Fallen (Andres Eek)
Che i Fallen potessero essere una gradita sorpresa ci avrei puntato qualcosa, a darmene conferma l’ottimo apripista A Tragedy’s Bitter End (qui la recensione) . Ma sentiamo qualcosa in più dalle parole di Andres Eek, aitante leader della band:
Ciao Andres, racconta al popolo di Truemetal la storia dei Fallen.
Doomy greetings!
Iniziai a collezionare riff ed idee per un altro progetto doom estremo attorno al 1996 quando i Funeral hanno, per così dire, intrapreso una strada più “mainstrem”. Incisi tre pezzi nel 1998 e da allora scrissi costantemente negli anni nuove canzoni. Nel 2001 reclutai Kjetil Ottersen alla voce ed insieme registrammo due tracce per un demo professionale. Dopo ciò reclutammo un altro membro nella band e finimmo per firmare per la Aftermath.
Quali sono i motivi che ti hanno spinto a creare un’altra band?
Come ti ho accennato, ho sempre amato VERAMENTE tanto l’heavy metal e con i Funeral decidemmo di dover seguire certi modelli nella composizione. Con i Fallen, invece, posso fare tutto ciò che voglio come scrivere anche tutte le musiche e non devo scendere a compromessi con nessuno!
Parlami degli altri membri della band.
Kjetil Ottersen si occupa di voce e tastiera e suona le chitarre nei Funeral, Christian Loos alla chitarra, anch’esso membro dei Funeral e al basso Henrik Johansen, amico di Kjetil e come lui musicista preparato. Kjetil e Henrik hanno anche un altra band/progetto che è più rivolta all’industrial. Al momento non abbiamo un secondo chitarrista.
Ci sono due cose che mi hanno stupito del vs. disco, la prima è la potenza espressiva delle melodie. Quali sono le vs. principali fonti di ispirazione per la composizione della musica? Segui qualche processo specifico per comporla?
Devo essere in un “mood” particolare, è un aiuto avere una profonda depressione o anche peggio, ma al momento le idee mi vengono abbastanza naturalmente. Sono anche ispirato dalle colonne sonore e dalla musica classica. Io scrivo i riff, li arrangio poi aggiungiamo le tastiere e dopo ciò scrivo i testi. Ovviamente mi aiuta profondamente anche l’utilizzo dei testi di Einar Fredriksen perché sono estremamente reali e colmi di vera tristezza.
La seconda caratteristica che mi ha lasciato a bocca aperta è l’interpretazione vocale. Penso che la scelta di usare un tono così profondo e baritonale sia una delle cose più esaltanti del disco. Come mai avete optato per questo stile? Quasi tutti usano il growl…
Rendono la musica ancor più oscura e dura. Sono così stanco del growl di stampo death, tutti possono farlo mentre non molti posso permettersi di cantare come Kjetil. Ha una voce fantastica che credo si adatti perfettamente con la musica. Così è anche più stimolante creare vocalizzi melodici e cori…
Il disco contiene canzoni nuove e più datate che suonano in maniera differente. Puoi paragonare il nuovo materiale col vecchio? Come mai avete deciso mantenere due diversi livello di produzione per Tragedy’s Bitter End?
Ho incluso le due tracce del demo essenzialmente perchè fossero pubblicate in maniera appropriata, penso anche che siano buoni pezzi con una buona produzione. Non mi interessa che si differenzino un po’ nel sound. I nuovi brani includono parti di synth scritte molto meglio perché Kjetil è veramente abile con le tastiere. Nelle canzoni del demo ho suonato tutto io ma non sono un vero tastierista.
Secondo la mia opinione le nuove canzoni sono due capolavori del funeral doom, suonano molto più potenti e mature rispetto a quelle più datate. Credo che la tua band sia in fase di crescita. Sei d’accordo? Sei contento del nuovo disco?
Grazie! Attualmente penso che “Now That I Die” sia la mia migliore composizione, se così non è, non sono d’accordo. Credo che il disco sia riuscito bene, ma le nostre nuove canzoni sono molto, molto meglio e molto più doom.
Di cosa parlano i testi di A Tragedy’s Bitter End?
Sono testi di Einar Fredriksen (bassista e membro fondatore dei Funeral), scritte prima che morisse e collimano con i suoi stati emotivi. Ho raccolto specialmente questi testi per creare un concept album sulla vita e morte di Einar, ovviamente, nelle tragedie l’eroe muore. E’ anche pensato come un collegamento a Tragedies l’album d’esordio dei Funeral.
Quali sono le vs. influenze musicali principali?
Sono la musica classica, le colonne sonore e varie metal band quali Candlemass, Black Sabbath, Solitude Aeternus e così via…
Parliamo dell’artwork: come mai avete scelto rappresentazioni di Wiertz, Goya, Delacroix e Michelangelo? Siete semplicemente amanti dell’arte o c’è un messaggio diverso che volevate comunicare?
Amo l’arte rinascimentale, i suoi colori ed i suoi “motivi” combaciano perfettamente con la musica, credo (ndr – in effetti con il doom stanno sempre bene). Le ha scelte il mio amico Vidar che ha disegnato il booklet sulle mie idee, ovviamente ho scoperto dopo che i Reverende Bizzarre avevano usato una di queste immagini. Doomy stuff, allright!!
