Flashback of Anger (Alessio)
Il nostro collaboratore Paolo ‘FIVIC’ Beretta ha intervistato Alessio, cantante dei fiorentini Flashback of Anger. La giovane band, autrice del demo Panta Rei, ci svela retroscena, progetti e ambizioni.
Paolo: Flashback Of Anger! Da dove viene questo nome davvero “musicale” ed originale?
Alessio: La storia della scelta del nome credo che sia uno dei primi problemi che si incontrano all’avvio di un nuovo progetto musicale e per quanto ci riguarda anche il più curioso. Abbiamo fatto dei sondaggi e ognuno di noi ha provato a fare delle proposte. Al primo giro tutte sono fallite miseramente. […] Il nostro nome è venuto fuori per caso, parlando in sala prove un giorno notammo come intorno a noi ci fosse un grande scetticismo e un velo di derisione da parte di molti nostri amici, quindi noi, prendendo il tutto come sfida, dicemmo che un giorno avremmo concluso qualcosa di buono e avremmo fatto ricredere molta di quella gente. Se sommiamo la sfiducia ad una grande voglia di esprimersi il risultato è Flashback Of Anger, trovato un giorno dal batterista (Antonio) e subito piaciuto al resto del gruppo.
Come i nostri brani si può dire che anche il nostro nome è nato con l’istinto, forse sarebbe più adatto ad un gruppo trash ma noi lo amiamo particolarmente per il significato che porta, significato che sta assumendo sempre più forza da quando il nostro demo ha fatto chinare la testa a molte persone.
Paolo: Altrettanto bella e curata la copertina. Di chi è stata l’idea?
Alessio: L’idea è partita dal gruppo intero. Volevamo unire i vari aspetti della nostra musica e del futuro concept “Splinters of Life”, nel quale saranno presenti anche le canzoni di Panta Rei. La ragazza in primo piano è infatti uno degli elementi centrali del concept, la storia si svilupperà infatti intorno a lei una dei due protagonisti della storia. L’aspetto realizzativo è stato invece affidato al chitarrista Matteo Bovini, che ha usato e sapientemente composto un mosaico di immagini.
Paolo: Passiamo a un po’ di informazioni della band in generale. Quando vi siete formati, quanti anni avete e siete alla prima esperienza?
Alessio: Ci siamo formati nel settembre del 2003, ed eravamo tutti alla prima esperienza come gruppo, ed aggiungerei tutti autodidatti, a parte me, diplomato in pianoforte al conservatorio nel 2002 ma autodidatta come cantante. Siamo tutti dell’84 a parte il bassista Francesco Masini che è dell’83.
Quindi una band molto giovane e del resto anche molto inesperta. Abbiamo cominciato la nostra esperienza musicale con qualche cover degli Iron Maiden e dei Metallica, un po’ come tutti i gruppi che cominciano a suonare assieme per la prima volta e ricercano il primo affiatamento. La nostra avventura fuori dalla sala prove inizia con l?iscrizione al concorso di emergenza rock, esperienza positiva soprattutto per il fatto che ci ha spinti a cominciare la produzione delle nostre songs, prima fra le quali A Void Within Me. Le cose poi sono continuate a migliorare e le idee pian piano sono cominciate a venir fuori in maniera sempre più concreta e qualitativamente migliore, insomma la stagione 2003-2004 si concluse in maniera più che positiva, dato che ha costituito le prime esperienze live e la base sulla quale è stato poi inciso Panta Rei.Adesso continuiamo nel nostro progetto e assistiamo compiaciuti al mutare degli eventi.Speriamo di aver imboccato la strada giusta. Siamo molto fiduciosi per il futuro
Paolo: Quali sono i gruppi che vi hanno influenzato maggiormente?
Alessio: I componenti del nostro gruppo hanno gusti musicali molto affini, quasi identici, nei quali si può ritrovare il piacere dell’ascolto di quasi tutte le sfaccettature che il metal offre. Indubbiamente i gruppi che maggiormente ci hanno influenzati sono quelli della cerchia power/ prog, e con questi intendo dire Dream Theater, Symphony X, Stratovarius, Rhapsody, ma anche i nostrani Vision Divine, Labyrinth e Secret Sphere, senza omettere un’importante impronta classica dovuta alla mia derivazione “conservatoriale” ed in special modo compositori quali Bach, Debussy e Ravel.Ma più che influenzarci, questi gruppi, che sono anche i più ascoltati nel gruppo, fanno si che la nostra musica riprenda, quasi sepre in maniera del tutto istintiva tratti che a volte, seppur rimanendo indipendenti, tendono la mano a questo o quel gruppo, insomma, una sorta di tributo inconscio.
