Freedom Call (Chris Bay)
Clonate Chris Bay! Il cantante dei Freedom Call è in simbiosi con la musica che produce: divertente, felice e spensierato come non mai. Dimensions è il nuovo (ottimo) disco di una band che non tradisce i numerosi fedelissimi e Chris, come potrete constatare, va fiero della sua creatura discografica. Buona lettura.
Ciao Chris e benvenuto sulle pagine di Truemetal, è un piacere poter scambiare due chiacchiere con te. Nel corso degli anni ho imparato ad apprezzare la tua splendida voce: quando hai cominciato a cantare?
Ciao Gaetano e grazie per il complimento. Wow, cominci con una domanda che mi fa tornare ragazzino. I miei genitori mi hanno inculcato la musica fin da quanto ero un bebè quindi la risposta esatta è questa: ho cominciato prima di nascere (risate generali ndg).
Cominciamo bene Chris. Permettimi di farti i complimenti per il nuovo disco dei Freedom Call, vogliamo presentarlo agli utenti di Truemetal? Più nello specifico, parafrasando il titolo dell’album: qual è la nuova “dimensione” della band?
Potrei parlartene per un’ora di fila ma vedrò di stringere, ehehehehe. Cominciamo col dire che non ci sono grosse differenze rispetto agli altri quattro dischi dei Freedom Call, abbiamo raggiunto ancora una volta il nostro obiettivo e siamo entusiasti del risultato finale. La nostra missione è sempre la stessa: proporre brani estremamente melodiosi e scorrevoli. Con Dimensions abbiamo provato a variare inserendo qualche pezzo più “cattivo”, per modo di dire, e il primo esempio che mi viene in mente è Blackened Sun. C’è una traccia, Mr Evil, nella quale per la prima volta non usiamo le tastiere ma per il resto siamo sempre noi, i Freedom Call. Il nostro sound si è cementato col passare degli anni, la nostra musica non cambia e non cambierà.
Mi parli della coloratissima copertina del disco? Mi avete fatto venire in mente il manga Yu-Gi-Oh! con tutte quelle carte. cosa rappresentano?
E’ vero, Yu-Gi-Oh, mica ci avevo pensato! La copertina ha subito un cambiamento a livello di colori, la versione ufficiale è meno “appariscente” di quella che, inizialmente, avevamo pensato di mandare in stampa. L’uomo che vedi al centro è un mago ed è colui che mostra le carte sparse per la copertina. E’ il percorso della vita. Ogni carta simboleggia qualcosa che generalmente incontriamo vivendo: soldi, potere, speranza, tentazioni, morte.
Scusa, ma la morte è rappresentata dal Drakkar?
Si, esatto. Infatti come puoi vedere ci sono centinaia di teschi al suo interno. Le carte, inoltre, sono una speranza. Una via di fuga per riuscire a fuggire dalla quella realtà ed entrare in un’altra dimensione dove si possa cominciare una nuova vita, evitando i problemi della vecchia situazione. C’è sempre una soluzione ad ogni problema, le carte nascondono imprevisti, dovete giocarle al momento giusto.
C’è una cosa che vorrei dire riguardo alla produzione. Il disco suona Freedom Call, come sempre, ma l’approccio è più moderno del solito. Dico bene?
Ogni produzione per noi, è come un libro nuovo da leggere, da scoprire. Non ce la sentiamo di usare i metodi dei dischi precedenti o di copiare il loro sound. Proviamo a scovare nuovi suoni per le tastiere, per la chitarra, e proviamo a perfezionarci disco dopo disco. Riguardo al nuovo album, Dimensions, ti posso dire che è stata fatta una ricerca accurata sui suoni della tastiera che rendono il tutto, e hai detto bene, più moderno del solito.
Ti va di raccontarmi qualcosa sulle sessioni di registrazione?
