggio per tutti, label compresa.

Grazie per le tue parole Ricardo, continuate così! Spero di rivedervi presto sul mercato italiano col nuovo lavoro e magari anche dal vivo!!! Ultime righe a vostra completa disposizione per una riflessione finale e per un messaggio ai vostri supporters italiani!


Vi ringrazio moltissimo per averci offerto l’opportunità di realizzare questa intervista, e sentitevi liberi di chiedere qualsiasi cosa alla band in futuro! Speriamo di incontrarvi in Europa, magari in un futuro molto prossimo!