Paolo: Partecipate tutti assieme al processo di songwriting?
Alessio: Il songwriting fino ad oggi è stato curato tutto da me ad eccezione di “All I Have”, scritta dal chitarrista Alberto Amadori, nella quale ho scritto solo la linea melodica. I testi invece sono stati scritti tutti da Alberto che ha un ottima conoscenza dell’inglese e soprattutto, essendo colui che ha interamente creato la struttura narrativa del concept che stiamo portando avanti, garantendo così consequenzialità narrativa ai testi. Tuttavia devo dire che l’apporto degli altri componenti della band è stato fondamentale per l’arrangiamento, difatti ognuno, se necessario, apporta delle modifiche alla sua parte, a seconda dello stile, e delle atmosfere che ricerca, nonché cercando di adattarlo al proprio modo di interpretare lo strumento. Io fornisco le basi fondamentali della struttura e gli altri collaborano per renderla nel miglior modo possibile. Cosa da non sottovalutare e per la quale portiamo continue modifiche dovute al nostro crescente livello tecnico.
Un nostro pezzo necessità di molto lavoro, sia per l’attenzione che portiamo sia per essere inserito in maniera adeguata all’interno del futuro progetto, a volte ci vogliono anche due mesi di correzioni, non ci interessa la perdita di tempo, ma vogliamo che il pezzo assuma precisamente quei connotati che ricerchiamo e l’impressione che io volevo attribuirgli al momento della sua composizione.
Si può dire che siamo una squadra ben collaudata, dove ognuno ha un ruolo importante, sebbene mi prenda con orgoglio la funzione di architetto e coordinatore dei lavori.
Paolo: Sono rimasto colpito dal vostro demo per la sua eterogeneità. Mid tempo, lento, strumentale e Hit veloce con cambi di ritmo. Credete sia questo il metodo per emergere nel vostro genere?
Alessio: L’eterogeneità è senza dubbio un elemento importante del progetto. Ma crediamo anche che per emergere in questo genere si debba soprattutto essere originali, o cercare di esserlo, cosa non facile, e tecnici cosa in continuo sviluppo. Noi ricerchiamo questa originalità nella scelta di linee melodiche accattivanti, supportate da una base Heavy e dagli inserimenti di tastiera, in special modo dal pianoforte. Nel demo emergono un po’ tutte le nostre sfaccettature come hai giustamente notato, da All I Have, molto power, alla mini suite Stars, da A Void Within Me, alla più epica Flashback of Anger. Tuttavia negli ultimi lavori che abbiamo in cantiere stiamo cercando di far emergere ancor di più la componente prog e l’aggressività delle chitarre.
Infatti la cosa interessante della nostra musica è che è in continuo mutamento e si sposta a seconda del periodo su basi più prog o epic o power a seconda dell’istinto che prevale, dal sentimento che volgiamo comunicare, insomma l’istinto e l’organizzazione sono le due componenti che maggiormente si intersecano nel nostro lavoro, cosa facilmente riscontrabile anche in Panta Rei.
Paolo: Qual è la canzone che preferisci del demo? Io sono rimasto piacevolmente colpito dalla mini suite complessa Stars / Avoid Within Me: Una vera chicca originale. Il tuo parere?
Alessio: Personalmente apprezzo molto anch’io la mini suite, in particolare Stars, anche perché sono stati i pezzi che ho scritto per primi. In questi due pezzi emerge il nostro aspetto più melodico e pianistico, che sono anche gli aspetti di mia competenza e che quindi canto e suono con molto piacere. Mi piace molto anche Flashback of Anger per le sue varie influenze più heavy e soprattutto per la parte centrale strumentale. Fra il nostro pubblico devo dire che piace molto All I Have forse perché è la più immediata ed heavy del demo, non richiede infatti particolare attenzione ed ha una bella presa sugli spettatori dei nostri concerti che si sentono molto coinvolti in questa song.
Paolo: State lavorando a nuovo materiale?