Certamente. Abbiamo cominciato a lavorare in studio a giugno 2006. A ottobre Dan (Zimmerman ndg) ha registrato la batteria nello studio del nostro chitarrista, che è lo stesso dei Victory. Terminata la batteria siamo tornati a Norimberga, nel nostro studio personale e abbiamo registrato tutto il resto: chitarra ritmica, chitarra solista, voce, basso e infine tastiere. Ci facciamo delle grandi chiacchierate in studio, soprattutto dopo aver bevuto del buon vino rosso (ride ndg).
Spero per voi si tratti di vino italiano…
Ah di sicuro, anche vino italiano (anche qui si ride di gusto ndg).
Chris, passiamo ai singoli brani. Dopo il pezzo “Freedom Call”, pubblicato su Crystal Empire, siete tornati con un’altro pezzo auto-celebrativo. Trattasi di United Alliance.
Proprio così. Il testo è molto semplice e intuitivo, il coro è divertente ed è stato creato per spingere l’ascoltatore ad urlare a squarciagola “Freedom Call”. E’ un pezzo fatto apposta per lo show dal vivo, da cantare tutti assieme appassionatamente. Non c’è un messaggio specifico dietro a United Alliance, c’è solo da cantare.
Passiamo a quella che per me è la Killer Track del disco: Mr. Evil! Suona come un vecchio pezzo happy dei mitici Helloween…
Eheheheheheeh, volevamo proprio dare questa impressione. E’ un brano che parla di un uomo molto bello e posato, elegante e dalle movenze distinte ma che in realtà… è davvero cattivissimo! Nella vita ho incontrato molte persone caratterizzate dalla doppia faccia, di fronte carini e gentili, dietro crudeli e disonesti.
Pensa che volevo chiederti se Mr. Evil, in realtà, non fosse il tuo ritratto…
Uahahahahh… davvero pensi questo? (con la voce da cattivo ndg)
Eheheeh scherzavo! La suonerete dal vivo spero…
Certo! Suoneremo cinque pezzi estratti da Dimensions: Innocent World, United Alliance, Mr. Evil, Queen Of My World e la title track.
A proposito di Innocent World, cosa mi puoi dire del coro di bambini verso la fine del brano? (e qui comincio a intonarlo provando a fare la voce di un bambino ndg)
Cosa sentono le mie orecchie!! Farai parte del coro nei nostri prossimi concerti, lo propongo al management oggi stesso (ovviamente ride ndg).
Ahahahah… ma magari Chris, dove devo firmare?
Innocent World è il brano perfetto del nuovo disco. Ha un tiro eccezionale. Dopo averlo definito ci siamo detti “Hey ragazzi, manca qualcosa, che ne dite se esageriamo e ci infiliamo dentro un coro di bambini?”, e poi l’abbiamo fatto davvero. I bambini rappresentano l’innocenza e allo stesso tempo la speranza come ti ho anticipato parlandoti delle carte sulla copertina. Quel coro dice tutto sui Freedom Call!
Passiamo a Queen Of My World, insieme a Mr. Evil e ad Innocent World, il mio pezzo preferito: una veloce power metal track con un riff neoclassico ed un coro che più Freedom Call non si può. Hai qualcosa in particolare da aggiungere sul brano in questione?
Anche qui, come in Mr. Evil, parliamo di una donna che agli occhi appare splendida, bellissima. Queen ha un significato diverso da quello che puoi immaginare, lo abbiamo associato alla fama, ai soldi, alla bella presenza e a tutte quelle cose che, oggi, servono per farti sembrare migliore di altre persone. Ecco, questo è un caso di testo non-happy.
E io che, come nel caso precedente, pensavo che Queen Of My World fosse la tua ragazza Chris…
Uahauahau… al massimo potrebbe essere la mia macchina, fidati (ridiamo ndg).
Mi hai introdotto l’argomento testi. Come sugli altri dischi, sono sempre votati alla gioia e alla spensieratezza? A parte quello di Queen Of My World si intende…
Ecco, questo è un argomento che differenzia un pochino Dimensions dagli altri quattro dischi. Come avrai potuto notare c’è una ballata malinconica, c’è un brano davvero oscuro sia nella musica che nel testo, Blackened Sun, molto freddo se lo paragoni a tutto ciò che abbiamo prodotto sino ad oggi. Insomma, qualche piccolo cambiamento c’è, una piccola evoluzione che non ci ha impedito di focalizzarci sull’elemento primo dei Freedom Call: le melodie.
