Fireball Ministry (Emily J. Burton)
I Fireball Ministry sono una, relativamente, giovane band di vecchio hard rock stile Black Sabbath. Andate a leggere la recensione qui su truemetal.it. Ho scambiato qualche battuta con Emily J. Burton, ecco cosa è uscito fuori:
– Ciao, riassumici brevemente la storia della tua band.
– Ho iniziato a scrivere canzoni con James nel 1997. Insieme decidemmo di spostarci da New York a Los Angele con il nostro demotape per poter formare una vera e propria band. Tre mesi dopo firmammo un contratto con la Bong Load Records per la quale incidemmo ‘Ou Est La Rock?’. Non avevamo ancoera una vera band e la batteria fu suonata da John Oreshnick, il direttore generale dell’etichetta. John, causa impegni con l’etichetta non potè essere dei nostri, finchè non lascio’ il suo lavoro.
Nel 2001 rgistrammo un EP per la Smallstone Records intitolato “FMEP” con Janis Tanaka al basso al posto dell’originale bassista Helen. Ed ora è fuori il nostro secondo lavoro.
– Qual’è il significato di Fireball Ministry?
– Fireball Ministry rappresenta un po’ il fervore religioso che ci pervade. Ci piaceva l’idea che la nostra band fosse considerata una sorta di club, qualcosa che potesse rappresentare la gente a cui piace la nostra musica. L’immagine della palla di fuoco rende bene l’idea di heavy metal.
– Ho percepito una buona dose di influenze da parte dei Black sabbath, soprattutto nell’uso della voce.Vi Siete ispirati ai Black Sabbath Osbourne-era?
– Certamente! Non conosco una sola band metal che possa dire di non essere stata influenzata, direttamente o non, dai Sabbath.
– Perchè usate appellativi religiosi (come reverendo)?
– Ogni ministero ha bsogno di un reverendo.
– Purtroppo non ho potuto ascoltare ‘Ou Est La Rock?’, quali le differenze tra questo e l’ultimo?
– Credo siano simili, almeno a livello concettuale. La più grossa differenza sta nel fatto che per ‘Ou Est La Rock?’ il lavoro è stato svolto da un duo, mentre in questo nuovo ‘The Second Great Awakeninig’ siamo una vera e propria band. Metti poi che al tempo del debut eravamo frementi di farlo uscire senza pensare al suono che avremmo ottenuto rischiando di perdere il controllo dell’opera. In questo nuovo invece abbiamo prestato molta attenzione alla produzione.
– Che ne pensate della Nuclear Blast? (l’etichetta per la quale è uscito ‘The Second Great Awakening’)
– Siamo eccitati e contenti di lavorare per una label per la quale incidono bands heavy che stimiamo molto.
– Questa rehelase suona molto vintage, come avete ottenuto un suono così? Spiegaci la strumentazione usata.
– La maggior parte dei nostri strumenti è vecchia. Jim usa una testata Traynor e casse Marshall; Janis usa un SVT ed io ho un ampli della Orange. Lamia chitarra principale è una SG del ’79 e Jim possiede una Dean Flying VS. Con il nostro produttore Nick Raskulinecz (Foo Fighters, System Of A Down, Queens Of The Stone Age, ecc…) abbiamo sperimentato il maggior numero di strumenti possibili prima di ritenerci soddisfatti. Il sistema Pro-Tools è stato usato lo stretto necessario: solo per l’editing finale e il sequencing, proprio per riuscire ad ottenere un suono più analogico che digitale.
– State preparando qualche tour? E se sì, verrete anche in Italia?
– A Dicembre saremo in tour, per tre settimane, in Germania con Blue Oyster Cult e Uriah Heep. Dopo di che prepareremo un tour per gli States e l’Europa. Ci piacerebbe venire a suonare in Italia. Parco di Mostri! (letteralmente n.d.A.)
– Grazie per l’intervista…
– Stay true!