Alessio: Siamo in continua evoluzione, dobbiamo infatti completare il nostro concept “Splinters of Life”, del quale “Panta Rei” rappresenta la base primordia. Panta Rei è una sorta di premessa della storia che prenderà forma nel concept insieme ad altri 5-6 canzoni, quasi del tutto composte in toto, avrà una struttura di carattere letterario, direi quasi che la storia potrebbe essere rappresentata in teatro. Riassumendo il concept posso dire che narra delle vicende di un giovane che si trova ad affrontare una dimensione onirica che si fonde e si interseca con la realtà, in un’ambiguità di eventi, in un gioco che si svolge fra il sogno, l’inconscio ed il reale. L’avventura narrata è quasi esclusivamente incentrata sull’interiorità del protagonista. Il protagonista rappresenta la giovinezza disillusa in un quadro di vita quotidiana che appare familiare quanto incerto e sospeso nel tempo. Splinters of life ci comunica una concezione pessimistica della vita: un flusso di coscienza che nasce dal nulla e finisce nel nulla, dopo un lento decadere che vede l’ uomo alla costante ricerca di valori per i quali condurre la propria esistenza. Il concept vuole esprimere il disagio di una generazione dominata dalla totale soggettività dei valori, valori che ognuno cerca dentro di sé senza che sia mai possibile distinguere con esattezza il “giusto” dallo “sbagliato”, il sogno dalla realtà, l’amore dall’odio, un rapporto dialettico in continua evoluzione…
Paolo: Avete avuto contatti con una label per il debutto o pensate a un nuovo demo?
Alessio: Al momento non possiamo annoverare niente di certo, ma tuttavia ci sono voci e sensazioni che fanno pensare a qualche interessamento, ovviamente aspettiamo alcune proposte con interesse, sempre pronti al dialogo e a vagliare ogni possibilità. Speriamo di trovare presto qualche label interessata al nostro lavoro e pensiamo che, proponendo comunque già un buon prodotto in versione “home made” potremmo dare origine ad un ottimo lavoro se coadiuvati da persone competenti ed esperte, che ci possano indirizzare in maniera più consona al fine preposto ed al raggiungimento degli obbiettivi, che, secondo me, saranno ottimi, rappresentando Splinters Of Life un lavoro (a mio avviso) ricercato ma anche ben commerciabile. Avere una label potrebbe garantire a noi un modo ottimo e piacevole per diffondere la nostra musica, speriamo di poter usufruire dei servizi di qualche casa il prima possibile in modo di aver il tempo di affinare ulteriormente la nostra esperienza. Proprio in questo periodo che ci stiamo muovendo nella ricerca di una label per il nostro debutto.
Paolo: Vi piace l’esibizione dal vivo? Al momento state suonando?
Alessio: L’esibizione live rappresenta senza dubbio uno dei momenti più importanti e probanti di una band metal, e un momento molto bello e divertente, nonché molto utile per farsi conoscere e far sentire la propria musica, cosa che riempie sempre di gioia un musicista! In questo 2005 il fronte live ci sta dando molte soddisfazioni, essendo impegnati già da gennaio in pratica tutte le settimane, ed in alcuni casi anche 2 volte in sette giorni.
Potrete quindi venirci a trovare dal vivo, nel periodo che va dal 1 Marzo al 14 Maggio nei seguenti locali in Toscana:
23/03/2005 @ METAROCK (CASCINA)
31/05/2005 @ MULLIGANS PUB (MONTESPERTOLI)
29/04/2005 @ STONEY PUB (PONTASSIEVE)
27/04/2005 @ CAGE (LIVORNO)
08/05/2005 @ KELLER PLATZ (PRATO)
14/05/2005 @ TOTEM (TORRE DEL LAGO)
Paolo: Due parole su internet. Che rapporto avete?
Alessio: Intanto possiamo affermare che Internet è un grandissimo mezzo, ammesso che venga usato in maniera corretta. Per quanto riguarda la musica, il web è un’occasione fantastica per i gruppi emergenti di aprirsi nuove vie e prospettive con un lavoro attento e volto ad espandere il proprio nome e le proprie idee. Come nota positiva citerei i siti come il vostro che con serietà e professionalità aiutano i gruppi nel proprio compito. Il nostro rapporto con la rete è ottimo, infatti molte occasioni per il nostro gruppo sono venute a bussare alla nostra casella e-mail, insomma per ora il nostro connubio va decisamente d’accordo.
Paolo: Un grande e sincero in bocca al lupo da Truemetal.it sperando possiate davvero sfondare. Io sono convinto che abbiate tutte le carte in regola per farlo.
Alessio: Non mi rimane che raccogliere questo bellissimo invito e ringraziare te e tutta la redazione di True Metal, sia da parte mia che da parte di tutti Flashback Of Anger, speriamo di poter rendere reale questo tuo augurio, fa molto piacere sentire la fiducia di persone competenti e conoscitrici dell’underground come te, attestati di stima di questo genere sono importantissimi per noi. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci hanno dato questo spazio e per fare un saluto a tutti i lettori di True Metal, continuate a seguirci, grazie mille e speriamo di risentirci presto con buone news!
Un grazie di cuore da Alessio e da tutti i Flashback Of Anger.