Ma questo cambiamento è, almeno in parte, una conseguenza diretta dell’arrivo dei due nuovi musicisti Lars (Rettkowitz, chitarra) e Armin (Donderer, basso)?
Certamente, i due nuovi hanno portato una ventata di freschezza nella band. Sono ottimi songwriters e hanno scritto quattro degli undici brani di Dimensions, escludendo l’intro: Innocent World, My Dying Paradise, Dimensions e Magic Moments.
Credo sia impossibile trovare sul mercato un’altra band simile ai Freedom Call, vuoi perché è difficile riprodurre un’atmosfera simile, vuoi perché quel sound very happy non è adatto a tutti. Pensi che i Freedom Call suonino qualcosa di unico?
Questo è un complimento fantastico. Una cosa del genere non me l’ha mai detta nessuno. E’ vero, ci sono pochissimi gruppi che suonano il nostro genere. E allora senti qua: ci sono in giro un bel po’ di metal heads che pensano che i Freedom Call siano ridicoli e che facciano musica per bambini. Ci hanno detto che siamo ottimi musicisti e che non dovremmo disperdere la nostra bravura suonando certe cose. Ci dicono che non siamo cattivi, che non siamo incazzati come dovremmo, che suoniamo happy-metal, flower-metal come se fosse qualcosa da denigrare. Bene. Esistono soltanto i Freedom Call in questa categoria? E io dico grazie, grazie infinite: siamo felicissimi di rappresentare un’intera categoria musicale.
C’è chi ci fa rientrare nella categoria power metal melodico dove ci sono Rhapsody, Gamma Ray, Helloween ma i Freedom Call sono molto diversi. Tu dici che abbiamo uno stile unico? Forse hai ragione ma ricordiamoci che si tratta sempre e comunque di musica: qualcuno mi spiega perché non potremmo o non dovremmo suonare ciò che più ci soddisfa?
Hai detto tutto tu, non c’è nulla da aggiungere, sei un tipo determinato Chris. Cambiamo argomento: siete saliti sui palchi di mezzo mondo, quali sono stati i momenti più importanti della vita “on the road”?
Ti rispondo subito: Wacken 2003. Un’emozione unica e indimenticabile, soprattutto quando abbiamo suonato Land Of Life. Non mi aspettavo tutta quella gente sotto al palco, e tutto quell’entusiasmo. Magnifico.
C’ero anche io quel giorno…
Davvero? Allora hai assistito al miglior concerto dei Freedom Call. Nonostante tutto, ti confesso che preferisco i locali più piccoli, mi piace guardare le persone negli occhi, e mi piace l’atmosfera più intima che si viene a creare. I festival sono sempre un po’ dispersivi, in tutti i sensi. Riguardo all’Italia, ho un bellissimo ricordo del festival di Potenza, nel 2005 (si riferisce all’Agglutination Fest, ndg).
Ti ricordi il concerto di Bologna del 2001 insieme a Domine, Labyrinth e Gamma Ray?
Oh My God! Me lo ricordo benissimo, sono passati sei anni da allora ma che gran serata! E’ un concerto da replicare!
Magari! Bene Chris, quali sono i prossimi programmi della band?
Stiamo promuovendo il nuovo disco e poi: concerti, concerti e ancora concerti! Ne abbiamo programmati un bel po’ fino a fine estate. Da ottobre fino alla fine dell’anno cominceremo col tour di supporto al nuovo disco e non ci dimenticheremo dell’Italia, poco ma sicuro.
Otimo Chris, per me è tutto. Sei una persona simpatica, come la tua musica del resto. Lascio a te l’onore di chiudere questa intervista.
Grazie Gaetano. Un saluto a tutti voi che state leggendo l’intervista, torneremo presto in Italia per divertirci insieme e, tornando al discorso di prima… per bere del gran buon vino!
Gaetano Loffredo