Leggendo il booklet e visitando il vs. sito (link ) vedo che riservi sempre uno spazio al defunto Einar Fredriksen. Sembri molto legato a lui perché ne omaggi la memoria molto spesso. Ti senti di dirci qualcosa in più a riguardo? Rispondi solo se vuoi ovviamente, capisco che tu possa non avere voglia di parlarne per molto motivi.
I Fallen sono il mio tributo a Einar (ndr – morto suicida nel 2003), la mia anima gemella che sfortunatamente ha scelto di lasciarci troppo presto. Era un enorme fan dei Fallen ed ho pensato che avrebbe apprezzato profondamente l’uso delle sue liriche per le canzoni.
Cosa ti ha spinto a suonare funeral doom? Non è una scelta molto comune.
Spetta a gente come te definirci come preferisce. Noi inventammo il termine “funeral-doom” con i Funeral, per cui capisci che è veramente un pezzo del mio cuore e della mia anima, è quello che ho suonato durante gli ultimi 17 anni della mia vita tanto per farti capire. E’ difficile per me suonare un altro tipo di musica.
Cosa ti ricordi dei primi tempi in cui suonavi metal?
Metallica! Facemmo cover dei Metallica per circa un anno quando partimmo come una band, avevamo circa 14 anni. Ho imparato a suonare la chitarra grazie ai Metallica.
Suoni un genere musicale che appare oscuro, deprimente e che può suscitare emozioni molto negative. Secondo me non è necessario essere tristi ogni giorno per comporre del grande funeral doom. Per prima cosa bisogna essere persone sensibili, si devono cogliere delle emozioni particolari esprimendole poi con l’arte. Come relazioni il tuo stile di vita con la musica.
Infatti devo essere nel giusto mood anche solo per imbracciare la mia chitarra, così l’essere triste tutto il tempo non è particolarmente creativo! Ma quando inizio a comporre devo diventare tutt’uno con la mia chitarra, in questo modo la tristezza di solito viene in superficie molto naturalmente e ogni tanto alcune ottime melodie vengono fuori proprio grazie ad essa. Ma spesso non è così.
Sono un ex sportivo quindi puoi capire che ho notato che sembri in grandissima forma fisica! Pratichi qualche sport? Bodybuilding o qualcosa di simile? Scusami ma ho dovuto chiedertelo!
Ehehehe, sì sono nell’ambiente del bodybuilding, che tu lo creda o no! (ndr – chissà perché gli credo…). Lo pratico da 5/6 anni, più o meno a livello professionistico, anche se non ho mai gareggiato. E’ un hobby eccezionale e le pollastrelle lo adorano! (ndr – ahahah questa è stupenda!) E’ uno stile di vita nel vero senso della parola, devi essere MOLTO disciplinato per quanto riguarda l’alimentazione e l’allenamento. Mi calza a pennello ed è una maniera dannatamente buona per liberare lo stress, la rabbia e le emozioni negative. Posso liberarmene soltanto con i pesi!!!
Torniamo a parlare di musica. Ti piace la scena doom mondiale? Quali sono le tue band preferite? Mi riferisco specialmente a quelle emergenti.
Mi è difficile avere l’opportunità di scovare nuove band. Ho adorato i vecchi My Dying Bride, i vecchi Cathedral, i Candlemass e gli Anathema (ndr – eheheh non lo avrei mai pensato…). Al momento ascolto molto poche metal bands. Comunque devo citare i Mournful Congregation! Un’ottima band!
Hai suonato metal per molti anni e penso che tu sappia come funzionano le cose, i trend possono crescere molto facilmente. Credi che il funeral possa diventare una moda?
Penso sia davvero molto difficile. Penso sia troppo lento per diventare un trend, grazie a dio!
Mi piacerebbe vedere i fallen sul palco in Italia. Pensi sarà possibile?
Sarà possibile se qualcuno ci pagherà per farlo! Sarebbe stupendo doomizzare l’Italia!
Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Stai lavorando con i Funeral? Hai composto nuove canzoni per un’altra release dei Fallen?
Sì, sono costantemente al lavoro sia con i Funeral che con i Fallen. Ho pronte circa 15 canzoni nuove per i Fallen (ndr – alla faccia!), di cui sei di esse sono parzialmente registrate e pronte per un album che, se tutto va bene, dovrebbe uscire questa estate; mancano soltanto alcune vocals e parti di tastiera. Sono stati registrati anche molti altri pezzi per Funeral e la band, oltretutto, ora ha una nuova formazione. Questa volta avremo soltanto vocals maschili ad opera di Frode Formo, il cantante della prog band norvegese Minas Tirith (ndr – ma se Tolkien non avesse scritto il Signore degli Anelli il mondo metal cosa avrebbe fatto?).
Vuoi lasciare un messaggio finale ai guerrieri di Truemetal?
Spero di poter doomizzare l’Italia in un futuro prossimo. Per coloro i quali avranno voglia di viaggiare un pò, magari fino a Rotterdam in Olanda, il primo ottobre suoneremo con i Funeral al Dutch Doom Day.
Fino a quel momento, doooom or die!
Eek.